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La via imperiale attraverso le Alpi
per auto, camper, bus…
(variante “Altinate”)

Klause Ehrenberg bei Nacht

Das Inhaltverzeichnis am Anfang der Routenbeschreibung erlaubt direkt in einzelne Teilabschnitte zu springen. Mit der Navigation am Ende jedes Teilabschnittes können Sie außerdem einfach zwischen den beiden Varianten der Reiseroute für Auto, Camper, Bus, ... "Altinate" und "Padana", hin- und her-wechseln. Gemeinsam mit den hier downzuloadenden Karten kann die detaillierte Routenbeschreibung auch als Unterlage während einer Fernwanderung dienen. Alternativ gibt es Offline-Navi-Apps für iPhone und Android oder gedruckte Tourenbücher.

Übersichtskarte Teilabschnitt 01
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 01

DONAUWÖRTH NEL DONAU-RIES
L’AVVIO DELLA PRIMA STRADA
ATTRAVERSO LE ALPI

  • 01

Il punto di partenza della Via Claudia Augusta si trova nella città di Donauwörth. Il motivo è legato alla presenza del Danubio, che rendeva possibile trasportare le merci pesanti, e del confine settentrionale dell’impero romano, che qui correva all’inizio e dopo il primo ripiegamento dei Germani.  La parte più settentrionale della strada romana si trova oggi nel distretto di Donau-Ries, che a nord raggiunge quasi il limes. Oltre al Danubio il territorio è caratterizzato dal cratere di Ries, con un diametro di 25 km, formato dalla caduta di un meteorite 14,5 milioni di anni fa. Il nome “Ries” dovrebbe derivare dalla provincia romana della Rezia. La città di Donauwörth, dove si trova la fine della strada romana, in epoca romana non esisteva ancora. Al suo posto si estendevano le acque del  Danubio, del Wörnitz, del Zusam, dello Schmutter e del Lech, che qui confluiscono.  Lo sviluppo di Donauwörth cominciò da un insediamento di pescatori sull’isola di Ried nel Wörnitz. Oggi la maggior parte del centro storico si trova a nord del fiume. Questa parte si immette, con uno dei più bei tratti stradali della Germania meridionale, nella via imperiale.

Donauspitz, Mündung, Wörnitz, in die Donau, Donauwörth, Via Claudia Augusta, Bayern, Foto Donauwörth
Der Frühling in Donauwörth
Foto von einer Staudammmauer in Donauwörth
Reichsstraße in Donauwörth, Foto von Lois Lammerhuber
Donauwörth, Frühling, Zusammenfluss
Luftbild von Goldberg in Donau Ries
Dorf mit Burg in Huisheim, Donau Ries
Foto von Radfahrern in Donau Ries
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Ci sta proprio a pennello che all’inizio di un viaggio lungo la strada storica, si trovi il Museo Archeologico ubicato nella Tanzhaus di via Reichstraße dove si trova anche l’imponente municipio. Attraversando la porta Riedner Tor, che ospita la Casa della storia cittadina, si arriva all’isola di Ried, l’antico insediamento da dove ebbe inizio lo sviluppo della città. Là si trova anche il Museo di storia locale. Tornando alla Reichstraße la passeggiata porta alla chiesa di Nostra Signora e alla Casa Fugger. Il tour termina con una visita al Museo delle bambole di Käthe Kruse per conoscere la storia di questi famosi giocattoli di Donauwört. L’ente turismo offre anche numerose visite guidate.

Museo Archeologico: Reichsstraße 34, 

+49 (0)906 789-170, aperto sab, dom, festivi dalle 14 alle 17. 

Haus der Stadtgeschichte (Casa della storia cittadina) im Rieder Tor: Spitalstraße 11,

+49 (0)906 789—170 oder —151, aperto su richiesta.

Heimatmuseum (Museo di storia locale) sull’isola Ried: Museumsplatz 2,

+43 (0)906 789—170 oppure —151, aperto mag — ott. mar — dom dalle 14 alle 17, nov. — apr. mer, sab, dom e festivi dalle 14 alle 17.
Käthe-Kruse-Puppen-Museum (Museo delle bambole): Pflegstr. 21a, +43(0)906 789-170 oppure — 151. aperto mag.— set. mar—dom dalle 11 alle 18, ott. — apr., gio — dom dalle 14 alle 17,  25.12 — 6.1 tutti i giorni dalle 14 alle 17, chiuso 24.12 e Venerdì santo.

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Alla periferia di Nordheim una pedonabile, subito dopo il ponte a sinistra, conduce ad un miliario romano della Via Claudia Augusta (riproduzione), che segna il punto di partenza della strada romana.

Per informazioni si prega di contattare

Via Claudia Augusta Info
www.viaclaudia.org
info@viaclaudia.org
0043 664 27 63 555

Domande dettagliate, in particolare sulla città di Donauwörth, possono essere risposte al meglio dal

Städtische Tourist-Information Donauwörth
https://www.donauwoerth.de/tourismus/
Rathausgasse 1
tourist-info@donauwoerth.de
0049 906 78 91 51

Le domande dettagliate sulla regione trovano una risposta migliore nel

Tourismusverband Donau-Ries
www.ferienland-donau-ries.de
info@ferienland-donau-ries.de
0049 906 74 211

Übersichtskarte Teilabschnitt 01
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 01

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Übersichtskarte Teilabschnitt 02

ATTRAVERSO LA VALLE DEL LECH
DA SUBMONTORIUM
A GERSTHOFEN

  • 02

La zona di confluenza di Wörnitz, Schmutter e Lech e la valle del Lech fino ad Augusta/Augsburg erano già abitati in epoca romana. Sulla prima piccola  altura poco appariscente tra Mertingen e Druisheim si trovavano gli impianti difensivi romani di Submuntorium-Burghöfe. Un accampamento militare doveva esserci anche a Langweid am Lech. Le località fino a Druisheim fanno ancor parte del distretto di Donau-Riess, quindi inizia il territorio di Augusta.  Le località più grandi sono Meitingen, elevata al rango di mercato nel 1989 e Gersthofen, che dal 1969 è una città. La strada romana conduce in maniera diretta al Lech in direzione di Augusta e in alcune parti è ancor oggi una via. In altri posti  si delinea come una diga. Per una gran parte è oggi il tracciato della strada statale 2. La pianura alluvionale  del Lech, che attraversa la strada romana, divide la regione di Augusta da quella di Wittelbach.

Ehemaliger Standort Submuntorium Burghöfe Druisheim Mertingen Lechtal, Foto Deininger
Kloster Holzen Allmannshofen im Lechtal, Foto Kloster Holzen Hotel GmbH
Merkurheiligtum Gersthofen Lechtal, Foto Deibler
Ballonmuseum Gersthofen Lechtal, Foto Gersthofen
Merkurheiligtum mit Leuten Gersthofen Lechtal, Foto Deibler
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Nel municipio di Asbach-Bäumenheim diverse vetrine documentano il periodo romano nella zona. La via romana, su cui la strada lascia la città, si trova direttamente sul tracciato storico. La strada provinciale DON 28, che conduce alla città di Mertingen, è la strada che sostituì in un secondo momento la Via Claudia Augusta quale collegamento tra il Danubio e Augsburg/Augusta. Il percorso la segue per un lungo tratto, attraversando dei graziosi centri storici. Ai suoi tempi, il traffico non era certo un problema. Mertingen ha un’ attiva associazione museale. Nella "Sölde" al numero 10 della Mardostraße si possono ricevere informazioni sulla cultura abitativa in una tenuta rurale del XVIII e XIX secolo. La "Alte Schule" (vecchia scuola)  dietro il municipio, Fuggerstraße 3, espone reperti di epoca romana e preromana, nonché reperti della fondazione della località da parte degli Alamanni e sul suo popolamento. Nella "Stadl" in Hilaria-Lechner-Straße 13 si trova una vasta collezione di attrezzi agricoli, carrozze, ruote e slitte.  +49 (0)9078 9600 18,apertura su appuntamento, www.museumsfreunde.mertingen.de. Su di una altura tra Mertingen e Druisheim un pannello tematico fornisce informazioni sulla localizzazione di Submuntorium-Burghöfes e ne spiega la funzione come parte di una serie di fuochi di segnalazione. Dopo una deviazione all'antico monastero benedettino di Holzen, fondato nel XIII secolo e ricostruito alla fine del XVII secolo, si continua attraverso Nordendorf e Westendorf fino a Ostendorf, dove nel muro esterno della chiesa di San Michele è stata murata una pietra di epoca protocristiana. Tra Waltershofen e Markt Meitingen sulla destra sorge un centro commerciale che prende il nome dalla Via Claudia Augusta. Come l’arteria principale che passa attraverso il mercato, si trova anch’esso direttamente sul percorso della strada romana, ricordata presso la Raiffeisenkasse/Cassa rurale da una pietra miliare.  Prima di Herbertshofen lungo la strada si trovano un pannello tematico sull’altamente sviluppato sistema di misurazione romano e la replica di una groma, strumento con cui, chi fosse interessato, può provare a misurare il terreno. Sul Lech prima di Langweid c'è una centrale elettrica del 1907 con il Museo bavarese del Lech, Lechwerkstraße 19, 86462 Langweid am Lech, +49 (0)821 328-1658, aperto la prima domenica del mese, dalle 10 alle 18 o su prenotazione. 
Qualche anno fa a Langweid gli archeologi hanno scoperto un pezzo della Via Claudia Augusta. A nord della città di Gersthofen, il percorso attraversa due volte il tracciato della Via, che lungo il bordo superiore di un pendio scende verso il Lech e si dirige verso il centro città. In un piccolo parco sorge un santuario con una statua del dio Mercurio. Mercanti  e viaggiatori lo pregavano perché il loro viaggio fosse buono. A Gersthofen, il viaggiatore è atteso dal Balloon Museum Gersthofen, che racconta l’evoluzione dei viaggi in mongolfiera.  Bahnhofstraße 12, 86368 Gersthofen, +49 (0)821 2491 ext. 506, aperto mer e ven dalle 13 alle 17, gio alle 10 alle 19 h, sab, dom e festivi dalle 10 alle 17, www.ballonmuseum-gersthofen.de.

Per informazioni rivolgersi a 

Via Claudia Augusta Info
www.viaclaudia.org
info@viaclaudia.org
0043 664 27 63 555

Le informazioni più dettagliate sulla regione fino a Mertingen / Druisheim vengono fornite da

Tourismusverband Donau-Ries (Associazione turistica Danubio-Ries)
www.ferienland-donau-ries.de
info@ferienland-donau-ries.de
0049 906 74 211

Le informazioni più dettagliate sulla regione fino a Allmannshofen / Nordendorf  vengono fornite da

Touristinfo der Regio Augsburg Tourismus GmbH
(Informazioni turistiche sulla regione di Augusta)
www.augsburg-tourismus.de
Rathausplatz 1, Augsburg
tourismus@regio-augsburg.de
0049 821 50 207 0

Übersichtskarte Teilabschnitt 02
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Übersichtskarte Teilabschnitt 03
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 03

AUGSBURG
CITTÀ PROVINCIALE ROMANA
AUGUSTA VINDELICUM

  • 03

Dopo la campagna militare delle Alpi nel 15 a.C., i figli adottivi dell’imperatore Augusto, Druso e Tiberio, allestirono un accampamento militare nella zona a nord della città di Oberhausen, che diventò il nucleo iniziale di  Augusta Vindelicum, il futuro capoluogo della provincia della Rezia. Augusta/Augsburg è così probabilmente la seconda città più antica della Germania  e comunque una delle più grandi città romane a nord delle Alpi. L’insediamento abbracciava circa 25 ettari, nel suo periodo di fioritura contava tra i 10.000 e i 15.000 abitanti ed aveva tutto quello che una città romana di provincia poteva offrire: tempio, mercato, palazzo del governatore, teatro, terme… Ogni casa era provvista di acqua corrente. La Via Claudia Augusta attraversava la città ad ovest e nella parte centrale, dal municipio alla fontana di Mercurio, coincide con la strada storica principale del centro storico. Augusta/Augsburg divenne ancora più importante quando i ricchi imprenditori Fugger, alla fine del Medioevo-inizio dell’Età moderna, dalla loro città natale  dominarono economicamente il mondo. Più tardi i principi vescovi di Augusta/Augsburg  governarono un vasto territorio che arrivava fino al Tirolo.

Augsburg bei Nacht, Maxstraße, Foto Regio Augsburg
Augsburg Goldener Saal im Rathaus, Foto Regio Augsburg
Römermauer in Augsburg, archäologische Nischen, Dom, Foto Regio Augsburg
Augsburg Rathausplatz, Foto Regio Augsburg, Christine Pemsl
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Da Gersthofen a Augsburg/Augusta ci si arriva sull’antica via di collegamento che fino al confine tra le due città si chiama prima Augsburger Straße e quindi Donauwörther Straße. La parte più a nord dell’antica città di provincia romana è Oberhausen, dove i Romani eressero il loro primo accampamento dopo la campagna militare delle Alpi. Si attraversa poi il ponte Wertach, nella zona tra i fiumi Wertach e Lech, dove la città si è sviluppata nel corso dei millenni. Attraverso la Fischertor, che apparteneva all’antico muro di cinta attorno alla città, il percorso porta nella parte più antica di Augsburg. Direttamente sulla strada, al numero 30 della Frauentorstraße, c’è la casa natale di Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus. Dopo aver girato   attorno al duomo il viaggiatore, andando sempre dritto, arriva infine alla Rathausplatz, la piazza del Municipio, dove inizia la zona a traffico limitato.  Poco prima la via piega a destra verso il parcheggio di Ernst-Reuter-Platz.

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Il modo migliore di fare il viaggio del tempo è con le guide cittadine al volante di un taxi a 29 euro all’ora, per un massimo di quattro persone.  Le attrazioni però sono disposte su di un’area relativamente ristretta, per cui il viaggio nel tempo è possibile anche a piedi. Partendo dal parcheggio la cosa migliore è recarsi per prima cosa alla residenza del principe-vescovo, da dove per lungo tempo vennero retti i destini del territorio circostante, fino al Tirolo. Oggi ha qui sede l’amministrazione distrettuale della Svevia. Da lì, passando attorno al duomo dal giardino dell’Äußeren Pfaffengässchen si possono vedere alcuni scorci archeologici dell’Augusta romana. Dal 2014 in un padiglione rinascimentale si trova il Museo esperienziale dei Fugger e dei Welser, che con le sue installazioni multimediali e interattive illustra l’importanza di Augsburg e dell’influsso economico delle sue famiglie mercantili nell’Europa e nel mondo del XVI secolo. Terminata la visita del duomo, nella piazza meridionale antistante il muro romano si possono vedere delle sculture in pietra. Di fronte, nella  Peutingerstraße 11 sorge la casa dell’umanista Peutinger, un mercante che collezionava monete romane e monumenti in pietra e che fu il promotore della ricerca sui Romani ad Augsburg/Augusta. Tra l’altro da lui prende nome anche la prima carta stradale d’Europa, realizzata dai Romani di cui egli volle pubblicare una copia risalente al XII secolo (Tabula Peutingeriana). Nell’androne della casa vennero murati monumenti in pietra romani ed ebraici. Prossima tappa è il municipio che rappresenta uno dei più significativi edifici profani rinascimentali a nord delle Alpi. Con la sua torre Perlach, da cui si ha una meravigliosa vista sulla città, costituisce il simbolo di Augsburg/Augusta.  All’interno del Municipio si trova la Sala d’Oro, che costituisce uno dei più importanti monumenti culturali-artistici del tardo Rinascimento in Germania. Sulla piazza antistante veglia – dalla fontana monumentale – il fondatore della città, Augusto.  Dal municipio fino alla fontana di Mercurio, posta più avanti verso sud, la Maximilianstraße concide con la strada romana che passava ad ovest della città. Un poco più ad occidente, sulla piazza Fuggerplatz 1, si trova il Maximilianmuseum, il  museo di Massimiliano. 
È la sede delle collezioni d’arte e dei musei della città e comprende tre sezioni: sculture, artigianato artistico e storia cittadina. Tra le sue punte di diamante ci sono una collezione di sculture tardorinascimentali e lavori di oreficeria dei tempi in cui la città dei Fugger era una delle più importanti metropoli orafe dell’Europa centrale. Ma l’attrazione principale del museo è però il cortile interno con la copertura in vetro. Qui nel Viermetzhof si trovano le figure principali, restaurate, delle fontane monumentali di Augsburg/Augusta: quelle di Augusto, Ercole e Mercurio. Poco oltre, sulla Zeugplatz 4, si può scoprire la Zeughaus (armeria) barocca, un tempo caserma ed arsenale. Naturalmente anche i Fugger avevano il loro palazzo nella Maximilianstraße, per l’esattezza al numero 36. 
Il viaggio nel tempo attraverso la storia di Augsburg/Augusta porta alla “Fuggerei”, il quartiere sociale voluto dai Fugger e finisce con il ritorno al parcheggio.

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Il percorso costeggia ad est il cuore del centro storico. Oltrepassa un’ulteriore porta dell’antica cinta muraria, la Vogeltor, da cui si accedeva al sobborgo Jakobervorstadt. Nella via Predigerberg  vi aspetta una nicchia archeologica. La basilica dei Santi Ulrich e Afra costituisce il termine della Maximilianstraße.
Uscendo dalla città il percorso prosegue diritto sulla Haunstetterstraße, che corrisponde al tracciato della strada romana, in direzione di Königsbrunn. Poco più ad est si trova il giardino botanico cittadino, dove un giardino romano ricorda che i Romani introdussero numerose nuove piante e metodi di coltivazione.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 04
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 04

ATTRAVERSO IL LECHFELD
DA AUGSBURG FINO A
LANDSBERG AM LECH

  • 04

Il Lechfeld è una pianura alluvionale marcatamente piatta, che divenne tristemente nota a causa dell’omonima battaglia del 955. Già in epoca romana la pianura era abitata. Si suppone che la stazione di sosta romana ad novas, annotata nell’antica mappa stradale Tabula Peutingeriana, si trovasse ad Igling. Anche a Untermeitigen doveva esserci un impianto difensivo tardoromano.  A sud di Augusta/Augsburg si trova la moderna città di Königsbrunn, in cui si può ammirare un santuario di Mitra. Il luogo venne nuovamente abitato solamente all’inizio del XIX secolo. Come la località di Obermeitingen, anche Königsbrunn appartiene al distretto di Augusta/Augsburg e a sud confina con il distretto di Landsberg am Lech. La strada romana che proseguiva in direzione delle Alpi puntando alla propria meta, si può vedere particolarmente bene per lunghi tratti a Lechfeld. Il percorso di viaggio si snoda lungo l’antica strada provinciale attraverso  località pittoresche. Graben è tra l’altro la città  natale di Hans Fugger.

Mercateum Königsbrunn Lechfeld Augsburger Land, Foto Königsbrunn
Mythräeum Heiligtum Lechfeld Augsburger Land, Foto Tschaikner
Historsche Radlergruppe Igling Ammersee, Foto Tschaikner
Schloss Igling Landkreis Landsberg, Foto Tschaikner
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Per ordine dell’amministrazione regale di Svevia e Neuburg nel 1833 sulla lunga e diritta via che attraversa Königsbrunn e che segue in buona parte il tracciato romano, vennero scavati due pozzi per ristorare persone ed animali.
Tre anni più tardi i primi coloni costruirono le loro case presso i pozzi regali. Nl 1967 Königsbrunn venne elevata al rango di città. Ha molto da offrire, in particolare il Mercateum all’aperto, che è il più grande globo al mondo, basato sulla cartografia storica, dove si può anche entrare. Mostra tra le altre cose un copia della Tabula Peutingeriana, che si basa sulla prima carta stradale d’Europa disegnata dai Romani. Presso il municipio vi aspetta un museo archeologico. Un santuario di Mitra nel cimitero cittadino nella Wertachstraße è sempre accessibile. Il culto di Mitra è originario dell’Asia minore e fu un precursore del cristianesimo. Quando quest’ultimo divenne religione di Stato nel IV secolo, il culto di Mitra venne visto come una concorrenza.

Archäologisches Museum, Markpl. 7, 86343 Königsbrunn, +49 (0)8231 606 260, geöffnet jeden 3. So im Monat 10 — 12 Uhr, Führungen jeweils von 10 — 11 Uhr oder nach Vereinbarung.

Mercateum, Königsallee 1, +49 (0)8231 919 573, geöffnet 1. Mai — 31. Okt. jeden So und Fei 14 — 19 Uhr, Führungen um 14:30. Sonderführungen nach Vereinbarung, www.mercateum.de

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Subito dopo l’attraversamento della superstrada si vede a desta e sinistra un sentiero di acciottolato, che si chiama Via Claudia Augusta ed è anche effettivamente il tracciato romano. Tra Königsbrunn e Untermeitingen si trova il più lungo tratto continuo e visibile di una strada romana in Germania (11 km). La Via Claudia Augusta si riconosce particolarmente bene su questa tratta come “Wiesendamm” nel nuovo insediamento settentrionale a Kleinaitingen e nel “Grünanger” a nord della riproduzione di un miliario a Untermeitingen. Nella località di Oberottmarshausen il percorso svolta a sinistra e poi va sempre dritto sulla vecchia strada di collegamento, attraverso gli ampi e pianeggianti campi e appezzamenti nonché attraverso i centri idillici di Kleinaitingen, Graben, Unter- e Obermeitingen, Hurlach e Unterigling. All’altezza di Untermeitingen c’era fino al XIX secolo un guado, che rappresentava l’unico passaggio del Lech in tutto il Lechfeld. Il comune è stato segnato anche dall’impronta dei nobili di Imenhof e nel loro castelletto è situata oggi la biblioteca comunale. Sia castel Hurlach che castel Igling sono proprietà privata. Il Comune di Igling è situato in un antico edificio particolarmente bello. 

Übersichtskarte Teilabschnitt 04
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 04

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Übersichtskarte Teilabschnitt 05
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 05

LANDSBERG AM LECH
IL PONTE SULLA
VIA CLAUDIA AUGUSTA

  • 05

L’importante Via del sale, da Reichenhall attraverso Monaco, incrociava in questi paraggi la Via Claudia Augusta nel suo percorso verso la Svizzera. Nel 1158 il duca di Baviera Enrico il Leone da Kaufering la spostò leggermente più a sud. Contemporaneamente fece costruire un ponte e a sua difesa trasformò l’impianto difensivo esistente nel “Castrum Landespurch”. L‘insediamento in rapida crescita, che già nel XIII secolo era stato elevato al rango di città di Lebensberg/Landsberg, sorse sotto la sua protezione, incastonato tra i fiumi Lech e Lechhochufer. A partire dal XIX secolo si è sviluppata l‘area urbana, ora molto più ampia a ovest del Lech. La Via Claudia  Augusta prosegue ancora per una tratta ad ovest, attraversando la zona comunale ed ebbe però  - come la via d’acqua del Lech – grande importanza per lo sviluppo economico della città. La città vecchia, su cui il Medioevo ha lasciato la sua impronta, è accessibile  solamente attraverso il ponte o le sue porte e dispone ancora di una parte della sua cinta muraria più volte ampliata.  Il pezzo forte è la piazza principale nel suo nuovo allestimento.

Landsberg Am Lech, Foto Landsberg
Hauptplatz Landsberg Am Lech, Foto Landsberg
Landsberg Am Lech Mutterturm, Foto Landsberg
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Il centro storico non si trova direttamente sulla Via Claudia Augusta, bensì sulla Via del sale. Prima che al viaggiatore diretto verso il centro si apra la visuale sul centro storico dietro il Lechwehr, nel parco lungo il fiume la Mutterturm aspetta di essere scoperta. Hubert von Herkomer la fece erigere a ricordo di sua madre nello stile di un mastio normanno. Il rinomato artista visse e lavorò in Inghilterra, ma lasciò i suoi dipinti e le sue grafiche alla sua antica città natale. Si possono vedere nella torre dell’Herkomermuseum, che è anche un insolito esempio di spazio abitativo e di lavoro di un artista del XIX secolo. Vorderer Anger 274, Tel. +49 (0)8191 42 296, orario d’apertura: su accordo telefonico (tranne domenica). Durante la visita alla Mutterturm, una sosta per fotografare il Lechwehr o una visita del centro storico si può lasciare l’auto preso il Lech. C’è inoltre un garage sullo  Schlossberg.

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Gran parte della piazza principale della città, di impronta medievale, è riservata ai pedoni, come la maggior parte dei graziosi vicoli del centro storico, dove campeggia l’imponente torre Schöne Turm (torre bella), detta anche Schmalzturm (torre dello strutto). Di fronte si trova l’ufficio del turismo, ospitato nella casa sfarzosamente decorata del municipio storico. La facciata porta la firma di Dominikus Zimmermann, il costruttore della Wieskirche, già sindaco di Landsberg. A sinistra dell’ufficio del turismo il visitatore percorrendo la Via del sale arriva al Lech. Nel complesso balneare (Inselbad) dell’azienda municipalizzata si può fare un magnifico bagno nei pressi del Lech. I graziosi vicoletti del centro storico arrivano fino alla torre Sandauer Tor a nord del centro. Sul percorso per raggiungerla si trova il Historisches Schuhmuseum (museo storico della scarpa) con scarpe di otto secoli fa e di molti personaggi illustri. La chiesa parrocchiale barocchizzata a tre navate dell’Ascensione con un notevole sagrato allude all’importanza rivestita dalla città nel passato, di gran lunga più significativa rispetto ad oggi. Dalla Hauptplatz si sale infine sul Lechberg passando per la torre Schmalzturm e percorrendo la “Alte Bergstraße” lastricata, che era un tempo la Via del sale. Sul Lechberg si trovano lo Stadtmuseum (Museo civico) e la Bayertor  tardogotica.

Von-Helfenstein-Gasse 426, Tel. +49 (0)8191 128 360, aperto apr-gen., mar — ven dalle 14 alle 17 e sab, dom, festivi dalle 11 alle 17.

Hist. Schuhmuseum, Vorderer Anger 274, +49 (0)8191 42 296, apre su accordo telefonico (tranne dom).

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Oltrepassando il ponte e seguendo poi la Via del sale il percorso riporta sulla strada romana.

Übersichtskarte Teilabschnitt 05
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 05

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Übersichtskarte Teilabschnitt 06
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 06 Lechrain

FUCHSTAL & LECHRAIN
DA LANDSBERG AM LECH
A SCHONGAU

  • 06

Tra Landsberg e Schongau il percorso di viaggio conduce, attraverso la Fuchstal, a Epfach, la romana Abodiacum e quindi lungo la riva alta del Lech verso Kinsau, Hohenfurch e nell’originaria parrocchia di Altenstadt di Schongau. Fuchstal, la valle della volpe, è il nome dato alla valle del ruscello Wiesbach tra la riva alta del Lech ed una dorsale boschiva ad ovest, con le località di Unterdießen, Asch, Leeder e Denklingen. La parola “Volpe” è attribuita alla forma della valle e alla colorazione brunastra dei campi in autunno. Prima di Hohenfurch, che appartiene già al distretto di Weilheim-Schongau, per la prima volta dopo Donau-Ries il territorio si fa dolcemente collinare. Le località in questo tratto sono particolarmente originali e tranquille. Highlight storici sono sicuramente il sito dell’antico castrum romano di Abodiacum sul Lorenzberg, su di una penisola nell’ansa del Lech presso Epfach.

Unterdiessen, Blick Zum Schluss, Fuchstal, Foto Underdiessen
Maluramuseum, Unterdiessen, Fuchstal, Foto Maluramuseum
Denklingen Landsberg Fuchstal, Foto Tschaikner
Lech bei Epfach, Denklingen, Fuchstal, Foto Tschaikner
Lorenzberg, Epfach, Denklingen, Foto Tschaikner
Römisches Museum Epfach, Kastell Abodiacum, Foto Tschaikner
Claudius Paternus Clementianus, Epfach, Denklingen, Foto Tschaikner
Lechschleife Epfach Denklingen, Foto Tschaikner
Kinsau, Lechrain, Lechhochufer, Ammersee, Foto Kinsau
Lech Erlebnisweg, Hohenfurch, Kinsau, Foto Hohenfurch
Hohenfurch Auerberland Pfaffenwinkel, Foto Hohenfurch
Schönach, Hohenfurch, Auerbergland, Foto Hohenfurch
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Da Erpfting fino a Ellighofen il percorso si snoda sul tracciato originale della strada romana. Da là si stacca dalla strada romana, per mostrarvi i graziosi paesi della Fuchstal. Al di sopra di Unterdießen troneggia il castello edificato nel 1589, mentre a Oberdießen l’attrazione è il Malura-Museum con dipinti, disegni, acquarelli e collage dell’artista monacense.  86944 Oberdießen, am Mühlweg 2, Tel. +49 (0)8243 3638. 
Asch dispone di un’infinità di vecchie case e di un viale die castagni. Gli scavi indicano che la parrocchiale ha avuto origine da una chiesa in legno del IX secolo. La St. Michaelskirche (chiesa di San Michele), su di una altura sopra Denklingen, mostra al suo interno numerosi paralleli con la famosa Wieskirche (chiesa di Wies). Presso Denklingen il percorso ritorna nuovamente sul tracciato originale e conduce a Epfach, situata su di una penisola nell’ansa del Lech. Nella foresta ad ovest di Denklingen si trova un sentiero esperienziale con una piattaforma panoramica su di una torre romana.

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Sul monte Lorenzberg, dove oggi troneggia la Lorenzkapelle (cappella di San Lorenzo), si trovava un tempo il castrum romano di Abodiacum. Il piccolo museo romano di Epfach permette di farsene un‘idea. La località si onora di avere come suo cittadino Claudio Paterno Clemenziano che fu governatore del Nordafrica.  Museum, Via Claudia 16, 86920 Epfach, +49 (0)8243 9601—0, liberamente accessibile dalle 9 alle 17 sia nella stagione estiva che in inverno.

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Da Epfach a Hohenfurch il percorso segue la riva del Lech. Lungo la strada ci si può far tentare da una deviazione a Kinsau, che scende con numerosi terrazzamenti verso il Lech. Hohenfurch si trova direttamente sulla B17, la strada che ha preso oggi il posto della Via Claudia Augusta. Il percorso passa sotto la B17 nel centro del paese. Questo luogo è contrassegnato dallo Schönach, che segue il percorso in direzione di Schwabniederhofen.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 07
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 07 Schongau Peitingen

SCHONGAU & PEITING
UN IMPORTANTE CROCEVIA

  • 07

Nella tarda età romana un’ulteriore strada romana attraversava le Alpi passando per Garmisch e il passo del Brennero. Anch’essa era chiamata Via Claudia, ma senza “Augusta” (=imperiale). Nel Medioevo le due strade, che continuavano ad essere utilizzate, si chiamavano Via superiore e Via inferiore e là dove si incrociavano era possibile fare dei buoni affari, sia in epoca romana che in seguito.  A est del Lech, a Peiting, una villa rustica documenta l’elevata cultura abitativa dei Romani.

Anche Schongau, trasposta nel XIII dall’originale parrocchia di Altenstadt sulla più sicura altura, poté svilupparsi presso il nodo stradale raggiungendo una notevole fioritura.  Nel 1331 la città ottenne persino il diritto di battere moneta. Il centro storico possiede ancor oggi la propria cinta muraria completa e la si può raggiungere solo attraverso una delle porte. Anche i numerosi resti di edifici sacri nel territorio circostante raccontano di uno stato di prosperità. La regione si chiama Pfaffenwinkel e Schongau e Peiting ne sono le porte di accesso. L’edificio sacro più conosciuto è la chiesa di Wies, patrimonio dell’umanità.

Altenstadt, Basilika, Pfaffenwinkel, Foto Tschaikner
Luftbild Altstadt Schongau, Foto Schongau
Schongau Stadtmauer, Maxtor, Pfaffenwinkel, Foto Schongau
Schongau, Gaukler, Ballenhaus, Lechrain
Peiting Panorama, Pfaffenwinkel, Foto Peiting
Peitinger Villa Rustica, Frühling, Pfaffenwinkel, Foto Peitinger Villa Rustica
Villa Peiting Hypocausten Ausgrabung Pfaffenwinkel, Foto Peitinger Villa Rustica
Wieskirche, Pfaffenwinkel, Weilheim, Foto Via Claudia Augusta
Wieskirche Orgel, Pfaffenwinkel, Weilheim, Foto Wikimedia Mtag
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Altenstadt non è solo l’insediamento precursore di Schongau, che venne poi spostata altrove, ma è anche il territorio comunale attraverso cui passava la strada romana. La località, orgogliosa di trovarsi sulla Via Claudia Augusta, le ha destinato un’area dedicata, ricostruendo una parte della strada romana. Una sezione trasversale mostra com’era costruita con differenti strati di pietre e ghiaia. In questo luogo si trova anche uno dei più begli edifici sacri sulla Via Claudia Augusta, la basilica voltata romanica.

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La vecchia strada da Altenstadt a Schongau porta dapprima in basso verso un avvallamento che apparteneva originariamente al fiume. Migliaia di anni fa l’altura su cui sorge la città era un “Lechumlaufberg”, un monte circondato dall’acqua del fiume Lech. La porta storica d’ingresso alla città era la Maxtor. Il percorso passa attraverso la Münztor, aperta  successivamente nelle mura per agevolare il traffico. All’interno della cinta muraria si trovano un garage sotterraneo e un parcheggio. Chi vuole risparmiare i costi del parcheggio e vuole fare una passeggiata passando per il Frauenberg e la Frauentor per osservare le mura di cinta, può parcheggiare ai piedi del  Lechumlaufberg.

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Un modo particolarmente suggestivo per conoscere la città è partecipare a una delle visite guidate che vengono proposte, tra cui una notturna e una per i bambini. È ovviamente possibile anche esplorare autonomamente il centro storico. Oltrepassando la chiesa conventuale di S. Spirito e il cortile dell'ex monastero carmelitano, il visitatore arriva a un tratto della cinta muraria liberamente accessibile. Passando davanti all'ex tribunale distrettuale, il visitatore transita davanti all'edificio della zecca, presso la torre che da esso  prende nome. Una delle porte più belle è la Maxtor, che venne utilizzata anche come porta di accesso al piccolo castel Schongau dei Wittelsbach. Oggi ospita l'ufficio distrettuale. Nel museo civico (Stadtmuseum), accessibile ai disabili (ex chiesa dell'ospedale di Sant'Erasmo), il visitatore può immergersi nella storia della città. Un'attenzione particolare è rivolta alle monete. Oltre a quelle coniate a Schongau, il museo espone anche monete romane. Sia la porta della torre Polizeidienerturm, che la Frauentor, possono essere attraversate solo a piedi. La Ballenhaus gotica era utilizzata un tempo per la movimentazione delle merci sulla Via del sale. La sua posizione al centro della piazza testimonia l'importanza delle vie commerciali per Schongau. La chiesa parrocchiale dell’Assunzione (Maria Himmelfahrt) è l’erede di un precedente edificio romanico e gotico.

Stadtmuseum , Christophstr. 55-57, +49 (0)8861 254—605. aperto mer, sab, dom, festivi dalle 14 alle 17.

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Così come la vecchia strada, il percorso lascia il centro storico di Schongau attraversando lo scosceso Lechberg.  Sulla destra del fiume, vi aspetta il "Plantsch",  con piscine al coperto e all'aperto, nonché una zona sauna. Oltrepassato il "Plantsch" si raggiunge il "Lido" sul Lechsee, situato più in alto rispetto alla diga di sbarramento che forma il lago. Lì la stretta e profonda valle del Lech ricorda molto un fiordo. Presso il ponte sul Lech, dove l’antica strada per Peiting attraversava il fiume, si incontrano delle vecchie locande. Al di sotto del Lech, per i bambini è stato allestito un bosco delle fiabe con uno zoo didattico. Originariamente, la strada passava attraverso la montagna tra Schongau e Peiting, mentre oggi invece vi passa attorno. Il nome Peiting deriva presumibilmente dalla famiglia Peutinger, che vi si stabilì probabilmente già nel VI secolo. La località, sede di mercato, offre negozi e possibilità di ristoro. Il Museum im Klösterle (museo nel conventino) racconta la storia e la vita nella zona.  Kapellenstraße 1, +49 (0)8861 6535, aperto ogni mer dalle 14 alle 17, gruppi su prenotazione.

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Le prime tracce di insediamento ad est del Lech risalgono addirittura al III secolo. Su di un appezzamento romano, che comprendeva un tempo svariati ettari di terreno, si possono visitare, all’interno di una struttura di protezione, le terme. Per quanto riguarda la villa si trattava di una casa con atrio con un elevato standard abitativo, una rarità in Germania, abitata dalla metà del II fino al IV secolo. Inoltre è stata trovata una targhetta di piombo inscritta, interpretata come un incantesimo d’amore che mette le ali alla fantasia del visitatore. Attorno alla struttura è stato impiantato un orto romano con erbe per la cucina e per le cure.

+49 (0)8861 6535, visita con l’ausilio di tabelle esplicative sempre possibile,  visite guidate da concordare.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 08
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 08 Auerbergland

LA ZONA DELL‘AUERBERGL
ATTORNO ALLA MONTAGNA
ABITATA DA MILLENNI

  • 08

Dai Comuni della zona collinare attorno all’Auerberg è scaturita l’iniziativa di ridar vita all’intera Via Claudia Augusta. Nella zona dell’Auerberg la strada romana  si può riconoscere in più punti e i Comuni ed i loro abitanti hanno escogitato qualcosa per attirare l’attenzione: con il millenario sito abitato sull’Auerberg, il paese degli zatterieri Lechbruck am See, il centro informativo sulla tratta bavarese della Via Claudia Augusta oppure il viaggio in nave sul Forggensee sulle tracce della strada romana, e alcuni highlight storici. Quanto al panorama, la regione colpisce per le sue colline dolcemente verdi, per i boschi verdeggianti e i numerosi laghi sullo sfondo delle Alpi. Tra di essi sono disposte pittoresche località di villeggiatura, che hanno mantenuto il loro carattere di villaggio. Nella zona dell’Auerberg la strada romana si snoda prevalentemente lungo il fiume Lech ed in parte attraverso il fiume stesso, nel luogo in cui è stata fatta la diga poco prima del Forggensee.

Bernbeuren Haslacher See Auerbergland, Foto Tschaikner
Burggen Bauernhof Baum St Anna Strasse Pfaffenwinkel, Foto Via Claudia Augusta
Kirche, Auerberg, Bernbeuren, Foto Anton Vorauer
Lechfloss, Lechbruck Am See, Ostallgäu, Foto Tschaikner
Rosshaupten, Pfannerhaus, Dokumentationszentrum, Foto Via Claudia Augusta
Forggensee, Schiff, Meilenstein, Tiefental, Rieden Am Forggensee, Ostallgäu, Foto Lois Lammerhuber
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Da Schongau il percorso si dirige dapprima verso Marktoberdorf, ma devia poco dopo sulla stradina che conduce a Bruggen attraverso colline pittoresche si alternano a boschi e prati. Nella località la strada fa una curva ad “S”, a metà della quale sulla destra si va nella  St.-Anna-Straße, posta sotto tutela artistica, con le sue case contadine tipiche della regione. Di fronte, passando per la Schwarzkreuzstraße, si arriva ad un punto con una vista ottimale sulla “Litzauer Schleife”, nell’ansa del fiume Lech.

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Posto direttamente sulla strada per Bernbeuren si trova un paradiso naturale, l’Haslacher See, un lago dove si può anche nuotare.  All’altezza del primo grande incrocio di Bernbeuren il percorso svolta a destra e poi nuovamente a sinistra a quello successivo. L’Auerbergmuseum (museo dell’Auerberg), che  si trova sulla destra, racconta in maniera molto varia la storia dell'insediamento sull'Auerberg. L’altura, posta in un punto strategicamente favorevole, venne colonizzata già dai Celti. In epoca romana esisteva qui un insediamento di artigiani, dove si producevano tra l’altro pezzi per le catapulte. Si presume che si tratti della Damasia descritta da Strabone. Poco dopo il museo, la strada dell’Auerberg piega verso destra. Un sentiero avventura conduce poi fino alla vetta attraverso la gola di Feuerstein. Il tempo di percorrenza dal museo è di circa 2 ore. In cima, la piattaforma della Georgskirche  (chiesa di S. Giorgio) offre una fantastica vista panoramica. La locanda Panoramagasthof, con pasticceria propria, vi invita ad una sosta golosa.  Auerbergmuseum, Mühlenstraße 9, +49 (0)8860 210, aperto da metà apr. a metà ott. sab dalle 15 alle 17; dom e festivi dalle 14 alle 17 ore e su appuntamento telefonico. 
www.auerbergmuseum.de

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Dopo Lechbruck am See, dove inizia l‘Algovia, il viaggiatore segue la segnaletica per Füssen. In Baviera il Lech, che scorre del tutto parallelo alla Via Claudia Augusta, veniva utilizzato anche dai Romani. Per onorare la sua grande tradizione nella navigazione su zattere, Lechbruck ha creato un museo che si trova dietro le case poste di fronte all’ufficio informazioni turistiche. Dal 15 giugno al 30 settembre, prenotandosi all’ufficio del turismo, è possibile effettuare viaggi in zattera sul Lech.  Flößermuseum (Museo degli zatterieri), Waidach 8, +49 (0)8862 / 987830, aperto apr. — set., gio dalle 17:30 alle 19, dom dalle 16 alle 18 e su prenotazione

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Si prosegue attraverso il territorio collinare dell’Algovia in direzione di Füssen e di Rosshaupten. Lungo la strada la cappella di Sameister attira l’attenzione di chi le passa accanto. Di fronte si trova lo Schmutterweiher, un laghetto navigabile. Utilizzando la B16 e prendendo l’uscita corrispondente si raggiunge infine il paese di Rosshaupten.  Il Museum im Pfannerhaus è posto direttamente all’incrocio nel centro del paese e ospita anche il centro informativo della Via Claudia Augusta.  Dirigendosi verso est, dal museo si arriva ad un parco artistico, dedicato dal Circolo artistico di Rosshaupten alla strada romana.  Museum, Hauptstraße 1, +49 (0)8367 364, liberamente accessibile ogni giorno dalle 9 alle 18:00 durante la stagione.

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Dopo la chiesa parrocchiale di S. Andrea di Rosshaupten la strada piega a sinistra verso la B16 in direzione di Rieden am Forggensee. Dopo una breve passeggiata, presso il lago Forggensee vi aspetta il luogo di sosta e balneazione “Mansio — mit den Römern rasten” (Mansio – sostare con i Romani). In primavera, quando lo specchio d’acqua si abbassa, affiora la strada romana che giace sul fondo del lago artificiale e vi si può camminare sopra, mentre per il resto dell’anno sono le imbarcazioni a navigare al di sopra della sua traccia.  Approdi sul percorso: centrale elettrica di Rosshaupten, Rieden-Tiefental, Rieden-Dietringen, Füssen-Festspielhaus (palazzo del festival) e Füssen, +49 (0)8362 921 363 oder 938 52, 3 volte al giorno.

Übersichtskarte Teilabschnitt 08
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 08 Auerbergland

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Übersichtskarte Teilabschnitt 09
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 09 Füssen Schwangau

FÜSSEN & SCHWANGAU
LA REGALE ALGOVIA AL COSPETTO DELLE ALPI

  • 09

Il meraviglioso territorio in cui il Lech scaturisce dalle Alpi era popolato sin dall’epoca dei Romani. Un castrum romano coronava lo Schlossberg di Füssen, ai cui piedi passava la Via Claudia Augusta. L’odierna via del passeggio Reichenstraße nel centro storico è posta direttamente sul tracciato romano. Presso la stazione a valle della funivia del Tegelberg a Schwangau, i resti di un bagno privato di una villa rustica testimoniano l’elevata cultura abitativa dell’epoca romana. La fondazione della città di Füssen, di impronta medievale, con la sua grande tradizione nella liuteria, risale a S. Magnus, che si stabilì qui nell’VIII secolo come eremita.  Sul sito della sua cella nel IX secolo venne fondato un monastero benedettino, chiamato in suo onore S. Mang. Più tardi i Wittelsbach, in particolare re Ludwig, scoprirono per i loro castelli la pittoresca zona posta davanti alle Alpi. Si trovano a Schwangau, dove gli ospiti nel complesso termale delle Königliche Kristall-Therme possono dedicarsi al benessere – proprio come i Romani.

Der Lech und die berge bei Nacht in Füssen
Rathaus, Klosterhof, Museum, Foto Tschaikner
Reichenstraße, Fußgängerzone, Füsse, Foto Tschaikner
Schwangau, Kristalltherme
Römerbad, Foto Schwangau
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La Augsburgerstraße, che porta in linea retta nel centro di  Füssen, scorre sopra il tracciato romano, così come la sua prosecuzione, la Reichenstraße. A partire dalla Kaiser-Maximilian-Platz, con l’ufficio informazioni turistiche, la strada è oggi zona pedonale dove si può passeggiare piacevolmente o mangiare un boccone. Chi vuole esplorare il centro storico conviene che segua, poco prima del centro, la segnaletica in direzione del parcheggio nella Sparkassenhaus (P5). Proprio lì accanto si trova l’ufficio informazioni turistiche.

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Di fronte all'uscita del garage presso l'Hotel Hirsch, un vicoletto conduce nella parte più tranquilla del centro storico. Da lì la passeggiata segue la Drehergasse, il Brotmarkt (mercato del pane) e la Lechhalde fino al ponte sul Lech. Poco prima c'è da vedere la Heilig-Geist-Spitalkirche (chiesa di Santo Spirito) con la facciata in stile rococò. Il monastero benedettino di S. Mang, attorno al quale si è sviluppata la città, è posto direttamente in riva al fiume. La sponda opposta del Lech offre la cosiddetta "vista di Magnus" sul monastero e sul centro storico, una delle più belle vedute di Füssen. Attraversando il cortile interno del monastero di S. Mang, il visitatore può raggiungere il “Museum der Stadt Füssen” (museo civico) e scoprire la storia cittadina e la sua tradizione nel settore della liuteria. A nord del convento, una stradina conduce dalla Magnusplatz, con la chiesa barocca di S. Mang, fino all’Hohes Schloss (castello alto). Già prima di arrivarci il visitatore può godere di splendide vedute dell'antica residenza estiva dei principi vescovi di Augsburg/Augusta. È uno dei castelli meglio conservati della Baviera. Sulla facciata del cortile interno si possono ammirare dipinti illusionistici tardogotici. All'interno, oltre alla galleria succursale delle Bayerische Staatsgemäldesammlungen (collezioni di dipinti dello Stato bavarese) e alla galleria comunale, rimane particolarmente impresso il soffitto gotico della Sala dei Cavalieri. Dall'angolo nordorientale del monastero si raggiunge in pochi passi la fontana cittadina della Reichenstraße. Da qui inizia la zona pedonale che riporta alla Kaiser-Maximilian-Platz.

Museum der Stadt Füssen, Lechhalde 3, +49 (0)8362 903 143, aperto apr. — ott. mar — dom dalle 11 alle 17, nov. — mar. ven — dom dalle 13 alle 16.

Galerien im Hohen Schloss, Magnusplatz 10, +49 (0)8362 940 162, aperto apr. — ott. mar — dom dalle 11 alle 17, nov. — mar.  ven — dom dalle 13 alle 16.

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All’ingresso della zona pedonale, dove oggi non è più possibile percorrere la Via Claudia Augusta se non a piedi, il percorso conduce a sinistra fuori dalla città e verso il ponte König Ludwig sul fiume Lech. Il fiume costituisce il confine tra Füssen e Schwangau. Proseguendo dritto attraverso il quartiere di Horn si arriva a Schwangau.  Al suo ingresso si possono vedere le Königliche Kristall-Therme (terme regali di cristallo). Quasi subito dopo l’ufficio informazioni turistiche si svolta a destra verso i resti delle terme di una villa romana presso il parcheggio della Tegelbergbahn (funivia del Tegelberg), per dirigersi poi verso i castelli dei re della famiglia Wittelsbach, Massimiliano II e Ludovico II di Baviera.

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In occasione della costruzione della funivia del Tegelberg vennero scoperti i resti delle terme di una casa rurale romana, che veniva riscaldata attraverso un ingegnoso sistema di  combustione. In una struttura di protezione diviene comprensibile la cultura romana dei bagni.

0049 (0)8362 8198-0, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17, visite guidate su richiesta.

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Da Hohenschwangau passando per Alterschrofen si ritorna al ponte König Ludwig, prima del quale, sulla sinistra, si distacca la Tiroler Straße, che a sud del centro storico di Füssen porta verso il Tirolo lungo il corso del Lech.

Übersichtskarte Teilabschnitt 09
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 09 Füssen Schwangau

Flug Übersichtskarte Österreich, Tirol, Reutte, Imst, Landeck, Tirol West
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 10 Lechauen

VISTA A VOLO D’UCCELLO DEL TIROLO
LUNGO LA VIA CLAUDIA AUGUSTA
IN ETÀ ROMANA

Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

“4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI”
(EDIZIONE REGIONE PARCO NATURALE REUTTE)

Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

Testo della mappa storica di ...
100 D.C.

La porta nelle Alpi

La strada romana attraversava le Alpi come fossero una porta d’accesso. Poiché spesso il fiume Lech occupava l’intera valle, per raggiungere la conca di Reutte doveva già superare due alture, tra Stiglberg e Kratzer nonché al Kniepass. Il tracciato della strada romana venne ancora utilizzato fino al 1784 e la strada provinciale passa ancor oggi per il Kniepass. Prima della salita verso Ehrenberg la Via Claudia Augusta percorreva il territorio comunale di Breitenwang, dove si suppone una stazione di posta (mansio) ed il primo piccolo insediamento nel fondovalle. Reutte si sviluppò solamente in seguito, lungo la via del sale. Ancor oggi Breitenwang è il centro religioso del distretto.


1504

Reutte fiorisce

Il fiume Lech con il suo esteso terri-to---rio alluvionale caratterizzava il fon-dovalle anche nel 1504, che viveva essenzialmente grazie alla strada del sale posta tra Hall in Tirolo e la zona del lago di Costanza. Nel 1464 era stato costruito un ponte tra Lechaschau e Reutte, che aveva sostituito il guado del fiume Lech presso Höfen. Un magazzino del sale e numerose locande sulla strada fecero diventare Reutte il centro dell’Außerfern tirolese. Nel 1489 ottenne da Sigismondo il Danaroso il diritto di tenere mercati. Al di sopra della valle troneggiava il castel Ehrenberg. Un muro chiudeva la strettoia della valle: qualsiasi traffico doveva passare attraverso le poste della stazione doganale. Presso Pflach esisteva una ferriera. Dal 1327 Vils, che non apparteneva ancora al Tirolo, era una città ed era provvista di una cinta muraria con 2 torri poste a nord e a sud.


1780

intensamente fortificato

Numerose fortificazioni poste nella zona di confine tra Baviera e Tirolo caratterizzavano la regione attorno al 1780. Oltre allo sbarramento di Ehrenberg, cresciuto attorno a due ulteriori fortezze, c’erano numerosi avamposti fortificati. Il comune-mercato di Reutte posto ai suoi piedi contava già circa 1000 abitanti. Numerose nuove strade erano state appena costruite. Quella da Reutte a Kempten attraverso Vils passava così a sud accanto alla città al di fuori delle mura, la strada da Füssen verso Pinswang attorno allo Stiglberg. Il ponte di S. Ulrich venne realizzato solo nel 1914. Poco dopo l’inizio del XX secolo la ferrovia locale bavarese già esistente venne prolungata fino alla linea dell’Außerfern, che conduceva prima fino a Reutte. Allora il fiume attorno a Reutte non era regimentato.

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v
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 10 Lechauen

IL FIUME NATURALE LECH
ALLE PORTE DEL TIROLO
E DELLE ALPI

  • 10

Al confine tra Germania ed Austria le prime creste montane formano la porta di accesso  attraverso cui la Via Claudia Augusta conduce nelle Alpi e nella regione del Parco naturale di Reutte, in Tirolo. Qui inizia quella parte del Lech, che, unico nelle Alpi settentrionali, è rimasto allo stato originario per lunghi tratti.  Vasti banchi di ghiaia e a tratti il paesaggio alluvionale che abbraccia l’intera valle dominano il regno dell’ultimo selvaggio, come viene denominato il fiume nella mostra del Parco naturale. Il Lech ha anche sempre determinato dove possono sorgere insediamenti e svilupparsi strade. Poiché parte della valle era continuamente allagata, il tracciato romano della Via Claudia Augusta già da Füssen e fino al bacino di Reutte passava per due alture: sul crinale tra Stiglberg e Kratzer e attraverso il valico del Kniepass.

Brücke über dem Lechfall
Baumkronenweg Ziegelwies, Foto Walderlebniszentrum
Radweg zwischen Füssen und Pinswang
Vilseck
Kulturfoto Lechauen 7
Blick Vom Vogelbeobachtungsturm in Lechau, Foto Tschaikner
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Da Füssen il percorso segue la vecchia strada provinciale oltre il confine tedesco-austriaco. Presso la Weißhaus facendo attenzione si può notare una cava, da dove già al tempo die Romani veniva estratto marmo giallo. Ad esempio, con questo marmo venne realizzato un sarcofago esposto a Kempten. Poiché in alcune strettoie il Lech occupava l’intera valle,  nei punti tra Kratzer e Stieglberg, in cui lo spazio è più ridotto, la strada romana segue la cresta montana fino alla trattoria Gutshof zum Schluxen, dove già re Ludovico sostava volentieri. Nel punto più elevato nella roccia si possono scoprire le tracce di carri. Oggi là si snoda il percorso su lunga distanza della Via Claudia Augusta, ma fino alla costruzione di una nuova strada  nel 1772-84 l’intero traffico si arrampicava faticosamente  sull’altura. Una tavola commemorativa nella parete rocciosa, subito dopo l’accesso alla superstrada, ricorda la realizzazione della nuova strada. Poco più in là il percorso supera l’ Ulrichsbrücke, ponte che fu l’ultima realizzazione della monarchia  austroungarica. A Unterpinswang su di una collina troneggia pittoresca la barocca Ulrichskirche, che merita di essere visitata per la volta affrescata che racconta la battaglia del Lechfeld a sud di Augsburg/Augusta. A seguire il Kniepass, che si rese necessario perché il Lech occupava tutta la valle. A Pflach un ponte ferroviario posto sotto tutela ricorda gli inizi della ferrovia dell’Außerfern. La Ulrichskapelle nel quartiere di Hüttenbichl venne edificata nel 1515 ai tempi dell’attività mineraria e di una fucina di ottone.

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Dopo Füssen il Lech emerge fragoroso dalle Alpi. Da lì il fiume diventa navigabile con le zattere. Poco più in là il Walderlebniszentrum (centro avventure nel bosco) transfrontaliero permette di vivere nella sua forma originaria l’ambiente boschivo, tra il fiume torrentizio e i ripidi pendii del bosco montano dell’Algovia — con una mostra e con sentieri avventura. Un’attrazione particolare è il Baumkronenweg (percorso tra le chiome degli alberi), lungo 480 m e alto 21 m. 
Tiroler Str. 10, Füssen, +43 (0)8362 93875—50, aperto  1° mag. — 31 ott. tutti i giorni dalle 10 alle 17, 1° nov. — 30 apr. mar — gio dalle 10 alle 16 e ven dalle 10 alle 13, due sentieri avventura sono sempre accessibili. www.walderlebniszentrum.eu

L'ultimo fiume torrentizio dell'arco alpino settentrionale può ancora segnare il suo corso con le proprie forze. Nel suo ampio alveo si mette in scena più volte e si rinnova costantemente e i suoi bracci si ramificano e si uniscono. Il fiume trasforma di continuo le pietre provenienti dalle valli laterali in imponenti banchi di ghiaia e ciottoli. La vera costante è il continuo cambiamento. Ampi boschi golenali, limpidi laghi sorgivi e il panorama delle montagne dell’Algovia e delle Lechtaler Alpen fanno del parco naturale uno dei paesaggi alpini più belli e primordiali. Le piane alluvionali del fiume sono la "giungla" dell'Europa centrale. Nel parco naturale crescono 1116 piante, ovvero un terzo di tutte le piante autoctone del Tirolo. Di queste, un terzo ovvero 392 specie sono classificate come specie di grande valore o in pericolo di estinzione. La nuova mostra naturalistica "L'ultimo selvaggio" presso i castelli di Ehrenberg permette di vivere con tutti i sensi il parco naturale e le sue particolarità in nove isole tematiche.

Klause 1, +43 (0)5672 62007 aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00. Chiuso da metà novembre al 25.12 incluso.
www.naturpark-tiroler-lech.at

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Dalla torre in legno alta 18 m posta nella Lechauen, la piana alluvionale del fiume, si ha una splendida vista dall’alto sul suo habitat naturale. Tabelle informative spiegano quello che il visitatore può vedere. Dalla torre inizia anche un percorso di bird watching attorno a dell’acqua stagnante. Nel bosco golenale e sulla vicina riva del Lech si possono osservare da vicino la fauna e la flora.

Auskunft erteilt die

Via Claudia Augusta Info
www.viaclaudia.org
info@viaclaudia.org
0043 664 27 63 555

Detailfragen zur Region beantwortet am Besten die

Touristinfo der Naturparkregion Reutte
www.reutte.com
Untermarkt 34, 6600 Reutte
info@reutte.com
0043 5672 62 336 40

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Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

IL CENTRO DELL‘AUSSERFERN
IL MERCATO DI REUTTE E BREITENWANG

  • 11

Nella conca di Reutte la Via Claudia Augusta passava per Breitenwang, in direzione Ehrenberg. In questa località si trovava verosimilmente una stazione di sosta romana, prima che la strada romana iniziasse a salire. Agli inizi della Via del sale, da Hall in Tirolo alla zona del lago di Costanza, la strada fu spostata nel 1464 a Reutte e la città mercato si sviluppò fino a divenire il centro del distretto. Numerosi edifici testimoniano di questo tempo. Caratteristici di Reutte sono i dipinti architettonici sulle facciate, molti dei quali provengono dalla famiglia di artisti Zeiler. A sud di Reutte troneggia il complesso del castello di Ehrenberg, le cui quattro fortezze avevano un tempo la funzione di sbarramento difensivo della valle nei confronti della Baviera. C‘erano persino fortezze anteriori tra Pflach e Pinswang o Musau, dove un tempo si trovava il confine. Per inciso, Vils era una città bavarese con un muro di cinta.

Dekanatspfarrkirche Breitenwang, Foto Breitenwang
Museum Grünes Haus Reutte Untermarkt Architekturmalerei
Kellerei Saal
Denar Lugdunum
Burgruine Ehrenberg Morgennebel
Museum Ausstellung Dem Ritter Auf Der Spur Ehrenberg Burgenwelt
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Si prosegue verso Breitenwang su di una stradina secondaria, sotto cui oggi giace sepolta la strada romana. Sotto la chiesa parrocchiale del decanato si trova probabilmente una stazione stradale romana. Poi il percorso attraversa il comune di Reutte passando per l’Untermarkt e l’Obermarkt (mercato di sotto e di sopra). La strada che attraversa il centro corrisponde, a partire dalla rotonda, alla Via del sale che si snoda tra Hall in Tirol e la zona del Lago di Costanza. Dopo un breve tragitto sulla strada nazionale del Fernpass il percorso passa attraverso la stazione doganale della "Ehrenberger Klause".

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Nel 1278 veniva scritto "Ruhi prope Breitwanch" (Reutte presso Breitenwang), il che dimostra che a quel tempo questa località era ancora più importante dell'attuale capoluogo distrettuale Reutte. Breitenwang è probabilmente il più antico insediamento dell’Außerfern tirolese e ancora oggi ne è il centro spirituale. Il fatto che la chiesa parrocchiale del decanato fosse consacrata in precedenza a san Pietro indica radici tardo-romane. Si presume inoltre che la stazione di sosta romana fosse situata nell'area della chiesa. Nella cappella funeraria della chiesa parrocchiale, ora consacrata ai santi Pietro e Paolo, si trova una famosa danza macabra in stucco di Thomas Seitz. Aperta tutti i giorni dalle 8 alle 17.

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Reutte, su cui forte è l’impronta lasciata dalla Via del sale, inizia dall'Untermarkt - con la “Salzstadel” (deposito del sale) e il tipico “Museum im Grünen Haus” (museo nella casa verde), in un edificio dipinto sul lato destro del vicoletto. Vecchie locande, case di borghesi e di artigiani si affacciano anche sull'adiacente Obermarkt. La casa in cui oggi si trova l'amministrazione distrettuale è l'ex granaio. La fontana della Via Claudia Augusta sulla Isserplatz sottolinea l’importanza che riveste attualmente la strada romana per il comune. 
Museum im Grünen Haus, 6600 Reutte, Untermarkt 25, +43 (0)5672 72 304. apertura mar - sab dalle 13 alle 17 e su appuntamento, www.museum-reutte.at

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Le quattro fortezze del complesso fortificato di Ehrenberg e le mura che si trovano tra di esse rinserravano un tempo senza soluzione di continuità la valle. Ogni viaggiatore doveva passare attraverso il portone della chiusa, al di sopra della quale troneggia la fortezza di Ehrenberg. Il forte Claudia sulla altura ad est e la fortezza barocca di Schlosskopf completano l'insieme. Oggi la chiusa ospita la mostra “Dem Ritter auf der Spur” (sulle tracce del cavaliere). La mostra del Parco naturale "Der letzte Wilde" (l’ultimo selvaggio) si trova proprio accanto, in un nuovo edificio. Le rovine della fortezza disposta più in alto, lo Schlosskopf, è oggi un cantiere demo di una fortezza barocca e offre una magnifica vista sulla valle del Lech. Dalla fortezza di Ehrenberg e da un'opera a corno (un tipo di struttura difensiva), raggiungibile anche con un ascensore inclinato accessibile ai disabili, si raggiunge il Forte Claudia attraverso uno dei ponti pedonali sospesi più lunghi al mondo, l'Highline 179.

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"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI" (EDIZIONE TIROLER ZUGSPITZ ARENA)

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet

Testi delle cartine storiche di ...
400 dopo Cristo

Strade magistralmente realizzate

L’obiettivo dei costruttori romani di strade era quello di realizzare il collegamento più rapido possibile dall’Adriatico o dal Po ffiifino al Limes. Nello stesso Tirolo la Via Claudia Augusta conta perciò solamente 4 tornanti. Ciononostante la prima strada trans-europea ha una pendenza relativamente costante anche nei complessi attraversamenti dei passi. Un’opera magistrale è anche la porzione di strada che supera la zona paludosa di “Moos”  su migliaia di tronchi d’albero, posta tra  Lermoos, Ehrwald e Biberwier, nelle cui vicinanze si trovavano due insediamenti, quello di Ehrwald, che esisteva già prima dei Romani e continuò ad esserci anche in epoca romana, ed uno fondato dai Romani stessi, attorno alla stazione di sosta di Biberwier, immediatamente prima del Fernpass.


1599

Vivere della strada

Se la strada romana viveva del primo mercato interno europeo, senza alcuna dogana o pedaggio, l’epoca della “via del sale” è segnata dal Rodfuhrwesen, il sistema di diritti sui trasporti. I conffiifinanti avevano il privilegio esclusivo sul trasporto di determinate merci (come il sale) da un luogo a quello successivo. La popolazione lungo la strada traeva proffiifitto sia da un sistema che dall’altro. Cosa di cui le genti dello “Zwischentoren“, la zona posta tra le porte di Ehrenberg e di Fernstein, presero presumibilmente piena coscienza solo quando il passo dell‘Arlberg divenne nuovamente transitabile. Il traffico venne spostato altrove ed essi caddero nella povertà più nera. Molti abitanti dell’Außerfern dovettero andare a lavorare come manovali nelle regioni settentrionali, dopo essersi trovati per prendere congedo nell’unica chiesa corporativa austriaca a Bichlbach. Anche i bambini partivano per lavorare come servi stagionali in Svevia, venendo perciò detti “Schwabenkinder”.

 


1926

Nuovi collegamenti

Nella seconda metà del XIX secolo cominciò una nuova ondata di accessibilità dello “Zwischentoren”, la zona tra le due porte di Ehrenberg e Fernstein, attraverso cui passava fiffiino al 1856 la strada del Fernpass. In seguito venne costruita l’attuale strada. Nel 1913 venne prolungata la ferrovia dell‘Außerfern, che in precedenza terminava a Reutte. Come alternativa al tracciato realizzato che passando per Garmisch proseguiva verso Innsbruck, si discusse anche di un collegamento attraverso Gaistal, Leutasch e Seefeld. C’erano inoltre progetti per un collegamento ferroviario per Imst, con un tunnel sommitale del Fernpass, come si prevede oggi per le auto. La “ferrovia dello Zugspitze” tirolese fu una delle prime ferrovie di montagna  e promosse il turismo in questa regione.

Übersichtskarte Teilabschnitt 12
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 12 Nördliches Zwischentoren

ZWISCHENTOREN
LA VITA SULLA E
CON L’ANTICA STRADA

  • 12

A partire da Heiterwang il paesaggio appare decisamente alpino. Si capisce che in primavera rimane a lungo coperto dalla neve. Quello che conferisce particolare fascino ad una vacanza, significa da sempre per i contadini tantissimo lavoro e poco profitto.  Il territorio tra le due porte di Ehrenberg e di Fernstein, detto letteralmente “Zwischentoren”, visse e si giovò perciò per lungo tempo e in larga parte della strada. Molti possedevano una piccola comunità agricola per il proprio sostentamento e lavoravano inoltre come imprese di trasporto o guadagnavano del denaro con servizi offerti ai viaggiatori di passaggio. Per avere sufficiente cibo per le proprie e le altrui bestie, i pendii venivano falciati fino alla vetta – come si può vedere ancor oggi tra Heiterwang e Bichlbach. Quando la strada perse di significato prima con la costruzione della strada di valico dell’Arlberg ed ancor più con la ferrovia dell’Arlberg, la popolazione divenne molto povera e se ne andò lontano, chi a fare l’artigiano itinerante e chi come “Schwabenkinder” (figli di famiglie povere che lavoravano  come braccianti in Alta Svevia).

Heiterwang See Schiff Einsteigen, Foto Anton Vorauer
Zunftkirche Bichbach Tiroler Zugspitz Arena, Foto Anton Vorauer
Zunftmuseum Bichlbach
Radweg Heiterwang Bichlbach Tiroler Zugspitz Arena, Foto Anton Vorauer
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Così come il tracciato romano e  la Via del sale il percorso passa attraverso la porta della chiusa di Ehrenberg.  Per vari secoli era stata l’unica possibilità per superare lo sbarramento che chiudeva la valle e qui i trasportatori dovevano pagare la dogana.
Attraverso la nuova circonvallazione  Ehrenberg e Heiterwang vengono bypassate dai viaggiatori frettolosi. E questo nuovo percorso non è il primo spostamento subito dalla strada. La strada romana passava dritta attraverso il territorio comunale, la Via del sale, faceva una lunga curva attraverso il centro del paese e la vecchia strada federale, in uso fino a pochi anni fa, passava di nuovo diritta. Il viaggiatore riesce ad osservare al meglio la località percorrendo sulla destra il lungo arco formato dalla vecchia strada che attraversa il centro storico, su cui sono allineate molte case antiche. Davanti alla chiesa parrocchiale Maria Himmelfahrt (dell’Assunzione), con elementi gotici riconoscibili, ci si può far tentare da una deviazione verso il lago Heiterwanger See. Bichlbach, all'ingresso dell’altipiano di di Berwang e Namlos, un tempo era il centro della corporazione dell’Außerfern. Ne sono una testimonianza l'unica chiesa corporativa austriaca e il Zunftmuseum (museo corporativo) di Bichlbach. Vale la pena di fare una deviazione dalla strada principale anche verso i tranquilli paesini di Wengle e Lähn. Lähn deve il suo nome alla caduta di una slavina, in seguito alla quale è stato ricostruito altrove. Il nome del luogo significa infatti "slavina" in tirolese. 

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Gli abitanti dell’Außerferner, riuniti nella confraternita di San Giuseppe a Bichlbach, erano noti come abili artigiani edili, trasferitisi in gran numero in luoghi lontani dopo che la vecchia strada aveva perso d’importanza. In precedenza si riunivano regolarmente nella chiesa corporativa di San Giuseppe, dove si possono ammirare esempi della loro maestria artigianale. Il Zunftmuseum (museo corporativo) di Bichlbach nell'antica Mesnerhaus, la casa del sagrestano vicino alla chiesa parrocchiale, è dedicato al sistema delle corporazioni e agli apprezzati falegnami, muratori, pittori e scultori dell’Außerfern. La casa è stata ristrutturata da volontari in molte ore di lavoro ed è oggi anche un punto di incontro culturale, che accanto al museo ospita la biblioteca e l’ufficio informazioni turistiche. Wahl 31a, Bichlbach, +43 (0)5674 5205, aperto lun – ven dalle 8 alle 12 e ogni mar dalle 19.30 alle 22. www.zunftmuseum.at

Heiterwang deve ai molti pesci del suo lago la sua prima menzione nel 1288. Anche l’imperatore Massimiliano I amava pescare e cacciare da queste parti. Il lago Heiterwanger See, che originariamente era situato 68 cm più in alto, è collegato oggi con il Plansee grazie ad un canale. Quest’ultimo lago è situato nei territori comunali di Reutte e Breitenwang. Entrambi i laghi hanno l’acqua di un’eccellente qualità, apprezzata non solo dai pesci.  I laghi, profondi 60-77 metri, sono molto amati anche dai sub per via della loro grande trasparenza. Grazie a una delle linee di navigazione commerciale poste a maggior altitudine in Austria, si possono scoprire anche per via d’acqua.  
Fischer am See 1, 6611 Heiterwang, +43 (0)5674 5116, Orario di partenza: 10.10, 11.00, 13.10, 14.00, 15.10, 16.00.  www.fischeramsee.at

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 12 Nördliches Zwischentoren
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet

L’ARENA NATURALE
SUL VERSANTE TIROLESE
DELLA ZUGSPITZE

  • 13

Arrivando verso Lermoos si comprende perché la regione si chiama “Tiroler Zugspitz Arena”. Nel Manege è situata la pittoresca zona umida detta  “Moos”, attraverso cui un tempo – realizzata su migliaia di tronchi d’albero – passava la Via Claudia Augusta. Nelle “logge” poste tutt’attorno sono disposte le vivaci località di vacanza Ehrwald, Lermoos e Biberwier. Le tribune dell’Arena sono costituite dal favoloso mondo alpino. La cima più famosa è la Zugspitze, la montagna più alta della Germania, raggiungibile dal 1926 da Ehrwald con la ferrovia tirolese della Zugspitze. La sua costruzione, in seguito alla perdita di importanza economica della vecchia strada, fu un simbolo per l‘inizio di un nuovo futuro economico per le “Zwischentoren” nel settore turistico.

Tiroler Zugspitz Arena Panorama
Grabung Prügelweg Lermoos
Ehrwald Kirchplatz
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Attraversando il Lermooser Tunnel, la strada nazionale del Fernpass oltrepassa oggi le località poste lungo il percorso verso l’omonimo passo. 
All’altezza dell’uscita per Lermoos, il percorso abbandona la strada nazionale per proseguire, come faceva la strada romana, attraverso l’arena naturale. Per mostrare ai viaggiatori tutte le principali località turistiche, non conduce però direttamente da Lermoos a Biberwier come faceva il collegamento storico, bensì si snoda attraverso la zona umida di Moos passando per Lermoos, Ehrwald e Biberwier.

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Già da secoli la strada conferiva importanza economica al più importante comune turistico dell‘Außerfern, considerato una delle più antiche località del distretto.  Già nel 1020 emerge per la prima volta la denominazione “Larinmoos”, che significa qualcosa come “palude dei larici”. Ai tempi della Via del sale al di sopra della chiesa parrocchiale di S. Caterina  (Pfarrkirche Hl. Katharina) sorgeva un magazzino di interscambio, in cui venivano scaricate le merci per essere poi caricate sui carri dei carrettieri locali.  Al di sotto della chiesa, all’ingresso del “Moos” (zona paludosa/acquitrino) un pannello segnaletico trasparente permette di rivivere nel paesaggio la strada di tronchi romana. Chi la vuole localizzare, non deve far altro che attraversare a salti la zona acquitrinosa, dove il terreno è cedevole. Dove giace sepolta la strada, è invece solido.

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Numerose tombe di epoca romana testimoniano la precoce colonizzazione. Ai tempi della Via del sale molti degli abitanti di Ehrwald vivevano della produzione di doghe  per la realizzazione dei barili in cui veniva trasportato il sale di Hall. Nel XIX secolo nei maggiori comuni della regione era diffusa l’industria locale che produceva pettini, pipe e accessori. Un nuovo periodo di fioritura economica ebbe inizio con la funivia della Zugspitze tirolese (Tiroler Zugspitzbahn). Una particolarità di Ehrwald è il sagrato della chiesa, particolarmente ampio. Ehrwald ha inoltre fama di essere un paese di artisti. Ludwig Ganghofer, il direttore d‘orchestra Clemens Krauss, sua moglie, la cantante d‘opera Viorica Ursuleac ed il pittore Rudolf Schramm-Zittau sono vissuti per qualche tempo in questo comune. I loro monumenti funebri si trovano nel cimitero locale, come pure quello dello storico e ministro dell’istruzione Heinrich v. Srbik. Nel camposanto ci sono anche numerose delle raffinate croci tombali realizzate dal fabbro ed artista Franz Guem, noto in tutto il Tirolo.

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Sul prato a nordest della località si trovava l’ultima stazione di sosta romana prima del Fernpass. Le tracce di carri nella roccia, sotto la prima curva in direzione di Lermoos, risalgono ad un’epoca successiva. Poiché il mantenimento della strada di tronchi non era più possibile, in seguito la Via del sale si snodava lungo il pendio con un andamento curvilineo. La più piccola delle tre località nella conca era anche quella più importante dal punto di vista dell’attività mineraria nell’Außerfern. Sulla Silberleithe sopra Biberwier veniva estratta la tetraedrite, che serviva per ricavare l’argento dalla roccia a Schwaz. La miniera è stata in attività fino 1921.

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Nella Tiroler Zugspitz Arena la Via Claudia Augusta passa ai piedi della montagna più alta della Germania. Da quella grande altezza si gode una meravigliosa vista a 360 gradi sia sulle montagne circostanti che sul territorio attraversato dalla strada romana nella zona delle Prealpi bavaresi, sul tracciato storico che attraversa la conca al di sotto dell’imponente montagna  e sul Fernpass. Con la funivia  Tiroler Zugspitzbahn, che negli anni Trenta rappresentò una pietra miliare nello sviluppo della zona come regione turistica ed una nuova prospettiva economica, si sale in pochi minuti sulla montagna, con la sua piattaforma panoramica e l’offerta gastronomica sui versanti tedesco ed austriaco. Il museo “Faszination Zugspitz” racconta tra le altre cose la storia della costruzione della funivia.
Stazione a valle della funivia Tiroler Zugspitzbahn,  Obermoos 1, 6632 Ehrwald, +43 (0)5673 2309, In attività dal 24 mag. al 2 nov, dalle 8.40 alle 16.40, www.zugspitze.at

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI"
(EDIZIONE IMST)

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

Testo della mappa storica di ...
100 D.C.

Antica zona d‘insediamento

Nel 763 compare nelle fonti scritte “Oppidum Humiste”. Oppidum è un insediamento fortifificato preromano. Il fatto che venga menzionato dopo l’età romana fa riferimento ad un popolamento continuativo a partire dall’epoca preromana, che si potrebbe collocare sul “Bergl”, l’altura al di sopra del centro cittadino di Imst. Anche Dormitz presso Nassereith ci sono testimonianze di un popolamento protostorico. Qui e là i Romani costruirono stazioni lungo la Via Claudia Augusta. Attorno ad esse si svilupparono degli insediamenti. Ad Imst, che era il luogo abitato più importante tra Füssen e Merano, si presume che fosse parallelo al popolamento preromano. Un popolamento protostorico e romano è presente inoltre anche sul lato esposto al sole del Tschirgant, a Karrösten e Karres.


1550

Roccaforte dell’attività mineraria

La regione lungo la Via Claudia Augusta tra il Biberwier e la valle dell’Inn fu da molti punti di vista una roccaforte dell’attività mineraria. Nei monti del Mieming ad est, nelle Alpi della Lechtal a nord e sui pendii del Tschirgant a sud si trovavano importanti regioni minerarie storiche. Soprattutto nella parete rocciosa del “Wannig”, davanti a cui giace  Nasserreith, si trovano, osservandola da vicino, numerosi orifizi. Venivano estratti soprattutto piombo sotto forma di tetraedrite per la miniera d’argento di Schwaz e zinco. In più Imst, oltre ad essere sede di mercato e nodo stradale, era sede del tribunale minerario, la cui sfera d’azione si estendeva fino l’Ausserfern e verso il Vorarlberg.


1901

Città a lungo negata

Già da millenni Imst è il più importante insediamento tra Füssen e Merano ed un importante nodo stradale. Dal tardo medioevo è sede di mercato e dal XV al XVII secolo aveva sede un tribunale minerario, il cui raggio d’azione giungeva ffiino all’Außerfern e verso il Vorarlberg. Se gli infflluenti signori di Starkenberg non fossero stati contrari, perché Imst sarebbe quindi stata direttamente soggetta al principe territoriale, la metropoli della  Gurgltal sarebbe divenuta già 700 anni fa una città cinta da mura. Dopo un incendio nel 1822, di cui furono vittime 206 delle 220 case, Imst fu ricostruita e nel 1898 venne finalmente elevata al rango di città. Imst è inoltre nota anche per i suoi  avicoltori e i suoi mercanti.

Übersichtskarte Teilabschnitt 14
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 14 Ferpass

LA FRANA DEL FERNPASS
ANTICHE VIE ATTRAVERSO
UNA NATURA AFFASCINANTE

  • 14

Il Fernpass si è formato 4.000 anni fa a causa di una frana che ha ostacolato il transito. La fauna e soprattutto la flora dovettero riconquistare faticosamente il paesaggio. Ancor oggi lo strato di humus è modesto e si vede che la vegetazione, nonostante l’altezza relativamente contenuta del passo (altitudine attuale 1216 metri, altitudine del passo romano 1260 metri) risulta d’alta montagna. L’affascinante paesaggio è attraversato da sentieri e strade di epoca preromana e romana, della prima Età moderna, dell’Ottocento e dell’epoca attuale. Attualmente è in discussione la costruzione di un tunnel sotterraneo. La strada romana Via Claudia Augusta conduceva dritta da Biberwier fin su all’antico Fernpass. Il suo percorso coincide in questa zona in buona parte con quello della linea dell’alta tensione. Dalla quota più elevata si scende al lago Sameranger See con una pendenza costante lungo il pendio. Dal tardo Medioevo la strada del Fernpass attraversava l’omonimo valico alla stessa altitudine di quello attuale.

Fernpass Blindsee, Foto Anton Vorauer
Fernpass Salzstrasse Mittelalter, Foto Anton Vorauer
Fernsteinsee Schloss Fernpass
Tourenradler Fernstein
Radshuttle Radfahrer Fernpass Fernstein
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Seguendo la vecchia strada provinciale, parallela al tracciato romano, il percorso porta al lago Weißensee. Di là segue la strada nazionale del Fernpass, mentre la strada romana arriva in linea retta all’antico valico del Fernpass, situato ad una quota più elevata. In epoca romana la maggior parte delle persone viaggiava a piedi e per tale motivo il dislivello non era un problema. Quello che contava era la via più breve. Il tracciato romano conta nell’intero Tirolo solamente quattro tornanti. Dal 1540 al 1543 il “Custode di Ehrenberg” fece costruire una nuova strada, che incrocia la strada nazionale all’altezza del valico attuale. Dei tabelloni forniscono informazioni sull’incantevole natura. Scendendo dal valico, a metà strada, alla sinistra di un tornante si può vedere un sentiero che corrisponde alla via romana. L’antico valico del Fernpass si trova in alto, al di sopra del tornante.

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Intorno al Fernpass si trovano in totale sette laghi, che non colpiscono solamente per il loro colore. Il Blindsee è un lago alpino balneabile molto apprezzato. Una stradina che si stacca dalla strada nazionale poco prima del tornante del Blindsee, porta ad un parcheggio a pagamento non lontano dalle rive del lago. Se la sbarra all’inizio della strada è chiusa, significa che non ci sono più posti liberi. Un’alternativa è parcheggiare presso il  Weißensee e fare una breve camminata fino al lago. I conoscitori si godono il Fernsteinsee con una gita in barca o con una passeggiata attorno al lago.

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Presso il valico chi fosse interessato può fare una passeggiata sulla stradina acciottolata della prima Età moderna che oggi corrisponde alla ciclabile e al percorso escursionistico Via Claudia Augusta fino alla nicchia di Afrigal, che si ritiene sia stata originata da una frana rocciosa. Qui si trova il maggior numero di pini uncinati delle Alpi orientali. Dei tabelloni ne spiegano le particolarità.

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Presso il lago Fernsteinsee si trova il complesso formato da castel Fernstein, dall’hotel-ristorante, dalla Rasthaus, dalla cappella e dalla piccola tenuta agricola del castello. È possibile fare una passeggiata tutt’intorno al Fernsteinsee Grazie ad un ponte sulla riva sudorientale si può raggiungere un’isola con i resti di un castello di campagna nascosti nel bosco. Il duca Sigismondo il Danaroso l’aveva fatto costruire per sua moglie Eleonora, figlia del re di Scozia.

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Postplatz 28, 6465 Nassereith
Johannesplatz 4, 6460 Imst
info@imst.at
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 15 Gurgltal

GURGLTAL, STORICA ROCCAFORTE
DELL’INDUSTRA MINERARIA
E DEL CARNEVALE

  • 15

La Gurgltal è un idillio paesaggistico che affascina gli amanti del relax nelle vicinanze ed i turisti. La pittoresca valle fu abitata fin dall‘antichità, come testimonia un santuario a Dollinger-Lager sul versante settentrionale tra Nassereith e Tarrenz, che venne verosimilmente utilizzato dall’età di Hallstatt fino a quella romana. La strada romana, proveniente da Fernstein, proseguiva dritta fino alla chiesa parrocchiale di Nassereith e  poi sul versante meridionale della valle, per evitare il rischio di caduta massi della parte assolata. Tra Strad e Tarrenz  attraversava la valle e si snodava lungo il pendio assolato, in direzione di Imst. Nassereith era già nella preistoria e in epoca romana un nodo di traffici, in cui si incontravano le strade che passavano nella Gurgltal e attraverso l’altopiano di Mieming. A Dormitz, poco distante dalla strada romana Via Claudia Augusta, è attestato un insediamento romano e nel bosco di Strad c’era una locanda romana.  Inoltre nella zona di Dormitz si suppone ci fosse una stazione di posta. Il territorio tra il Fernpass e Imst era anche una delle più importanti aree minerarie del Tirolo, di cui narra un autentico villaggio di minatori ricostruito a Tarrenz, il “Knappenwelt Gurgltal”. Venivano estratti soprattutto galena, necessaria per ricavare l’argento di Schwaz, e zinco. Nella città distrettuale di Imst si trovava il tribunale minerario, la cui giurisdizione si estendeva fino all’Ausserfern, al passo di Resia e al Vorarlberg. La Via Claudia Augusta venne quindi utilizzata anche per i trasporti dell’industria mineraria. Non da ultimo, la grande tradizione del Carnevale collega i tre Comuni della Gurgltal, Nassereith, Tarrenz e Imst.

Dormitz Nassereith Richtung Fernstein
Nassereith See Gurgltal
Fasnachtshaus Nassereith
Gurgltal Imst
Knappenwelt Bergbau Pochwerk
Tarrenz Richtung Imst
Radfahrer Gurgltal
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L‘ampio centro del paese attorno alla chiesa parrocchiale in stile nazareno e la considerevole Postplatz (piazza della Posta) testimoniano i tempi d’oro del comune minerario di Nassereith al crocevia delle strade che si dirigevano a  Innsbruck, Imst e al Fernpass.  Come numerose località, Nassereith si sviluppò lungo la tratta che aveva preso il posto della strada romana. Il percorso prende l’antica via che sale al passo dell’Holzleite in direzione di Innsbruck, ridiscende nuovamente la Holzleite sulla nuova strada e svolta a mezza altezza verso Dormitz, luogo del santuario di S. Nicolò. Qui si presume ci fosse una stazione di sosta romana.  Proseguendo per Imst il percorso attraversa Tarrenz con le sue numerose vecchie locande, non più in funzione o ancora  attive. Accanto alle possibilità di guadagno offerte dalla strada  e dall’industria mineraria,  Tarrenz era un tempo luogo di fabbricazione di chiodi. Protagoniste  del “Carnevale di Tarrenz“  sono le streghe.

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Nella Fasnachtshaus (casa del Carnevale) sono un filmato e i manichini a grandezza naturale nei costumi della famosa  “Schellerlaufen” (corsa dei campanacci) a suscitare grande entusiasmo. Qui si possono vedere anche tutte le maschere, Poiché il museo è anche sede associativa.  Sachsengasse 81a, +43 (0)680 3131184, www.fasnacht-nassereith.at.

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Il  Knappenwelt (mondo dei minatori) è un vero e proprio villaggio, che viene fatto rivivere dalla popolazione sotto la guida di esperti. Si compone di edifici ricostruiti, di apparecchiature per l’estrazione di minerali e di una galleria di miniera. C’è perfino un dormitorio dei minatori, in cui i viaggiatori possono pernottare. In zona si trova inoltre la mostra sulla “Heilerin vom Gurgltal” (la guaritrice della valle Gurgltal), che venne bruciata come strega.  Tschirgant 1, +43 (0)5412 63023, aperto 1° mag. – 31 ott. mar — dom dalle 10 alle 17 o su appuntamento.

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Dove un tempo risiedevano i signori di Starkenberg, da oltre 200 anni viene prodotta una delle migliori birre del Tirolo. Le sale del castello, che conta più di 700 anni ospitano lo “Starkenberger BierMythos”, che comprende anche piscine riempite di birra.
Griesegg 1, +43 (0)5412 66 201—0, www.starkenberg.at

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Probabilmente già i Romani  scavarono alla ricerca di minerali lungo la Via Claudia Augusta.   Più tardi la zona tra il Fernpass ed Imst divenne una roccaforte dell’industria mineraria. Per riuscire a raggiungere i tesori nella ripida parete montuosa dietro Nassereith, i minatori si arrampicavano fino alle aperture, che i visitatori attenti possono riconoscere ancor oggi, grazie ad un esteso sistema di salite e di scale. Oltre  alle palestre di roccia e alle ferrate su questa parete,  lungo la strada romana ci sono numerosi altri paradisi dell’arrampicata. Che si tratti di arrampicata su massi, arrampicate sportive, tour alpini su vie a più tiri oppure palestre di roccia e ferrate adatte alle famiglie: la durata va da un paio d’ore, tanto per passare il tempo, fino ai tour di più giorni nelle Alpi.  Si va dalle bizzarre formazioni di ghiaccio e dalle cascate in inverno fino alle palestre di roccia in posizioni idilliache e alle rocce su cui arrampicarsi in estate. La maggior parte dei percorsi sono perfettamente sicuri. Gli inesperti si possono affidare a guide esperte di arrampicata appositamente formate. Per le giornate di maltempo ci sono numerose palestre di roccia al coperto nonché programmi alternativi per fare un pieno di esperienze emozionanti.  Potete trovare tutti i temi ricorrenti e le informazioni su accesso, messa in sicurezza, ecc. all’indirizzo 
www.climbers-paradise.com

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 15 Gurgltal

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

OPPIDUM HUMISTE
LE RADICI RETICHE
E ROMANE DI IMST

  • 16

Dal VII secolo è tramandato un “Oppidum Humiste”. Con ogni probabilità è Imst, che era anche una stazione di posta  sulla Via Claudia Augusta. “Oppidum” fa perfino riferimento ad un insediamento fortificato di età preromana.

La città distrettuale fu probabilmente abitata con continuità dall’epoca dei Reti, attraverso l’età romana e fino al VII secolo. La chiesetta di San Lorenzo sul suggestivo “Bergl” (montagnola) al di sopra del centro cittadino, che affonda le sue radici già nel V secolo d.C., indica che l’insediamento doveva essere piuttosto grande, forse l’insediamento  più grande tra Füssen e Merano. Tuttavia l’Imst romana è sepolta sotto il centro storico, ragion per cui non dovrebbe essere rimasto molto e quel poco è difficile da studiare. In tempi più tardi l’attuale capoluogo di distretto Imst fu sede della Berghauptmannschaft, l’autorità che si occupava delle questioni di diritto minerario, nonché la patria dei venditori di uccelli dell’omonima operetta. Il maggior motivo d’orgoglio degli abitanti di Imst è il loro Carnevale, che si tiene ogni quattro anni e a cui è anche dedicato un museo.

Imst Meran Des Nordens
Laurentiuskirchlein Imst
Kramergasse Imst
Imst Rosengartenschlucht
Imst Schemenlaufen
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Tra Tarrenz e Imst il tracciato della via romana rimane leggermente al di sopra della strada. Nell'area urbana lascia il pendio e si dirige in linea retta verso la chiesa parrocchiale. Poi prosegue attraversando la città più o meno al di sotto della vecchia strada principale, che è seguita anche dal percorso. Poiché nel centro città non ci sono praticamente posti per parcheggiare, se si desidera fare una passeggiata, si consiglia di lasciare l'auto nel grande parcheggio

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Passeggiando per la città, già dopo pochi metri si vedono le prime fontane. La loro varietà è una peculiarità della città, tanto che è stata predisposta una guida alle fontane. La chiesa parrocchiale dell’Assuzione (Maria Himmelfahrt) ha il campanile più alto del Tirolo, ben 84,5 metri. A partire dal vasto cimitero, si fa notare l'architettura tardogotica, a cui si è ricorsi in occasione del restauro neogotico della chiesa esterna nel 1909 e nel 1912. Sulla parete esterna sono visibili affreschi gotici, tra cui una scena del 1478 legata all’attività mineraria, che ricorda l’età d’oro in cui Imst fu sede dell'autorità mineraria.  La prima pietra della chiesa fu posta nel 1462. In seguito i minatori aiutarono a costruire l’edificio attuale. All'interno la chiesa è stata adattata allo stile barocco. Attraverso il cimitero si raggiunge la casa del sacrestano, che oggi è la “Haus der Fasnacht” (casa del carnevale). La passeggiata mostra alcuni dei vecchi vicoli della città alta di Imst, tra cui la Vogelhändlergasse, che ricorda i famosi commercianti di uccelli di Imst. Nel grande incendio di Imst (1822) andarono distrutte quasi tutte le 220 case esistenti all’epoca, se ne salvarono solo 14. Sulla strada per il Bergl (montagnola) si trova la Pestkapelle (cappella della peste) e non lontano si incontra la chiesa di San Lorenzo. Durante il restauro sono venuti alla luce i resti di una chiesa absidata di epoca tardo-romana. Da Bergl si ha una splendida vista sul centro della città e sul tracciato della strada romana, che dalla chiesa parrocchiale porta direttamente ai piedi della collina. Da lì coincide praticamente con la Kramergasse. Scendendo dal Bergl - lungo la Via crucis - si raggiunge la chiesa di San Giovanni. La fontana dell'Angelo Custode, accanto a questa chiesa, segna l'ingresso alla gola Rosengartenschlucht. Il sentiero conduce attraverso numerose salite, ponti e passerelle fino alla "Grotta Azzurra". Se il tempo non consente di visitarla, si continua la passeggiata per la città seguendo la Kramergasse. L'Hotel Post all’interno di castel Sprengenstein, la Ballhaus e la piazza principale sono la prova che in epoche successive la strada passava un po' più a sud, attraverso la città bassa. Di fronte al Postgasthof si vedono ancor oggi le scuderie per il cambio dei cavalli, trasformate in seguito in garage. La Ballhaus era, come suggerisce il nome, il magazzino in cui, a partire dal tardo Medioevo, le merci trasportate lungo la vecchia strada venivano legate, immagazzinate e ricaricate appunto in “balle”. Oggi ospita il Museum im Ballhaus (museo nella Ballhaus),  che documenta la storia  e le specificità culturali della città. 

Ballgasse 1, +43 (0)5412 6980 – 0, aperto mar, gio, ven dalle 14 alle 18 e sab dalle 9 alle 12, eccettuati festivi, www.kultur-imst.at

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Qui si riuniscono regolarmente i “Fasnachtler”, che ogni quattro anni organizzano la grande "Schemenlaufen" (corsa dei campanacci). Due anni prima di ogni corsa, i giovani, festeggiano la "Buabe-Fasnacht". Sono ammessi solo i cittadini di Imst di sesso maschile. Alle donne di Imst tocca il compito di cucire  i vestiti. La danza segue regole precise, alcune delle quali in vigore da secoli. Con il loro magico spettacolo, le famose sfilate carnevalesche incantano gli spettatori attirandoli qui da vicino e da lontano. Ben pochi riescono a sottrarsi all’aurea  mitica emanata da questo spettacolo secolare. Nel 2010 l'UNESCO ha persino dichiarato lo “Schemenlaufen” di Imst patrimonio culturale immateriale. In un grandioso insieme di centinaia di maschere, i gruppi partecipanti celebrano il trionfo della primavera sull'inverno. Le figure centrali dello “Schemenlaufen” di Imst sono i “Roller” e gli “Scheller”: il giovane Roller danza mentre lo Scheller con i suoi baffi imponenti effettua la sua "passerella". Le maschere addette all’ordine, Sackner, Spritzer e Kübelemajen (guai a chi si mette sulla loro strada!) fanno strada alle due maschere principali attraverso la folla. Al corteo delle due figure principali dello Schemenlaufen fa seguito una moltitudine di altri personaggi. Il giorno dopo la corsa, il "Fasnachtsmontag" (lunedì di Carnevale), tutti i partecipanti attraversano nuovamente la città. In costume, ma senza maschere. Così, la nobile sfilata del giorno precedente continua, ma in modo un po' più sfrenato. La Haus der Fasnacht è al tempo stesso sede associativa, archivio dei costumi e delle maschere e ospita anche una mostra. Le numerose maschere e un filmato molto suggestivo permettono di accostarsi alla grande tradizione carnevalesca anche al di fuori del periodo di Carnevale. 6460 Imst, Streleweg 6, +43 (0)5412 6910-0, aperto tutti i venerdì dalle 16 alle 19 e su appuntamento, www.fasnacht.at.

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Subito dopo la storica Kramergasse si svolta a destra, in direzione di Hoch-Imst. Là vi aspetta l‘Alpine Coaster, la più lunga pista al mondo di fun bob, ovvero ottovolante alpino. Imster Bergbahnen, Hoch-Imst 19, +43 (0)5412 66322, www.imster-bergbahnen.at. 
Il proseguimento del tracciato storico romano è in larga misura identico alla strada nazionale in direzione di Landeck. In posizione più elevata c’è l’insediamento di Sonnberg, dove si trova il primo SOS villaggio dei bambini del mondo. L’idea di Hermann Gmeiners di regalare ai bambini una nuova casa ha fatto il giro del mondo. Oggi ci sono SOS villaggi dei bambini in ben 130 Paesi del mondo.  Sonnberg, 6460 Imst, +43 (0)5412 66234—0, www.sos-kinderdorf.at

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Se la regione turistica di Imst possiede qualcosa quasi in sovrabbondanza, quel qualcosa è l’acqua e politici lungimiranti hanno capito come rendere le sorgenti utilizzabili. A Imst ci sono numerose fontane artistiche e la maggior parte di esse esiste da tempi immemorabili. La maggior parte delle famiglie prelevava l'acqua, preziosa e utile per cucinare e lavarsi, dalla fontana vicina. Lì si lavavano i grandi teli della biancheria, mentre le patate venivano pulite nelle vasche piccole. Le mucche venivano abbeverate in grandi bacini e nel frattempo ci si scambiavano le notizie e le fontane diventavano così anche centri di comunicazione. Chi era autorizzato a  servirsene creava dei gruppi addetti alle fontane, che si occupavano della loro pulizia e del loro funzionamento. Alcune di queste comunità esistono ancor oggi. Uno dei loro compiti è quello di decorare a festa le fontane in occasione delle processioni. Spesso i santi che adornano le fontane hanno dato il nome alla piazza.

Con la guida sulle fontane dell’ufficio turismo di  Imst (da sfogliare o scaricare da www.imst.at) si può sperimentare il tour delle fontane nella città alta e nella città bassa.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 16
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

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Übersichtskarte Teilabschnitt 18
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI"
(EDIZIONE LANDECK, TIROLO OVEST)

Übersichtskarte Teilabschnitt 18
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

Testo delle mappe storiche di ...
prima dell'anno 0

Densamente popolato dall‘antichità

Già durante la preistoria la zona attorno a Landeck era relativamente ben popolata. Al di sopra di Schönwies, a Stanz e Grins, a Perjen, a Fließ, all’ingresso della valle Kaunertal, a Fiss e Serfaus, ... — su ogni pendio assolato ed ogni terrazzamento sono attestati insediamenti o ci sono per lo meno indizi di un popolamento. Gli insediamenti erano collegati tra di loro da carrarecce. Oltre a quella nella valle dell‘Inn ci sarebbe stata una scorciatoia che dalla valle Kaunertal attraverso il Piller Sattel conduceva a Imst. Sopra Fließ si trovava un luogo dove si tenevano roghi votivi, in cui per secoli, fifino in epoca romana, vennero invocati gli dei. Nel museo archeologico di Fließ si possono ammirare ritrovamenti preistorici risalenti a questo periodo, con un’abbondanza ed una qualità che si trovano altrimenti solo nelle grandi città.


450

Chiese protocristiane

Nella zona di Landeck la strada romana Via Claudia Augusta si snodava prevalentemente sui pendii — alla tratta tra il ponte sull’Inn presso Starkenbach e Landeck seguiva quella  rimarchevole e pittoresca che attraversava la “placca” in direzione di Fließ, dove le tracce di carri risalenti ad epoche diverse narrano vicende legate alla strada. Solamente nella zona del castello di Landeck la Via Claudia Augusta abbandonava il pendio — presumibilmente perché là si trovava una stazione di sosta e la strada deviava attraverso l’Arlberg. L’importante collegamento viario non comportò solamente uno sviluppo economico, bensì anche un intenso scambio culturale, come emerge tra l’altro anche dalla precoce cristianizzazione. La chiesa parrocchiale di Landeck e la chiesa di San Lorenzo sul “Bergl”, la collina di Imst, hanno radici nel V secolo, mentre la Maaßkirche presso il museo archeologico di  Fließ nel VI secolo.


1787

Landeck punto nodale

Già in epoca romana alla confluenza tra Sanna ed Inn si intersecavano per la prima volta due strade transregionali. Nel 1787 venne rinnovata e rilanciata la strada verso il Vorarlberg, che già da lungo tempo non era più praticabile, ed il fondovalle divenne finalmente un punto nodale. Il resto lo fece la costruzione della ferrovia dell’Arlberg nel 1884, nel cui ambito vennero creati anche 800 posti di lavoro e la popolazione crebbe notevolmente. Attorno al 1900 i comuni di Perfuchs e Angedair vennero uniti per formare Landeck, che nel 1904 divenne un mercato e nel 1923 una città.   Landeck è capoluogo distrettuale già dal 1868, quando ancora non esisteva un luogo con questo nome, bensì solamente il castello di Landeck. Vittima dello spostamento del traffico in direzione est-ovest  sulla tratta dell’Arlberg fu tra l’altro lo  “Zwischentoren” tra Fernstein e Reutte. Molti dei poverissimi abitanti dell’Außerfern furono di conseguenza costretti a cercare lavoro nelle più ricche regioni confinanti verso nord.

Übersichtskarte Teilabschnitt 17
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 17 Mils, Schönwies

SULLE TRACCE DEI ROMANI
DA IMST
ALLA ZONA DI LANDECK

  • 17

La valle dell’Inn tra Imst e Landeck seduce per i quieti villaggi, per una delle poche vallate alluvionali lungo l’Inn conservatesi e per la Kronburg, che troneggia dall’alto di una rupe. Da qui si gode di una splendida vista sulle montagne circostanti, in particolare sulla Tschirgant, tra la valle dell‘Inn e la valle della Gurgltal. All’incirca a metà strada verso Landeck, a Mils, si trova il villaggio avventura “Trofana Tyrol”, un’area di sosta che svolge tutte le funzioni che avevano anche le stazioni di sosta per i viaggiatori che i Romani allestivano a distanze regolari lungo la Via Claudia Augusta, e molto altro ancora.

Kornburg Imst Schönwies
Mils Au, Foto Imst Tourismus
Mils bei Imst
Mittelalterliche Geleise Mils
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Dopo Imst si prosegue inizialmente sul pendio più esposto al sole - sulla strada nazionale in direzione di Landeck - passando per un’altura. Il tracciato della strada romana  rimane inizialmente al di sotto della strada attuale, nella zona dell’altura è un poco al di sopra e poi sul pendio è al di sotto. Ritornati nella valle, a sinistra accanto al guardrail si possono vedere delle tracce di carri. Poco più avanti il percorso svolta nella località di Mils. Qui si prosegue dritto, su di una stradina verso Starkenbach. Fin là il viaggio si svolge sul tracciato della strada romana o molto vicino ad essa. A Starkenbach la strada romana attraversa dapprima l’omonimo ruscello e subito dopo l‘Inn. Dopo il ponte sul ruscello si trova un edificio che un tempo era una locanda situata sulla vecchia strada. Di fronte alla confluenza del ruscello, sulla sponda opposta dell’Inn si può ancora vedere la testa di ponte di una struttura ancora esistente nel XIX secolo.  Il percorso di viaggio prosegue per Zams sulla sinistra orografica del fiume.

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Su di uno sperone roccioso, alto sopra la valle dell’Inn, sorge la Kronburg, che può essere raggiunta  a piedi partendo dall’omonimo santuario.   Per arrivarci, lasciate il percorso prima di Mils e dirigetevi verso Schönwies attraversando l‘Inn. Una volta attraversata questa località si va a sinistra in direzione della Kronburg.

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Lungo la Via Claudia Augusta erano state costruite a distanze regolari delle stazioni di sosta. Là chi viaggiava per ragioni di servizio poteva rifocillarsi e pernottare. C’era la possibilità di sistemare carri e cavalli e per lo più c’erano delle piccole terme nonché un santuario.  Simili “mansio” si trovavano ad esempio a Imst, Landeck o Nauders. Per i viaggiatori privati si svilupparono analoghe stazioni di sosta. Gli archeologi ne hanno trovata una  nel bosco tra Nassereith e Tarrenz. Secondo gli archeologi anche la stazione di servizio avventura “Trofana Tyrol” ha le caratteristiche di queste antiche strutture. Infatti è concepita come villaggio, nello stile di un paese di montagna tirolese, in cui il viaggiatore può rifocillarsi ma può anche pernottare. La Hitte-Hatte-Au nell’area esterna comprende uno stagno, una stazione Kneipp, un grande campo giochi ed è stata costruita perfino una cappella. Il cuore della Trofana Tyrol è la piazza del mercato: è provvista di copertura in vetro, offre specialità tirolesi e si è affermata come luogo d’incontro per gli abitanti del posto. 
La Cafeteria Tirolino è aperta 24 h al giorno. An der Au 1, 5493 Mils bei Imst, +43 (0)5418 601—0. www.trofanatyrol.at.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 17 Mils, Schönwies

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

TIROLO OCCIDENTALE
REGIONE DEI SAPORI
A LANDECK

  • 18

I pendii assolati attorno a Landeck sono stati abitati sin dall’epoca preromana e romana, come testimoniano innumerevoli ritrovamenti: a Fließ, Stanz, Grins o anche presso la Kronburg. Da poco si sa anche che la chiesa parrocchiale di Landeck ha radici protocristiane, il che fa pensare ad un insediamento maggiore già in epoca romana. Anche in precedenza gli archeologi teorizzavano una stazione di sosta nell’attuale città distrettuale, poiché la strada romana porta dal pendio nella valle. Landeck è circondata da numerosi impianti difensivi, tra i quali l’antica sede di giudizio, castel Landeck, è quello meglio conservato e il più importante. La città si sviluppò principalmente nel corso della costruzione della ferrovia dell’Arlberg. I pendii assolati favorirono non solo il popolamento, ma anche l’agricoltura. La regione dei sapori invita a gustare i suoi frutti.

Schloss Landeck, Foto Albin Niederstrasser
Zammer Lochputz
Museum Fliess Aussen
Bronzezeitlicher Kammhelm Museum Fliess
Brennereidorf Stanz, Foto Tirol West - Albin Niederstrasser
Kaunergrat Murmeltier Naturpark Tirol West
Keimlinge Closeup Genussregion Tirol West
Schnaps, Likör, Brot, Marmelade, Genussregion Tirol West
Tiroler Edle
Genussregion Sortiment
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Poco prima di Zams la strada nazionale attraversa l’Inn. Immediatamente prima si svolta a destra verso la gola del Zammer Lochputz. Il percorso attraversa  Zams, passando accanto all’imponente campanile che si erge isolato. Sulla strada per Landeck si trova la stazione a valle della funivia del monte Venet. A Landeck alla rotonda si svolta leggermente a sinistra nella Malserstraße, la storica via principale della città, con negozi e locali dove mangiare e bere. Più in alto ci sono castel  Landeck e la chiesa parrocchiale. La strada si dirige dritta verso sud, passando per Urgen e Nesselgarten e arrivando nel quartiere di Fließ Neuer Zoll. Qui la strada si dirama verso Fließ, dove si trova il Centro di documentazione della Via Claudia Augusta in Tirolo.  Poco prima del centro del paese una stradina sulla sinistra conduce alla  Naturparkhaus Kaunergrat (casa del parco naturale Kaunergrat). Di qui si va verso l’imbocco della valle Kaunertal e verso Prutz.

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Molto amato come meta per escursioni, offre una visuale da capogiro su un dei più bei corsi d’acqua selvaggi del Tirolo. Un’esperienza davvero particolare. 
6511 Zams, Lötz 38, +43 (0)5442 65 600, Orari: dal 1° maggio al 30 settembre tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30, 1-31 ottobre tutti i giorni dalle 10 alle 17. 
In luglio e agosto tutti i mercoledì visite guidate serali dalle 20 alle 21.30 www.zammer-lochputz.at.

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Con la funivia del Venet in 8 minuti si arriva da 780 m a 2.208 m di altitudine. La montagna del  Venet piace per la sua vista panoramica da sogno sui monti circostanti, per la via dei sapori “Tiroler Edle”, per il “Weg der Aussicht” (sentiero della veduta), per le numerose possibilità di  sosta, .... 6511 Zams, Hauptstraße 38, +43 (0)5442 62 663. 6.6 - 28.9 e 2.10 - 5.10 sempre dalle 8.30 alle 17, www.venet.at

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Un museo locale sui generis permette ai visitatori di rivivere, all’interno di un castello del XIII secolo, le vicende dei nostri progenitori, nella loro lotta per la sopravvivenza.  Le storie di quest’epoca vengono narrate nel castello di Landeck. 
6500 Landeck, Schlossweg 2, +43 (0)5442 63 202, Orario: 13 aprile - 26 ottobre tutti i giorni dalle 10 alle 17.

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Una breve escursione di circa 2 ore con splendide vedute porta lungo il pendio dal castello di Landeck al paese di Fließ con il Centro di documentazione della Via Claudia Augusta in Tirolo. Il sentiero attraversa i pendi aridi di Fließ, in un ambiente affascinante, che dà tra l’altro ospitalità a migliaia di specie di farfalle. Sulla cosiddetta Fließer Platte si trovano tracce di carri di varie epoche. Sull’assolato pendio tra Stanz e Grins si trova un sentiero chiamato dagli abitanti del luogo “Grüß-Gott-Weg” (sentiero del saluto), perché è molto frequentato e quindi ci si saluta spesso.  Il sentiero conduce sulle tracce delle famose “Stanzer Zwetschken” (prugne di Stanz) da un tempio della distillazione delle grappe all’altro.  Il pendio benedetto dal sole è popolato già da millenni ed offre una splendida vista della valle. 

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Nella località di Fließ si trova il Dokumentationszentrum Via Claudia Augusta Tirol (Centro di documentazione della Via Claudia Augusta in Tirolo), con reperti della strada imperiale romana, una copia della mappa generale delle strade romane, la   Tabula Peutingeriana, ed un filmato d’intrattenimento, in cui un Romano racconta alla sua amata di un viaggio lungo la strada romana. Nel Museo archeologico situato di fronte al Centro sono esposti significativi reperti dell’Età del Bronzo e di quella del Ferro provenienti da Fließ. Dokumentationszentrum Via Claudia Augusta e Museum Fließ, 6521 Fließ Nr. 89, 0043 (0)5449 200 65, Orari: maggio - ottobre., mar-dom dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. www.museum.fliess.at 
In alto sopra Fließ, al passaggio storico del Piller in direzione della  Pitztal, si può scoprire un sito dove si tenevano roghi votivi. Non lontano da qui vi aspetta il  „Gache Blick“ in posizione da capogiro al di sopra del precipizio nell’Oberes Gericht e la Naturparkhaus Kaunergrat (casa del parco naturale di Kaunergrat) con la mostra naturalistica ed un ristorante con terrazza panoramica, 6521 Fließ, Gachen Blick  100, +43 (0)5449 6304, Ristorante Gachenblick +43 (0)664 4408552

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Nella “Genussregion TirolWest” (Regione del gusto Tirolo occidentale)  c’è molto da scoprire anche per i buongustai. A prescindere da cosa faccia battere il loro cuore più forte: lo stomaco non verrà sicuramente trascurato. Dai distillati di frutta fatti in casa ad alta gradazione alcolica, alla “regione del gusto prugne di Stanz”, ai prodotti contadini regionali freschi dal mercato di Landeck, fino al Tonis Sprossengarten (giardino dei germogli di Toni), il “Tiroggl”, il pane di Landeck e le raffinate  specialità di cioccolata  dal Tirolo, tutto saprà deliziare alla perfezione il vostro palato nella Regione del gusto del Tirolo. I vasti frutteti dei comuni di Grins e Stanz non sono solamente tra le piantagioni poste a quota più elevata in Europa, qui prosperano anche alcuni dei migliori frutti del Tirolo. Non a caso dalle famose prugne di Stanz si ottengono i più conosciuti distillati di frutta della regione. I raffinati distillati, ad alto tenore di alcol e di alta qualità, sono valsi alla zona il titolo di Regione del gusto austriaca. Provate voi stessi una grappetta tirolese, una „Schnapserl“ dopo aver mangiato e godetevi l’effetto benefico del distillato fruttato. 
Genussregion TirolWest +43 (0)5442 65 600.

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Il parco naturale si estende dall’Alta valle dell’Inn fino alle Alpi dell’Ötztal comprendendo le valli  Pitztal e Kaunertal ed il comune di Fließ. Con varie escursioni qui si può andare alla scoperta  di un paesaggio meraviglioso con innumerevoli varietà di animali e di piante. Il parco naturale comprende tutte le altitudini, dai 750 metri della piana dell’Inn fino ai maestosi tremila metri delle Alpi dell’Ötztal. Nel parco colpisce l’alto numero di esemplari naturali tirolesi originari: sono 1.200 gli stambecchi  e 1.100 le specie di farfalle che vivono qui. Tra la sede dei roghi votivi sulla Piller Sattel e il  “Gachem Blick” vi aspetta la Naturparkhaus (casa del parco naturale) con la mostra multimediale “3000 m VERTIKAL” ed il ristorante panoramico con vista mozzafiato.  
6521 Fließ, Gachblick 100, +43 (0)5449 6304, aperto giu. - set. lun - dom dalle 10 alle 18,  ott. - mag. lun - dom dalle 10 alle 17 (sab cassa automatica), www.kaunergrat.at.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI"
(EDIZIONE NAUDERS, TIROLER OBERLAND)

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

Testo delle mappe storiche di ...
100 D.C.

Strada principalmente nel fondovalle

A causa della ristrettezza della valle, minacciata dalla caduta di massi e spesso occupata completamente dal fiume Inn, tra Landeck e Fließ la Via Claudia Augusta seguiva il pendio, attraverso la “placca” di Fließ, su cui nelle diverse epoche i carri hanno lasciato le proprie tracce nella roccia.  La strada romana poteva quindi dipanarsi nuovamente nella valle fino a Altfinstermünz — varcando alcune volte il fiume — attraverso il fondovalle, poiché in quella zona la natura mantiene l’Inn in un corso ristretto. Dopo Finstermünz la strada risale la gola con una costante pendenza dell‘11 %, verso l’unica stazione stradale tramandata nelle fonti scritte, Inutrium, poco prima del punto più elevato della strada e del passo Resia. C’erano presumibilmente due ulteriori stazioni di sosta tra Prutz e Pfunds. Sicuramente Fließ e Inutrium erano abitate.


1530

Strada e attività mineraria

Nel Medioevo e nell’Età moderna si continuò ad utilizzare la strada romana per lunghi tratti. Rocche come Pidenegg, Pernegg, Laudegg, Siegmundsriedt, Finstermünz e Naudersberg costellavano le vie di transito. Al di fuori delle vie principali c’erano quasi solamente mulattiere. Oltre all’agricoltura per l’autosostentamento e le possibilità di guadagno collegate alla strada, era l’attività mineraria a portare entrate, dapprima nella Kaunertal, quindi nella Bergtal, in seguito nella Platzertal. Inoltre a Serfaus si estraeva il minerale che veniva trattato a Fließ.


1910

Nuove vie di comunicazione

A lungo si discusse su come si dovesse rinnovare la strada del Resia. Infine si imposero i costruttori moderni e tra il 1852 e il 1856 venne costruita la strada con tornanti e gallerie che viene utilizzata in gran parte ancora oggi. Furono realizzate strade anche in Engadina, verso il Samnaun e per l’attività mineraria nella Platzertal. Il minerale veniva tra l’altro trasportato anche con un apposito impianto a fune. Oltre agli investimenti per le strade, c’erano anche due diversi progetti per un collegamento ferroviario attraverso passo Resia, per cui sarebbero state necessarie numerose gallerie. La posizione strategicamente importante del passo è testimoniata dalla fortezza più settentrionale dell’Austria-Ungheria in direzione dell’Italia.

Übersichtskarte Teilabschnitt 19
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

NELL‘OBERES GERICHT
DAL PONTE DI PONTLATZ
FINO A ALTFINSTERMÜNZ

  • 19

L’ “Oberes Gericht” va da Landeck fino a Nauders e prende il proprio nome dalla sede di giudizio, che un tempo si trovava a castel Laudegg, sopra Prutz e poi a partire dal XVII secolo a castel Siegmundsried. Si tratta di una delle sezioni originarie più antiche della Via Claudia Augusta, in cui si vede quale influsso esercitasse l’importante strada sullo sviluppo dell’insediamento.  L’antica strada provinciale, che oggi è stata in buona parte esautorata nella sua funzione di arteria principale dalla parallela B180, corrisponde in buona parte alla strada romana. Località e laghetti pittoreschi, castelli e fortificazioni, case signorili, locande, masi contadini ed edifici sacri nonché alcuni antichi ponti vi accompagnano. Il ponte più impressionante è sicuramente quello della stazione doganale di Altfinstermünz, eretta nel Medioevo sull’Inn nel suo primo tratto, dove anche la strada romana attraversava il fiume.

Nebelstimmung Tiroler Oberland Oberinntal
Altfinstermünz Pfunds Nauders Reschenpass, Foto Lammerhuber
Schloss Siegmundsried
Kaunertaler Gletscherstrasse Stausee
Pfunds Turmloch
Tösens Römerbrücke
Pfunds
Tiroler Oberland Spiss Sommer Gesamtansicht
Attraverso l’Obere Gericht fino a Altfinstermünz

Dal “Gachen Blick” il percorso porta a Kauns all’ingresso della Kaunertal. Là il viaggiatore può scegliere di andare direttamente a Prutz risalendo la valle o di fare un’escursione al ghiacciaio della Kaunertal. Lungo la strada che porta là dopo poche centinaia di metri vi saluterà il castello Burg Berneck, rinnovato in maniera esemplare. Doveva garantire la sicurezza della strada per la Pitztal attraverso il Piller. Oggi è di proprietà privata, ma può essere visitato in occasione delle visite guidate da luglio a settembre  sab, dom, dalle 10 alle 11, +43 (0)5472)6332. Sul lato dell’Inn opposto a  Prutz ci si può dar tentare da una deviazione alla Sauerbrunnquelle, la sorgente medicamentosa la cui acqua è d’aiuto in caso di malattie allo stomaco o all’intestino.  La sua forza curativa è nota da oltre 800 anni e venne utilizzata fino al XX secolo da principi, vescovi, abati ed altre personalità.  L’acqua viene imbottigliata ancor oggi ed è parzialmente reperibile nelle attività gastronomiche.  Recandosi alla sorgente il viaggiatore attraversa il ponte sull’Inn di Prutz, sottoposto a tutela. Al di sopra, come fosse scaturito dalla roccia, troneggia Burg Laudegg. La torre abitativa risale al XIII secolo ed oggi è anch’essa proprietà privata. Il percorso prosegue sull’antica strada provinciale, che fino a Pfunds corrisponde grossomodo al tragitto della strada romana. Tra  Prutz e Ried un lago balneabile con un’isola e uno scivolo d’acqua invita a rilassarsi in tranquillità e a godersi i piaceri di un bagno. La località di Ried nell’Alta valle dell’Inn è caratterizzata da castel  Siegmundsried. Venne costruito alla fine del XV secolo e prese il suo nome da Sigismondo il Danaroso. Siegmundsried si può visitare in occasione delle visite guidate che si svolgono a cadenza regolare, +43 (0)50 225 100. In una curva a  St. Christina il percorso passa accanto ad un’antica fucina, mentre a Steinbrücken in un possente antico maso si può scoprire una pittura rara per questa zona. Sulla riva dell’Inn posta di fronte a Tösens i più attenti notano sulla roccia il ponte di pietra, di una strada secondaria per Serfaus. Nella tradizione popolare viene detto “Römerbrücke” (ponte romano). In realtà è uno dei tre più antichi ponti ad arco in pietra medievali del Tirolo. Anche il seguente ponte sull’Inn è posto sotto tutela.  Inanellati lungo la  Via Claudia Augusta seguono i pittoreschi villaggi di  Tschuppbach, Schönegg, Stein, Lafairs e Birkach. In precedenza le carrozze passavano per la vecchia strada tra le locande Tschuppbach e Traube a Pfunds-Stuben.

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A Pfunds-Dorf e a Pfunds-Stuben, a destra e a sinistra dell‘Inn, ci sono moltissime case di impronta gotica. Oltre alle scale esterne in muratura, mostrano ingressi ad arco romanici o gotici.  Sulla piazza della chiesa  a Pfunds-Dorf si trova il museo di storia locale.   Attraversato il “Loch” (foro) nella torre dell’XI secolo e oltrepassato l’Inn il percorso si dirige verso Pfunds-Stuben, sulla cui Dorfstraße va nominata innanzitutto la Liebfrauenkirche (chiesa di Nostra Signora). All’interno si trovano l’altare del maestro della Germania meridionale  Jörg Lederer e dei begli affreschi. Sulla stessa strada si incontra anche il Richterhof  (corte di giustizia) con tre tavole commemorative sulla facciata a capanna.  
Museum, Dorf 103, +43 (0)5474 5229, Visite guidate in estate dom dalle 10 alle 12 e dalle 13.30 alle 16, mer dalle 13.30 alle 15.30

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Prima di dirigersi verso Nauders oltrepassando il ponte Kajetansbrücke, è d’obbligo un salto al complesso della storica stazione doganale Altfinstermünz. Dal parcheggio ben segnalato proprio sotto la Engadinerstraße, vanno calcolati 25 minuti a piedi. Per quanto appartato possa apparire oggi, Altfinstermünz era un tempo un importante nodo stradale accessibile da più punti. Oltre alla Via Claudia Augusta che portava al Passo Resia, c’era anche una strada che conduceva in Bassa Engadina. Dal IX all'XI secolo Altfinstermünz è stata sede di giudizio e stazione di pedaggio della regione della Bassa Engadina, di Nauders e di Pfunds. 
Il nome, menzionato per la prima volta in un documento risalente al 1159 significa "roccia che si eleva minacciosa". Le fortificazioni, come la torre del ponte e il castello di Siegmundseck, furono erette nel 1472 come baluardo contro le incursioni engadinesi e furono messe alla prova già nel 1499 durante la guerra dell’Engadina. La possente torre passante a cinque piani con caditoia e terrazza difensiva risale agli inizi del XVI secolo. Dal 1652 in poi Finstermünz segnò il confine tra il Tirolo e i Grigioni. Nel 1779 l'ufficio doganale fu trasferito a Martinsbruck e il complesso divenne di proprietà privata, ma fino al 1855 tutto il traffico verso sud doveva comunque passare per la stretta porta della torre sul ponte dell'ex stazione doganale. Supportato da un film documentario, il visitatore ne apprende la funzione e la storia facendo il giro del complesso.
+43 (0)5474 200 43 o 0043 (0)664 39 59 59 471, aperto 1° giu.-15 ott. dalle 11 alle 17 ore, giorno di riposo lunedì, visite guidate, spuntini e bevande su richiesta da Pasqua a nov. www.altfifinstermuenz.com.

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Nell’Oberes Gericht ci si può far tentare da numerose avvincenti escursioni  a destra e sinistra della valle dell’Inn e della strada romana. La Kaunertaler Gletscherstraße (strada del ghiacciaio della Kaunertal) è una delle più belle strade panoramiche delle Alpi. Passa accanto al lago artificiale del Gepatsch per arrivare al Weißseeferner (2750 m). Dal paesino di montagna Fendels si raggiunge in funivia un paradiso escursionistico con un meraviglioso panorama. Da Pfund si raggiunge l’altopiano di Tschey, un luogo pressoché insuperabile per romanticismo e natura intatta. Ci si arriva sia a piedi lungo la forra Radurschlklamm, dove vi attendono un antico mulino e una segheria, che in auto. Dal ponte Kajetansbrücke si va verso Spiss, il comune più alto dell’Austria (1628 m). Sopra Nauders, ad ovest i laghi Schwarzer See e Grüner See sono mete da non perdere. Ad est con la funivia si può raggiungere il parco avventura Alpine Wasser-Erlebnis-Welt Goldwasser  dove piccoli e grandi possono vivere esperienze autentiche, divertendosi e godendosi emozionanti avventure. 

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PASSO RESIA:
IL TETTO DEL TOUR

  • 20

In epoca storica i valichi costituivano una grande sfida. Per tale motivo i Romani costruivano preferibilmente delle stazioni di sosta prima e dopo i loro punti culminanti. Il passo Resia con i suoi 1507 metri è il punto più elevato della Via Claudia Augusta. Il punto culminante si trova nel territorio dello Stato italiano. Leggermente più a nord, nell’austriaca Nauders, si trovava l’unica stazione di sosta romana del Tirolo tramandata nei documenti, Inutrium. Oggi sostano nella parte alta della vallata numerosi vacanzieri. D’inverno come d’estate si godono l’ambiente montano attorno a Nauders, Resia, Curon e San Valentino. Le quattro località appartengono a due Stati e a due regioni turistiche diverse, ma geograficamente appartengono tutte alla Val Venosta. Gi ospiti apprezzano anche i laghi ricavati sul passo attraverso sbarramenti. Il lago di Resia con il campanile di Curon vecchia si posiziona tra i punti più fotografati del percorso.

Reschenpass
Nauders am Reschenpass von Oben, Foto Manuel Baldauf
Nauders am Reschenpass Schloss burg Naudersberg, Foto Daniel Zangerl
Reschenpass
st valentin
Graun
[Translate to Italiano:] Dorf Reschen Von Oben
Festung Nauders
Nauders am Reschenpass Naturdenkmal Schwarzer See, Foto Martin Lugger
Nauders am Reschenpass Goldwasser, Foto Daniela Zengerl

A partire dal ponte sull'Inn Kajetansbrücke, la strada nazionale del Resia prende a salire sul pendio roccioso. La strada risale al 1856 e prima della sua costruzione si è discusso per decenni se si dovesse riadattare la Direttissima sulle tracce della strada romana da Altfinstermünz fino a Nauders oppure costruire una strada con gallerie e tunnel "secondo la nuova moda", che salisse  in maniera regolare. Lungo la strada che si decise infine di realizzare, è tutto un susseguirsi di  favolose vedute sul versante opposto e sul complesso di Altfinstermünz nella gola dell'Inn. Al ciglio della strada le rovine dell'antico hotel Hochfinstermünz, un tempo albergo di lusso, dormono il sonno della Bella addormentata. Un sentiero escursionistico conduce dal parcheggio dell’hotel alla gola dell’Inn, attraverso cui in circa 20 minuti di cammino, si raggiunge Altfinstermünz. Al di sopra della gola dell’Inn la strada nazionale del Resia passa attraverso una strettoia, che costituisce il confine geografico tra la valle dell'Inn e la Val Venosta, che inizia con un altopiano. La fortezza di Nauders veglia sulla strettoia. L'edificio, costruito a ridosso della roccia, era la fortezza più settentrionale lungo il confine italiano della monarchia austro-ungarica. Oggi ospita una mostra sul traffico di passaggio al Passo Resia.  +43 (0)5022525400, apertura su richiesta.

Il centro della città turistica di Nauders am Reschenpass, un tempo stazione di sosta sulla strada romana, si raggiunge direttamente dall'ingresso della città. E' menzionata anche nella mappa di Tolomeo, disegnata nel 150 d.C. ad Alessandria d'Egitto. La chiesa parrocchiale di San Valentino fu costruita nel IV secolo ed è dedicata all'apostolo della provincia romana della Rezia. Più tardi fu ridisegnata in stile ora barocco ora neoromanico, ma ha ancora l'originale torre gotica del 1509. La piccola chiesa dell'ospedale di S. Spirito nella parte bassa del villaggio apparteneva ad un ospizio per viaggiatori indigenti costruito nel 1140. La strada locale è fiancheggiata da diversi edifici, riconoscibili come che sono considerati vecchie locande. Il castello di Naudersberg, situato su una collina a nord del paese, è una fortezza del XIII/XIV secolo, che è stata ampliata nel XV/XVI secolo. La strada romana passa ai piedi della collina, il cui tracciato fino a non molto tempo fa corrispondeva alla strada nazionale del Resia. Oggi è riservata a residenti e ciclisti. Da Naudersberg si vede l'intera Grenztal. Il territorio dell'antica sede del giudizio di Naudersberg comprendeva anche  l'alta Val Venosta.  Oggi il castello ospita un museo e un ristorante. La cappella di San Leonardo a sud del castello affascina per uno dei più importanti affreschi romanici. +43 (0)5022525400, visite guidate secondo l'avviso corrente e su appuntamento.

Il confine di Stato, facilmente riconoscibile dalle antiche stazioni di frontiera, si trova prima del valico ovvero dello spartiacque, che segue poco dopo.  Nella località di Resia, che è il primo paese attraversato dal percorso in territorio italiano, nel XIX si sparò all’ultimo orso autoctono dell’Alto Adige, motivo per cui i suoi abitanti vengono chiamati spesso e volentieri “ammazzaorsi”. Grazie ai venti favorevoli, il lago di Resia è il miglior luogo delle Alpi per praticare kite surfing e  snowkiting ed ogni anno vengono organizzati eventi nazionali ed internazionali di questi sport. È emozionante anche osservare dalla riva i kite surfer che scivolano sul lago con i loro  aquiloni. Il lago artificiale fu creato nel  1950 unendo il lago di Resia e il lago di Mezzo (detto anche lago di Curon) per formare un unico specchio d’acqua  lungo 6 km e sommergendo la località di Curon vecchia.  Il suo campanile emerge ancor oggi dal lago: una immagine da cartolina tra le più note. Oltre al campanile romanico, posto sotto tutela, anche la cappella tardogotica del 1521, posta su di una collinetta non lontano dal centro del paese nuovo, ricorda i vecchi tempi di Curon.  Prima di arrivare a San Valentino alla Muta il percorso passa accanto all’imponente diga e poi al lago della Muta, l’unico dei tre laghi originali rimasto allo stato naturale. Il museo comunale di Curon  documenta lo sbarramento del lago di Resia, il declino del paese di Curon e la sua rinascita. 39027 Curon Venosta,  +39 0473 633 127.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 21 Oberer Vinschgau

ALTA VENOSTA
UN CENTRO PIÙ
BELLO DELL’ALTRO

  • 21

Nessun altra regione lungo la Via Claudia Augusta ha così tanti centri abitati ed edifici storici. Già molto tempo prima dei Romani la Val Venosta, favorita dal clima, era stata scoperta come luogo di insediamento. Prende il nome dalla tribù retica dei Venosti, che si stanziarono ad esempio sul colle di Tarces  o sul Ganglegg sopra Sluderno. Il tracciato storico della Via Claudia Augusta attraversava la piana di Malles, dove gli archeologi  hanno localizzato una stazione di sosta romana, e proseguiva dopo Malles lungo il versante soleggiato. Il territorio divenne fittamente popolato e fu bonificato a partire dal X secolo da contadini di età romanica. Dal XII secolo furono sostenuti dal convento di Monte Maria. Numerosi castelli testimoniano questo periodo, la cittadina medievale di Glorenza, con la sua cinta muraria interamente conservata, ma anche i nuclei dei villaggi circostanti. La Val Venosta si fa forte di questa ricca eredità e si presenta come una regione culturale altoatesina ricca di storia.

Rad Abschnitt
Tartscher Bichl Mals Marienberg
Vinschgau, Glurns, Tor, Gasse, Foto: Vinschgau Marketing, Frieder Blickle
Suedtirol, Vinschgau, Mals, zwischen Mals und Burgeis, Kloster Marienberg, Fuerstenburg,
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Attraverso la vasta piana di Malles, il più grande cono di deiezione delle Alpi con le sue notevoli rogge, il percorso scende verso Malles Venosta.  A metà strada si trova la località di Burgusio, citata già nel XII secolo, con il castello del Principe, stretti vicoli pittoreschi e moltissime case affrescate, portali, scale esterne e bovindi. Sul pendio che sovrasta Malles sorge Montemaria, il convento benedettino più elevato d’Europa. Un museo con un filmato fa rivivere novecento anni di storia e la vita tra le mura conventuali. 39024 Burgusio, Slingia 1, +39 0473 843 980, aperto 15 mar - 31 ott, lun - sab dalle 10 alle 17; e 27 dic - 5 gen, lun - sab dalle 10 alle 17. Poco lontano si trova la chiesetta di Santo Stefano, che affonda le proprie radici nel V secolo. Scavi nella zona della chiesa di San Benedetto a nord dell’esteso centro antico di Malles Venosta attestano che il paese risale addirittura al tempo dei Romani. Nel XII secolo divenne sede di giudizio e nel 1642 comune-mercato. Ancor oggi la località conta un numero molto elevato di campanili. Un tempo ce ne erano perfino due di più.

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La collina di Traces a sud di Malles Venosta, con la chiesetta di San Vito in posizione panoramica è un favoloso belvedere abitato già nella preistoria. La cittadina di Glorenza con la sua cinta muraria integralmente conservata è con i suoi 800 abitanti una delle più piccole città delle Alpi. Situata in una posizione strategicamente favorevole e favorita dai principi territoriali tirolesi raggiunse una considerevole ricchezza. Da vedere in particolare i Portici.

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Sluderno è situato sul pendio assolato al di sotto dell’insediamento d’altura retico, in parte ricostruito, sul Ganglegg e di castel Coira del XIII secolo, ritenuto l’edificio difensivo meglio conservato della provincia.  Dal 1504 il castello è di proprietà dei conti Trapp ed ospita una collezione di armature che merita di essere vista. 39020 Sluderno, Castel Coira 1, +39 0473 615 241, visite guidate dal 20 mar. al 31 ott., orario d’ingresso dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16.30, lunedì giorno di riposo, eccettuati festivi, www.churburg.com. Nel centro storico si trova l’interessante Museo della Val Venosta , che racconta la storia della valle. 39020 Sluderno, via Merano. 1, 0039 0473 615 590, aperto 20 mar. — 31 ott. dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Lun. giorno di riposo, eccetto festivi.  www.vintschgermuseum.com. Nel centro della località di Prato allo Stelvio infine la mostra permanente  “Tra i pesci — un viaggio in mondi sconosciuti” nel centro visite del Parco nazionale “aquaprad” permette di osservare la fauna acquatica del Parco Nazionale dello Stelvio in 12 differenti acquari: dai laghi d’alta quota ai ruscelli montani fino al fiume.  39026 Prato allo Stelvio, Kreuzweg 4/c, +39 0473 618 212, aperto mar - ven dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18, sa, dom e festivi dalle 14.30 alle 18, lun. giorno di riposo. www.aquaprad.com

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 22 Schlanders Laas

SILANDRO E LASA
IL CUORE DEL
“FRUTTETO VENOSTANO“

  • 22

Nel cuore del “Frutteto venostano”, ai piedi del Monte Sole – su cui si presume passasse anche la Via Claudia Augusta – sorgono il paese del marmo, Lasa, e il capoluogo della Venosta, il comune di Silandro. Già nel Neolitico i pastori nomadi ed i cacciatori si stabilirono sul territorio assolato e poco piovoso poiché protetto dalle alte catene montane a nord e a sud. Almeno a partire dall’epoca romana veniva estratto il famoso marmo di Lasa o di Covelano, come attesta il miliario della Via Claudia Augusta di Rablà. Silandro e Lasa fanno la loro prima apparizione nei documenti alla fine del XI, inizio del XII secolo. Nel XIV secolo Silandro divenne sede di giu.dizio.

Marmorwerkstatt Laas
Vinschgau Arbeit Marmoor
Vinschgau Dörfer Schlanders Laas
Fussgängerzone Schlanders
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Su di una collinetta all’ingresso del paese di Lasa sorge in posizione pittoresca l’antichissima chiesetta di San Sisinio. Nella chiesa parrocchiale romanica di San Giovanni Battista si può vedere una mensa d’altare del primo medioevo con un rilievo dei martiri Sisinio, Alessandro e Martirio. Un’altra particolarità è la roggia Kandlwaal, che scavalcava l’Adige su alti pilastri di pietra, di cui, dopo un incendio avvenuto nel 1907, sopravvivono solo alcuni resti. Da tempo immemorabile a Lasa, sul Monte Tramontana, disposto verso sud, si estrae un marmo bianco particolarmente duro, robusto e resistente alle intemperie. Viene tra l’altro trasportato a valle con una funicolare inclinata. I blocchi vengono immagazzinati nell’areale di Lasa Marmo. In zona ci sono anche alcune aziende per la lavorazione del marmo. La piazza del paese è tutta realizzata in marmo bianco. Non da ultimo, Lasa è anche il centro della zona di produzione delle albicocche della val Venosta. A marmo ed albicocche viene dedicata una festa tutti gli anni.

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La frazione di Corces ha un centro di stampo contadino che merita di essere visto, al di sopra del quale troneggia la chiesetta di Sant’Egidio. Si potrebbe pensare che il nome tedesco di Silandro, Schlanders, derivi da “Schländern“, andare a spasso. O per lo  meno, nella zona pedonale del comune si può passeggiare, fare acquisti, bersi un caffè ... Nell’antica sede di guarnigione vi aspettano anche bei vicoli e numerose costruzioni antiche, che ne raccontano lo sviluppo dal XIII al XX secolo: ad esempio castel Schlandersburg, la parrocchiale gotica di Maria Assunta, l’ancor più antica cappella di San Michele al cimitero, la chiesa e il convento dei Cappuccini ed alcune dimore signorili. Al di sopra del comune, sul Monte Sole, troneggia castel Schlandersberg, eretto nel XIII secolo.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 22 Schlanders Laas

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 23 Talenge

NELLA CHIUSA VALLIVA
COLDRANO, LACES
E CASTELBELLO

  • 23

Nella chiusa a metà della Val Venosta geografica, che arriva fino a Tell, in un’area ristretta ci sono circa 10 castelli e residenze che servivano in parte anche ad assicurare un punto strategicamente importante. I più significativi sono sicuramente castel Coldrano, - Centro di formazione e cultura venostano -, Castelbello con esposizione permanente sulla Via Claudia Augusta e la residenza estiva di Reinhold Messner, Juval, in alto sulla montagna. Il variegato microclima con molto sole, precipitazioni limitate e una brezza fresca durante la notte, favorisce una viticultura relativamente giovane, differenziata e di qualità. Castelbello-Ciardes con 25,5 ettari è la maggiore località vitivinicola della Val Venosta, in cui maturano Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Gewürztraminer/Termeno aromatico, Riesling, Schiava, Zweigelt e Pinot nero.

Vinschgau Kastelbell Radfahrer
Schloss Kastelbell
Kastelbell Vinschgau
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Il comune di Laces comprende la località principale e le due frazioni di Coldrano e Morter a valle nonché Tarces, situata su di un conoide di deiezione. Da vedere in particolare a Laces l’altare a portelle di Jörg Lederer nella chiesa di Santo Spirito all’Ospedale. Per le sue pitture murali la cappella di Santo Stefano del castello in rovina di Montani di Sopra a Morter è considerata la cappella Sistina dell’Alto Adige. Castel Coldarno, che fu costruito in varie fasi edilizie a partire dal 1475, colpisce in particolare per il suo muro perimetrale rettangolare, per i portali, le scale esterne e per i loggiati. Inoltre tutte le parti architettoniche importanti sono di marmo bianco. Va menzionato anche il menhir di Laces, risalente a 5000 anni fa: lo si può vedere al lunedì nella chiesa di Santa Maria in Colle all’ingresso del paese, là dove fu trovato.

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La posizione nel punto più stretto della vallata conferisce un aspetto particolare al paese, con l’omonimo castello posto su di uno sperone roccioso direttamente sulla strada.  39020 Castelbello, via Statale 5, +39 0473 624 193, visite guidate 17 giu -14 set. mar - dom alle ore 11, 14, 15 e 16. Numero minimo partecipanti: 4 persone, www.schloss-kastelbell.com. Da vedere anche il Waalweg, il sentiero d’acqua. Ciardes, unita a Castelbello nel 1928, è situata su di un cono di deiezione sul lato soleggiato  della valle che comincia a riaprirsi. Juval, la residenza estiva di Reinhold Messner, al di sopra dell’ingresso della val Senales, avvince con la raccolta di oggetti tibetani del Messner Mountain Museum.  Castelbello, Juval 3, +39 348 443 38 71, aperto dalla 4^ domenica di marzo fino al 30 giu. e dal 1° set.  alla prima domenica di nov. dalle 10 alle 16, chiuso il mercoledì, www.messner-mountain-museum.it

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 24 Unterer Vinschgau

BASSA VAL VENOSTA
NATURNO, PLAUS,
RABLÀ E PARCINES

  • 24

I Comuni di Naturno, Plaus e Parcines fino a Tel appartengono geograficamente alla Val Venosta, ma fanno parte della Comunità comprensoriale del Burgraviato e dell’Associazione turistica “Merano e dintorni”. Le prime tracce d’insediamento sul giogo posto a sud risalgono al Mesolitico. Il nome Naturno è da ricondurre all’epoca celtica e significa “insediamento nella piana alluvionale”. Il territorio fu costantemente popolato. Uno dei due miliari della Via Claudia Augusta venne ritrovato a Rablà. Le radici della chiesetta di San Procolo nella parte orientale di Naturno risalgono al VII secolo. Gli affreschi al suo interno sono probabilmente riconducibili all’ VIII secolo e sono quindi i più antichi dell’area culturale di lingua tedesca. La storia del territorio può essere vissuta con il supporto multimediale del museo di San Procolo che si trova di fronte alla chiesa.

Sonnenhang Zwischen Naturns Und Partschins
Malereien Prokuluskirche
Schreibmaschinenmuseum Partschins
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Naturno è un centro turistico e commerciale pulsante, in cui si può passeggiare, fare acquisti e rifocillarsi. In centro, lungo la strada, sono riconoscibili le antiche locande di transito. Dal punto di vista della storia e della cultura gli highlight solo la chiesa ed il museo di San Procolo.  Naturno, via San Procolo, +39 0473 673 139, aperto 1° apr. - 2 nov., mar - dom e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, lun giorno di riposo, www.naturns.it. Un poco più a valle, sull’altra riva dell’Adige, si trova il piccolo comune di Plaus, citato per la prima volta nel XIII secolo.

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A Rabland, all‘ingresso dell‘Hotel Hanswirt, è stata trovata una delle due pietre miliari che ci raccontano la storia della costruzione della Via Claudia Augusta. Oggi c‘è una replica. L‘originale si può vedere al Museo Civico di Bolzano. Dietro l‘angolo si trova il più grande modellino ferroviario dell‘Alto Adige.

Parcines è il comune della Val Venosta con il maggior dislivello tra i 525 m della valle e i 3337 m del Roteck. Nel pittoresco centro del paese meritano una menzione speciale la chiesa parrocchiale tardogotica di San Pietro e Paolo, il vigneto del castello del XIII secolo e il museo della macchina da scrivere, dedicato a Peter Mitterhofer, l‘inventore della macchina da scrivere di Parcines.  Parcines, Piazza della chiesa 10, 0039 0473 967 581, aperto da aprile a ottobre dalle 14 alle 18, mar - ven 10 – 12 e 14 – 18, sab 10 – 12, www.schreibmaschinenmuseum.com.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 25
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 25 Algund, Meran, Marling

SULL’ANTICO PONTE
SULL‘ADIGE A LAGUNDO,
MARLENGO E MERANO

  • 25

Attraversato il gradone presso Tel, alto 200 metri, il viaggiatore scende dalla Val Venosta al mediterraneo “paese giardino di Lagundo”. L’altitudine più bassa e la posizione riparata fanno di questa zona una delle più calde d’Italia e permettono la crescita – oltre che di betulle e aceri – anche di  palme, cipressi e olivi. In numerosi giardini si possono scoprire piante mediterranee che rafforzano l’impressione di attraversare il ponte tra lo spazio alpino e quello mediterraneo. Qui aveva un ponte anche la strada romana, che superava il fiume Adige nella zona di castel Foresta, per risalire il pendio e continuare verso il panoramico paese di Marlengo sul pendio occidentale sopra Merano. Ancor oggi tra Lagundo e Marlengo ci sono ponti che attraversano l’Adige. A quelli storici è dedicato il museo Testa di ponte a Lagundo.  La zona non solo affascina con il suo pittoresco panorama culturale tra vino e mele, attraverso il quale conducono due dei più bei “Waalwege”, i sentieri lungo le rogge, quello di Lagundo e quello di Marlengo. A Merano e dintorni si trovano anche le uniche Terme del wellness lungo la Via Claudia Augusta, i giardini di castel Trauttmansdorff o castel Tirolo. La regione è un’area di benessere a tutto tondo, in cui si possono gioiosamente gustare anche i frutti della natura.

Panorama Algund Marling Foto Tschaikner
Brücke Algund
Marling Berge Äpfel
Ponte Algund
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All’altezza dello sbarramento dell’Adige a Tell il percorso svolta a sinistra sulla vecchia strada provinciale, che scende verso Lagundo nell’area del tracciato romano. Subito dopo la diramazione c’è un parcheggio da dove inizia il sentiero d’acqua di Lagundo, l’Algunder Waalweg. Di qui si godono splendide vedute sul paese-giardino e sulla città di Merano, così come da una pittoresca area di sosta lungo la strada, dove il Comune ha esposto i giganteschi “Troni di Trauttmansdorff”.
Lagundo possiede una chiesa moderna che merita una visita. Anche se molte case sono state rinnovate e ne sono state costruite di nuove, proseguendo per la vecchia strada provinciale ci si accorge di trovarsi sull’antico collegamento con la città di cura di Merano. Presso l’Adige si trova il nuovo Museo Testa di ponte, dedicato alle strade storiche che in quel punto attraversavano l’Adige. Anche oggi esiste un ponte attraverso cui il visitatore raggiunge a piedi la frazione di Foresta/Forst con il castello e la birreria privata che porta lo stesso nome.

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Non è solamente il centro storico con i famosi Portici l’attrattiva di Merano, dove nella tarda antichità si trovava il fortificato Castrum Maiense. Durante  un giro di circa due ore, a partire dal parcheggio presso il Museo delle Donne, si possono vedere tutte le attrazioni della città, compreso il nuovo tempio del benessere “Terme Merano” e i giardini di Sissi. Al di sopra della città troneggiano il castello avito dei conti del Tirolo e i celebri Giardini di Castel Trauttmansdorff.

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Il paese, situato pittorescamente sul pendio, possiede un nucleo ancora ben conservato. Dal paese e soprattutto dal sentiero d’acqua (Waalweg) sopra il paese, il più lungo dell’Alto Adige con i suoi 12 km, si ha una splendida veduta della città di cura di Merano. Castel Lebenberg/Monteleone è uno dei più belli dell’Alto Adige. E’ proprietà privata, ma è parzialmente visitabile.

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La Via Claudia Augusta, dove possibile, passava lungo il pendio assolato un poco più in alto rispetto al fondovalle. Tra Lagundo e Marlengo doveva però attraversare la valle. Si suppone che a questo scopo già i Romani avessero eretto il primo ponte sull’Adige, nel luogo in cui anche in seguito, e ancor oggi, c’è sempre stato un ponte. Fino al XVIII secolo dal letto del fiume si ergeva un pilastro del vecchio ponte. Oggi si possono vedere ormai solamente parti del ponte, inglobate in un edificio museale. Nove strati originali di conci di gneis per un’altezza complessiva di 4 metri e una larghezza di 6,38 metri costituiscono il cuore della mostra sugli importanti collegamenti stradali attraverso l’Europa. Su questo particolare zoccolo in pietra venne posto in seguito un capitello.
Il ponte romano era presumibilmente di legno, posto su vari sostegni in pietra e – più volte rifatto – continuò ad essere utilizzato per lo meno fino al Medioevo.

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Algund 0039 0473 448 600, Meran 0039 0473 447 147, Marling 0039 0473 447 147

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 25 Algund, Meran, Marling

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 26 Meran, Bozen

IL REGNO DEI CASTELLI
IL TERRITORIO TRA
MERANO E BOLZANO

  • 26

Attraverso la Val d’Adige tra Merano e Bolzano la strada romana passava sul pendio occidentale. Sulle numerosa colline esistevano già insediamenti preistorici. A Nalles gli archeologi hanno scoperto una casa tardo antica con riscaldamento a pavimento, bagno ed un’abside. Il Rio Lagundo a Gargazzone segnava il confine tra le province romane Raetia I e Raetia II. Il territorio fu sempre zona di confine e lo è tutt’ora. A partire dal XIII secolo furono costruite numerose fortezze che ne fecero la regione più fortificata d‘Europa. Le fondamenta delle due chiese di San Giorgio e Santa Margherita a Lana poste nel IX secolo indicano che alcune località sono molto antiche. La popolazione viveva di quello che donava il suolo, della strada e in alcuni casi anche dell’industria mineraria. A Nalles e a Terlano si trovavano significative miniere d’argento. Nel XV secolo nella sola Terlano 1000 minatori scavavano il minerale metallifero in oltre 30 pozzi.

A partire da Andriano l’Adige era navigabile e l’argento poteva essere portato verso sud per via d’acqua.

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Eppan
Burg Lana
Terlan Pfarrkirche
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La zona di confine venne popolata già in tempi antichi. Il comune allargato di Lana sorse però dall’unione dei comuni di Vill, Lana di Sopra e Lana di Sotto. Accanto ai manieri, ai castelli e alle residenze è da vedere soprattutto la parrocchiale di Maria Assunta a Lana di Sotto, con l’altare di Schnatterpeck e il Museo della Frutticoltura dell’Alto Adige. Rio Lagundo, che segnava il confine di provincia romano, richiama alla natura con le molte cascate che si susseguono.

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Oggi Nalles è un comune relativamente piccolo, può però contare su di un nucleo esteso, che testimonia la sua importanza storica. Per via delle tante rose è considerato il “paese delle rose”. Andriano, uno dei più piccoli comuni dell’Alto Adige, nel 1928 venne accorpato dal re al comune di Nalles, ma dal 1953 è nuovamente autonomo. Con la residenza Stachelburg, castel Bavaro/Payrsberg, castel del Cigno/Schwanburg con la sua cantina vinicola, castel Tordilupo/Wolfsthurn e la rovina di Castelforte/Festenstein, sono ben cinque i castelli che si trovano nelle due piccole località.

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Terlano, a cui appartengono anche Vilpiano a nord e Settequerce a sud, era un tempo un significativo centro minerario. Di quest’epoca testimonia la parrocchiale di Maria Assunta del XIV secolo, il cui campanile è coperto di scandole variopinte. Al di sopra della località troneggia quello che è il suo simbolo, la rovina di castel Casanova/Neuhaus, detto “Maultasch”. Terlano è conosciuta oggi soprattutto per i suoi asparagi.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 26 Meran, Bozen

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 27 Bozen

BOLZANO
IL CAPOLUOGO DELLA PROVINCIA
PRESSO IL SUPPOSTO PONS DRUSI

  • 27

Si suppone che il Pons Drusi della strada romana di cui parla la tradizione si trovasse là dove oggi a Bolzano il ponte Druso scavalca il fiume Isarco poco dopo la confluenza con il Talvera. In precedenza la via doveva attraversare ai piedi di castel Firmiano l’Adige e la conca valliva, oggi quasi completamente occupata dal capoluogo della Provincia Autonoma. Esso venne creato nel 1170-1180 come insediamento mercantile dotato secondo i canoni di una via centrale e di una piazza del mercato (piazza del Grano) che in seguito fu più volte ampliato.

Bozen Museion Fassade Brücke
Bozen Stimmung Abend Waltherplatz
Bozen Panoramaaufnahme
Meilenstein Foto
Bozen Laubengasse, Foto: Tourismusverein Bozen
Bozen Öthi Reconstruction Ochsenreiter
Bozen Funivia Del Renon, Rittner Seilbahn
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A Frangarto, frazione di Appiano, ai piedi di castel Firmiano, dove oggi il Messner Mountain Museum Firmian racconta la contrapposizione uomo-natura, il tracciato storico ed il percorso piegano in direzione del centro di Bolzano, attraversando l’Adige e l’ampia conca valliva. Il viale ed il ponte che conducono al centro storico prendono nome da Druso, che un tempo condusse i Romani oltre le Alpi e diede inizio alla trasformazione in strada dei sentieri già esistenti.  MMM Firmian, Bolzano, via Castel Firmiano 53, +43 0471 631 264, aperto dalla prima domenica di mar. fino alla terza di nov.  dalle 10 alle 18, gio giorno di riposo, ultimo ingresso ore 17, www.messner-mountain-museum.it.

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Mentre passeggia per la città, il viaggiatore può lasciare la propria auto nel parcheggio BZ Centro P8 dietro la stazione, nel piccolo parcheggio della funivia del Renon o nel garage sotterraneo di piazza Walther, dove inizia la passeggiata descritta. La piazza e il suo monumento sono dedicati al menestrello Walther von der Vogelweide. Da lì parte anche lo shuttle per il “maniero illustrato”, castel  Roncolo, a nord della città. Il castello conserva alcuni dei più importanti affreschi profani dell’arco alpino. +39 0471 329 808, mar - dom, fino al 15 marzo dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso ore 16.30), dal 16 marzo dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore17.30), www.runkelstein.info. In piazza del Grano si teneva un tempo il mercato del grano e dei cereali. Nel centro della pittoresca via dei Portici si trova il Museo mercantile +39 0471 945 702, lun - sab dalle 10 alle 12.30, che racconta la storia economica del territorio nell’antica sede della Camera di Commercio. All’estremità orientale della via si trova il municipio. Poco più avanti vi attende il Museo di scienze naturali dell’Alto Adige   +39 0471 412 964, aperto mar - dom dalle 10 alle 18, www.naturmuseum.it. Chi vuole godersi una bella vista sulla città, farà bene a raggiungere l’altopiano del Renon con la funivia, la cui stazione a valle si trova a pochi minuti di distanza a piedi dal centro, in attività tutto l’anno www.ritten.com. La via dei Francescani conduce all’omonima chiesa e al suo convento ed infine  alla parte occidentale dei Portici. Un poco più ad ovest si trovano il Museo archeologico dell’Alto Adige con  “Ötzi”  +39 0471 320 100, in lug., ago. e dic. tutti i giorni dalle 10 alle 18, negli altri mesi lun. giorno di riposo, ultimo ingresso ore 17.30, www.iceman.it, e il Museo Civico con una delle due  pietre miliari originali, che costituiscono la testimonianza scritta della Via Claudia Augusta +39 0471 997 960, mar - dom dalle 10 alle 18. Attraverso ponte Talvera si raggiunge il monumento alla Vittoria, uno degli ultimi monumenti eretti in epoca fascista rimasti. Utilizzando il nuovo ponte ciclabile e quello pedonale il percorso riattraversa il Talvera e conduce direttamente al “Museion”, il museo di arte moderna e contemporanea +39 0471 223413, aperto mar - dom dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle ore 17.30; gio dalle 10 alle 22, visita guidata gratuita ore 19, ultimo ingresso ore 21.30, www.museion.it. Il teatro civico e la sala da concerto formano un tutt’uno nei pressi del fiume Isarco. Degna conclusione del tour della città è il duomo di Maria Assunta costruito tra il XIII e il XV secolo, che si trovava un tempo al di fuori delle mura cittadine, con il Tesoro del Duomo. +39 0471 978 676 mar-sab dalle 10 alle 12.

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Il percorso passa per ponte Loreto e quindi, sulle tracce della strada romana, si dirige verso Laives, la città più meridionale dell’Alto Adige.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 28
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 28 Südtirols Süden

ALTO ADIGE MERIDIONALE
CASTELFEDER, ENDIDAE E
LA STRADA DEL VINO

  • 28

Costruire o mantenere i ponti in buono stato era costoso e dispendioso.  Per tale motivo ce n’erano pochi ed era necessario tracciare una strada sul pendio da ambo i lati del fiume.  Una strada romana potrebbe essere passata all’incirca là dove oggi si snoda la Strade del vino, attraverso i famosi paesi vinicoli di San Paolo, San Michele, Caldaro al lago, Termeno, Cortaccia, Magré e Cortina all’Adige.  La vera e propria Via Claudia Augusta continuava probabilmente a sud sul pendio orientale, ai piedi dell’imponente altura di Castelfeder presso Ora, già abitata da millenni. E si pensa proseguisse verso la stazione di sosta romana di Endidae, attestata nei documenti, presso l’attuale Egna, e verso Salorno, dove un tempo si trovava la tanto decantata “chiusa di Salorno”. Da Bronzolo, - nelle vicinanze di Laives, la città altoatesina più meridionale e al tempo stesso più recente -, l’Adige era navigabile con le zattere e fino alla costruzione della ferrovia costituì il principale fattore economico del Tirolo meridionale e del Trentino.

Castelfeder
Kaltern Wein See
Neumarkt Lauben
Strassenstation Endidä
Salurner Klause
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Laives, Bronzolo e Vadena sono – a parte Bolzano – alcuni dei pochi luoghi abitati in maggioranza da altoatesini di lingua italiana.
A partire da Vadena l’Adige è navigabile.

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Più località formano l’esteso comune di Appiano nella parte nord del cosiddetto “Oltradige”, un paesaggio collinare che spicca sopra il fondovalle. Nel 2005 a San Paolo gli archeologi hanno scoperto i resti di una villa romana con un pavimento a mosaico del IV secolo e una zona termale. Il comune venne citato per la prima volta già nel 590. Oggi la località principale, San Michele, così come quella originaria, San Paolo, con uno dei campanili più alti della provincia, dispongono di pittoreschi centri storici. Il paese vinicolo di Caldaro al lago con il suo pittoresco centro chiuso al traffico si trova ai piedi del massiccio della Mendola ed è separato dal fiume Adige dal Monte di Mezzo. A sud della località principale il paesaggio, segnato dalle colture vinicole, declina verso il lago di Caldaro, un gioiello naturale protetto, ritenuto il lago balneabile più caldo a sud delle Alpi.   

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L’imponente altura di Castelfeder nei pressi di Ora, oltre ad offrire una buona visuale sulla valle, era anche un luogo protetto che ha consentito il sorgere di insediamenti umani ben prima della nascita di Cristo e in epoca romana. Una parte degli scavi della stazione di sosta romana di Endidae sono ancora visibili e visitabili. L’ampio centro storico del comune, con i suoi Portici, risale principalmente al XVI secolo. La località di Laghetti, situata più a sud potrebbe derivare il suo nome da un lago formato dall’Adige a causa dello sbarramento provocato dai depositi del fiume Noce. A Salorno la valle dell’Adige si restringe formando la Chiusa di Salorno, che separa la Bassa Atesina sudtirolese dalla Piana Rotaliana. Le località di Salorno e di Pochi risalgono a insediamenti di epoca romana. Il nome di Salorno si ritrova nei documenti già nel 575 a.C. Il paese colpisce per il pittoresco centro antico, sopra cui troneggi castel Salorno/Haderburg.

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Termeno è famosa per il vitigno Gewürztraminer (Termeno aromatico). Il suo esteso centro antico si snoda sul pendio, ricco di splendide chiese. Cortaccia era abitata già nel Mesolitico, come testimoniano i ritrovamenti archeologici e a  partire dal IV secolo abbracciò la fede cristiana grazie a san Vigilio. a cui è dedicato un santuario romanico del 1300. Di Magrè si nota che da sempre è stata caratterizzata dalla coltivazione della frutta e del vino. Il pittoresco centro del paese, attraverso cui si snodano i suoi vicoli  presenta influssi provenienti da sud. Il piccolo territorio comunale di Cortina all’Adige, limitato alla vallata e con un dislivello di soli 4 metri, già nell’Età della Pietra e in epoca romana era considerato una zona ideale per la caccia e la pesca.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 28
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 28 Südtirols Süden

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 29 Piana Rotaliana

PIANA ROTALIANA
LA FERTILE PIANURA VINICOLA
AL CONFINE LINGUISTICO

  • 29

Il materiale detritico che il fiume Noce portava dalla val di Non creò un tempo uno sbarramento che bloccò le acque dell’Adige formando un vasto lago che riempì tutta la valle. Formava un confine naturale tra i Comuni della porzione meridionale dell’Alto Adige, della Val di Non e quelli a nord della città di Trento. Questo, assieme ad altre cause, spiega come essendo divenuto difficile  il contatto tra le località, si sia formata qui la frontiera tra l’area linguistica tedesca e quella italiana. La popolazione della Piana Rotaliana parla oggi italiano senza eccezioni. L’acqua tracciò anche un confine attraverso la regione, infatti Mezzocorona (Kronmetz), il suo attuale centro agricolo, ha un’impronta piuttosto tedesca, mentre ad esempio i tradizionali centri commerciali di Mezzolombardo all’ingresso della Val di Non e Lavis all’imbocco della valle dell’Avisio con i loro notevoli  palazzi hanno piuttosto un carattere italiano. Oggi il lago appartiene alla storia. La pianura sui terreni portati dal fiume Noce è particolarmente fertile. L’intera Piana Rotaliana e i suoi pendii sono coperti da vigneti, in cui maturano le famose uve Teroldego, una specialità del territorio. Lo sviluppo di questa area fu fortemente influenzato dall’antico monastero di San Michele all’Adige, che ancor oggi ospita presso l’Istituto Agrario il centro di competenza agricolo per l’intero Trentino e che nel Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina illustra la vita e gli usi di tutto il territorio. Di tutti i castelli e le fortificazioni presenti castel San Gottardo, annidato nella roccia dietro Mezzocorona, è certamente il più noto.

Piana Rotalina von oben
Castello Corona
Mezzolombardo historisches Zentrum aus der Luft
San Michele
Lavis Giardino Dei Ciucioi

Nel pittoresco centro antico di Roverè della Luna, il primo comune di lingua italiana, c’è da vedere in particolare l’antica cappella cimiteriale di Sant’Anna del tardo XV secolo. 
Ritrovamenti preistorici indicano che Mezzocorona era abitata già prima dell’arrivo dei Romani. Come testimoniano gli scavi, era anche un punto importante sulla strada romana. Da vedere a Mezzocorona anche l’ampia piazza della chiesa. A pochi metri di distanza una cabinovia porta ad un altopiano sullo scosceso Monte di Mezzocorona, da dove si gode di una magnifica vista. 

La località di Mezzolombardo, che si appoggia al pendio con le sue pittoresche file serrate di case e i numerosi palazzi, è il centro commerciale lungo la vecchia strada per la  val di Non. Qui, ai piedi della chiesa di San Pietro e del Castello della Torre, il visitatore può fare una magnifica passeggiata, bersi un caffè, godersi un gelato e fare acquisti nei negozietti dove si serve anche la popolazione. 

L’antico monastero dei canonici agostiniani di San Michele ospita anche il “Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina“.  Via Mach 2, +39 046 650 314, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 nonché dalle 14.30 alle 18, chiuso solamente 1° nov., 25 dic. e 1° gen. www.museosanmichele.it.

Il paese vinicolo di Faedo domina la valle come un nido d’aquila. Nave San Rocco era, come fa supporre il suo nome, una località di traghettatori e zatterieri, per lungo tempo il principale fattore economico della vallata. Zambana è nota per i suoi asparagi. Dell’antico centro rimane solamente la chiesa. Il resto venne completamente sepolto da una catastrofica frana nel 1955.  Infine si raggiunge Lavis, prima di arrivare nel territorio della città di Trento superando il torrente Avisio. La località ha un pittoresco nucleo storico con numerosi edifici da vedere. Merita in particolare di essere menzionato il misterioso giardino pensile dei “Ciucioi”, che domina la valle sottostante con le sue romantiche rovine.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 29
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 29 Piana Rotaliana

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Übersichtskarte Teilabschnitt 30
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 30 Val Di Cembra

Val di Cembra
Altopiano di Piné
Vino e laghi

  • 30
Val Di Cembra da San Floriano
Val Di Cembra, Cembra e Faver Visti da Sevignano
Panorama Verla Di Giovo
Piramidi Di Segonzano
Albiano Porphyry Quarry

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Übersichtskarte Teilabschnitt 31a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 31a Trento

TRENTO (DIREZIONE FELTRE, TREVISO, ALTINO, VENEZIA)
IL NODO STRADALE ROMANO TRIDENTUM

  • 31a

Trento – come suggerisce il nome – risale ai Reti ed era già a quel tempo un importante nodo stradale. La Via Claudia Augusta si biforcava a Tridentum in Via Claudia Augusta Altinate in direzione del porto di Altino sull’Adriatico, presso l’attuale Venezia e la Via Claudia Augusta Padana verso il porto fluviale di Ostiglia sul Po. Da lì una strada proseguiva per Roma. La successiva importanza storica della città è legata soprattutto al Concilio di Trento (1545-1563), che diede l’impulso alla Controriforma e ne determinò la cornice spirituale. In quest’epoca venne anche disegnato sostanzialmente l’aspetto dell’attuale centro storico. Lo stile rinascimentale venne in seguito completato dal barocco. Fino all’ingresso delle truppe napoleoniche, dal possente castello del Buonconsiglio i principi vescovi di Trento governarono la città e il territorio circostante.    

Trento
Paganella Brenta Trento, Foto: Gemeinfrei Wikipedia
Trento
Unterirdisches Tridentum Zotta
Buonconsiglio, Foto: Jakub Halun
Loggia Del Buonconsiglio
Palazzo Pretorio di Trento
Trento Campanile, Foto: Wikipedia Markus Bernet
Muse
Trento, Fest, Domplatz

Il territorio cittadino comincia presso il ponte sull’Avisio di Lavis. Già da lì la vecchia strada, risalendo il pendio verso la Valsugana, proseguiva in direzione di Altino, presso Venezia. Dapprima il percorso segue all’incirca il tracciato storico nella località di Meano, da dove per la prima volta si può scorgere  la città del Concilio dall’alto.

Per fare una passeggiata in città, al visitatore conviene lasciare l’auto al parcheggio di via Torre Verde 40, al limitare del centro storico. All’ingresso nella parte storica della città ad attendere il visitatore ci sono l’ufficio informazioni turistiche e la Galleria civica d’arte contemporanea. Non lontano da qui sotto piazza Battisti vi sono gli scavi sotterranei della Tridentum romana. Passando per via Bellenzani, bordata da palazzi rinascimentali e con il municipio ospitato a palazzo Thun, il visitatore arriva alla piazza del Duomo. Le parallele via Cavour ad ovest e via Oss Mazzurana ad est gareggiano in bellezza con la piazza, sulla quale  sorgono il Museo diocesano  e la cattedrale di San Vigilio. Infine la passeggiata porta al castello del Buonconsiglio, che ospita il museo storico di Trento.

Passando accanto al castello del Buonconsiglio e poi al grande incrocio sulla sinistra, il percorso lascia la città in direzione della Valsugana. Dall’alto si apre ancora una bella veduta sui luoghi che ci si lascia alle spalle.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 32a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 32a Obere Valsugana

ALTA VALSUGANA
I LAGHI E LA CITTÀ
DI CURA DEGLI ASBURGO

  • 32a

Gli scavi testimoniano del precoce popolamento della valle tra Trento ed il Veneto. Manieri come quello sopra Pergine servivano anche al controllo dell’importante strada. L’Alta Valsugana apparteneva da sempre all’area d’influenza di Trento. Durante la Prima guerra mondiale nella zona si combatté duramente, infatti il confine tra Austria-Ungheria e Italia passava negli immediati dintorni, a sud, al di là dell’altipiano di Lavarone. Di quest’epoca testimoniano numerosi impianti difensivi. Il territorio è caratterizzato dai due grandi laghi balneabili di  Caldonazzo e di Levico. Oltretutto la Valsugana, fin dai tempi degli Asburgo, è un’apprezzata zona termale con le località di cura di Levico Terme e di Roncegno Terme.

Alta Valsugana, Laghi Seen
Gran Hotel Levico, Terme, Alta Valsugana, Trentino
Castell Pergine, Alta Valsugana
Bici Lago Di Levico Alta Valsugana

Il percorso porta in Valsugana passando per un’altura. Qui si viene accolti dalla prima delle numerose fortificazioni austroungariche della Prima guerra mondiale, posta direttamente sulla strada. Nella chiesa del pittoresco centro storico di Civezzano si può ammirare l'organo più antico del Trentino. La città è anche sede dell'Ecomuseo Argentario, che permette ai visitatori di vistare l'importante miniera d'argento medievale. La zona di Pergine Valsugana è stata abitata fin dalla preistoria e ha vissuto il suo periodo di massima fioritura grazie all'attività mineraria. L'attuale grande comune è nato tuttavia solamente nel 1928 con l’unificazione di 13 comuni. Il centro storico con il suo imponente municipio e la rinascimentale via Maier stanno a testimoniare di epoche di maggior fioritura. Sopra Pergine si erge l'omonimo castello, che si ritiene affondi le radici in epoca romana. Si suppone che il tracciato storico della Via Claudia Augusta passasse a Tenna, sul crinale tra il lago di Caldonazzo e quello di Levico, luogo in cui è stata trovata una pietra miliare. L'itinerario passa a nord del Lago di Levico raggiungendo l’omonima città termale lungo il pendio montano. In alternativa, il viaggiatore può dirigersi a sud girando attorno al lago di Caldonazzo.

Levico fu l’unica città dell’Alta Valsugana conquistata dagli Asburgo. Era sede di una guarnigione ed era una città di cura amata dagli Asburgo e dall’alta società austroungarica. In mezzo all’ampio centro storico con i suoi vicoli pittoreschi è situato il parco con il Grand Hotel delle Terme. A Levico si può ammirare anche un sarcofago romano.

Borgo si trova presso una strettoia della Valsugana. In seguito si riallarga, prima di diventare sempre più stretta: così angusta che in tempi passati era soggetta alle continue inondazioni del fiume Brenta. Per tale motivo la strada romana si dirigeva verso il Veneto attraverso due passi. Prima che il tracciato storico e il percorso salgano verso l’altopiano del Tesino, il percorso passa per le località di Castelnuovo, Scurelle e Strigno. Sul pendio illuminato dal sole, un poco più in alto, si trovano Spera e Samone. Sopra la conca si erge castel Ivano. 

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www.visitvalsugana.it
38057 Pergine Valsugana, Piazza Serra, 10
38056 Levico Terme, Viale Vittorio Emanuele III, 3
38051 Borgo Valsugana, Piazza De Gasperi
38053 Castello Tesino, Via Dante, 10
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0039 0461 727 700

Übersichtskarte Teilabschnitt 32a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 32a Obere Valsugana

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Übersichtskarte Teilabschnitt 33a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 33a Mittlere Valsugana

A METÀ DELLA VALLE
BORGO VALSUGANA
E I CASTELLI

  • 33a

La Torre quadra nel prato accanto alla strada alle porte di Novaledo testimonia della chiusa che un tempo attraversava la valle. La si trovava il confine tra le zone di influenza di Trento e di Feltre.  A Borgo Valsugana, che conserva l’impronta medievale, non è difficile riconoscere l’influsso veneziano. La strada romana si snodava presumibilmente anche nella Valsugana centrale sul pendio assolato e numerose fortificazioni orlavano il suo percorso. Nella conca valliva ad est di Borgo la Via Claudia Augusta si dirigeva infine verso la montagna, poiché il Brenta continuava ad allagarsi nella valle che quindi non sempre era percorribile.

Borgo Flair Di Venezia Media Valsugana Trentino
Castello Telvana Media Valsugana Borgo Trentino
Bici Valsugana Trentino

Sulla strada per Borgo il percorso – come probabilmente anche la strada antica – passa lungo il pendio soleggiato per Selva, che fa parte di Levico. Seguono Novaledo, Marter e la più piccola delle due località termali della valle, Roncegno Terme. Accanto alla Torre Quadra anche a Marter, dopo Novaledo, ci sono da scoprire degli impianti difensivi che trovano la loro continuazione - riconoscibili in parte - sui pendii montani. Quindi il percorso si dirige, attraversando il grazioso centro  della località di cura di Roncegno Terme, verso Borgo Valsugana, sopra cui si erge, visibile da lontano, castel Telvana, i cui interni non sono purtroppo visitabili. 

Borgo è contrassegnata dal fiume Brenta e da una lunga via porticata che si affacciano sull’acqua. L’influsso veneziano di un tempo è inconfondibile. In particolare sono da vedere la grande piazza Degasperi con il municipio e la veneziano, si arriva al corso Ausugum, che era l’antica strada che chiesa di Sant‘Anna, da cui, attraversando il ponte passava per la città. Così come Levico, ai tempi della monarchia austroungarica Borgo Valsugana era sede di una guarnigione. Al di fuori del pittoresco centro storico sul fiume Brenta, il parco artistico Arte Sella in val di Sella, distante otto km, invita alla scoperta, a fare fotografie e alla sosta.

Borgo si trova presso una strettoia della Valsugana. In seguito si riallarga, prima di diventare sempre più stretta: così angusta che in tempi passati era soggetta alle continue inondazioni del fiume Brenta. Per tale motivo la strada romana si dirigeva verso il Veneto attraverso due passi. Prima che il tracciato storico e il percorso salgano verso l’altopiano del Tesino, il percorso passa per le località di Castelnuovo, Scurelle e Strigno. Sul pendio illuminato dal sole, un poco più in alto, si trovano Spera e Samone. Sopra la conca si erge castel Ivano. 

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Übersichtskarte Teilabschnitt 33a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 33a Mittlere Valsugana

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Übersichtskarte Teilabschnitt 34a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 34a Vor den Dolomiten

AL COSPETTO DELLE DOLOMITEN
L’ALTOPIANO DEL TESINO,
LAMON E SOVRAMONTE

  • 34a

Dalla Valsugana la strada romana saliva verso l’altopiano del Tesino, attraversava il profondo solco vallivo del torrente montano Senaiga nella regione di confine tra il Trentino e il Veneto e continuava poi attraverso il passo di Croce d’Aune verso Feltre. Seguendo le sue tracce il percorso di viaggio si snoda attraverso paesaggi multiformi e pittoreschi villaggi alle porte delle Dolomiti. L’importante antica strada ha lasciato numerose tracce lungo il percorso. Lamon è tra l’altro anche la patria degli omonimi fagioli apprezzati in tutto il mondo.

Vor den Dolomiten Parcon Nazionale Dolomiti
Castello Tesino Via Claudia Augusta
Lamon Chiesa Kirche San Pietro
Lamon Montagna Berge Dolomiti
Ponte Romano Lamon
Bici Tesino Trentino

Da Strigno la strada sale ripida attraverso una valle fino all’altopiano del Tesino, le cui località hanno vissuto da sempre principalmente della strada. Oggi vi conduce i turisti che scoprono ed apprezzano le pittoresche montagne. Le pareti rossastre e verdastre della catena del Lagorai sono di origine vulcanica. Da un punto di sosta in corrispondenza di un ponte tra Bieno e Pieve Tesino, si può facilmente vedere la vecchia strada che attraversa il torrente sottostante. Lo testimoniano anche i lunghi e stretti vicoli che attraversano Pieve Tesino da est a ovest. Il luogo natale di Alcide Degasperi ha dedicato un museo allo statista austro-ungarico-italiano, padre fondatore delle Comunità europee; 38050 Pieve Tesino, +39 345 848 99 99 75 oppure +39 339 698 4804, aperto dal 1° giu. al 30 sett. mar - ven dalle 15 alle 18, sab dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e dom dalle 15 alle 18; 1° ott. - 31 mag.  ven dalle 15 alle 18, sab dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18  e dom dalle 15 alle 18. Poco prima di Castello Tesino si può scoprire un ponte che si trova sul tracciato riconoscibile della strada romana, ma che fu probabilmente ricostruito nel Medioevo basandosi sul modello romano. Sopra il paese - dove oggi sorge la chiesetta di Sant’Ippolito - sorgeva un tempo un castrum romano.

Proseguendo la strada verso Lamon, vi attendono viste mozzafiato sulle profonde gole scavate dai torrenti in questa  pressoché disabitata terra di confine. Sul lato opposto, la Via Claudia Augusta attraversava il torrente Senaiga. Sotto San Donato, sviluppatosi lungo la strada romana, gli archeologi hanno scoperto un antico cimitero. Nel piccolo Museo Archeologico di Lamon I ricchi corredi funerari raccontano la storia del popolamento locale.  Centro Lamon, +39 328 311 83 36, in estate il museo apre ad orari fissi, il resto dell'anno su richiesta. Al termine della profonda gola nella zona di confine si trova anche una grotta con stalattiti, visitabile solo su appuntamento, +39 0461 593 322. Il percorso attraversa infine le piccole frazioni del comune di Sovramonte al margine meridionale del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

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32026 Mel, Piazza Papa Luciani
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Übersichtskarte Teilabschnitt 34a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 34a Vor den Dolomiten

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Übersichtskarte Teilabschnitt 35a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 35a Feltre Pedavena Cesiomaggiore Santa Giustina

IL FELTRINO
FELTRE, PEDAVENA, SANTA GIUSTINA,
CESIOMAGGIORE

  • 35a

Feltre è un nodo stradale già dalla preistoria. La sottile dorsale montana su cui sorge il notevole centro storico e il circostante pendio assolato erano completamente popolati. Lo attestano il nome etrusco di Feltre e numerosi ritrovamenti archeologici. La strada romana Via Claudia Augusta non conduceva direttamente in città, bensì si snodava in linea retta dal passo Croce d’Aune lungo il pendio verso Cesiomaggiore. Feltria era però un’importante città romana.  L’influsso dei dogi di Venezia sull’aspetto della città è inconfondibile. La zona di influenza di Feltre arrivò per un certo periodo fino alla Valsugana.

Feltre vor den Alpen
Fabbrica Pedavena Museo Birra Bier Museum
Feltre Area Archeologica Citta Romana
Feltre Piazza Maggiore Rad Bici
Meilenstein Pietra Miliare Cesiomaggiore

Al di sopra della strada romana passa oggi l’itinerario escursionistico su lunga distanza della Via Claudia Augusta. Il percorso prende la strada che porta al passo di Croce d’Aune verso Pedavena, nel cui antico municipio si trova la sede del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Più in là sulla strada si trova anche il birrificio  Fabbrica di Pedavena con la sua gloriosa tradizione, con la mostra sulla fabbricazione della birra, sia quella di Pedavena che in generale. Al comparto della produzione è annessa la Birreria Pedavena, con il più grande locale d’Italia, in cui degustare le numerose birre, abbinate con le giuste pietanze.

La maggior parte dell’ampio centro storico è situato su un lungo crinale roccioso che può essere attraversato in auto se ci si vuol fare una rapida idea del posto. In questo caso si entra nel centro storico dalla porta a sud-ovest e lo si lascia attraverso la porta ad est. Per effettuare una dettagliata visita turistica, si consiglia al visitatore di lasciare l’auto nel parcheggio a nord o a sud del centro storico, collegati con un tunnel pedonale. Attraverso una torre nella cinta muraria meridionale, il visitatore raggiunge la città salendo una pittoresca scalinata. Da qui si prosegue a destra verso il Museo Civico e verso la porta orientale della città. Piazza Maggiore ospita il Municipio e la Chiesa di San Rocco e San Sebastiano. Nel Municipio è da vedere il Teatro de La Sena, considerato il fratello minore del Teatro La Fenice di Venezia. Dalla piazza si sale alla fortezza, il castello di Alboino. Il Museo Diocesano e Galleria d’arte contemporanea Carlo Rizzarda si susseguono all'interno delle mura cittadine. Fuori dalle mura si trova il Duomo, sotto il cui sagrato si possono visitare gli scavi archeologici della Feltria romana. Attraverso un monastero il visitatore ritorna infine al parcheggio a sud o al tunnel pedonale.

Sulle colline antistanti le Dolomiti, il percorso conduce a Cesiomaggiore, dove vi aspetta l’interessante Museo storico della Bicicletta. Tra Feltre e Cesiomaggiore sorgono numerose antiche residenze di campagna dei ricchi cittadini della zona. In una di queste, la Villa delle Centenere, si trova uno dei due miliari della Via Claudia Augusta. Il percorso fa una curva nella vallata e passando per Santa Giustina arriva infine a Mel, che si erge  in modo pittoresco su di una collina.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 35a Feltre Pedavena Cesiomaggiore Santa Giustina

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Übersichtskarte Teilabschnitt 36a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 36a Mel Lentiai Quero Vas

SUL PIAVE
MEL, LENTIAI, QUERO-VAS
SEGUSINO, ALANO

  • 36a

La Valle del Piave meridionale, tra il capoluogo Belluno e il confine con la provincia di Treviso, a sud, si chiama Valbelluna. Nell‘antichità si chiamava anche Val Serpentina. Questa pittoresca valle è incastonata tra i contrafforti delle Dolomiti e l‘ultimo crinale prima della pianura veneta ed è dominata dall‘ampio letto, in gran parte naturale, del fiume Piave. Come oggi, anche in epoca romana c‘erano poche traversate fluviali. Una di queste si trovava tra Santa Giustina e il comune di Borgo Valbelluna, più precisamente il suo capoluogo Mel, pittorescamente situato su una collina. Il nome della frazione Nave è un ricordo della storica traversata del fiume. Il Castello di Zumelle tronaggia sul versante meridionale tra Mel e Lentiai. In questa zona, anche la strada romana saliva fino al suo passo più meridionale, il Praderadego. Tra Borgo Valbelluna e i comuni di Quero Vas e Alano di Piave, rispettivamente, la valle è molto stretta, veniva talvolta sommersa dalle acque del Piave ed era quindi inadatta a una strada come la Via Claudia Augusta, costruita per i rifornimenti militari.

Piave Regenstimmung Pieno Di Acqua
Visita Guidata Führung Museo

A Mel non c’è solo un centro con un’ampia piazza da vedere, ma anche per il suo piccolo Museo archeologico. Tra Mel e Lentiai la strada romana sale verso l’ultimo valico. Sull’antica strada per il passo si erge il castello di Zumelle, restaurato in maniera esemplare. Anche un antico ponte ad arco in pietra testimonia dell’importante collegamento stradale: lo si può scorgere nel bosco ceduo al di sopra di Bardies e risale all’epoca bizantina. Attraversando Lentiai con la sua ampia piazza si arriva infine al santuario dei SS. Vittore e Corona, fondato già all’inizio dell’XI secolo. Poi il percorso segue verso sud il Piave passando per la stretta valle.

Attraversando Lentiai con la sua ampia piazza si arriva infine al santuario dei SS. Vittore e Corona, fondato già all’inizio dell’XI secolo. Poi il percorso segue verso sud il Piave passando per la sua stretta valle.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 37a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 37a Alta Marca

ALTAMARCA
LE COLLINE VINICOLE DEL PROSECCO
AL COSPETTO DELLE ALPI

  • 37a

Le Alpi non terminano bruscamente nella pianura veneta. A sud dell’ultima dorsale e dell’ultimo passo della Via Claudia Augusta si trovano, quale giardino che precede le Alpi, le colline vinicole del Prosecco dell’Altamarca, la parte settentrionale della Provincia di Treviso. Due strade del vino attraversano la pittoresca zona vitivinicola e indicano il cammino verso le cose da vedere, graziosi borghi del vino e i vini migliori: la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene e la Strada del Vino del Montello e dei Colli Asolani.

Prosecco Weinstraße Veneto Altamarca
Valmarino Castelbrando Alta Marca

Il percorso passa dapprima sulla Strada del Prosecco per le località di Valdobbiadene, il comune più noto in cui viene prodotto il Prosecco, con la sua piazza che merita di essere vista. Nella località di Follina la strada storica, dopo aver superato l’ultimo passo, entrava nella vasta pianura veneta, inizialmente collinare. Direttamente nel centro del paese si trova il convento di Follina, un luogo da vedere. Poco più a nord il rinascimentale Castelbrando si erge al di sopra della strada storica.  Il castello si può raggiungere da Cison di Valmarino con l’ascensore funicolare; oggi ospita un centro benessere e un hotel congressuale, nonché ristoranti e varie esposizioni.

Il comune seguente è Pieve di Soligo. Il suo nucleo antico, attraversato dal torrente Soligo, merita una visita; il paese vanta anche un’imponente piazza. Il grande palazzo che vi si affaccia è destinato a diventare sede del municipio. Poco prima di arrivare al castello di Collalto, sulla riva del Piave si possono scoprire resti della Via Claudia Augusta. Tra il castello e il comune di Susegana il percorso passa tra le pittoresche colline del Prosecco. Su una di queste si erge il castello di San Salvatore. Ai margini di Susegana si trovano la notevole chiesa del Carmine e la tenuta vinicola Collalto. Da Susegana gli interessati raggiungono Conegliano, il capoluogo della zona, che conta quasi 35.000 abitanti, noto per la sua tradizionale partita di dama con figure viventi in costumi storici e che dispone anche di un centro storico che va visitato. Passando per la località rurale di Santa Lucia di Piave, in cui tutti gli anni si tiene una fiera agricola, il percorso conduce infine a Ponte della Priula, che fa parte di Susegana, dove attraversa l’ampio letto del fiume Piave, rimasto in gran parte nel suo stato naturale.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 38a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 38a Destra Piave

A DESTRA DEL PIAVE
LA FERTILE PIANURA DEL
FIUME ALLO STATO NATURALE

  • 38a

Gli archeologi italiani non hanno tuttora trovato un accordo  su quale delle diverse teorie sul tracciato della Via Claudia Augusta sia quella giusta. Dopo le colline del Prosecco a sinistra del Piave (teoria sinistra Piave) il percorso segue quindi un po’ anche la teoria destra Piave – attraverso il letto del fiume sulla sua destra orografica, ancor oggi poco regolamentato e perciò ampio.  Il territorio alluvionale al centro della pianura trevigiana è sempre stato caratterizzato dal transito e dai confini tra influenze diverse e probabilmente già insediato in epoca romana. Pare che il nome Spresiano abbia addirittura radici romane. Nei documenti le località di Nervesa della Battaglia, Spresiano e Villorba compaiono nel X secolo. Il suolo non fruttava granché e solamente il guado sul Piave e l’attività degli zatterieri portavano lavoro ad alcuni abitanti. La popolazione era quindi povera. Solamente gli impianti di irrigazione realizzati dalla Repubblica di Venezia migliorarono la situazione e sono numerose le ville venete tipiche della regione che testimoniano questo periodo. Il territorio subì duri colpi a causa  delle grandi battaglie del Piave della Prima guerra mondiale.  Neversa della Battaglia, che perfino nel nome ricorda lo scontro, fu quasi completamente rasa al suolo, come ricorda ancor oggi la rovina dell’abbazia di Sant’Eustachio del XIV secolo. I comuni si ingrandirono solamente grazie allo sviluppo dell’industria tessile dopo la Seconda guerra mondiale.

Montello Villa Contarini Degli Armeni Veneto
Nervesa Abbazia San Eustacchio Veneto Marca Treviso
Spresiano Chiesa Di Spresiano E Monumento Ai Caduti
Spresiano Grave Del Piave
Villa Veneta Villorba Veneto

Nervesa subì pesanti distruzioni a causa delle disastrose battaglie della Prima guerra mondiale. Come un monito alla pace, le ricorda la rovina dell’abbazia di Sant’Eustachio (XIV secolo). Oggi qui si tengono anche dei concerti. Sulla destra del Piave c’è anche una Strada del Vino che invoglia a dirigersi verso il Montello e i Colli Asolani, su cui i vigneti si alternano con una vegetazione naturale molto varia. A sud di Nervesa della Battaglia le rovine dell’Abbazia di Sant’Eustachio ricordano le disastrose battaglie della Prima guerra mondiale. Tenute e località vinicole costellano il resto della strada.  Assolutamente da vedere è la cittadina di Asolo, colonizzata dai Veneti già nel VI/VII secolo.

Oltre alla parrocchiale con un monumento in ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale, nella località principale del comune di Spresiano c’è da vedere la villa Giustiniani-Recanati. Nella frazione di Visnadello si possono scoprire la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo Minore e la villa Gritti. Nella frazione di Lovadina si trova il Palazzo Bove del XV secolo. Villorba non si chiama così per caso. Possiede numerose delle famose e signorili Ville Venete, tipiche della regione.  Una di esse, Villa Giovannina, costituisce oggi la sede di rappresentanza dell’amministrazione comunale e come tale è aperta in orario d’ufficio.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 39a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 39a Treviso

TARVISIUM
CITTÀ D’ACQUA
E D‘ARTE

  • 39a

Treviso è situata al centro di un territorio ad intenso sfruttamento agricolo alla confluenza di Botteniga e Sile, che era già abitato nell’età del Bronzo. Nel 49 a.C. i Romani conferirono a Tarvisium lo status di città. Già nel 396 d.C. divenne sede vescovile. Dopo lunghi contrasti, in cui Venezia voleva imporre un libero commercio attraverso le province di Padova e Treviso, la città infine appartenne per vari secoli alla Repubblica di Venezia. L’esteso centro storico è quasi completamente circondato da mura e dal canale antistante. I numerosi canali – anche all’interno della città – sono valsi a Treviso il soprannome di “città delle acque”.

È inoltre  conosciuta come “città dell’arte”.

Mura Treviso
Trevios Il Castello Romano Veneto Marca
Treviso I Buranelli By Night
Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento
Chiostro Seminario Vescovile Treviso
Treviso La Fontane Delle Tette

Il percorso gira in senso antiorario attorno al centro storico, circondato in larga parte da un canale o dal fiume Sile. Venendo da nord si punta direttamente  su porta San Tommaso. Se il viaggiatore vuole visitare il centro storico, è meglio accedere al centro da sud, dove ci sono buone opportunità di parcheggio.

C’è molto da scoprire nel centro storico di Treviso. Sono in special modo i molti canali che percorrono la città e le case borghesi adornate con i tipici dipinti a conferirle un fascino particolare. Il carattere del tutto peculiare di Treviso cattura il visitatore soprattutto se egli gira in libertà per i suoi vicoli. La passeggiata che viene proposta va vista come un suggerimento per chi vuole conoscere la città e le sue particolarità percorrendola in fretta. Porta tra l’altro alla chiesa di San Nicolò del XIII e XIV secolo e all’imponente duomo della città vescovile. A nord la cinta muraria, che è percorribile. Inoltre la passeggiata conduce alla chiesa e al convento dei Francescani e al Palazzo dei Trecento del XIII secolo con i suoi interessanti affreschi, nella pittoresca piazza dei Signori.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 40a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 40a Sile

IL PARCO NATURALE DEL SILE
SILEA, LA CITTÀ DI RONCADE
E QUARTO D'ALTINO

  • 40a

I comuni a sud di Treviso oltre che dalla strada antica sono collegati anche dal Parco naturale lungo il Sile. Il pittoresco fiume ha una particolarità, rimane calmo anche in caso di maltempo, conserva pressoché la stessa temperatura durante tutto l’anno, quasi non trasporta detriti e costituisce così un ambiente ideale per le piante acquatiche. Il gioiello naturale può essere percorso con barche e navi escursionistiche, che circolano tra Venezia e Treviso. Il territorio lungo il fiume è popolato fin dal Neolitico. Le località più antiche sono attestate già nell’XI e XII secolo e si trovano senza eccezione  sul percorso della strada romana, che è in parte percorribile su una stradina asfaltata. Roncade attrae inoltre per l’omonimo castello, in cui vengono immagazzinati e venduti i vini lì prodotti.

Natufluss Park Sile Marca Treviso Veneto
Stadt Roncade Blick von oben
Castello Di Roncade

Il Sile, percorribile con gite in barca, è stato da sempre anche un’importante via di comunicazione e di traffici commerciali. Fino al 1970 circolavano sul fiume i “burci”, possenti barche per il trasporto di merci pesanti. Oggi li si può vedere nel cimitero dei burci a Casier, sulla riva del fiume opposta a Silea. Quest’ultimo comune, che conta oltre 10.000 abitanti, era abitato già nel II secolo d.C. Gli insediamenti più antichi si trovavano nelle frazioni di Sant’Elena e di Cendon sul tracciato della strada romana. Le due località compaiono per prime nei documenti anche durante il Medioevo. Tra l’altro Silea si chiamava in precedenza Melma e solamente nel 1935 venne ribattezzata come Silea, nome preso dal fiume.

Già a partire dal Neolitico il territorio della città di Roncade, che conta 14.000 abitanti, era popolato; in epoca romana era abitata in particolare la frazione di Musestre, dove la Via Claudia Augusta attraversa il fiume. Come parte della Repubblica di Venezia, la città conobbe il suo maggiore impulso in termini di sviluppo dopo il 1500, come testimoniano alcune ville. La più importante è sicuramente la rinascimentale villa Giustinian, detta Castello di Roncade, che è anche una rinomata tenuta vinicola. Da vedere inoltre la chiesa parrocchiale e la cappella del castello  con un significativo ciclo di dipinti barocchi. Direttamente sul tracciato storico della Via Claudia Augusta - tra Roncade e Silea - si trova la tenuta “47 Anno Domini” (il 47 d.C. è l’anno in cui la Via Claudia Augusta fu completata), che combina sapientemente la tradizione vitivinicola con tecniche moderne e nuovi trend.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 41a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 41a Laguna

ALTINO
IL PORTO ROMANO DELL‘ADRIATICO
AFFACCIATO SULLA LAGUNA

  • 41a

È difficile immaginarselo, ma in epoca romana Venezia non esisteva ancora. La città portuale antica era Altino, sull’estuario lagunare del fiume Sile. Là iniziavano o terminavano varie strade romane, il che sottolinea la sua importanza economica. Solamente dopo la caduta dell’impero romano gli insediamenti si trasferirono nella più sicura laguna. La strada romana continuò però ad essere utilizzata, come indicano le località fondate lungo il suo percorso. Oggi, nella frazione di Altino nel comune di Quarto D‘Altino, un sito di scavo e un museo archeologico, nell’area portale tutelata, non più in acqua a causa della sedimentazione, si trovano un sito di scavo e un museo archeologico. Dal porto, sito a breve distanza, si possono effettuare gite a Venezia e a Treviso lungo il Sile.

Altino Strada Romana Römerstraße
Vecchio Altes Museo
Laguna Di Venezia
Venice Lagoon December
Venice Old Town Lagoon
Bacino di San Marco in Venice
Piazza San Marco
La Fenice Opera House

Quarto d’Altino è il comune in cui si trovava un tempo il porto romano. Prima di arrivare in centro, il percorso passa per un ponte relativamente stretto sul Sile. Subito dopo si apre una splendida veduta sul fiume e su Musestre. Nel piccolo centro si trovano gli uffici comunali, la parrocchiale, alcuni locali e negozi. Dopo essere passati sotto il tracciato della ferrovia. con cui in pochi minuti si raggiunge comodamente Venezia, si può seguire ancora un pezzo del tracciato rettilineo della Via Claudia Augusta. L’ultimo tratto fino al museo, nell’area del porto antico, si può percorrere a piedi o in bicicletta direttamente su di una strada che passa attraverso la laguna oppure lo si può raggiugere in auto, seguendo il percorso, ma facendo delle deviazioni. 

A causa del progressivo interramento, l’area dell’antica città portuale si trova oggi più all’interno. Esistono ancora solo alcuni edifici, tra cui una zona archeologica, che in uno spazio relativamente contenuto offre alcuni scorci della grande storia, il Museo archeologico già esistente e il nuovo Museo Archeologico Nazionale nonché una semplice trattoria
Museo, Via Sant‘Eliodoro 56, +39 0422.789443, apr.-set. mar-dom dalle 8.30 alle 19.30; lun chiuso; ott.-mar. mer, ven, sab, dom dalle 8.30 alle 19.30; mar e gio dalle 9 alle 14.15; lun chiuso.

Quarto d’Altino, dove gli alloggi sono più tranquilli e più a buon mercato, si trova quasi esattamente a metà tra la città d’arte di Treviso, la città lagunare di Venezia e le spiagge di Jesolo. A Venezia si arriva con la ferrovia o in barca, su cui si sale nelle vicinanze del Museo archeologico. In barca si arriva anche a Treviso percorrendo il Sile. Il modo migliore di raggiungere le numerose spiagge di Jesolo è in auto o in bicicletta.  

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Übersichtskarte retour Route über Padana

Und zurück nach Norden
über die Padana?
(Ostiglia am Po, Po-Ebene, Verona, Gardasee, Rovereto, ...)

Wenn Sie etwas Zeit haben, macht es wenig Sinn, auf der gleichen Route wieder nach Norden zu fahren. Wechseln Sie doch von Altino nach Ostiglia am Po und fahren von dort aus auf der Via Cladia Augusta Padana nach Trento retour.

Po Ostiglia Lombardia Mantova
Villafranca Castello Poebene Pianura
Isola Della Scala
Sonnenuntergang über Arena
Santuario Madonna di Lourdes ex forte San Leonardo (Verona)
Romeo Julia Balkon
Ponte Pietra Romana Verona
Fumane Villa Della Torre Cazzola
Cave Di Prun Valpolicella
Pieve Di San Floriano Valpolicella
Santuario Madonna Della Corona
Rivoli Veronese Verona Monte Bald
Grotta Rio Malo Covelo Ai Piccoli Foto Alpe Cimbra
Rovereto Vallagarina Ala Palazzo Pizzini
Panorama Rovereto
Rovereto Foto Trentino
Rovereto Vallagarina
 Castello Beseno Vallagarina Etschtal Valle Del Adige Trentino
Castello di Castellano Vallagarina Etschtal Valle del Adige Trentino

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