Storia delle regioni e delle località
(Variante "Padana")
Veduta virtuale a volo d’uccello lungo la Via Claudia Augusta in epoca romana.
In questa pagina vi diamo immagini e brevi spiegazioni sulla storia delle regioni e delle località, dal Danubio verso Verona e Ostiglia sul Po (Via Claudia Augusta “Padana”), di cui la millenaria storia della strada che unisce l’Europa costituì naturalmente una significativa parte in comune. Potete scoprire molto anche sul posto, nella natura, o nei musei e nelle mostre.
Suggerimento: l’indice all’inizio della descrizione del percorso permette di arrivare direttamente alle singole sezioni del percorso. Con la navigazione alla fine di ciascuna sezione potete inoltre passare da una all’altra delle due varianti “Altinate” e “Padana”.
Donauwörth e Danubio-Ries:
Luogo dove cadde un meteorite
Attraversamento del Danubio già in età romana
01
15 milioni di anni fa tra le attuali località di Nördlingen e Donauwörth cadde un meteorite, lasciando un cratere ed un paesaggio del tutto particolare.
Parte di un carro romano, ritrovato a Donauwörth.
L’antico castello Mangoldstein presso il Mangoldfelsen, a nord della Reichsstraße di Donauwörth, visto da nord.
La città di Nördlingen nel 1651.
Il popolamento di Donauwörth iniziò sull’isola di Ried. Nell’immagine veduta verso nord nel XVII secolo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Grazie alla ricerca archeologica, è stata recentemente scoperta sul lato orientale del Lech una ffiitta rete di beni agricoli. Servivano per riforni-re il popoloso capoluogo di provincia. Già da lungo tempo è noto il santua-rio di Mercurio a Gersthofen, dove i viaggiatori avevano l‘opportunità di invocare un viaggio sicuro sulla Via Claudia Augusta. Un‘ulteriore stazione di sosta si collocava forse Siedlung nei paraggi dell‘attuale Langweid. Nel quartiere settentrionale di Augsburg, Oberhausen, si trovava il primo grande accampamento militare nel territorio al di là delle Alpi del tempo di Augusto.
1150
"Il terriorio prospera"
Durante il Medioevo il territorio che arrivava ffiino al Danubio divenne sempre più ffiittamente popolato. La pieve di Gablingen è documentata nel 1144, il comune di Kühlental nel XII secolo, il convento di Thierhaup-ten esiste già da quasi 300 anni. Ad est del Lech si è conservata una serie di strutture murarie difensive, che sono probabilmente da mettere in connessione con la battaglia di Lechfeld del 955, sotto l‘imperatore Ottone. I ritrovamenti di imbrigliatu-re a Todtenweis sono considerati la prima vera testimonianza di questa battaglia. Augsburg ottiene i diritti civici e amplia la cinta muraria citta-dina verso sud, dall‘anello della città vescovile ffiino alla chiesa dei santi Ulderico ed Afra.
1901
"Industrializzazione"
L‘industrializzazione si affermò molto tardi nella Baviera meridionale, territorio a vocazione agricola. Due opere edilizie ne segnarono l‘avvio: la costruzione a metà del XIX secolo della linea ferroviaria, divenuta in se-guito la Bayerische Maximiliansbahn, ferrovia bavarese massimilianea, e il canale del Lech per la produzione di energia. Augsburg e Donauwörth si trasformarono in centri dell‘industria tessile. A Gersthofen i coloriffiici Höchst costruirono una fabbrica. A Göggingen sorse una delle più importanti cliniche ortopediche della Germania. Con la fabbrica di macchi-ne MAN (Maschinenfabrik Augsburg Nürnberg) comincia deffiinitivamente l‘età delle fabbriche.
Lungo strade molto frequentate si possono trovare spesso oggetti perduti. Le monete in alto sono state trovate a Nordendorf. Gli ulteriori ritrovamenti (cocci di terra sigillata con stampi, monete, la fibbia a forma di tromba) vengono da Westendorf.
Scavi presso una presunta stazione di sosta romana con l’insediamento circostante a Langweid am Lech.
Ciotola con rilievi (terra sigillata) rinvenuta a Gablingen.
Santuario di Mercurio a nord di Gersthofen.
La vecchia fabbrica di birra a Mertingen
Lavori di scavo in un insediamento di artigiani del primo Medioevo lungo la Via Claudia Augusta a Meitingen.
Castello di Meitingen.
Foto storica del castello di Metingen
Costruzione della centrale elettrica di Meitingen, una pietra miliare dello sviluppo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Il territorio a sud di Augsburg era popolato già a partire dall‘Età della pietra. Il fertile terreno di loess venne utilizzato in ogni epoca per la coltivazione. Gli scavi archeologici degli ultimi anni hanno permesso di scoprire sempre nuovi insediamenti e sepolture dell‘Età del bronzo. Oltre che nel territorio cittadino di Augsburg, ci sono stati dei ritrovamenti spettacolari a Königsbrunn. Alcuni di essi sono visibili nel museo locale. I celti Vindelici, ovvero le tribù tra Wertach e Lech, hanno dato perffiino il nome alla città romana di Augsburg (Augusta Vindelicum).
250
Augusta Vindelicum
Il boom edilizio del II secolo d.C., come pure i vantaggiosi collegamenti stradali avevano dato alla Augsburg romana una grande rilevanza economica. La rete stradale rendeva possibile un intenso commercio con l‘Italia, le Gallie e sul Danubio. Il ffiiume Lech, con il suo porto fflluviale, veniva utilizzato come importante via di comunicazione. Tutto il territorio circostante era strettamente connesso con il suo capoluogo: il villaggio di vasai di Schwabmünchen riforniva la provincia di contenitori ceramici, i masi del Lechfeld producevano i generi alimentari. I cittadini ricchi vivevano nelle tenute di campagna di Stadtbergen e Friedberg.
1550
La Augsburg dei Fugger
I Fugger, i più grandi ed importanti mercanti dell‘Europa di quell‘epoca, erano originari di Graben, una piccola località a sud di Augsburg. Si trasferirono nella città imperiale ed ascesero rapidamente al patriziato con un‘abile politica mercantile e matrimoniale. Le loro ffiiliali commerciali si estendevano dalla Russia all‘Italia ed oltre. La ricchezza da loro conseguita traspare ancor oggi nelle splendide case Fugger ad Augsburg e in alcuni castelli dei dintorni. Quali fossero le loro iniziative in ambito sociale si può vedere nella Fuggerei, il quartiere di edilizia popolare più antico del mondo, realizzato dai Fugger ad Augsburg.
AUGSBURG/AUGUSTA:
CAPOLUOGO DI PROVINCIA ROMANO
CITTÀ DEI RICCHI FUGGER
03
Pianta dell’Augsburg/Augusta romana.
Pressoché l’intera Augsburg/Augusta romana è stata coperta da costruzioni successive. È possibile scavare solo in pochi luoghi.
Augsburg/Augusta è una delle città più ricche di monumenti romani in pietra.
Il Museo romano di Augsburg/Augusta si trova attualmente imballato in casse. Il direttore esecutivo ha fatto di necessità virtù allestendo nella Zeughaus (antico arsenale) una riuscita esposizione, “L’Augusta romana in casse”, che durerà fino al completamento del risanamento statico del Museo romano vero e proprio.
Oltre ai numerosi monumenti di pietra c’è una gran quantità di interessanti ed eccellenti ritrovamenti di età romana.
I Santi di Ausgsburg/Augusta nella tarda Antichità e nel primo Medioevo; Afra di Augusta (+304), il vescovo Simpert (750-807), il vescovo Ulrico di Augusta (890-973.)
Augsburg/Augusta alla fine del Medioevo.
Piazza Perlach attorno al 1550.
Veduta della città di Augsburg/Augusta su un tallero.
Il re di Svezia Adolfo II durante l’assedio di Augsburg/Augusta del 1632.
Augsburg/Augusta nel 1643.
Antica veduta di Augsburg/Augusta.
La stazione ferroviaria di Augsburg/Augusta.
L’inondazione del secolo: il quartiere Jakobervorstadt.
Tram a cavalli nel 1897 (collezione Franz Häußler).
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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TRA AUGSBURG/AUGUSTA E LANDSBERG AM LECH:
TEATRO DELLA FAMOSA BATTAGLIA DI LECHFELD
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Reperti di vetro a Igling.
Una tomba della tarda Età del bronzo e la ricostruzione di un insediamento nel Museo archeologico di Königsbrunn. Foto: Platschka
Riproduzione di un miliario romano tra Hurlach e Igling. Foto: Platschka.
Insediamento, forno da vasaio. Foto: Platschka
I resti di un mitreo inseriti in un edificio nell’area cimiteriale di Königsbrunn fanno rivivere il luogo sacro. Foto: Platschka.
Ricostruzione della Haldenburg. Era una rocca difensiva altomedievale contro i Magiari, ad un’altitudine di 617 metri, circa 800 metri a sud-ovest di Schwabegg, quartiere di Schwabmünchen. Foto: Dark Avenger~commonswiki CC BY-SA 3.0, Platschka.
Nel Museo di Lechfeld a Könisgbrunn ritrovamenti di armi e un diorama trasmettono un’impressione molto realistica della battaglia di Lechfeld del 955, che segna la fine delle invasioni dei Magiari.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Ricostruzione di una casa dell’Età della pietra, parte di un insediamento a Pestenacker (Comune di Weil). Tra i singoli ritrovamenti vanno citati in particolare capi d’abbigliamento ed un cappello.
Fibule come queste tenevano assieme le parti dei vestiti, come quelli indossati dalla popolazione locale in epoca romana. La prima delle cinque fibule venne ritrovata a Landsberg am Lech.
Mappa storica con Landsperg am Lech.
Landsperg am Lech attorno al 1600.
Veduta storica di Landsperg am Lech.
Castel Haltenberg, di cui sopravvivono ancor oggi una torre e dei fabbricati agricoli. Foto: Platschka
Castel Greifenberg a nord del lago Ammersee
Landsberg am Lech, 1843.
Agli albori dell’annuale gara automobilistica Herkomer-Konkurrenz.
Il lato oscuro della storia. Landsberg am Lech era un centro dell'Olocausto. Un memoriale lo testimonia ancora oggi. Per leggere: link Visite guidate e altre notizie sul sito del memoriale: link
Fabbrica bavarese di aratri di Landsberg nel 1963 circa, che esiste ancora oggi come Pöttinger Landtechnik.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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TRA LANDSBERG AM LECH E SCHONGAU:
LA PATRIA DI UN GRANDE PERSONAGGIO
06
Sul Loenzberg, dove oggi sorge la cappella di San Lorenzo, si trovava un tempo un castrum romano
Claudio Paterno Clementiano, originario di Epfach, dopo essere stato attivo nel Vicino Oriente e in Africa divenne governatore.
Parti di un grande monumento che dovrebbe ricordare il grande figlio di Epfach.
Durante la costruzione della sede dei vigili del fuoco venne trovata una costruzione che ospitava una fontana romana, poi spostata in un altro posto. Potrebbe essere stata la dipendenza di un complesso termale.
Storia(e): Il "bavarese" di maggior successo nell'Impero Romano
Anche per i romani di provincia era possibile fare carriera nell'Impero Romano. Claudio Clemente Paterno, originario di Epfach (ABODIACUM) sulla Via Claudia Augusta, lavorò come funzionario in Nord Africa prima di diventare governatore della provincia del Norico, ricca di ferro, nelle Alpi Orientali, che era dotata di un'autonomia relativamente ampia. Per inciso, quando Claudio Clemente Paterno andò in licenza dal Nord Africa, attraversò in nave il Nord Africa fino al porto adriatico di Altino (ALTINUM) e da lì viaggiò sulla Via Claudia Augusta fino alla sua città natale di Epfach (ABODIACUM), che all'epoca era la città principale della regione. Questo dimostra l'importanza della strada storica, anche al di là delle sue estremità.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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ALTENSTADT, SCHONGAU, PEITING:
AL CROCEVIA DI DUE STRADE ROMANE
DE DI DUE STRADE MEDIEVALI
07
Ad Altenstadt, dove si incrociavano le strade romane verso Garmisch e verso Füssen, sorgeva un castrum romano. L’altare votivo con tre dee madri si trovava nel castrum.
Un modello della villa rustica di Peiting, sulla base della pianta studiata, e immagini degli scavi archeologici
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La strada romana attraverso il territorio collinare ai piedi delle Alpi è stata accertata pressoché per il suo intero percorso. Il fatto che segua in larga misura il corso del Lech, sottolinea la circostanza che il traffico stradale e il trasporto delle merci pesanti sul fiume si completavano a vicenda. Già quasi 2000 anni fa si cristallizzarono i precursori delle località attuali. Si presume che a Füssen, Rosshaupten e anche nell’area di Schongau e Reutte ci fossero stazioni stradali che, edificate dai romani a distanze regolari, offrivano lavoro favorendo così la colonizzazione. Si ritiene che sullo Schlossberg presso Füssen ci fosse una fortificazione della tarda età romana. Testimonianze di un elevato grado di cultura materiale sono i poderi romani a Peiting e presso la funivia del Tegelberg a Schwangau, quest‘ultimo con dei bagni pubblici ben conservati.
1504
Fondazione di Magnus
Nell‘VIII secolo, il monaco errante Magnus, venerato come santo, si costruì una celletta nella gole del Lech a Füssen, da cui nacque il monastero benedettino di St. Mang. Nello stesso periodo venne presumibilmente costituita una corte reale dei Franchi. L’insediamento di Füssen, sviluppatosi attorno ad essa, ricevette lo status di città alla fine del XIII secolo. All’inizio del XVI secolo il principe vescovo di Augusta/Augsburg completò il castello Hohes Schloss e nello stesso tempo il muro della città venne ampliato verso est. Fu il periodo di massima fioritura, in cui l’imperatore Massimiliano sostò là per 40 volte. Da Füssen gli zatterieri raggiungevano Schongau e Augusta/Augsburg. La città divenne un centro della liuteria di livello europeo.
1890
Il mondo fatato di Ludwig
Dopo aver passato la sua infanzia nel castello paterno di Hohenschwangau, il re di Baviera Ludwig II lasciò la propria impronta sul paesaggio di Füssen costruendo il castello di Neuschwanstein, visibile da molto lontano. Amava la natura di sogno delle Prealpi e sopravvive nel ricordo degli uomini come il re delle favole avvolto nella leggenda. Poco tempo dopo la morte di Ludwig vennero progettati i primi piani per lo sbarramento del ffiiume Lech. Il lago Forggensee, formatosi nel 1954 a seguito della costruzione della diga, è per superffiicie il più grande lago artiffiiciale della Germania. Nel 1889 venne completata la linea ferroviaria, che prese più tardi il nome da Ludwig II e che da allora collega Füssen con la rete ferroviaria tedesca, portando molti ospiti nel “parco dei castelli” dell’Algovia, come è detta oggi la regione.
TRA SCHONGAU E FÜSSEN:
TUTT’ATTORNO ALL’AUERBERG,
ABITATO DA MILLENNI
08
L‘ Auerberg a Bernbeuren sarebbe già stato abitato in epoca celtica, come racconta un affresco nella locale parrocchia di San Nicola.
In epoca romana sull’Auerberg si trovava un insediamento di artigiani. Qui venivano prodotte bussole di serraggio per macchine d’assedio a torsione.
Rieden am Forggensee era un luogo di scambio delle merci dei Romani. Ci si può immaginare il carico e lo scarico delle merci così come raffigurato su una pietra nel Museo romano di Augsburg/Augusta. Sulle etichette romane delle merci ritrovate a Rieden c’era una specie di “codice EAN romano". Da questo sappiamo che l’etichetta apparteneva ad un mantello con cappuccio.
A Rosshaupten dal VI al XII secolo veniva ricavato il ferro.
San Magnus, considerato il fondatore del convento Sankt Mang di Füssen, è il patrono dell’intera regione.
La regione era particolarmente devota, come dimostrano i numerosi edifici sacri. Qui un affresco della chiesa di Santo Stefano a Burggen. Il Pfaffenwinkel, (Angolo dei preti), che fa parte di Burggen, prende da qui il suo nome.
Fibula che raffigura presumibilmente un’imbarcazione fluviale
Modello costruito dall’ultimo zatteriere di Lechbruck am See.
Tavola votiva che ricorda un incidente a lieto fine accaduto ad Augsburg/Augusta.
Il luogo dove venivano assemblate le zattere a Lechbruck.
Il monumento allo zatteriere, presso il ponte sul Lech di Lechbruck, prima della sua distruzione nel 1945.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La strada romana attraversava le Alpi come fossero una porta d’accesso. Poiché spesso il fiume Lech occupava l’intera valle, per raggiungere la conca di Reutte doveva già superare due alture, tra Stiglberg e Kratzer nonché al Kniepass. Il tracciato della strada romana venne ancora utilizzato fino al 1784 e la strada provinciale passa ancor oggi per il Kniepass. Prima della salita verso Ehrenberg la Via Claudia Augusta percorreva il territorio comunale di Breitenwang, dove si suppone una stazione di posta (mansio) ed il primo piccolo insediamento nel fondovalle. Reutte si sviluppò solamente in seguito, lungo la via del sale. Ancor oggi Breitenwang è il centro religioso del distretto.
1504
Reutte fiorisce
Il fiume Lech con il suo esteso terri-to---rio alluvionale caratterizzava il fon-dovalle anche nel 1504, che viveva essenzialmente grazie alla strada del sale posta tra Hall in Tirolo e la zona del lago di Costanza. Nel 1464 era stato costruito un ponte tra Lechaschau e Reutte, che aveva sostituito il guado del fiume Lech presso Höfen. Un magazzino del sale e numerose locande sulla strada fecero diventare Reutte il centro dell’Außerfern tirolese. Nel 1489 ottenne da Sigismondo il Danaroso il diritto di tenere mercati. Al di sopra della valle troneggiava il castel Ehrenberg. Un muro chiudeva la strettoia della valle: qualsiasi traffico doveva passare attraverso le poste della stazione doganale. Presso Pflach esisteva una ferriera. Dal 1327 Vils, che non apparteneva ancora al Tirolo, era una città ed era provvista di una cinta muraria con 2 torri poste a nord e a sud.
1780
intensamente fortificato
Numerose fortificazioni poste nella zona di confine tra Baviera e Tirolo caratterizzavano la regione attorno al 1780. Oltre allo sbarramento di Ehrenberg, cresciuto attorno a due ulteriori fortezze, c’erano numerosi avamposti fortificati. Il comune-mercato di Reutte posto ai suoi piedi contava già circa 1000 abitanti. Numerose nuove strade erano state appena costruite. Quella da Reutte a Kempten attraverso Vils passava così a sud accanto alla città al di fuori delle mura, la strada da Füssen verso Pinswang attorno allo Stiglberg. Il ponte di S. Ulrich venne realizzato solo nel 1914. Poco dopo l’inizio del XX secolo la ferrovia locale bavarese già esistente venne prolungata fino alla linea dell’Außerfern, che conduceva prima fino a Reutte. Allora il fiume attorno a Reutte non era regimentato.
Il Lech occupava un tempo molto più spazio nella valle. Qui presso Weisshaus.
C'erano solo poche zone che non sono state ripetutamente inondate dal Lech. Pertanto, ognuna di queste aree serviva per avere cibo e foraggio per i propri animali e per quelli di passaggio. Presumibilmente questo è il motivo per cui c'erano anche tenute romane nel comune di Pinwang.
A Musau si suppone che ci fosse un piccolo paese romano affacciato sulla strada.
Le aree a prova di inondazione a Pflach erano probabilmente utilizzate anche per l'agricoltura
Al di sotto della chiesa di Pinwang sono stati ritrovati i resti di chiese precedenti risalenti all’alto Medioevo. Tra i singoli ritrovamenti venero alla luce anche delle monete.
Vecchie mappe di Vils
Vilseck
Storia/e: È "il selvaggio" che la fa sudare
Molti ciclisti si chiedono perché si debba attraversare il Kniepass già prima di Pflach/Reutte. Per comodità, la strada romana conduceva su una collina ancora prima, la cresta montuosa tra Füssen e Pinswang, attorno alla quale oggi passano la strada e la pista ciclabile. Ma comunque, perché? Semplicemente, ancora oggi il fiume è in gran parte non regolato e a volte occupa ampie parti della valle. È considerato l'"ultimo selvaggio" (Wildfluss) delle Alpi Settentrionali e a questo nome è dedicata una mostra sulla sua riserva naturale, in attesa di essere scoperta a Ehrenberg. Ancora oggi non è facile costruire una strada attraverso la valle. In passato, gli insediamenti, una strada, ... potevano essere costruiti solo dove l'acqua e i detriti trasportati dal fiume non arrivavano mai. Ecco perché la Via Claudia Augusta conta già 2 passi tra Füssen e Lermoos, di cui bisogna attraversarne almeno uno. Purtroppo, questo è inevitabile. Chi è interessato può anche dare un'occhiata all'altro passo, nel cui punto più alto ci sono tracce nella roccia che le carrozze storiche hanno percorso. Forse è di conforto anche per i ciclisti il fatto che i passi hanno molta storia da raccontare.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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BREITENWANG, REUTTE ED EHRENBERG
STAZIONE DI SOSTA ROMANA, VIA DEL SALE, SBARRAMENTO
11
Vista a volo d’uccello della Via Claudia Augusta attraverso l’Ausserfern tirolese in epoca romana.
La strada romana passava per Breitenwang. Vista la posizione, prima della salita verso Ehrenberg, e la distanza dalla successiva stazione di posta conosciuta, si presume che ci fosse una stazione anche là, come se ne trovavano a distanze fisse lungo la Via Claudia Augusta. Si suppone che si trovi al disotto della chiesa parrocchiale del decanato oppure sotto il cimitero.
Questa fibula con portapunta e questo denaro sono stati presumibilmente perduti da dei Romani sulla strada dell’Ausserfern.
I ritrovamenti a Weißenbach nella valle del Lech documentano un insediamento almeno dal 1300 a.C. fino al IV secolo d.C.. A parte l'uso di scarse aree a prova di inondazione, questo indica una strada attraverso il Gaicht Pass già in epoca pre-romana e romana.
Ecco come poteva apparire l'insediamento romano prima della salita al Gaichtpass a Weissenbach.
Oltre alla Via Claudia Augusta, si pensa che una strada sul Gaichtpass sia esistita già in epoca romana. Questo probabilmente attraversava l'esteso Lech sotto forma di un guado tra Ehenbichl e Höfen.
Gli utensili da cucina romani trovati sulla salita tra Reuttener Becken e Ehrenberg (nel comune di Ehenbichl, dove oggi ci sono case per il weekend), troppo grandi o troppo numerosi per una cucina privata, indicano una locanda stradale. I viaggiatori che percorrevano la Via Claudia Augusta, così come quelli che andavano verso Vils e Kempten (Cambodunum) e attraverso il Passo Gaicht dovevano passare davanti alla locanda, quindi si trova in una posizione ideale.
Il mercato di Reutte si sviluppò sulla Via del sale, che conduceva, sulle tracce della Via Claudia Augusta, da Hall in Tirolo fino alla zona del lago di Costanza. L’acciottolato tra la conca di Reutte e Ehrenberg corrisponde alla Via del sale. Tra Lechaschau e Reutte a partire dal 1464 la Via del sale disponeva di un ponte. Anche la strada attraverso il Reuttener Obermarkt con le sue numerose locande lungo la via e le case degli artigiani corrisponde alla Via del sale.
La strada e il commercio procuravano lavoro, entrate e un moderato benessere.
I “magazzinieri del sale” gestivano la Via del sale ed il commercio del sale. Una famosa stirpe di questi funzionari era la famiglia Zeiler, artefice anche molte delle numerose pitture architettoniche sulle case.
Presso la strettoia a sud di Reutte si sviluppò in seguito il complesso fortificato di Ehrenberg, terminato nel 1740, che consisteva in quattro fortezze e sbarrava completamente la valle. C’erano delle fortificazioni anche al Kniepass e tra Pflach e Musau.
Storia(e): Un edificio storico parte per un viaggio
Al centro dell'insieme di edifici del mondo del castello di Ehrenberg, c'è un edificio poco appariscente per i profani, il ristorante. Ma è un edificio importante con molta storia. È il Salzstadel di Lermoos, dove per secoli le merci venivano ricaricate, immagazzinate e Wegen conservate durante la notte. A differenza dell'epoca romana, quando l'Europa era per la prima volta un unico grande mercato, anche senza pedaggi e dazi doganali, la via del sale era organizzata in modo altamente protezionistico. I nobili e i mercanti che avevano investito nella riabilitazione della Via Caudia Augusta e nella sicurezza lungo la strada alla fine del Medioevo volevano rifinanziare i loro investimenti e anche la popolazione doveva avere qualcosa dalla strada. Per questo motivo, la nobiltà concedeva alle città i diritti di deposito, ossia alcune merci dovevano essere scaricate in un punto di deposito e venivano trasportate esclusivamente da carrettieri locali, ad esempio il sale. Il sistema si chiama Rodfuhr. Lermoos era un luogo con diritto di deposito. L'intera regione viveva più o meno sulla strada. Per Lermoos, tuttavia, è stato particolarmente significativo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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Testi delle cartine storiche di ... 400 dopo Cristo
Strade magistralmente realizzate
L’obiettivo dei costruttori romani di strade era quello di realizzare il collegamento più rapido possibile dall’Adriatico o dal Po ffiifino al Limes. Nello stesso Tirolo la Via Claudia Augusta conta perciò solamente 4 tornanti. Ciononostante la prima strada trans-europea ha una pendenza relativamente costante anche nei complessi attraversamenti dei passi. Un’opera magistrale è anche la porzione di strada che supera la zona paludosa di “Moos” su migliaia di tronchi d’albero, posta tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, nelle cui vicinanze si trovavano due insediamenti, quello di Ehrwald, che esisteva già prima dei Romani e continuò ad esserci anche in epoca romana, ed uno fondato dai Romani stessi, attorno alla stazione di sosta di Biberwier, immediatamente prima del Fernpass.
1599
Vivere della strada
Se la strada romana viveva del primo mercato interno europeo, senza alcuna dogana o pedaggio, l’epoca della “via del sale” è segnata dal Rodfuhrwesen, il sistema di diritti sui trasporti. I conffiifinanti avevano il privilegio esclusivo sul trasporto di determinate merci (come il sale) da un luogo a quello successivo. La popolazione lungo la strada traeva proffiifitto sia da un sistema che dall’altro. Cosa di cui le genti dello “Zwischentoren“, la zona posta tra le porte di Ehrenberg e di Fernstein, presero presumibilmente piena coscienza solo quando il passo dell‘Arlberg divenne nuovamente transitabile. Il traffico venne spostato altrove ed essi caddero nella povertà più nera. Molti abitanti dell’Außerfern dovettero andare a lavorare come manovali nelle regioni settentrionali, dopo essersi trovati per prendere congedo nell’unica chiesa corporativa austriaca a Bichlbach. Anche i bambini partivano per lavorare come servi stagionali in Svevia, venendo perciò detti “Schwabenkinder”.
1926
Nuovi collegamenti
Nella seconda metà del XIX secolo cominciò una nuova ondata di accessibilità dello “Zwischentoren”, la zona tra le due porte di Ehrenberg e Fernstein, attraverso cui passava fiffiino al 1856 la strada del Fernpass. In seguito venne costruita l’attuale strada. Nel 1913 venne prolungata la ferrovia dell‘Außerfern, che in precedenza terminava a Reutte. Come alternativa al tracciato realizzato che passando per Garmisch proseguiva verso Innsbruck, si discusse anche di un collegamento attraverso Gaistal, Leutasch e Seefeld. C’erano inoltre progetti per un collegamento ferroviario per Imst, con un tunnel sommitale del Fernpass, come si prevede oggi per le auto. La “ferrovia dello Zugspitze” tirolese fu una delle prime ferrovie di montagna e promosse il turismo in questa regione.
Terrapieno della strada romana tra Heiterwang und Bichlbach
Per nutrire la popolazione, i loro animali e i numerosi viaggiatori e i loro animali, era necessario molto cibo e foraggio. Ogni area coltivabile fu quindi utilizzata, anche i terreni non particolarmente produttivi tra Reutte e il Fernpass. Almeno per quanto riguarda i tempi moderni, sappiamo che a Bichlbach anche i pendii delle montagne erano in parte completamente disboscati e venivano regolarmente falciati per avere abbastanza foraggio. Il nome della montagna a sud di Bichlbach, "Mähberg", lo ricorda. Probabilmente c'erano anche delle fattorie a Heiterwang, e probabilmente qualche casa lungo la strada.
Anche a Bichlbach c'erano probabilmente fattorie che producevano il cibo e il foraggio necessari, e probabilmente anche edifici lungo la strada dove gli artigiani offrivano i loro servizi alle persone di passaggio.
Anche se i terreni tra Ehrenberg e il Fernpass non erano particolarmente produttivi, ogni metro coltivabile era probabilmente utilizzato, anche a Lähn-Wengle (parrocchia di Bichlbauch, a metà strada verso Lermoos). Sarebbe interessante sapere se, nonostante la grande richiesta di foraggio, c'era una foresta protettiva in epoca romana per proteggere gli edifici da valanghe e colate di fango.
La Via del sale tra Heiterwang e Bichlbach
Pare che l‘imperatore Massimiliano abbia apprezzato le acque pescose dei laghi Heiterwangersee e Plansee
Chiesa, simbolo e cassone corporativi. Bichbach era un tempo sede delle corporazioni dell’Ausserfern.
Heiterwang am See
L‘Heiterwangersee e il canale verso il Plansee nel 1931 con l’imbarcazione utilizzata per le escursioni
Bichlbach
Lähn
La ferrovia dell’Ausserfern a Lähn
Storia(e): La vita dalla strada
Ancora oggi, l'Ausserfern tirolese ha una popolazione gestibile di circa 30.000 persone. Nel migliore dei casi, l'agricoltura produceva abbastanza per sfamarsi. Oltre ai contadini, c'erano alcuni commercianti e la solita gamma di artigiani. C'erano anche miniere a Pflach e Biberwier. Al di là di questo, però, gli abitanti di Ausserferner vivevano molto lontano dalla strada. La strada medievale succeduta alla Via Claudia Augusta, la "Via del Sale", era il collegamento più importante tra la città del sale di Hall in Tirolo e la regione del Lago di Costanza. A Reutte, una locanda dopo l'altra si sviluppò lungo la strada e la città divenne il centro principale della regione. Come dimostra il "Mähberg", a sud dietro Bichlbach, molte montagne venivano falciate fino alla cima per avere abbastanza foraggio per i propri animali e per quelli di passaggio. Inoltre, c'erano numerosi mestieri che fiorivano lungo la strada. Questo sottolinea in modo impressionante l'importanza della strada per l'Ausserfern tirolese. Quando la strada perse la sua importanza, prima con la costruzione della strada di valico sull'Arlberg e poi con la ferrovia dell'Arlberg, gli abitanti di Ausserfern divennero disperatamente poveri. Gli adulti si spostavano quindi a nord nella stagione fredda come artigiani edili. I bambini come bambini svevi. Gli abitanti di Ausserfen si sono trasformati in artigiani edili eccellenti e ampiamente rispettati. Tra l'altro, la storia dell'artigianato può essere vissuta nel museo della corporazione di Bichlbach. Anche l'unica chiesa della corporazione austriaca, San Giuseppe.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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LERMOOS, EHRWALD E BIBERWIER:
ATTORNO ALLA CELEBRE “PRÜGELWEG”, LA STRADA DI TRONCHI ROMANA
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Attraverso la zona umida di “Moos” (lett. palude), tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, la Via Claudia Augusta si snodava su migliaia di tronchi d’albero fluttuanti. I tronchi affondavano e venivano continuamente sostituiti da nuovi tronchi. Gli archeologi hanno ripotato alla luce la "Prügelstraße", che giaceva ben conservata nel "Moos".
La strada romana in ghiaia attraversava la zona umida "Moos" tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, appoggiata su migliaia di tronchi d'albero. Come altrove, la strada consisteva di diversi strati di ghiaia e sabbia, era curvata verso l'esterno e aveva dei fossati a destra e a sinistra in cui l'acqua poteva defluire quando pioveva o la neve si scioglieva. Nel terreno paludoso, i tronchi d'albero della strada romana erano ben conservati. Nel 1993, durante uno scavo archeologico, furono scoperti strati alti un metro di tronchi d'albero ripetutamente rinnovati. Se vuoi localizzare la strada romana riempita di nuovo nel muschio, tutto quello che devi fare è saltarci attraverso. La strada romana si trova dove il terreno è solido.
Sulla colonna Traiana a Roma c'è una scena che potrebbe mostrare la costruzione di una strada battente, forse anche la costruzione della strada battente attraverso la zona umida "Moos" tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier.
A Biberwier i Romani allestirono una stazione di sosta.
Una gemma con la raffigurazione di un’aquila e un’etichetta per la merce di epoca romana, ritrovate nei dintorni.
La Via del sale passava anche per la conca tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier. Il “Salzstadel (magazzino del sale) in cui oggi ad Ehrenberg i visitatori possono fermarsi a mangiare, si trovava originariamente a Lermoos.
Questo ritrovamento testimonia della Via del sale.
Nel XIX secolo le strade vennero migliorate, si costruirono una ferrovia e la funivia della Zugspitze e le località conobbero un nuovo slancio.
History(s): good times, bad times
At best, agriculture in the Tyrolean Ausserfern yielded enough to feed the population. After the decline of mining in Biberwier and the loss of importance of the Via Claudia Augusta, the inhabitants of the valley basin between Lermoos, Ehrwald and Biberwier had to look for alternatives. In Ehrwald, there was a strong focus on cottage industry. Among other things, barrel staves were manufactured for the salt barrels in which the salt was filled in Hall in Tyrol (then Solbad Hall). Iron was even smelted, which was mined from the distant Ellbögen between Innsbruck and the Brenner Pass, for which there was a lack of wood there - due to the busy mining industry. A new flowering of the region began in 1926 with the construction of the Tyrolean Zugspitze Railway, incidentally the first railroad to the Zugspitze, even before that from Garmisch.
Storia(e): Una battuta che non poteva essere inventata meglio
Nei primi giorni della Via Claudia Augusta, gli amministratori delegati e i presidenti delle associazioni turistiche tirolesi hanno intrapreso un tour ciclistico di 3 giorni lungo la Via Claudia Augusta in Tirolo, per sperimentare in prima persona il nuovo percorso ciclabile. Non tutti erano ugualmente in forma e veloci, quindi i più veloci hanno aspettato nella zona umida "Moos" tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, dove era stata organizzata una visita guidata con l'archeologo Gerald Grabherr dell'Università di Innsbruck. Nella zona umida sono conservate le decine di migliaia di tronchi d'albero su cui si snodava la singolare strada battente romana attraverso i Moso. Per essere sicuri di aspettare nel posto giusto, i ciclisti più veloci chiesero a un contadino se si trovavano nel posto giusto, avevano organizzato una visita guidata con un archeologo al percorso di battitura. L'agricoltore rispose: "Non conosco quel sentiero, deve essere nuovo". Come si è scoperto, il sentiero conduceva anche direttamente attraverso il prato dell'agricoltore. In sua difesa: A quel tempo, il percorso di battitura non era ancora così conosciuto.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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Nel 763 compare nelle fonti scritte “Oppidum Humiste”. Oppidum è un insediamento fortifificato preromano. Il fatto che venga menzionato dopo l’età romana fa riferimento ad un popolamento continuativo a partire dall’epoca preromana, che si potrebbe collocare sul “Bergl”, l’altura al di sopra del centro cittadino di Imst. Anche Dormitz presso Nassereith ci sono testimonianze di un popolamento protostorico. Qui e là i Romani costruirono stazioni lungo la Via Claudia Augusta. Attorno ad esse si svilupparono degli insediamenti. Ad Imst, che era il luogo abitato più importante tra Füssen e Merano, si presume che fosse parallelo al popolamento preromano. Un popolamento protostorico e romano è presente inoltre anche sul lato esposto al sole del Tschirgant, a Karrösten e Karres.
1550
Roccaforte dell’attività mineraria
La regione lungo la Via Claudia Augusta tra il Biberwier e la valle dell’Inn fu da molti punti di vista una roccaforte dell’attività mineraria. Nei monti del Mieming ad est, nelle Alpi della Lechtal a nord e sui pendii del Tschirgant a sud si trovavano importanti regioni minerarie storiche. Soprattutto nella parete rocciosa del “Wannig”, davanti a cui giace Nasserreith, si trovano, osservandola da vicino, numerosi orifizi. Venivano estratti soprattutto piombo sotto forma di tetraedrite per la miniera d’argento di Schwaz e zinco. In più Imst, oltre ad essere sede di mercato e nodo stradale, era sede del tribunale minerario, la cui sfera d’azione si estendeva fino l’Ausserfern e verso il Vorarlberg.
1901
Città a lungo negata
Già da millenni Imst è il più importante insediamento tra Füssen e Merano ed un importante nodo stradale. Dal tardo medioevo è sede di mercato e dal XV al XVII secolo aveva sede un tribunale minerario, il cui raggio d’azione giungeva ffiino all’Außerfern e verso il Vorarlberg. Se gli infflluenti signori di Starkenberg non fossero stati contrari, perché Imst sarebbe quindi stata direttamente soggetta al principe territoriale, la metropoli della Gurgltal sarebbe divenuta già 700 anni fa una città cinta da mura. Dopo un incendio nel 1822, di cui furono vittime 206 delle 220 case, Imst fu ricostruita e nel 1898 venne finalmente elevata al rango di città. Imst è inoltre nota anche per i suoi avicoltori e i suoi mercanti.
SUL FERNPASS:
VIE STORICHE ATTRAVERSO
LA ZONA DELLA FRANA
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4000 - 5000 anni fa, un'enorme massa di roccia si staccò dalla parete della montagna ad ovest e trasformò una valle tra Biberwier e Nassereith nel Fernpass. Il modello topografico mostra che, prima di questo, era possibile arrivare dalla tirolese Ausserfern alla Gurgltal praticamente senza pendenza. Alcuni ipotizzano addirittura che il Loisach, che oggi sfocia nell'Isar, abbia condotto a sud verso l'Inn prima della frana.
Molto prima dei romani, c'erano delle vie attraverso le Alpi, che i Celti, i Reti, gli Etruschi, i Veneziani e i Liguri usavano regolarmente. Fino alla frana del Fernpass - 4000 - 5000 anni fa - non avevano quasi bisogno di scalare una collina tra Biberwier e Nassereith.
Il tracciato della strada romana tra il “valico antico“ del Fernpass e l’attuale strada nazionale correva in una gola
Tracce di ruote di epoca romana.
Die Trasse der Römerstraße zwischen "Alter Fernpasshöhe" und der Bundesstraße
Edifici presso il valico della strada alle soglie dell’età moderna
Tracce di ruote sulla strada della prima età moderna tra il Fernpass e castel Fernstein. Si possono raggiungere seguendo il percorso ciclabile oppure a piedi, oltrepassando il portone di castel Fernstein in direzione del Fernpass .
Castel Fernstein con la strada della prima età moderna erede della Via Claudia Augusta. Passava attraverso il portone del castello. La strada odierna è posta più in basso.
Una slavina sbarra la strada del Fernpass costruita nella prima età moderna all’altezza di castel Fernstein.
Carrozza a cavalli sulla strada erede della Via Claudia al valico del Fernpass.
Locanda, edificio agricolo e cappella lungo la strada della prima età moderna
Carrozza a cavalli sulla strada erede della Via Claudia Augusta tra il Fernpass e castel Fernstein, che esiste tuttora quale strada nazionale.
Vecchia veduta di castel Fernstein verso i laghi Fernsteinsee e Sammerangersee
Saluto di benvenuto nella locanda di Fernstein a re Ludwig II
Nella locanda di Fernstein.
Castel Fernstein e la locanda originale con la strada del Fernpass tuttora in uso.
Storia(e): Il Fernpass non esiste da sempre
Riesce a immaginare che un tempo il Fernpass non esisteva? Era proprio così. Originariamente, Biberwier e Nassereith erano collegate da una valle. Sarebbe anche possibile che il Loisach, che sorge sul lato nord-est del Fernpass e sfocia nell'Isar, originariamente scorreva verso sud e si univa all'Inn. La valle, che sarebbe ovviamente molto più comoda per i viaggiatori, era storia di circa 4000 anni fa, quando un'enorme frana intralciò i viaggiatori, staccandosi dalla parete di Afrigall a ovest dell'attuale cima del Fernpass. I detriti si trovano fino a Gurgltal, a sud di Nassereith, e fino a Moos, tra Biberwier, Ehrwald e Lermoos, formando un passo di circa 1250 metri di altezza che doveva essere molto inospitale nei primi tempi. Ancora oggi, lo strato di humus sul Fernpass è molto sottile e lo si può vedere nella vegetazione, che appare alpina nonostante l'altitudine relativamente bassa. Chiunque sappia quante cose sono andate perdute lungo le strade nel corso della storia, un tesoro per gli archeologi, può immaginare cosa si troverebbe tra le pietre della frana se venisse scavata. In epoca romana, erano passati solo 2000 anni (la metà del tempo trascorso dalla frana) e il Fernpass era molto più povero di vegetazione. Oltre a tanta storia, il Fernpass offre anche una natura meravigliosa da vivere.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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La Via Claudia Augusta dal Fernpass attraverso la Gurgltal fino a Imst in epoca romana.
C'erano 2 insediamenti a Nassereith in epoca romana. Uno nella zona di Dormitz / Rossbach, parti del quale sono state scoperte nel 2018, e uno che si è sviluppato lungo la Via Claudia Augusta intorno a una stazione stradale.
Scavi in un insediamento a Dormitz presso Nassereith, poco sopra la strada romana.
Tracciato orginale della Via Claudia Augusta nel bosco di Strad (Strader Wald) nella parte meridionale della Gurgltal.
Nel 2018 nella parte settentrionale della Gurgltal, tra Nassereith e Tarrenz, è stato intrapreso lo studio di un santuario di epoca preromana e romana.
Nello Strader Wald gli archeologi scoprirono una locanda privata romana situata lungo la strada. Per i funzionari pubblici c’erano stazioni di sosta ufficiali poste a distanze regolari.
Nel mondo dei minatori della Gurgltal rivive il passato dell’attività mineraria che aveva preso l’avvio già nel Medioevo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Gli esperti ritengono che Imst fosse il più grande insediamento romano tra Füssen e Merano. Si è formata intorno a una stazione stradale nella città alta di Imst. A nord del nuovo insediamento romano, a nord-est del Bergl, probabilmente esisteva già un insediamento preistorico, che in parte esisteva ancora in epoca romana. Nel VII secolo d.C. è scritto "Oppidum Humiste". Si presume che si trattasse di un antico insediamento storico fortificato con palizzate. Le origini paleocristiane della chiesa di Laruenzio sul Bergl dimostrano l'importanza dell'insediamento romano. Si può quindi presumere che Imst sia stata continuamente insediata dalla storia antica, attraverso il periodo romano fino all'Alto Medioevo.
La Via Claudia Augusta attraverso Imst e i suoi dintorni in epoca romana.
Una lastra di pietra indica che la chiesa di San Lorenzo am Bergl (sul monticello) nel centro di Imst affonda le sue radici nel V secolo. Il ritrovamento di tombe testimonia l’esistenza di un insediamento preromano. Si tratta probabilmente dell’Oppidum Humiste di cui parlano i documenti. L’insediamento fortificato retico potrebbe essere stato sul Bergl. Nella zona del Mercato di sopra di Imst potrebbe esserci stata una stazione di sosta lungo la Via Claudia Augusta.
Quando ad Imst si costruisce, spesso viene alla luce la storia. In occasione dei lavori di pavimentazione dello sbocco della Kramergasse nella Schustergasse sono state ritrovate delle ossa
Sul pendio soleggiato sopra la valle dell'Inn, con vista su Imst, è stata scoperta e scavata archeologicamente una tenuta romana, dove si producevano cibo e foraggio per la popolazione, le persone di passaggio e i loro animali.
Vecchia mappa con Imst
La chiesa parrocchiale gotica di Imst è situata quasi esattamente sulla Via Claudia Augusta.
Imst era un tempo la sede del Capitanato montanistico, la cui area di influenza si estendeva fino all’Ausserfern, al passo di Resia e verso il Vorarlberg. Gli affreschi sulla chiesa raccontano la storia dell’attività mineraria.
Alcuni interpretano la “Gerusalemme gotica con mura di cinta“ dipinta sulla chiesa come il rimpianto di non avere avuto mura attorno ad Imst. Altri ritengono che mancassero i mezzi per costruire un muro che attorniasse l’area relativamente estesa del Mercato di sopra e di quello di sotto. Altri ancora credevano che gli influenti Starkenberg non volessero che Imst fosse cinta da mura e diventasse una città, perché così sarebbe diventata zona di influenza del principe territoriale.
Quando l’attività mineraria perse d’importanza, gli abitanti di Imst emigrarono lavorando come uccellai, un fatto che ispirò il tema della nota operetta “Il venditore di uccelli”.
Anche il Carnevale di Imst, patrimonio immateriale dell‘umanità, vanta una lunga storia.
La Kramergasse
La piazza Stadtplatz
Una delle numerose fontane
Gli albori della zona sciistica di Hochimst.
Storia(e): Centro tirolese sulla Via Claudia Augusta
Imst è stato probabilmente un insediamento importante fin dall'epoca preromana. Nel VII secolo si parla di un Opidum Humiste, che viene equiparato a Imst. Opidum si riferisce a un insediamento retico fortificato. In epoca pre-romana, tali insediamenti erano solitamente situati in luoghi leggermente elevati, sicuri dai pericoli naturali e più facili da difendere, soprattutto perché i conflitti con altre tribù non erano rari. Non c'erano molti trasporti, quindi una posizione comoda non era così importante come lo era per la prima volta nel periodo romano, quando c'era una divisione del lavoro. L'Opidum Humiste potrebbe quindi essere stato situato dove oggi si trova la Chiesa di Laurentius, sul Bergl sopra il centro della città. Lì, sotto la chiesetta, è stata trovata anche la prova di una chiesa paleocristiana del V secolo, notevole, soprattutto perché il Cristianesimo aveva prevalso a Roma non molto tempo prima, e i cambiamenti nella religione sono un processo a lungo termine. Questo indica un insediamento più ampio e cosmopolita. Gli esperti ritengono che fosse il più grande insediamento tra Füssen e Merano.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Testo delle mappe storiche di ... prima dell'anno 0
Densamente popolato dall‘antichità
Già durante la preistoria la zona attorno a Landeck era relativamente ben popolata. Al di sopra di Schönwies, a Stanz e Grins, a Perjen, a Fließ, all’ingresso della valle Kaunertal, a Fiss e Serfaus, ... — su ogni pendio assolato ed ogni terrazzamento sono attestati insediamenti o ci sono per lo meno indizi di un popolamento. Gli insediamenti erano collegati tra di loro da carrarecce. Oltre a quella nella valle dell‘Inn ci sarebbe stata una scorciatoia che dalla valle Kaunertal attraverso il Piller Sattel conduceva a Imst. Sopra Fließ si trovava un luogo dove si tenevano roghi votivi, in cui per secoli, fifino in epoca romana, vennero invocati gli dei. Nel museo archeologico di Fließ si possono ammirare ritrovamenti preistorici risalenti a questo periodo, con un’abbondanza ed una qualità che si trovano altrimenti solo nelle grandi città.
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Chiese protocristiane
Nella zona di Landeck la strada romana Via Claudia Augusta si snodava prevalentemente sui pendii — alla tratta tra il ponte sull’Inn presso Starkenbach e Landeck seguiva quella rimarchevole e pittoresca che attraversava la “placca” in direzione di Fließ, dove le tracce di carri risalenti ad epoche diverse narrano vicende legate alla strada. Solamente nella zona del castello di Landeck la Via Claudia Augusta abbandonava il pendio — presumibilmente perché là si trovava una stazione di sosta e la strada deviava attraverso l’Arlberg. L’importante collegamento viario non comportò solamente uno sviluppo economico, bensì anche un intenso scambio culturale, come emerge tra l’altro anche dalla precoce cristianizzazione. La chiesa parrocchiale di Landeck e la chiesa di San Lorenzo sul “Bergl”, la collina di Imst, hanno radici nel V secolo, mentre la Maaßkirche presso il museo archeologico di Fließ nel VI secolo.
1787
Landeck punto nodale
Già in epoca romana alla confluenza tra Sanna ed Inn si intersecavano per la prima volta due strade transregionali. Nel 1787 venne rinnovata e rilanciata la strada verso il Vorarlberg, che già da lungo tempo non era più praticabile, ed il fondovalle divenne finalmente un punto nodale. Il resto lo fece la costruzione della ferrovia dell’Arlberg nel 1884, nel cui ambito vennero creati anche 800 posti di lavoro e la popolazione crebbe notevolmente. Attorno al 1900 i comuni di Perfuchs e Angedair vennero uniti per formare Landeck, che nel 1904 divenne un mercato e nel 1923 una città. Landeck è capoluogo distrettuale già dal 1868, quando ancora non esisteva un luogo con questo nome, bensì solamente il castello di Landeck. Vittima dello spostamento del traffico in direzione est-ovest sulla tratta dell’Arlberg fu tra l’altro lo “Zwischentoren” tra Fernstein e Reutte. Molti dei poverissimi abitanti dell’Außerfern furono di conseguenza costretti a cercare lavoro nelle più ricche regioni confinanti verso nord.
Sopra il cosiddetto "Milser Gstoag", lungo il pendio roccioso, proprio là dove oggi passa la strada nazionale, passava anche la Via Claudia Augusta.
A Starkenbach/Schönwies, la "strada alpina" Via Claudia Augusta ha attraversato l'Inn. Normalmente i romani costruivano le loro strade sul lato soleggiato delle valli. Tra Starkenbach e Landeck, tuttavia, il terreno era molto suscettibile alla caduta massi. La posizione su due ponti (Inn e Starkenbach), la posizione tra Imst e Landeck e i singoli ritrovamenti fanno pensare che a Starkenbach ci fosse anche un insediamento romano.
La Via Claudia Augusta attraverso la valle dell'Inn tra le città di Imst e Landeck in epoca romana.
Vettura a cavalli sulla vecchia strada.
Fattoria sull’Inn.
La Kronburg 1730.
La Kronburg 1850.
Pianta della Kronburg.
Mils presso Imst.
Colata di fango a Mils nel 1933.
La forza idrica viene domata.
Cava di pietre a Mils.
Auto postale tra Mils e Starkenbach (Comune di Schönwies).
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Affascinanti reperti del museo di Fließ testimoniamo il precoce popolamento dei pendii baciati dal sole tutt’attorno a Landeck.
Una parte dei reperti proviene dal rogo votivo sul Piller Sattel sopra Fließ.
Edifici dell’età del bronzo ed edifici retici sono stati riportati alla luce dagli archeologi nel territorio del comune di Fließ.
La Via Claudia Augusta attraverso la valle dell'Inn fino a Landeck in epoca romana. La locanda e la Via Claudia Augusta descrivono una curva qui intorno al Krahberg, l'angolo di Land, Landeck.
Sulla Fließer Platte si trovano tracce della strada romana ed anche di strade di altre epoche.
Scavi sotto la chiesa parrocchiale di Landeck hanno evidenziato la presenza di una chiesa protocristiana.
Già in epoca romana Landeck era un nodo stradale, il che, oltre alla sua posizione, era decisivo in quanto vi si trovava una stazione stradale per chi viaggiava per affari pubblici e un insediamento più ampio, come testimoniano le origini paleocristiane della chiesa parrocchiale di Landeck. A Landeck una strada si diramava in direzione dell'Arlberg, che portava verso ovest passando per Grins, dove oggi si può ammirare il "Ponte Romano". Stanz era probabilmente anche abitata e collegata alla strada romana sull'Arlberg e alla "strada alpina" Via Claudia Augusta attraverso una strada di collegamento.
Dato che la valle dell'Inn tra Landeck e Fliess era stretta e difficile da superare, le strade storiche portavano già nella storia antica da Landeck verso il Passo di Resia passando per Fliess. Anche i Romani, pur avendo i mezzi per farlo, non costruirono una strada lungo il fondovalle, ma posero la strada attraverso la Fließer Platte e la Fließer Trockenhänge, e anche l'insediamento nel luogo favorito dal sole. La presunta miscela colorata di case retiche e di tipiche case a strisce romane nella rappresentazione del modello mostra che Fließ fu continuamente colonizzata e quindi si sviluppò un po' alla volta da un insediamento retico a uno romano.
Oltre alla strada romana via Landeck da Imst a Fliess, c'era anche una strada romana attraverso la valle Pitztal e la Piller Höhe fino all'entrata della valle Kaunertal, che risale ai primi percorsi storici. Questa zona era protetta e quindi un luogo di insediamento preferito dai Reti, anche in epoca romana. L'insediamento era particolarmente denso. Uno di questi insediamenti si trovava sullo Spielberg a Wenns.
Castel Landeck diede il nome al distretto e alla città.
Schrofenstein ed altri castelli costeggiavano la vecchia strada.
Una pietra tombale nella chiesa parrocchiale ricorda Oswald von Schrofenstein, che si era prodigato molto per il territorio.
Landeck e l‘Inn
Castel Landeck e il ponte sull‘nn
L’ospedale di Zams
Zams, subito dopo un incendio nel 1911.
Landeck, Zams e l’Inn.
Landeck
Castel Landeck illuminato visto dal centro città
Una foto storica di Fliess con la chiesa di Barabara e il castello di Bidenegg, presa dal versante opposto.
A sud-est del centro del villaggio di Fliess, un ponte con radici romane conduceva un tempo sul Mühlbach.
Storia(e): ex strada principale e percorso secondario della Via Claudia Augusta.
Molti reperti archeologici e numerosi insediamenti preromani confermati o sospetti nella Pillertal suggeriscono che la strada principale preromana conduceva da Imst a Wenns (Pitztal) e da lì attraverso il passo Piller Höhe a Fliess. Prima dell'epoca romana, questo percorso aveva senso perché, sebbene più difficile, era lungo 7 km in meno rispetto al tracciato della Via Claudia Augusta attraverso la Valle dell'Inn. Anche in epoca romana, molti viaggiavano a piedi, ma prima di allora la percentuale di persone che viaggiavano a piedi o solo con un animale da soma era ancora più alta. Inoltre, venivano trasportate meno merci e su carri meno pesanti rispetto all'epoca romana. Quindi erano i chilometri a contare più delle pendenze o di altre difficoltà. La Via Claudia Augusta tra Imst e Fließ potrebbe quindi essere una nuova strada romana e non solo un'estensione di una strada principale pre-romana, come avveniva per lunghi tratti. Anche in epoca romana, alcuni viaggiatori potevano prendere la strada più breve, soprattutto se erano a piedi. Lo dimostra il sito sacrificale del Piller Sattel, che comprende sacrifici romani e numerose offerte pre-romane. Anche gli insediamenti nella Pillertal, che erano un po' fuori dai sentieri battuti ma anche meno esposti, sembrano aver continuato a esistere. Presumibilmente, ci vivevano soprattutto gli abitanti del luogo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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A causa della ristrettezza della valle, minacciata dalla caduta di massi e spesso occupata completamente dal fiume Inn, tra Landeck e Fließ la Via Claudia Augusta seguiva il pendio, attraverso la “placca” di Fließ, su cui nelle diverse epoche i carri hanno lasciato le proprie tracce nella roccia. La strada romana poteva quindi dipanarsi nuovamente nella valle fino a Altfinstermünz — varcando alcune volte il fiume — attraverso il fondovalle, poiché in quella zona la natura mantiene l’Inn in un corso ristretto. Dopo Finstermünz la strada risale la gola con una costante pendenza dell‘11 %, verso l’unica stazione stradale tramandata nelle fonti scritte, Inutrium, poco prima del punto più elevato della strada e del passo Resia. C’erano presumibilmente due ulteriori stazioni di sosta tra Prutz e Pfunds. Sicuramente Fließ e Inutrium erano abitate.
1530
Strada e attività mineraria
Nel Medioevo e nell’Età moderna si continuò ad utilizzare la strada romana per lunghi tratti. Rocche come Pidenegg, Pernegg, Laudegg, Siegmundsriedt, Finstermünz e Naudersberg costellavano le vie di transito. Al di fuori delle vie principali c’erano quasi solamente mulattiere. Oltre all’agricoltura per l’autosostentamento e le possibilità di guadagno collegate alla strada, era l’attività mineraria a portare entrate, dapprima nella Kaunertal, quindi nella Bergtal, in seguito nella Platzertal. Inoltre a Serfaus si estraeva il minerale che veniva trattato a Fließ.
1910
Nuove vie di comunicazione
A lungo si discusse su come si dovesse rinnovare la strada del Resia. Infine si imposero i costruttori moderni e tra il 1852 e il 1856 venne costruita la strada con tornanti e gallerie che viene utilizzata in gran parte ancora oggi. Furono realizzate strade anche in Engadina, verso il Samnaun e per l’attività mineraria nella Platzertal. Il minerale veniva tra l’altro trasportato anche con un apposito impianto a fune. Oltre agli investimenti per le strade, c’erano anche due diversi progetti per un collegamento ferroviario attraverso passo Resia, per cui sarebbero state necessarie numerose gallerie. La posizione strategicamente importante del passo è testimoniata dalla fortezza più settentrionale dell’Austria-Ungheria in direzione dell’Italia.
La Via Claudia Augusta attraverso l'alta valle tirolese dell'Inn da Landeck a Altfinstermünz, in epoca romana.
La Via Claudia Augusta attraversa l’Inn, all’incirca dove ancor oggi dei ponti congiungono le due rive del fiume. Il ponte di Tösens, denominato “Ponte romano”, è stato edificato in stile romano, ma solamente nel Medioevo ed è uno dei più vecchi ponti conservatisi in Tirolo.
Una Pochplatte (utensile in pietra per battere i minerali metalliferi) trovata a Serfaus allude ad un’attività mineraria in epoca molto precoce.
Per evitare la zona soggetta a inondazioni alla foce del Fagge (Kaunertal), la strada romana attraversava l'Inn a Prutz, all'incirca dove oggi si trova un ponte sull'Inn. Sul lato ovest della locanda si suppone un tipico insediamento di case romane a strisce.
In una posizione protetta ma strategicamente favorevole, nella parte più importante della Kaunertal, dove si trova il castello di Berneck, esisteva già un insediamento prima dei Romani, che continuò ad esistere in epoca romana.
Direttamente sulla strada romana, dove oggi sorge il villaggio di Ried, probabilmente già in epoca romana esisteva un insediamento. Si può ipotizzare che si trattasse di un tipico insediamento di case a strisce, edifici allungati a destra e a sinistra della strada, in cui di solito c'era un'impresa commerciale in direzione della strada, dietro di essa la zona giorno e annesso un giardino.
La posizione sulla strada e la topografia, che crea buone condizioni insediative con un po' di spazio per l'agricoltura direttamente sulla strada, parlano a S. Cristina / Ried im Oberinntal di una tenuta che forniva cibo agli abitanti dei villaggi circostanti, alle persone di passaggio e ai loro animali.
Oltre alla "strada alpina" Via Claudia Augusta a valle, una strada portava anche all'altopiano soleggiato a ovest, dove oggi si trovano Fiss, Serfaus e Ladis. La foto mostra la Via Claudia Augusta nella valle a destra e la strada sulla Sonnenterrrasse a sinistra. La strada era il collegamento delle persone che vi abitavano con la Via Claudia Augusta. Un insediamento si avvicina proprio lì, su una collina dove la Via Claudia Augusta conduce da Tschuppbach/Tösens alla terrazza.
Dove oggi un ponte sull'Inn conduce da Tösens a Tschuppbach, già in epoca romana esisteva un ponte sul fiume. Il sito è ideale perché sulla riva destra e sinistra del fiume c'è una roccia su cui può essere ben ancorato un ponte, che lo rende meno suscettibile alle inondazioni. Inoltre, la distanza tra le rocce è molto ridotta, quindi c'è solo una piccola campata da attraversare. Sebbene non sia stato ancora trovato nulla e non sia stata effettuata alcuna ricerca sistematica, è probabile che ci fosse un insediamento nelle vicinanze dell'attraversamento del fiume.
Presumibilmente c'era anche un insediamento a Pfunds in epoca romana, subito prima o dopo il Passo di Resia. La strada romana corre lungo il pendio sopra l'attuale villaggio di Stuben. L'insediamento può essere stato localizzato direttamente sul flusso per poter utilizzare il flusso.
Anche nel Tiroler Oberland numerose costruzioni difensive orlano il precorso della strada. Sigmundsried era anche sede amministrativa dell’Oberes Gericht
Attraversamenti storici del paese.
La strada presso Pontlatz
Vecchia veduta di Prutz
Attività mineraria storica nella Platzertal
Con una frana i combattenti tirolesi per la libertà fermarono Napoleone sconfiggendolo alla strettoia di Pontlatz. La memorabile battaglia è stata ricreata.
Con il tunnel attraverso cui passa ancor oggi la strada nazionale per Resia, il ponte di Pontlatz divenne obsoleto.
Primordi del turismo alpino sul ghiacciaio della Kaunertal.
Anche l’acqua curativa della fonte Sauerbrunnquelle viene utilizzata già da lungo tempo
Canalizzazione dell’Inn
Le locande poste lungo la strada sono diventate hotel per le vacanze
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Si suppone che l’insediamento retico sulla Collina di Tarces fosse stato trasferito sul più protetto Ganglegg.
La Via Claudia Augusta attraverso l'Alta Val Venosta, in epoca romana.
Scavi di epoca romana nell’aerea del Paulihof a nord di Malles.
Reperti romani
In val Venosta venne parlata a lungo la lingua retoromanza.
Affresco dell’VIII/IX secolo nella chiesa di San Benedetto a Malles.
Via porticata nella cittadina di Glorenza.
Castel Coira sopra Sluderno
Castel Montechiaro tra Glorenza e Prato allo Stelvio
Sentiero d’acqua a Prato allo Stelvio.
L’antica ferrovia della Venosta, che come quella attuale arrivava a Malles.
Bunker della Prima guerra mondiale nella piana di Malles.
Storia(e): I monasteri come centri di competenza economica
Oggi si sente parlare e si legge molto di cluster economici in cui vengono promossi lo scambio e la cooperazione tra aziende, e di centri di competenza che supportano tali cluster con la ricerca, il know-how e la gestione interaziendale. Dopo i Romani, questa attività veniva spesso svolta dai monasteri, come il monastero di Marienberg sul versante della montagna sopra Burgeis / Malles. I Benedettini, il più antico ordine occidentale, con il sostegno della Baviera, diedero un contributo significativo alla coltivazione e all'insediamento della Val Venosta. Oggi, il monastero sta svolgendo un lavoro pionieristico nella viticoltura ad alta quota.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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I menhir di Lagundo, detti anche pietrefitte, sono tracce del primo popolamento del territorio.
Dove oggi si trova castel San Zeno, si suppone ci fosse un insediamento già nel periodo di La Tène e più tardi il Castrum maiense dei Romani
La Via Claudia Augusta da Visnchgau alla zona di Algund / Meran, in epoca romana.
Ponte di pietra a Merano
Oswald von Wolkenstein, uno die più importanti nobili del Tirolo, stimato cavaliere,poeta, viaggiatore e diplomatico, morì nel 1445 a Merano.
Merano e Lagundo attorno al 1774 nell’Atlas Tyrolensis
Sissi era una grande fan di Merano. Così appariva la città di cura ai suoi tempi.
Franz, padre fondatore dei Conti di Merano, una linea collaterale degli Asburgo.
La zona attorno al 1888.
I resti medievali del ponte sull’Adige a Lagundo intorno al 1900.
Merano attorno al 1900
Merano alla fine della Prima guerra mondiale.
Storia(e): Attraversamento del fiume di migliaia di anni fa
È molto probabile che ad Algund ci fosse già un passaggio fluviale in epoca romana e pre-romana. Il luogo, dove oggi c'è un ponte sull'Adige, era l'ultima possibilità di attraversare il fiume in modo relativamente facile, prima che il fiume, con la sua acqua, i detriti che trasportava, le foreste alluvionali, le paludi, ... ... dominava l'intera valle, ad eccezione dei coni di detriti a destra e a sinistra. I ponti a sud di Algund erano quindi molto più lunghi e complessi da costruire, motivo per cui ce n'erano pochi e - laddove possibile - le strade sovraregionali corrono a destra e a sinistra dell'Adige da tempo immemorabile. Tra l'altro, la testa del ponte medievale può essere ammirata nel museo della testa del ponte ad Algund, vicino alla piscina, direttamente sull'Adige.
Storia(e): La Via Claudia Augusta rende i capoluoghi di provincia
Quando i Romani costruirono la prima "autostrada alpina", non scelsero questo percorso per niente. All'epoca, si trattava del percorso più semplice attraverso le Alpi centrali, perché sulla via del Brennero si dovevano superare non solo 2, ma 3 passi, tra cui il Passo del Renon tra Bolzano e Chiusa. Nel 200 d.C., i Romani riuscirono a costruire una strada attraverso i restringimenti della valle, il che significa che la via del Brennero prese il posto della Via Claudia Augusta come attraversamento alpino più importante per la prima volta nella storia. Tuttavia, il percorso a valle cadde in rovina con l'Impero Romano e la Via Claudia Augusta, attraverso il Resia e il Fernpass, tornò ad essere la strada più importante per secoli nel Medioevo. Tra l'altro, questo è stato il periodo più lungo in cui la Via Claudia Augusta è stata al primo posto. Grazie alla sua posizione sulla strada, Merano fu in grado di svilupparsi come prima capitale della contea del Tirolo. Quando, verso la fine del Medioevo, il mercante bolzanino Kunter costruì nuovamente una strada sulle tracce della strada romana attraverso la stretta valle tra Bolzano e Chiusa, la via del Brennero superò la via di Resia come attraversamento alpino più importante e la città di Innsbruck superò la città di Merano.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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BOLZANO:
IL CAMPO MILITARE ROMANO DI PONS DRUSI
ANTICO INSEDIAMENTO MERCANTILE
27
L’accampamento militare di Pons Drusi, che si suppone fosse nell’area della città di Bolzano, si trova, assieme a Vipiteno, Chiusa e Trento in un’antica mappa: la Tabula Peutingeriana.
La Via Claudia Augusta attraverso la zona di Bolzano, in epoca romana.
Durante i lavori al centro anziani Grieserhof è stata scoperta una sala a colonne romana affrescata, che faceva parte di una villa. Nella casa di riposo si possono vedere gli scavi e i singoli reperti.
Una veduta da sopra castel Firmiano in direzione di Bolzano attorno al 1541. Il collegamento stradale corrispondeva all’incirca al presunto attraversamento della valle, esistente già in epoca romana.
Bolzano vista da sud, attorno al 1607.
Incisione su rame di Bolzano (1649)
Da Bolzano iniziò l’industrializzazione dell’Alto Adige. Le foto mostrano il cotonificio Kofler, com’era in origine e dopo un incendio nel 1890, nonché l’imponente centrale elettrica di Cardano.
Pianta della città di Bolzano del 1914.
Il Monumento alla Vittoria testimonia di un tempo che ha diviso la popolazione.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Testo delle mappe storiche di ... 400 dopo Christo
"La vita lungo la strada"
Già gli Etruschi, i Veneziani, i Reti e i Celti avevano una vivace attività di scambio lungo la Valle dell‘Adige. I loro percorsi piccoli sono state ingrandite fino a formare la prima strada europea attraverso le Alpi, portando ancora più vita nella Vallagarina. Questa importante strada ha portato nuove influenze e opportunità di guadagno. Di conseguenza, si svilupparono anche ulteriori insediamenti tra i snodi stradali di Trento e Verona, comprese le stazioni, che i romani stabilirono ad intervalli regolari lungo il percorso. Colpisce il fatto che la strada in Vallagarina abbia attraversato il fiume solo una volta. Chi non aveva bisogno della strada nelle immediate vicinanze viveva a una certa distanza, come testimoniano ancora oggi i resti della villa romana di campagna di Isera.
1500
"Numerosi castelli"
Anche nel Medioevo e in epoca moderna, gli abitanti della Vallagarina vivevano essenzialmente della strada, e ancora più importante era la via d‘acqua dell‘Adige, soprattutto per il trasporto di merci pesanti. I porti e i servizi di traghetto esistevano a Trento e Nomi, vicino a Rovereto e Avio. In Vallagarina non si ha conoscenza di alcun ponte sull‘Adige. Lungo questo importante collegamento di trasporto sono sorti numerosi castelli, dai cui le vie di comunicazione sono facilmente controllabili. Castel Beseno è il più grande ed è oggi perfettamente attrezzato per vivere una poliedrica esperienza in un castello. Chiaramente il luogo più importante era già allora Rovereto, che Massimiliano I elevò al rango di città nel 1500.
1800
"Il XVIII secolo"
La Vallagarina non ha vissuto una vera e propria rivoluzione industriale nel XVIII secolo. Nemmeno la creazione della Cassa di Risparmio e della ferrovia del Brennero, costosa e poco efficiente, potrebbe cambiare la situazione. La Vallagarina tradizionalmente produceva principalmente seta, legno, vino, velluto e cuoio. C‘era la fabbrica di tabacco di Rovereto, man non c‘era il capitale per ulteriori investimenti. Inoltre, dal 1859 il Trentino era ai confini dell‘impero, separato da un confine dagli importanti mercati della Lombardia e del Veneto, che imponevano notevoli dazi doganali. I viticoltori combattevano contro la fillossera e nella coltivazione del baco da seta la peprina causava problemi. Per questo molti cittadini lasciavano il paese per andare a lavorare all’estero in modo temporaneo o permanente.
La Via Claudia Augusta da Trento attraverso la Vallagarina, in epoca romana
Die Schlacht von Calliano in der nördlichen Vallagarina 1487 war maßgebend, dass die Herrschaft der Repubblica di Venezia endete und die Vallagarina wieder unter den Einfluss der Fürst-Bischöfe von Trento kam. In Calliano wird jedes Jahr dem gemeinsamen Erfolg der Truppen des Trentino un der Grafen von Tirol gedacht.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Die südliche Vallagarina:
Spuren zeugen von Sauriern
34p
Südlich von Rovereto, in der Ortschaft Lavini di Marco, sind Fußabdrücke von Dinosauriern zu sehen, unter anderem von Theropoden (fleischfressende Dinosaurier, die dem Dilophosaurus ähnlich sind), auf zweibeinige Pflanzenfresser (Ornithopoden) als auch vierbeinige Pflanzenfresser (Sauropoden) zurückzuführen sind. Sie sind 190 bis 200 Millionen Jahre alt.
La Via Claudia Augusta da Trento attraverso la Vallagarina, in epoca romana.
römischer Kontrollposten für Transportgüter "Covelo di Rio Malo ai Piccoli di Lavarone", grotta di 30 metri
Im dreizehnten Jahrhundert wurde auf Geheiß des Trentiner Fürst-Bischofs Federico Vanga beschlossen, die aus der Provinz Vicenza kommende Cimbri-Gemeinschaft anzuerkennen. Die Cimbri sind eine bayerische Sprach-Minderheit, die heute vor allem in den Orten Folgaria, Lavarone und Luserna auf der Hochebene "Altipiani cimbri"
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Rivoli Veronese, Bardolino, Lazise, Affi, Cavaion Veronese
Importante porta stategica al lago di Garda e alla Pianura Padana
Posto d'insediamento sempre popolare
La Via Claudia Augusta attraverso la parte settentrionale della provincia di Verona, in epoca romana.
Indagini a Rivoli Veronese. Foto: Luciano Pugliese
Battaglia di Rivoli durante la Guerra Napoleonica
Forte Ceraino alla chiusa di Ceraino presso Rivoli Veronese 1866
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Grundsätzlich suchten die Römer für die Via Claudia Augusta den kürzesten Weg. Die Römerstraße verlief also möglichst geradlinig, in der Regel an der Sonnenseite des Tales, leicht oberhalb der Talsohle, damit sie nicht bei Unwettern in Mitleidenschaft gezogen wurde sowie nach Regen und Schneefall rasch wieder trocken und schneefrei war. Zu allen Regeln gibt's natürlich auch Ausnahmen
Entlang der gesamten Via Claudia Augusta sind zahlreiche Sehenswürdigkeiten zu entdecken, Spuren der Geschichte, Denkmäler und andere Sehenswürdigkeiten.
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In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La Via Claudia Augusta attraverso la Pianura Padana, in epoca romana.
Grabungen an der Via Claudia Augusta, in Gazzo Veronese
Castello in Villafranca
frühe Ansichtskarte von Vigasio
Storia(e): Tra acqua e terra
In origine, la Pianura Padana era un mare. Viene anche chiamato "Mar Padano". Per molto tempo, la pianura padana, come viene anche chiamata, è stata una zona di frontiera tra il mare e la terraferma. Nei periodi freddi la terraferma aveva il sopravvento, nei periodi caldi di nuovo il mare, anche se i fiumi trasportavano sempre più materiale verso la pianura dopo le stagioni fredde. Alla fine, la terraferma vinse, ma ampie zone rimasero paludose per molto tempo. Prima dei Romani, c'erano insediamenti intorno alle paludi, che spesso erano palafitte. Presumibilmente, i Romani furono i primi a prosciugare sistematicamente le paludi su scala più ampia, sforzi che in seguito divennero letteralmente paludosi. Il drenaggio sistematico e su larga scala delle paludi si verificò nuovamente a partire dalla fine del Medioevo. L'acqua fu canalizzata, utilizzata per l'irrigazione ma anche per il trasporto, e ancora oggi attraversa l'intera pianura. Molte merci, ad esempio, raggiungevano i mercati di Mantova via acqua. In parte ci sono ancora paludi lungo i corsi d'acqua, come la zona umida protetta "Paludi di Ostiglia". Con il cambiamento climatico, si vorrebbe avere di nuovo più acqua.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Ostiglia ed il Po:
Antico insediamento
Porto fluviale romano
39p
Reperto del Neoliticum.
La Via Claudia Augusta attraverso la Pianura Padana, in epoca romana.
Ecco come si può immaginare il porto fluviale romano di Ostiglia.
L'Ostiglia fortificata.
Mantova 1599 e 1660.
Ostiglia è stato un nodo stradale per migliaia di anni. Anche le linee ferroviarie vi hanno attraversato. Oggi la linea ferroviaria tra Verona, Bologno, Firenze e Roma attraversa la città sul Po. La linea ferroviaria tra Verona e Ostiglia dovrebbe corrispondere al tracciato romano della Via Claudia Augusta.
vista storica di Ostiglia.
A Ostiglia c'era sempre un attraversamento del Po.
Foto storica della piazza del municipio di Ostiglia.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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