01 ... Donauwörth e Donau-Ries
02 ... Tra Donauwörth e Augsburg/Augusta
03 ... Augsburg/Augusta
04 ... Tra Augsburg/Augusta e Landsberg am Lech
05 ... Landsberg am Lech
06 ... Tra Landsberg am Lech e Schongau
07 ... Altenstadt, Schongau e Peiting
08 ... Tra Schongau e Füssen
09 ... Füssen e Schwangau
10 ... Tra Füssen e Reutte
11 ... Breitenwang, Reutte e Ehrenberg
12 ... Heiterwang e Bichlbach
13 ... Lermoos, Ehrwald e Biberwier
14 ... Attraverso il Fernpass
15 ... Tra il Fernpass e Imst
16 ... Imst
17 ... Tra Imst e Landeck
18 ... Zams, Landeck e Fließ
19 ... Tra Landeck e passo Resia
20 ... Il passo Resia
21 ... L’alta Val Venosta
22 ... Lasa e Silandro
23 ... Coldrano, Laces e Castelbello
24 ... La bassa Val Venosta
25 ... Lagundo, Merano e Marlengo
26 ... Tra Merano e Bolzano
27 ... Bolzano
28 ... Nel sud dell’Alto Adige
29 ... Attraverso la Piana Rotaliana
30 ... Val di Cembra, Pinè
leer ... Trento > Altino/Venezia (TRENTINO, VENETO)
31a ... Trento (Direzione Feltre, Treviso, Altino, Venezia)
32a ... L’alta Valsugana
33a ... La media Valsugana
34a ... Altopiano del Tesino, Lamon, Sovramonte
35a ... Feltre e il Feltrino
36a ... La Valbelluna
37a ... L’Altamarca
38a ... Destra Piave
39a ... Treviso
40a ... Silea, Roncade, Quarto D'Altino
41a ... La Laguna
15 milioni di anni fa tra le attuali località di Nördlingen e Donauwörth cadde un meteorite, lasciando un cratere ed un paesaggio del tutto particolare.
Parte di un carro romano, ritrovato a Donauwörth.
L’antico castello Mangoldstein presso il Mangoldfelsen, a nord della Reichsstraße di Donauwörth, visto da nord.
La città di Nördlingen nel 1651.
Il popolamento di Donauwörth iniziò sull’isola di Ried. Nell’immagine veduta verso nord nel XVII secolo.
Vecchie vedute di Donauwörth.
Il Ries è stato da sempre un granaio.
La stazione di Donauwörth 1895.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
Alle domande sulla sottosezione si risponde, tra l'altro, la
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Testo della mappa storica di ...
250 D.C.
"La fondazione di Augusta"
Grazie alla ricerca archeologica, è stata recentemente scoperta sul lato orientale del Lech una ffiitta rete di beni agricoli. Servivano per riforni-re il popoloso capoluogo di provincia. Già da lungo tempo è noto il santua-rio di Mercurio a Gersthofen, dove i viaggiatori avevano l‘opportunità di invocare un viaggio sicuro sulla Via Claudia Augusta. Un‘ulteriore stazione di sosta si collocava forse Siedlung nei paraggi dell‘attuale Langweid. Nel quartiere settentrionale di Augsburg, Oberhausen, si trovava il primo grande accampamento militare nel territorio al di là delle Alpi del tempo di Augusto.
1150
"Il terriorio prospera"
Durante il Medioevo il territorio che arrivava ffiino al Danubio divenne sempre più ffiittamente popolato. La pieve di Gablingen è documentata nel 1144, il comune di Kühlental nel XII secolo, il convento di Thierhaup-ten esiste già da quasi 300 anni. Ad est del Lech si è conservata una serie di strutture murarie difensive, che sono probabilmente da mettere in connessione con la battaglia di Lechfeld del 955, sotto l‘imperatore Ottone. I ritrovamenti di imbrigliatu-re a Todtenweis sono considerati la prima vera testimonianza di questa battaglia. Augsburg ottiene i diritti civici e amplia la cinta muraria citta-dina verso sud, dall‘anello della città vescovile ffiino alla chiesa dei santi Ulderico ed Afra.
1901
"Industrializzazione"
L‘industrializzazione si affermò molto tardi nella Baviera meridionale, territorio a vocazione agricola. Due opere edilizie ne segnarono l‘avvio: la costruzione a metà del XIX secolo della linea ferroviaria, divenuta in se-guito la Bayerische Maximiliansbahn, ferrovia bavarese massimilianea, e il canale del Lech per la produzione di energia. Augsburg e Donauwörth si trasformarono in centri dell‘industria tessile. A Gersthofen i coloriffiici Höchst costruirono una fabbrica. A Göggingen sorse una delle più importanti cliniche ortopediche della Germania. Con la fabbrica di macchi-ne MAN (Maschinenfabrik Augsburg Nürnberg) comincia deffiinitivamente l‘età delle fabbriche.
Lungo strade molto frequentate si possono trovare spesso oggetti perduti. Le monete in alto sono state trovate a Nordendorf. Gli ulteriori ritrovamenti (cocci di terra sigillata con stampi, monete, la fibbia a forma di tromba) vengono da Westendorf.
Scavi presso una presunta stazione di sosta romana con l’insediamento circostante a Langweid am Lech.
Ciotola con rilievi (terra sigillata) rinvenuta a Gablingen.
Santuario di Mercurio a nord di Gersthofen.
La vecchia fabbrica di birra a Mertingen
Lavori di scavo in un insediamento di artigiani del primo Medioevo lungo la Via Claudia Augusta a Meitingen.
Castello di Meitingen.
Foto storica del castello di Metingen
Costruzione della centrale elettrica di Meitingen, una pietra miliare dello sviluppo.
Fotografia aerea del 1928 di Langweid am Lech
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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nell'anno 0
Già prima dei Romani
Il territorio a sud di Augsburg era popolato già a partire dall‘Età della pietra. Il fertile terreno di loess venne utilizzato in ogni epoca per la coltivazione. Gli scavi archeologici degli ultimi anni hanno permesso di scoprire sempre nuovi insediamenti e sepolture dell‘Età del bronzo. Oltre che nel territorio cittadino di Augsburg, ci sono stati dei ritrovamenti spettacolari a Königsbrunn. Alcuni di essi sono visibili nel museo locale. I celti Vindelici, ovvero le tribù tra Wertach e Lech, hanno dato perffiino il nome alla città romana di Augsburg (Augusta Vindelicum).
250
Augusta Vindelicum
Il boom edilizio del II secolo d.C., come pure i vantaggiosi collegamenti stradali avevano dato alla Augsburg romana una grande rilevanza economica. La rete stradale rendeva possibile un intenso commercio con l‘Italia, le Gallie e sul Danubio. Il ffiiume Lech, con il suo porto fflluviale, veniva utilizzato come importante via di comunicazione. Tutto il territorio circostante era strettamente connesso con il suo capoluogo: il villaggio di vasai di Schwabmünchen riforniva la provincia di contenitori ceramici, i masi del Lechfeld producevano i generi alimentari. I cittadini ricchi vivevano nelle tenute di campagna di Stadtbergen e Friedberg.
1550
La Augsburg dei Fugger
I Fugger, i più grandi ed importanti mercanti dell‘Europa di quell‘epoca, erano originari di Graben, una piccola località a sud di Augsburg. Si trasferirono nella città imperiale ed ascesero rapidamente al patriziato con un‘abile politica mercantile e matrimoniale. Le loro ffiiliali commerciali si estendevano dalla Russia all‘Italia ed oltre. La ricchezza da loro conseguita traspare ancor oggi nelle splendide case Fugger ad Augsburg e in alcuni castelli dei dintorni. Quali fossero le loro iniziative in ambito sociale si può vedere nella Fuggerei, il quartiere di edilizia popolare più antico del mondo, realizzato dai Fugger ad Augsburg.
Pianta dell’Augsburg/Augusta romana.
Pressoché l’intera Augsburg/Augusta romana è stata coperta da costruzioni successive. È possibile scavare solo in pochi luoghi.
Augsburg/Augusta è una delle città più ricche di monumenti romani in pietra.
Il Museo romano di Augsburg/Augusta si trova attualmente imballato in casse. Il direttore esecutivo ha fatto di necessità virtù allestendo nella Zeughaus (antico arsenale) una riuscita esposizione, “L’Augusta romana in casse”, che durerà fino al completamento del risanamento statico del Museo romano vero e proprio.
Oltre ai numerosi monumenti di pietra c’è una gran quantità di interessanti ed eccellenti ritrovamenti di età romana.
I Santi di Ausgsburg/Augusta nella tarda Antichità e nel primo Medioevo; Afra di Augusta (+304), il vescovo Simpert (750-807), il vescovo Ulrico di Augusta (890-973.)
Augsburg/Augusta alla fine del Medioevo.
Piazza Perlach attorno al 1550.
Veduta della città di Augsburg/Augusta su un tallero.
Il re di Svezia Adolfo II durante l’assedio di Augsburg/Augusta del 1632.
Augsburg/Augusta nel 1643.
Antica veduta di Augsburg/Augusta.
La stazione ferroviaria di Augsburg/Augusta.
L’inondazione del secolo: il quartiere Jakobervorstadt.
Tram a cavalli nel 1897 (collezione Franz Häußler).
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Reperti di vetro a Igling.
Una tomba della tarda Età del bronzo e la ricostruzione di un insediamento nel Museo archeologico di Königsbrunn. Foto: Platschka
Riproduzione di un miliario romano tra Hurlach e Igling. Foto: Platschka.
Insediamento, forno da vasaio. Foto: Platschka
I resti di un mitreo inseriti in un edificio nell’area cimiteriale di Königsbrunn fanno rivivere il luogo sacro. Foto: Platschka.
Ricostruzione della Haldenburg. Era una rocca difensiva altomedievale contro i Magiari, ad un’altitudine di 617 metri, circa 800 metri a sud-ovest di Schwabegg, quartiere di Schwabmünchen. Foto: Dark Avenger~commonswiki CC BY-SA 3.0, Platschka.
Nel Museo di Lechfeld a Könisgbrunn ritrovamenti di armi e un diorama trasmettono un’impressione molto realistica della battaglia di Lechfeld del 955, che segna la fine delle invasioni dei Magiari.
Foto: Platschka (1) ovvero città di Königsbrunn.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Ricostruzione di una casa dell’Età della pietra, parte di un insediamento a Pestenacker (Comune di Weil). Tra i singoli ritrovamenti vanno citati in particolare capi d’abbigliamento ed un cappello.
Fibule come queste tenevano assieme le parti dei vestiti, come quelli indossati dalla popolazione locale in epoca romana. La prima delle cinque fibule venne ritrovata a Landsberg am Lech.
Mappa storica con Landsperg am Lech.
Landsperg am Lech attorno al 1600.
Veduta storica di Landsperg am Lech.
Castel Haltenberg, di cui sopravvivono ancor oggi una torre e dei fabbricati agricoli. Foto: Platschka
Castel Greifenberg a nord del lago Ammersee
Landsberg am Lech, 1843.
Agli albori dell’annuale gara automobilistica Herkomer-Konkurrenz.
Fabbrica bavarese di aratri di Landsberg nel 1963 circa, che esiste ancora oggi come Pöttinger Landtechnik.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Sul Loenzberg, dove oggi sorge la cappella di San Lorenzo, si trovava un tempo un castrum romano
Claudio Paterno Clementiano, originario di Epfach, dopo essere stato attivo nel Vicino Oriente e in Africa divenne governatore.
Parti di un grande monumento che dovrebbe ricordare il grande figlio di Epfach.
Durante la costruzione della sede dei vigili del fuoco venne trovata una costruzione che ospitava una fontana romana, poi spostata in un altro posto. Potrebbe essere stata la dipendenza di un complesso termale.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Ad Altenstadt, dove si incrociavano le strade romane verso Garmisch e verso Füssen, sorgeva un castrum romano. L’altare votivo con tre dee madri si trovava nel castrum.
Un modello della villa rustica di Peiting, sulla base della pianta studiata, e immagini degli scavi archeologici
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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270 D.C.
Via Claudia Augusta
La strada romana attraverso il territorio collinare ai piedi delle Alpi è stata accertata pressoché per il suo intero percorso. Il fatto che segua in larga misura il corso del Lech, sottolinea la circostanza che il traffico stradale e il trasporto delle merci pesanti sul fiume si completavano a vicenda. Già quasi 2000 anni fa si cristallizzarono i precursori delle località attuali. Si presume che a Füssen, Rosshaupten e anche nell’area di Schongau e Reutte ci fossero stazioni stradali che, edificate dai romani a distanze regolari, offrivano lavoro favorendo così la colonizzazione. Si ritiene che sullo Schlossberg presso Füssen ci fosse una fortificazione della tarda età romana. Testimonianze di un elevato grado di cultura materiale sono i poderi romani a Peiting e presso la funivia del Tegelberg a Schwangau, quest‘ultimo con dei bagni pubblici ben conservati.
1504
Fondazione di Magnus
Nell‘VIII secolo, il monaco errante Magnus, venerato come santo, si costruì una celletta nella gole del Lech a Füssen, da cui nacque il monastero benedettino di St. Mang. Nello stesso periodo venne presumibilmente costituita una corte reale dei Franchi. L’insediamento di Füssen, sviluppatosi attorno ad essa, ricevette lo status di città alla fine del XIII secolo. All’inizio del XVI secolo il principe vescovo di Augusta/Augsburg completò il castello Hohes Schloss e nello stesso tempo il muro della città venne ampliato verso est. Fu il periodo di massima fioritura, in cui l’imperatore Massimiliano sostò là per 40 volte. Da Füssen gli zatterieri raggiungevano Schongau e Augusta/Augsburg. La città divenne un centro della liuteria di livello europeo.
1890
Il mondo fatato di Ludwig
Dopo aver passato la sua infanzia nel castello paterno di Hohenschwangau, il re di Baviera Ludwig II lasciò la propria impronta sul paesaggio di Füssen costruendo il castello di Neuschwanstein, visibile da molto lontano. Amava la natura di sogno delle Prealpi e sopravvive nel ricordo degli uomini come il re delle favole avvolto nella leggenda. Poco tempo dopo la morte di Ludwig vennero progettati i primi piani per lo sbarramento del ffiiume Lech. Il lago Forggensee, formatosi nel 1954 a seguito della costruzione della diga, è per superffiicie il più grande lago artiffiiciale della Germania. Nel 1889 venne completata la linea ferroviaria, che prese più tardi il nome da Ludwig II e che da allora collega Füssen con la rete ferroviaria tedesca, portando molti ospiti nel “parco dei castelli” dell’Algovia, come è detta oggi la regione.
L‘ Auerberg a Bernbeuren sarebbe già stato abitato in epoca celtica, come racconta un affresco nella locale parrocchia di San Nicola.
In epoca romana sull’Auerberg si trovava un insediamento di artigiani. Qui venivano prodotte bussole di serraggio per macchine d’assedio a torsione.
Rieden am Forggensee era un luogo di scambio delle merci dei Romani. Ci si può immaginare il carico e lo scarico delle merci così come raffigurato su una pietra nel Museo romano di Augsburg/Augusta. Sulle etichette romane delle merci ritrovate a Rieden c’era una specie di “codice EAN romano". Da questo sappiamo che l’etichetta apparteneva ad un mantello con cappuccio.
A Rosshaupten dal VI al XII secolo veniva ricavato il ferro.
San Magnus, considerato il fondatore del convento Sankt Mang di Füssen, è il patrono dell’intera regione.
La regione era particolarmente devota, come dimostrano i numerosi edifici sacri. Qui un affresco della chiesa di Santo Stefano a Burggen. Il Pfaffenwinkel, (Angolo dei preti), che fa parte di Burggen, prende da qui il suo nome.
Fibula che raffigura presumibilmente un’imbarcazione fluviale
Modello costruito dall’ultimo zatteriere di Lechbruck am See.
Tavola votiva che ricorda un incidente a lieto fine accaduto ad Augsburg/Augusta.
Il luogo dove venivano assemblate le zattere a Lechbruck.
Il monumento allo zatteriere, presso il ponte sul Lech di Lechbruck, prima della sua distruzione nel 1945.
Un tiro di buoi a Rosshaupten.
Trasporto di bestiame a Burggen.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Modello delle antiche terme della villa romana di Schwangau.
Affresco delle antiche terme romane
Così le “Terme romane” accolgono oggi il visitatore.
Füssen vista da sud, 1546 e 1643.
Di fronte all’ufficio turistico di Füssen, dove oggi comincia la zona pedonale, nel 1845 c’era ancora la Augsburger Tor.
Nel 1856 un aquarellista documentò come appariva Füssen provenendo da Pinswang.
La stazione di Füssen, un anno dopo l’entrata in funzione della linea ferroviaria per Füssen, nel 1889, che venne poi intitolata a Ludwig II.
La Reichenstrasse, che attraversa il centro storico sul tracciato originale della strada romana (1900 circa). Oggi è zona pedonale.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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100 D.C.
La porta nelle Alpi
La strada romana attraversava le Alpi come fossero una porta d’accesso. Poiché spesso il fiume Lech occupava l’intera valle, per raggiungere la conca di Reutte doveva già superare due alture, tra Stiglberg e Kratzer nonché al Kniepass. Il tracciato della strada romana venne ancora utilizzato fino al 1784 e la strada provinciale passa ancor oggi per il Kniepass. Prima della salita verso Ehrenberg la Via Claudia Augusta percorreva il territorio comunale di Breitenwang, dove si suppone una stazione di posta (mansio) ed il primo piccolo insediamento nel fondovalle. Reutte si sviluppò solamente in seguito, lungo la via del sale. Ancor oggi Breitenwang è il centro religioso del distretto.
1504
Reutte fiorisce
Il fiume Lech con il suo esteso terri-to---rio alluvionale caratterizzava il fon-dovalle anche nel 1504, che viveva essenzialmente grazie alla strada del sale posta tra Hall in Tirolo e la zona del lago di Costanza. Nel 1464 era stato costruito un ponte tra Lechaschau e Reutte, che aveva sostituito il guado del fiume Lech presso Höfen. Un magazzino del sale e numerose locande sulla strada fecero diventare Reutte il centro dell’Außerfern tirolese. Nel 1489 ottenne da Sigismondo il Danaroso il diritto di tenere mercati. Al di sopra della valle troneggiava il castel Ehrenberg. Un muro chiudeva la strettoia della valle: qualsiasi traffico doveva passare attraverso le poste della stazione doganale. Presso Pflach esisteva una ferriera. Dal 1327 Vils, che non apparteneva ancora al Tirolo, era una città ed era provvista di una cinta muraria con 2 torri poste a nord e a sud.
1780
intensamente fortificato
Numerose fortificazioni poste nella zona di confine tra Baviera e Tirolo caratterizzavano la regione attorno al 1780. Oltre allo sbarramento di Ehrenberg, cresciuto attorno a due ulteriori fortezze, c’erano numerosi avamposti fortificati. Il comune-mercato di Reutte posto ai suoi piedi contava già circa 1000 abitanti. Numerose nuove strade erano state appena costruite. Quella da Reutte a Kempten attraverso Vils passava così a sud accanto alla città al di fuori delle mura, la strada da Füssen verso Pinswang attorno allo Stiglberg. Il ponte di S. Ulrich venne realizzato solo nel 1914. Poco dopo l’inizio del XX secolo la ferrovia locale bavarese già esistente venne prolungata fino alla linea dell’Außerfern, che conduceva prima fino a Reutte. Allora il fiume attorno a Reutte non era regimentato.
Il Lech occupava un tempo molto più spazio nella valle. Qui presso Weisshaus.
C'erano solo poche zone che non sono state ripetutamente inondate dal Lech. Pertanto, ognuna di queste aree serviva per avere cibo e foraggio per i propri animali e per quelli di passaggio. Presumibilmente questo è il motivo per cui c'erano anche tenute romane nel comune di Pinwang.
A Musau si suppone che ci fosse un piccolo paese romano affacciato sulla strada.
Le aree a prova di inondazione a Pflach erano probabilmente utilizzate anche per l'agricoltura
Al di sotto della chiesa di Pinwang sono stati ritrovati i resti di chiese precedenti risalenti all’alto Medioevo. Tra i singoli ritrovamenti venero alla luce anche delle monete.
Vecchie mappe di Vils
Vilseck
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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Vista a volo d’uccello della Via Claudia Augusta attraverso l’Ausserfern tirolese in epoca romana.
La strada romana passava per Breitenwang. Vista la posizione, prima della salita verso Ehrenberg, e la distanza dalla successiva stazione di posta conosciuta, si presume che ci fosse una stazione anche là, come se ne trovavano a distanze fisse lungo la Via Claudia Augusta. Si suppone che si trovi al disotto della chiesa parrocchiale del decanato oppure sotto il cimitero.
Questa fibula con portapunta e questo denaro sono stati presumibilmente perduti da dei Romani sulla strada dell’Ausserfern.
I ritrovamenti a Weißenbach nella valle del Lech documentano un insediamento almeno dal 1300 a.C. fino al IV secolo d.C.. A parte l'uso di scarse aree a prova di inondazione, questo indica una strada attraverso il Gaicht Pass già in epoca pre-romana e romana.
Ecco come poteva apparire l'insediamento romano prima della salita al Gaichtpass a Weissenbach.
Oltre alla Via Claudia Augusta, si pensa che una strada sul Gaichtpass sia esistita già in epoca romana. Questo probabilmente attraversava l'esteso Lech sotto forma di un guado tra Ehenbichl e Höfen.
Gli utensili da cucina romani trovati sulla salita tra Reuttener Becken e Ehrenberg (nel comune di Ehenbichl, dove oggi ci sono case per il weekend), troppo grandi o troppo numerosi per una cucina privata, indicano una locanda stradale. I viaggiatori che percorrevano la Via Claudia Augusta, così come quelli che andavano verso Vils e Kempten (Cambodunum) e attraverso il Passo Gaicht dovevano passare davanti alla locanda, quindi si trova in una posizione ideale.
Il mercato di Reutte si sviluppò sulla Via del sale, che conduceva, sulle tracce della Via Claudia Augusta, da Hall in Tirolo fino alla zona del lago di Costanza. L’acciottolato tra la conca di Reutte e Ehrenberg corrisponde alla Via del sale.
Tra Lechaschau e Reutte a partire dal 1464 la Via del sale disponeva di un ponte. Anche la strada attraverso il Reuttener Obermarkt con le sue numerose locande lungo la via e le case degli artigiani corrisponde alla Via del sale.
La strada e il commercio procuravano lavoro, entrate e un moderato benessere.
I “magazzinieri del sale” gestivano la Via del sale ed il commercio del sale. Una famosa stirpe di questi funzionari era la famiglia Zeiler, artefice anche molte delle numerose pitture architettoniche sulle case.
Presso la strettoia a sud di Reutte si sviluppò in seguito il complesso fortificato di Ehrenberg, terminato nel 1740, che consisteva in quattro fortezze e sbarrava completamente la valle. C’erano delle fortificazioni anche al Kniepass e tra Pflach e Musau.
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400 dopo Cristo
Strade magistralmente realizzate
L’obiettivo dei costruttori romani di strade era quello di realizzare il collegamento più rapido possibile dall’Adriatico o dal Po ffiifino al Limes. Nello stesso Tirolo la Via Claudia Augusta conta perciò solamente 4 tornanti. Ciononostante la prima strada trans-europea ha una pendenza relativamente costante anche nei complessi attraversamenti dei passi. Un’opera magistrale è anche la porzione di strada che supera la zona paludosa di “Moos” su migliaia di tronchi d’albero, posta tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, nelle cui vicinanze si trovavano due insediamenti, quello di Ehrwald, che esisteva già prima dei Romani e continuò ad esserci anche in epoca romana, ed uno fondato dai Romani stessi, attorno alla stazione di sosta di Biberwier, immediatamente prima del Fernpass.
1599
Vivere della strada
Se la strada romana viveva del primo mercato interno europeo, senza alcuna dogana o pedaggio, l’epoca della “via del sale” è segnata dal Rodfuhrwesen, il sistema di diritti sui trasporti. I conffiifinanti avevano il privilegio esclusivo sul trasporto di determinate merci (come il sale) da un luogo a quello successivo. La popolazione lungo la strada traeva proffiifitto sia da un sistema che dall’altro. Cosa di cui le genti dello “Zwischentoren“, la zona posta tra le porte di Ehrenberg e di Fernstein, presero presumibilmente piena coscienza solo quando il passo dell‘Arlberg divenne nuovamente transitabile. Il traffico venne spostato altrove ed essi caddero nella povertà più nera. Molti abitanti dell’Außerfern dovettero andare a lavorare come manovali nelle regioni settentrionali, dopo essersi trovati per prendere congedo nell’unica chiesa corporativa austriaca a Bichlbach. Anche i bambini partivano per lavorare come servi stagionali in Svevia, venendo perciò detti “Schwabenkinder”.
1926
Nuovi collegamenti
Nella seconda metà del XIX secolo cominciò una nuova ondata di accessibilità dello “Zwischentoren”, la zona tra le due porte di Ehrenberg e Fernstein, attraverso cui passava fiffiino al 1856 la strada del Fernpass. In seguito venne costruita l’attuale strada. Nel 1913 venne prolungata la ferrovia dell‘Außerfern, che in precedenza terminava a Reutte. Come alternativa al tracciato realizzato che passando per Garmisch proseguiva verso Innsbruck, si discusse anche di un collegamento attraverso Gaistal, Leutasch e Seefeld. C’erano inoltre progetti per un collegamento ferroviario per Imst, con un tunnel sommitale del Fernpass, come si prevede oggi per le auto. La “ferrovia dello Zugspitze” tirolese fu una delle prime ferrovie di montagna e promosse il turismo in questa regione.
Terrapieno della strada romana tra Heiterwang und Bichlbach
Per nutrire la popolazione, i loro animali e i numerosi viaggiatori e i loro animali, era necessario molto cibo e foraggio. Ogni area coltivabile fu quindi utilizzata, anche i terreni non particolarmente produttivi tra Reutte e il Fernpass. Almeno per quanto riguarda i tempi moderni, sappiamo che a Bichlbach anche i pendii delle montagne erano in parte completamente disboscati e venivano regolarmente falciati per avere abbastanza foraggio. Il nome della montagna a sud di Bichlbach, "Mähberg", lo ricorda. Probabilmente c'erano anche delle fattorie a Heiterwang, e probabilmente qualche casa lungo la strada.
Anche a Bichlbach c'erano probabilmente fattorie che producevano il cibo e il foraggio necessari, e probabilmente anche edifici lungo la strada dove gli artigiani offrivano i loro servizi alle persone di passaggio.
Anche se i terreni tra Ehrenberg e il Fernpass non erano particolarmente produttivi, ogni metro coltivabile era probabilmente utilizzato, anche a Lähn-Wengle (parrocchia di Bichlbauch, a metà strada verso Lermoos). Sarebbe interessante sapere se, nonostante la grande richiesta di foraggio, c'era una foresta protettiva in epoca romana per proteggere gli edifici da valanghe e colate di fango.
La Via del sale tra Heiterwang e Bichlbach
Pare che l‘imperatore Massimiliano abbia apprezzato le acque pescose dei laghi Heiterwangersee e Plansee
Chiesa, simbolo e cassone corporativi. Bichbach era un tempo sede delle corporazioni dell’Ausserfern.
Heiterwang am See
L‘Heiterwangersee e il canale verso il Plansee nel 1931 con l’imbarcazione utilizzata per le escursioni
Bichlbach
Lähn
La ferrovia dell’Ausserfern a Lähn
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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Attraverso la zona umida di “Moos” (lett. palude), tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, la Via Claudia Augusta si snodava su migliaia di tronchi d’albero fluttuanti. I tronchi affondavano e venivano continuamente sostituiti da nuovi tronchi. Gli archeologi hanno ripotato alla luce la "Prügelstraße", che giaceva ben conservata nel "Moos".
La strada romana in ghiaia attraversava la zona umida "Moos" tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier, appoggiata su migliaia di tronchi d'albero. Come altrove, la strada consisteva di diversi strati di ghiaia e sabbia, era curvata verso l'esterno e aveva dei fossati a destra e a sinistra in cui l'acqua poteva defluire quando pioveva o la neve si scioglieva. Nel terreno paludoso, i tronchi d'albero della strada romana erano ben conservati. Nel 1993, durante uno scavo archeologico, furono scoperti strati alti un metro di tronchi d'albero ripetutamente rinnovati. Se vuoi localizzare la strada romana riempita di nuovo nel muschio, tutto quello che devi fare è saltarci attraverso. La strada romana si trova dove il terreno è solido.
Sulla colonna Traiana a Roma c'è una scena che potrebbe mostrare la costruzione di una strada battente, forse anche la costruzione della strada battente attraverso la zona umida "Moos" tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier.
A Biberwier i Romani allestirono una stazione di sosta.
Una gemma con la raffigurazione di un’aquila e un’etichetta per la merce di epoca romana, ritrovate nei dintorni.
La Via del sale passava anche per la conca tra Lermoos, Ehrwald e Biberwier. Il “Salzstadel (magazzino del sale) in cui oggi ad Ehrenberg i visitatori possono fermarsi a mangiare, si trovava originariamente a Lermoos.
Questo ritrovamento testimonia della Via del sale.
Nel XIX secolo le strade vennero migliorate, si costruirono una ferrovia e la funivia della Zugspitze e le località conobbero un nuovo slancio.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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Testo della mappa storica di ...
100 D.C.
Antica zona d‘insediamento
Nel 763 compare nelle fonti scritte “Oppidum Humiste”. Oppidum è un insediamento fortifificato preromano. Il fatto che venga menzionato dopo l’età romana fa riferimento ad un popolamento continuativo a partire dall’epoca preromana, che si potrebbe collocare sul “Bergl”, l’altura al di sopra del centro cittadino di Imst. Anche Dormitz presso Nassereith ci sono testimonianze di un popolamento protostorico. Qui e là i Romani costruirono stazioni lungo la Via Claudia Augusta. Attorno ad esse si svilupparono degli insediamenti. Ad Imst, che era il luogo abitato più importante tra Füssen e Merano, si presume che fosse parallelo al popolamento preromano. Un popolamento protostorico e romano è presente inoltre anche sul lato esposto al sole del Tschirgant, a Karrösten e Karres.
1550
Roccaforte dell’attività mineraria
La regione lungo la Via Claudia Augusta tra il Biberwier e la valle dell’Inn fu da molti punti di vista una roccaforte dell’attività mineraria. Nei monti del Mieming ad est, nelle Alpi della Lechtal a nord e sui pendii del Tschirgant a sud si trovavano importanti regioni minerarie storiche. Soprattutto nella parete rocciosa del “Wannig”, davanti a cui giace Nasserreith, si trovano, osservandola da vicino, numerosi orifizi. Venivano estratti soprattutto piombo sotto forma di tetraedrite per la miniera d’argento di Schwaz e zinco. In più Imst, oltre ad essere sede di mercato e nodo stradale, era sede del tribunale minerario, la cui sfera d’azione si estendeva fino l’Ausserfern e verso il Vorarlberg.
1901
Città a lungo negata
Già da millenni Imst è il più importante insediamento tra Füssen e Merano ed un importante nodo stradale. Dal tardo medioevo è sede di mercato e dal XV al XVII secolo aveva sede un tribunale minerario, il cui raggio d’azione giungeva ffiino all’Außerfern e verso il Vorarlberg. Se gli infflluenti signori di Starkenberg non fossero stati contrari, perché Imst sarebbe quindi stata direttamente soggetta al principe territoriale, la metropoli della Gurgltal sarebbe divenuta già 700 anni fa una città cinta da mura. Dopo un incendio nel 1822, di cui furono vittime 206 delle 220 case, Imst fu ricostruita e nel 1898 venne finalmente elevata al rango di città. Imst è inoltre nota anche per i suoi avicoltori e i suoi mercanti.
4000 - 5000 anni fa, un'enorme massa di roccia si staccò dalla parete della montagna ad ovest e trasformò una valle tra Biberwier e Nassereith nel Fernpass. Il modello topografico mostra che, prima di questo, era possibile arrivare dalla tirolese Ausserfern alla Gurgltal praticamente senza pendenza. Alcuni ipotizzano addirittura che il Loisach, che oggi sfocia nell'Isar, abbia condotto a sud verso l'Inn prima della frana.
Molto prima dei romani, c'erano delle vie attraverso le Alpi, che i Celti, i Reti, gli Etruschi, i Veneziani e i Liguri usavano regolarmente. Fino alla frana del Fernpass - 4000 - 5000 anni fa - non avevano quasi bisogno di scalare una collina tra Biberwier e Nassereith.
Il tracciato della strada romana tra il “valico antico“ del Fernpass e l’attuale strada nazionale correva in una gola
Tracce di ruote di epoca romana.
Die Trasse der Römerstraße zwischen "Alter Fernpasshöhe" und der Bundesstraße
Edifici presso il valico della strada alle soglie dell’età moderna
Tracce di ruote sulla strada della prima età moderna tra il Fernpass e castel Fernstein. Si possono raggiungere seguendo il percorso ciclabile oppure a piedi, oltrepassando il portone di castel Fernstein in direzione del Fernpass .
Castel Fernstein con la strada della prima età moderna erede della Via Claudia Augusta. Passava attraverso il portone del castello. La strada odierna è posta più in basso.
Una slavina sbarra la strada del Fernpass costruita nella prima età moderna all’altezza di castel Fernstein.
Carrozza a cavalli sulla strada erede della Via Claudia al valico del Fernpass.
Locanda, edificio agricolo e cappella lungo la strada della prima età moderna
Carrozza a cavalli sulla strada erede della Via Claudia Augusta tra il Fernpass e castel Fernstein, che esiste tuttora quale strada nazionale.
Vecchia veduta di castel Fernstein verso i laghi Fernsteinsee e Sammerangersee
Saluto di benvenuto nella locanda di Fernstein a re Ludwig II
Nella locanda di Fernstein.
Castel Fernstein e la locanda originale con la strada del Fernpass tuttora in uso.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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La Via Claudia Augusta dal Fernpass attraverso la Gurgltal fino a Imst in epoca romana.
C'erano 2 insediamenti a Nassereith in epoca romana. Uno nella zona di Dormitz / Rossbach, parti del quale sono state scoperte nel 2018, e uno che si è sviluppato lungo la Via Claudia Augusta intorno a una stazione stradale.
Scavi in un insediamento a Dormitz presso Nassereith, poco sopra la strada romana.
Tracciato orginale della Via Claudia Augusta nel bosco di Strad (Strader Wald) nella parte meridionale della Gurgltal.
Nel 2018 nella parte settentrionale della Gurgltal, tra Nassereith e Tarrenz, è stato intrapreso lo studio di un santuario di epoca preromana e romana.
Nello Strader Wald gli archeologi scoprirono una locanda privata romana situata lungo la strada. Per i funzionari pubblici c’erano stazioni di sosta ufficiali poste a distanze regolari.
Nel mondo dei minatori della Gurgltal rivive il passato dell’attività mineraria che aveva preso l’avvio già nel Medioevo.
Il castello di Altstarkenberg.
Il castello di Neustarkenberg.
Vecchia casa contadina a Strad
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Gli esperti ritengono che Imst fosse il più grande insediamento romano tra Füssen e Merano. Si è formata intorno a una stazione stradale nella città alta di Imst. A nord del nuovo insediamento romano, a nord-est del Bergl, probabilmente esisteva già un insediamento preistorico, che in parte esisteva ancora in epoca romana. Nel VII secolo d.C. è scritto "Oppidum Humiste". Si presume che si trattasse di un antico insediamento storico fortificato con palizzate. Le origini paleocristiane della chiesa di Laruenzio sul Bergl dimostrano l'importanza dell'insediamento romano. Si può quindi presumere che Imst sia stata continuamente insediata dalla storia antica, attraverso il periodo romano fino all'Alto Medioevo.
La Via Claudia Augusta attraverso Imst e i suoi dintorni in epoca romana.
Una lastra di pietra indica che la chiesa di San Lorenzo am Bergl (sul monticello) nel centro di Imst affonda le sue radici nel V secolo. Il ritrovamento di tombe testimonia l’esistenza di un insediamento preromano. Si tratta probabilmente dell’Oppidum Humiste di cui parlano i documenti. L’insediamento fortificato retico potrebbe essere stato sul Bergl. Nella zona del Mercato di sopra di Imst potrebbe esserci stata una stazione di sosta lungo la Via Claudia Augusta.
Quando ad Imst si costruisce, spesso viene alla luce la storia. In occasione dei lavori di pavimentazione dello sbocco della Kramergasse nella Schustergasse sono state ritrovate delle ossa
Sul pendio soleggiato sopra la valle dell'Inn, con vista su Imst, è stata scoperta e scavata archeologicamente una tenuta romana, dove si producevano cibo e foraggio per la popolazione, le persone di passaggio e i loro animali.
Vecchia mappa con Imst
La chiesa parrocchiale gotica di Imst è situata quasi esattamente sulla Via Claudia Augusta.
Imst era un tempo la sede del Capitanato montanistico, la cui area di influenza si estendeva fino all’Ausserfern, al passo di Resia e verso il Vorarlberg. Gli affreschi sulla chiesa raccontano la storia dell’attività mineraria.
Alcuni interpretano la “Gerusalemme gotica con mura di cinta“ dipinta sulla chiesa come il rimpianto di non avere avuto mura attorno ad Imst. Altri ritengono che mancassero i mezzi per costruire un muro che attorniasse l’area relativamente estesa del Mercato di sopra e di quello di sotto. Altri ancora credevano che gli influenti Starkenberg non volessero che Imst fosse cinta da mura e diventasse una città, perché così sarebbe diventata zona di influenza del principe territoriale.
Quando l’attività mineraria perse d’importanza, gli abitanti di Imst emigrarono lavorando come uccellai, un fatto che ispirò il tema della nota operetta “Il venditore di uccelli”.
Anche il Carnevale di Imst, patrimonio immateriale dell‘umanità, vanta una lunga storia.
La Kramergasse
La piazza Stadtplatz
Una delle numerose fontane
Gli albori della zona sciistica di Hochimst.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Testo delle mappe storiche di ...
prima dell'anno 0
Densamente popolato dall‘antichità
Già durante la preistoria la zona attorno a Landeck era relativamente ben popolata. Al di sopra di Schönwies, a Stanz e Grins, a Perjen, a Fließ, all’ingresso della valle Kaunertal, a Fiss e Serfaus, ... — su ogni pendio assolato ed ogni terrazzamento sono attestati insediamenti o ci sono per lo meno indizi di un popolamento. Gli insediamenti erano collegati tra di loro da carrarecce. Oltre a quella nella valle dell‘Inn ci sarebbe stata una scorciatoia che dalla valle Kaunertal attraverso il Piller Sattel conduceva a Imst. Sopra Fließ si trovava un luogo dove si tenevano roghi votivi, in cui per secoli, fifino in epoca romana, vennero invocati gli dei. Nel museo archeologico di Fließ si possono ammirare ritrovamenti preistorici risalenti a questo periodo, con un’abbondanza ed una qualità che si trovano altrimenti solo nelle grandi città.
450
Chiese protocristiane
Nella zona di Landeck la strada romana Via Claudia Augusta si snodava prevalentemente sui pendii — alla tratta tra il ponte sull’Inn presso Starkenbach e Landeck seguiva quella rimarchevole e pittoresca che attraversava la “placca” in direzione di Fließ, dove le tracce di carri risalenti ad epoche diverse narrano vicende legate alla strada. Solamente nella zona del castello di Landeck la Via Claudia Augusta abbandonava il pendio — presumibilmente perché là si trovava una stazione di sosta e la strada deviava attraverso l’Arlberg. L’importante collegamento viario non comportò solamente uno sviluppo economico, bensì anche un intenso scambio culturale, come emerge tra l’altro anche dalla precoce cristianizzazione. La chiesa parrocchiale di Landeck e la chiesa di San Lorenzo sul “Bergl”, la collina di Imst, hanno radici nel V secolo, mentre la Maaßkirche presso il museo archeologico di Fließ nel VI secolo.
1787
Landeck punto nodale
Già in epoca romana alla confluenza tra Sanna ed Inn si intersecavano per la prima volta due strade transregionali. Nel 1787 venne rinnovata e rilanciata la strada verso il Vorarlberg, che già da lungo tempo non era più praticabile, ed il fondovalle divenne finalmente un punto nodale. Il resto lo fece la costruzione della ferrovia dell’Arlberg nel 1884, nel cui ambito vennero creati anche 800 posti di lavoro e la popolazione crebbe notevolmente. Attorno al 1900 i comuni di Perfuchs e Angedair vennero uniti per formare Landeck, che nel 1904 divenne un mercato e nel 1923 una città. Landeck è capoluogo distrettuale già dal 1868, quando ancora non esisteva un luogo con questo nome, bensì solamente il castello di Landeck. Vittima dello spostamento del traffico in direzione est-ovest sulla tratta dell’Arlberg fu tra l’altro lo “Zwischentoren” tra Fernstein e Reutte. Molti dei poverissimi abitanti dell’Außerfern furono di conseguenza costretti a cercare lavoro nelle più ricche regioni confinanti verso nord.
Sopra il cosiddetto "Milser Gstoag", lungo il pendio roccioso, proprio là dove oggi passa la strada nazionale, passava anche la Via Claudia Augusta.
A Starkenbach/Schönwies, la "strada alpina" Via Claudia Augusta ha attraversato l'Inn. Normalmente i romani costruivano le loro strade sul lato soleggiato delle valli. Tra Starkenbach e Landeck, tuttavia, il terreno era molto suscettibile alla caduta massi. La posizione su due ponti (Inn e Starkenbach), la posizione tra Imst e Landeck e i singoli ritrovamenti fanno pensare che a Starkenbach ci fosse anche un insediamento romano.
La Via Claudia Augusta attraverso la valle dell'Inn tra le città di Imst e Landeck in epoca romana.
Vettura a cavalli sulla vecchia strada.
Fattoria sull’Inn.
La Kronburg 1730.
La Kronburg 1850.
Pianta della Kronburg.
Mils presso Imst.
Colata di fango a Mils nel 1933.
La forza idrica viene domata.
Cava di pietre a Mils.
Auto postale tra Mils e Starkenbach (Comune di Schönwies).
Schönwies
Foto da Starkenbach verso Schönwies e Mils.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Affascinanti reperti del museo di Fließ testimoniamo il precoce popolamento dei pendii baciati dal sole tutt’attorno a Landeck.
Una parte dei reperti proviene dal rogo votivo sul Piller Sattel sopra Fließ.
Edifici dell’età del bronzo ed edifici retici sono stati riportati alla luce dagli archeologi nel territorio del comune di Fließ.
La Via Claudia Augusta attraverso la valle dell'Inn fino a Landeck in epoca romana. La locanda e la Via Claudia Augusta descrivono una curva qui intorno al Krahberg, l'angolo di Land, Landeck.
Sulla Fließer Platte si trovano tracce della strada romana ed anche di strade di altre epoche.
Scavi sotto la chiesa parrocchiale di Landeck hanno evidenziato la presenza di una chiesa protocristiana.
Già in epoca romana Landeck era un nodo stradale, il che, oltre alla sua posizione, era decisivo in quanto vi si trovava una stazione stradale per chi viaggiava per affari pubblici e un insediamento più ampio, come testimoniano le origini paleocristiane della chiesa parrocchiale di Landeck. A Landeck una strada si diramava in direzione dell'Arlberg, che portava verso ovest passando per Grins, dove oggi si può ammirare il "Ponte Romano". Stanz era probabilmente anche abitata e collegata alla strada romana sull'Arlberg e alla "strada alpina" Via Claudia Augusta attraverso una strada di collegamento.
Dato che la valle dell'Inn tra Landeck e Fliess era stretta e difficile da superare, le strade storiche portavano già nella storia antica da Landeck verso il Passo di Resia passando per Fliess. Anche i Romani, pur avendo i mezzi per farlo, non costruirono una strada lungo il fondovalle, ma posero la strada attraverso la Fließer Platte e la Fließer Trockenhänge, e anche l'insediamento nel luogo favorito dal sole. La presunta miscela colorata di case retiche e di tipiche case a strisce romane nella rappresentazione del modello mostra che Fließ fu continuamente colonizzata e quindi si sviluppò un po' alla volta da un insediamento retico a uno romano.
Oltre alla strada romana via Landeck da Imst a Fliess, c'era anche una strada romana attraverso la valle Pitztal e la Piller Höhe fino all'entrata della valle Kaunertal, che risale ai primi percorsi storici. Questa zona era protetta e quindi un luogo di insediamento preferito dai Reti, anche in epoca romana. L'insediamento era particolarmente denso. Uno di questi insediamenti si trovava sullo Spielberg a Wenns.
Castel Landeck diede il nome al distretto e alla città.
Schrofenstein ed altri castelli costeggiavano la vecchia strada.
Una pietra tombale nella chiesa parrocchiale ricorda Oswald von Schrofenstein, che si era prodigato molto per il territorio.
Landeck e l‘Inn
Castel Landeck e il ponte sull‘nn
L’ospedale di Zams
Zams, subito dopo un incendio nel 1911.
Landeck, Zams e l’Inn.
Landeck
Castel Landeck illuminato visto dal centro città
Una foto storica di Fliess con la chiesa di Barabara e il castello di Bidenegg, presa dal versante opposto.
A sud-est del centro del villaggio di Fliess, un ponte con radici romane conduceva un tempo sul Mühlbach.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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100 D.C.
Strada principalmente nel fondovalle
A causa della ristrettezza della valle, minacciata dalla caduta di massi e spesso occupata completamente dal fiume Inn, tra Landeck e Fließ la Via Claudia Augusta seguiva il pendio, attraverso la “placca” di Fließ, su cui nelle diverse epoche i carri hanno lasciato le proprie tracce nella roccia. La strada romana poteva quindi dipanarsi nuovamente nella valle fino a Altfinstermünz — varcando alcune volte il fiume — attraverso il fondovalle, poiché in quella zona la natura mantiene l’Inn in un corso ristretto. Dopo Finstermünz la strada risale la gola con una costante pendenza dell‘11 %, verso l’unica stazione stradale tramandata nelle fonti scritte, Inutrium, poco prima del punto più elevato della strada e del passo Resia. C’erano presumibilmente due ulteriori stazioni di sosta tra Prutz e Pfunds. Sicuramente Fließ e Inutrium erano abitate.
1530
Strada e attività mineraria
Nel Medioevo e nell’Età moderna si continuò ad utilizzare la strada romana per lunghi tratti. Rocche come Pidenegg, Pernegg, Laudegg, Siegmundsriedt, Finstermünz e Naudersberg costellavano le vie di transito. Al di fuori delle vie principali c’erano quasi solamente mulattiere. Oltre all’agricoltura per l’autosostentamento e le possibilità di guadagno collegate alla strada, era l’attività mineraria a portare entrate, dapprima nella Kaunertal, quindi nella Bergtal, in seguito nella Platzertal. Inoltre a Serfaus si estraeva il minerale che veniva trattato a Fließ.
1910
Nuove vie di comunicazione
A lungo si discusse su come si dovesse rinnovare la strada del Resia. Infine si imposero i costruttori moderni e tra il 1852 e il 1856 venne costruita la strada con tornanti e gallerie che viene utilizzata in gran parte ancora oggi. Furono realizzate strade anche in Engadina, verso il Samnaun e per l’attività mineraria nella Platzertal. Il minerale veniva tra l’altro trasportato anche con un apposito impianto a fune. Oltre agli investimenti per le strade, c’erano anche due diversi progetti per un collegamento ferroviario attraverso passo Resia, per cui sarebbero state necessarie numerose gallerie. La posizione strategicamente importante del passo è testimoniata dalla fortezza più settentrionale dell’Austria-Ungheria in direzione dell’Italia.
La Via Claudia Augusta attraverso l'alta valle tirolese dell'Inn da Landeck a Altfinstermünz, in epoca romana.
La Via Claudia Augusta attraversa l’Inn, all’incirca dove ancor oggi dei ponti congiungono le due rive del fiume.
Il ponte di Tösens, denominato “Ponte romano”, è stato edificato in stile romano, ma solamente nel Medioevo ed è uno dei più vecchi ponti conservatisi in Tirolo.
Una Pochplatte (utensile in pietra per battere i minerali metalliferi) trovata a Serfaus allude ad un’attività mineraria in epoca molto precoce.
Per evitare la zona soggetta a inondazioni alla foce del Fagge (Kaunertal), la strada romana attraversava l'Inn a Prutz, all'incirca dove oggi si trova un ponte sull'Inn. Sul lato ovest della locanda si suppone un tipico insediamento di case romane a strisce.
In una posizione protetta ma strategicamente favorevole, nella parte più importante della Kaunertal, dove si trova il castello di Berneck, esisteva già un insediamento prima dei Romani, che continuò ad esistere in epoca romana.
Direttamente sulla strada romana, dove oggi sorge il villaggio di Ried, probabilmente già in epoca romana esisteva un insediamento. Si può ipotizzare che si trattasse di un tipico insediamento di case a strisce, edifici allungati a destra e a sinistra della strada, in cui di solito c'era un'impresa commerciale in direzione della strada, dietro di essa la zona giorno e annesso un giardino.
La posizione sulla strada e la topografia, che crea buone condizioni insediative con un po' di spazio per l'agricoltura direttamente sulla strada, parlano a S. Cristina / Ried im Oberinntal di una tenuta che forniva cibo agli abitanti dei villaggi circostanti, alle persone di passaggio e ai loro animali.
Oltre alla "strada alpina" Via Claudia Augusta a valle, una strada portava anche all'altopiano soleggiato a ovest, dove oggi si trovano Fiss, Serfaus e Ladis. La foto mostra la Via Claudia Augusta nella valle a destra e la strada sulla Sonnenterrrasse a sinistra. La strada era il collegamento delle persone che vi abitavano con la Via Claudia Augusta. Un insediamento si avvicina proprio lì, su una collina dove la Via Claudia Augusta conduce da Tschuppbach/Tösens alla terrazza.
Dove oggi un ponte sull'Inn conduce da Tösens a Tschuppbach, già in epoca romana esisteva un ponte sul fiume. Il sito è ideale perché sulla riva destra e sinistra del fiume c'è una roccia su cui può essere ben ancorato un ponte, che lo rende meno suscettibile alle inondazioni. Inoltre, la distanza tra le rocce è molto ridotta, quindi c'è solo una piccola campata da attraversare. Sebbene non sia stato ancora trovato nulla e non sia stata effettuata alcuna ricerca sistematica, è probabile che ci fosse un insediamento nelle vicinanze dell'attraversamento del fiume.
Presumibilmente c'era anche un insediamento a Pfunds in epoca romana, subito prima o dopo il Passo di Resia. La strada romana corre lungo il pendio sopra l'attuale villaggio di Stuben. L'insediamento può essere stato localizzato direttamente sul flusso per poter utilizzare il flusso.
Anche nel Tiroler Oberland numerose costruzioni difensive orlano il precorso della strada. Sigmundsried era anche sede amministrativa dell’Oberes Gericht
Attraversamenti storici del paese.
La strada presso Pontlatz
Vecchia veduta di Prutz
Attività mineraria storica nella Platzertal
Con una frana i combattenti tirolesi per la libertà fermarono Napoleone sconfiggendolo alla strettoia di Pontlatz. La memorabile battaglia è stata ricreata.
Con il tunnel attraverso cui passa ancor oggi la strada nazionale per Resia, il ponte di Pontlatz divenne obsoleto.
Primordi del turismo alpino sul ghiacciaio della Kaunertal.
Anche l’acqua curativa della fonte Sauerbrunnquelle viene utilizzata già da lungo tempo
Canalizzazione dell’Inn
Le locande poste lungo la strada sono diventate hotel per le vacanze
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
Alle domande sulla sottosezione si risponde, tra l'altro, la
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Se desiderate pernottare durante la scoperta della storia in loco, vi consigliamo i seguenti padroni di casa:
Non si sa se prima dei Romani esistesse già una strada tra Altfinstermünz e Nauders o ci fosse una mulattiera.
La Via Claudia Augusta attraverso l'alta valle intorno al Passo di Resia, in epoca romana.
La dogana di Altfinstermünz, fondata nel Medioevo.
Carrozza postale sulla strada di passo Resia
Dopo l’inondazione di passo Resia dovettero essere ricostruiti il paese di Curon vecchia e la strada.
Grazie alla strada di passo Resia giunse anche il turismo.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Casa retica sulla Collina di Tarces.
Si suppone che l’insediamento retico sulla Collina di Tarces fosse stato trasferito sul più protetto Ganglegg.
La Via Claudia Augusta attraverso l'Alta Val Venosta, in epoca romana.
Scavi di epoca romana nell’aerea del Paulihof a nord di Malles.
Reperti romani
In val Venosta venne parlata a lungo la lingua retoromanza.
Affresco dell’VIII/IX secolo nella chiesa di San Benedetto a Malles.
Via porticata nella cittadina di Glorenza.
Castel Coira sopra Sluderno
Castel Montechiaro tra Glorenza e Prato allo Stelvio
Sentiero d’acqua a Prato allo Stelvio.
L’antica ferrovia della Venosta, che come quella attuale arrivava a Malles.
Bunker della Prima guerra mondiale nella piana di Malles.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Menhir risalenti a 6000 anni fa provenienti da Vezzano in esposizione nella cappella del castello di Silandro.
La Via Claudia Augusta attraverso la Val Venosta centrale, con le città di Laas e Schlanders.
Il Laaser Kandlwaal a Lasa aiutò a rendere fertile il cuore della val Venosta.
Disegno di Silandro di Tony Grubhofer (1899)
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Il menhir di Laces
Coppelle sul Monte Sole a Castelbello
La Via Claudia Augusta attraverso la Val Venosta, tra Latsch e Kastelbell-Tschars, in epoca romana.
Antica veduta del castello di Castelbello
Laces
Cartolina illustrata di Laces (1903)
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La Via Claudia Augusta attraverso la bassa Val Venosta fino a Töll, in epoca romana.
Miliario della Via Claudia Augusta e lastra tombale a Rablà
Affreschi nella chiesa di San Procolo a Naturno
L’Hanslwirt di Rablà, come era un tempo
Casa Baumgärtner a Naturno
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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400 dopo Cristo
"Menhir e pietra miliare"
A Monte San Zeno presso Merano e sulle colline intorno a Lana si presume ci fossero insediamenti preistorici. La zona è da sempre un‘area di transito. In epoca romana sul lato destro e sinistro del fiume Adige esistevano delle strade sovraregionali. Anche all‘ingresso della Val Passiria si trovano tracce di un insediamento romano. A Lagundo c‘era l‘ultima possibilità di attraversare l‘Adige prima che diventasse ampio quanto la valle. Per tale motivo si suppone ci fosse un predecessore romano del ponte medievale documentato. Una delle due pietre miliari erette dall‘imperatore Claudio a ricordo della sua Via Claudia Augusta venne ritrovata a Rablà, là dove oggi si trova una riproduzione. L‘originale è conservato nel Museo civico di Bolzano. L‘insediamento più importante in epoca romana era la Statio Maiensis, probabilmente una stazione stradale, un castello e il precursore antico di Merano.
1300
"Ricco di castelli"
In alcuni luoghi si può osservare un insediamento senza soluzione di continuità anche dopo la caduta dell’Impero romano: resti di abitazioni sotto la chiesa di San Procolo a Naturno, la presenza precoce nei documenti di singole località come in particolare Merano e Lana. Degno di nota il fatto che già attorno al 1200 nel Meranese ci fossero così tanti manieri. Un inizio precoce per quella che sarebbe diventata un tempo la terra più ricca di castelli. Merano era il cuore del Tirolo, prima che Innsbruck la superasse per importanza quanto a collegamenti. L’area è quindi strettamente legata anche alla strada che nel Medioevo successe alla Via Claudia Augusta, i cui resti sono visibili nel museo “Testa di ponte” di Lagundo.
1850
"Benessere imperiale"
La regione è considerata una delle prime roccaforti turistiche dell‘Impero asburgico e vanta anche una lunga tradizione di benessere. Grandi della politica e della cultura si sono incontrati qui. La rappresentante più famosa è certamente l‘imperatrice Sissi stessa. Nella regione c‘erano diverse sorgenti curative e bagni. Scienziati e medici raccomandavano anche il clima mediterraneo e l‘aria pulita, e Merano è luogo termale dal 1855. Fino al 2005 facevano parte dell’intrattenimento anche il concerto quotidiano e la banca musicale delle Terme. Già nel 1914 c‘erano 40.100 ospiti. Dopo la seconda guerra mondiale la regione è riuscita a riallacciarsi al grande passato della “regione del benessere imperiale”.
I menhir di Lagundo, detti anche pietrefitte, sono tracce del primo popolamento del territorio.
Dove oggi si trova castel San Zeno, si suppone ci fosse un insediamento già nel periodo di La Tène e più tardi il Castrum maiense dei Romani
La Via Claudia Augusta da Visnchgau alla zona di Algund / Meran, in epoca romana.
Ponte di pietra a Merano
Oswald von Wolkenstein, uno die più importanti nobili del Tirolo, stimato cavaliere,poeta, viaggiatore e diplomatico, morì nel 1445 a Merano.
Merano e Lagundo attorno al 1774 nell’Atlas Tyrolensis
Sissi era una grande fan di Merano. Così appariva la città di cura ai suoi tempi.
Franz, padre fondatore dei Conti di Merano, una linea collaterale degli Asburgo.
La zona attorno al 1888.
I resti medievali del ponte sull’Adige a Lagundo intorno al 1900.
Merano attorno al 1900
Merano alla fine della Prima guerra mondiale.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La Via Claudia Augusta attraverso il Burgraviato tra Merano e Bolzano, in epoca romana.
Castel Foresta
Castel Tirolo
La rovina di castel Fontana vicino a Merano
Castel Scena
Castel Planta
Katzenstein/Castel Gatto
Castel Lebenberg
Castel Mayenburg
Castel Wehrburg (o Sant’Erasmo)
Castel Brandis
Castel Leone
Hocheppan/Castel d’Appiano
Castel Mareccio
Castel Roncolo
La rovina di Castelvecchio e castel Guardia presso San Paolo
La fortezza di castel Firmiano
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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150 dopo Cristo
"Incrocio di trafico"
Prima, durante e dopo l’epoca romana la zona di Bolzano è sempre stata un nodo stradale strategico. Siccome l‘impegnativo Passo del Renon in origine era una sfida in direzione del Brennero, la Via Claudia Augusta attraverso il Passo Resia e il Fernpass era invece la strada romana più semplice e importante. Nel 200 d.C., tuttavia, il passaggio dalla valle attraverso il Renon poteva essere evitato e la via del Brennero acquistò importanza. Difficile dire con esattezza dove passava la Via Claudia Augusta, perché ci sono indicazioni di strade romane sovraregionali a destra e a sinistra dell‘Adige. Oltre alle strade, l‘Adige era navigabile da Pfatten - Branzoll e sarebbe stato utilizzato per i carichi più pesanti. Anche la zona di Bolzano, l’Oltradige e la Bassa Atesina erano relativamente densamente popolate.
1500
"Via superiore e inferiore"
Nel Medioevo le strade romane erano ancora utilizzate ma da allora nessuno si occupava della loro manutenzione. Il Renon divenne di nuovo impercorribile; la Via Claudia Augusta superò il passo Resia e il Fernpass, fino a quando il mercante bolzanino Kunter, aprì di nuovo l‘alternativa attraverso la valle al Renon. Questo tratto di strada che porta il suo nome è detto il Kunterweg. La Via Claudia Augusta si chiamava Oberer Weg (Via di sopra), mentre la via del Brennero Unterer Weg (Via di sotto). I percorsi sono rimasti per lo più gli stessi. Il nodo stradale di Bolzano ha potuto trarre vantaggio dalla sua posizione e l’abitato alla fine del XIII secolo è diventato una città. Si è tentato anche di mettere al loro posto i fiumi Isarco e Talvera attraverso degli argini. Molti centri urbani come si può vedere ancora oggi erano importanti già nel Medioevo e nella prima età moderna.
1908
"Alla ferrovia del Brennero"
Anche se la ferrovia del Brennero non era considerata la più economica ed efficiente, gran parte del traffico a lunga percorrenza e anche il trasporto sul fiume Adige si è spostato sulla ferrovia e così il trasporto più veloce ha favorito l‘economia. Il percorso del Brennero è diventato finalmente il numero 1 indiscusso dei percorsi che attraversano le Alpi. Tra le lotte per la libertà tirolese del 1809 e la prima guerra mondiale, la popolazione di Bolzano quadruplicò. L‘industrializzazione è iniziata solo provvisoriamente. Per lungo tempo l‘azienda Herrmann Kofler di Bolzano per la filatura del cotone è stata leader nel settore e la prima impresa industriale del paese già dal 1850. Anche la centrale di Kardaun ha dato un impulso notevole all’industrializzazione della zona. Infine, ma non per questo meno importante, nel XIX secolo anche l‘Adige fu regolamentato, guadagnando così molti terreni abitabili e coltivabili.
L’accampamento militare di Pons Drusi, che si suppone fosse nell’area della città di Bolzano, si trova, assieme a Vipiteno, Chiusa e Trento in un’antica mappa: la Tabula Peutingeriana.
La Via Claudia Augusta attraverso la zona di Bolzano, in epoca romana.
Durante i lavori al centro anziani Grieserhof è stata scoperta una sala a colonne romana affrescata, che faceva parte di una villa. Nella casa di riposo si possono vedere gli scavi e i singoli reperti.
Una veduta da sopra castel Firmiano in direzione di Bolzano attorno al 1541. Il collegamento stradale corrispondeva all’incirca al presunto attraversamento della valle, esistente già in epoca romana.
Bolzano vista da sud, attorno al 1607.
Incisione su rame di Bolzano (1649)
Da Bolzano iniziò l’industrializzazione dell’Alto Adige. Le foto mostrano il cotonificio Kofler, com’era in origine e dopo un incendio nel 1890, nonché l’imponente centrale elettrica di Cardano.
Pianta della città di Bolzano del 1914.
Il Monumento alla Vittoria testimonia di un tempo che ha diviso la popolazione.
Il turismo cominciò a Gries.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Luogo in cui sono stati trovati reperti neolitici nei pressi del lago di Caldaro
Casa dell’Età del ferro a Vadena
Scure di ferro proveniente da Egna (V sec. a.C.)
La Via Claudia Augusta da Bolzano attraverso il sud dell'Alto Adige, in epoca romana.
La stazione di sosta romana di Endidae a Egna
Scavi ad Appiano e il mosaico riportato alla luce.
Il „conventino“ di Laghetti ricorda molto la stazione di sosta di Endidae
Uno sguardo sulle rovine della Haderburg/castel Salorno sopra Salorno
Hocheppan/Castel d’Appiano 1837
Rovine della Laimburg/Castel Varco a Caldaro
Caldaro
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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La Via Claudia Augusta dal sud dell'Alto Adige attraverso la Piana Rotaliana fino a Trento, in epoca romana.
Scavi archeologici a “Drei Cané”
Ho cercato, “Drei Cané” è il nome della fattoria dove sono stati fatti gli scavi, Tschaikner aveva scritto “Tre Canè” ma così non risultava niente
Moneta romana ritrovata a San Gottardo
Il castello di Mezzocorona e castel Gottardo costruito in una grotta.
Castel Monreale
Castel Thun, 1680
La stazione di Mezzolombardo
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. La strada romana correva quindi il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e le nevicate, era di nuovo rapidamente asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole.
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Castello di Segonzano von Albrecht Dürer
Castel Cles
La frazione Piscine di Sover
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Pons Drusi (Bolzano) e Trento nella Tabula Peutingeriana, una mappa stradale romana
La Via Claudia Augusta dalla Piana Rotaliana a Trento (Tridentum), in epoca romana.
Scavo a Trento
Mosaico nel Spazio Archeologico Sotteraneo del SAS (Trento)
Modello della città romana di Tridentum.
Vetrine sulla storia romana.
Sarcofago nella chiesa protocristiana di San Vigilio sotto il Duomo
I principi vescovi di Trento ebbero per lungo tempo sia il potere spirituale che quello temporale.
Moneta del vescovo di Trento
In occasione del Concilio di Trento vennero poste le basi per la Controriforma.
L‘aspetto odierno del centro storico di Trento risale al rinnovamento della città in stile rinascimentale in occasione del Concilio di Trento.
Anche il castello del Buonconsiglio ricorda il Concilio.
Trento nel XVIII secolo.
Nella Prima guerra mondiale anche Trento si trovava sul fronte.
La città negli anni Trenta
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Villaggio retico a Montesei di Serso (Pergine Valsugana).
La Via Claudia Augusta attraverso l'Alta Valsugana in epoca romana.
Sarcofago romano (bara) ritrovato a Levico Terme.
Nella zona tra Trento e Civezzano veniva estratto l’argento. L‘ Ecomuseo Argentario fa rivivere tra le altre cose la storia dell’attività estrattiva locale.
Castel Pergine servì anche per sorvegliare l’importante collegamento stradale.
La Torre dei Sicconi sul Monte Rive sopra Caldonazzo, che faceva parte un tempo del castello di Caldonazzo.
Il forte di Civezzano sulla vecchia strada provinciale tra Trento e Civezzano. Un tempo era un forte di sbarramento della monarchia austroungarica. Oggi funge da cantina vinicola.
Il forte Tenna sopra il lago di Levico era un forte di sbarramento della monarchia austroungarica.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
Domande sulla sezione del percorso risponde fra altri la
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La Via Claudia Augusta dall'alta Valsugna attraverso la media Valsugana fino all'alta valle del Tesino in epoca romana.
Castel Telvana, al di sopra della strada medievale erede della Via Claudia Augusta e Borgo Valsugana.
Castel Ivano nel punto in cui si intersecano le strade oltre il Tesino e lungo il Brenta
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Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
Domande sulla sezione del percorso risponde fra altri la
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Testo delle mappe storiche di ...
prima di Christo
"Fondazione retica"
All‘inizio la Valbelluna era una zona di transito e popolata. Gli Etruschi, i Veneziani, i Reti e i Celti erano già in regolare scambio. L‘insediamento presumibilmente fortificato di Felthuri, l‘odierna Feltre, si è sviluppato lungo le loro strade. Colline come quella su cui si trova il centro storico di Feltre erano i luoghi di insediamento preferiti in questo periodo. Si suppone che c‘erano altri insediamenti sopra Lamon, a Cesiomaggiore, a Santa Giustina e a Borgo Valbelluna. A proposito, non erano abitati dai veneziani, ma dai retici.
350 dopo Christo
"Municipium"
Diverse strade romane attraversavano la Valbelluna. Non si sa quindi quale di queste fosse la Via Claudia Augusta, che ci dà 2 pietre miliari. Una di queste è stata trovata a Cesiomaggiore e si può ammirare oggi in una dependance della Villa delle Centenere di Cesiomaggiore. Le strade importanti hanno portato lavoro e alcuni insediamenti e tenute sono sorti per rifornire gli insediamenti di cibo. Feltre era addirittura un Municipio, in cui vivevano, tra l‘altro, circa 100 nobili.
1450
"La Serenissima"
Sotto la Repubblica di Venezia la Valbelluna conobbe un periodo di prosperità. La potenza del mare aveva bisogno di molta legna, che veniva trasportata verso sud attraverso il fiume Piave. La Feltre di oggi è quella che fu splendidamente ricostruita dopo la sua distruzione nel 1509 nel corso dei conflitti con l‘imperatore Massimiliano I. Con Mel, la zona contava un‘altra città murata. Anche le strade, che hanno continuato ad essere importanti, hanno contribuito alla sua prosperità. Quasi tutti i luoghi di oggi esistevano già allora. Tuttavia, c‘erano solo due guadi per attraversare il Piave, tra Busche e Cesana, dove oggi c‘è un ponte, e tra Santa Giustina e Mel.
Scheletro di un orso preistorico in una grotta nella valle del Senaiga tra Castello Tesino e Lamon
Casa retica a Castello Tesino
A Bieno, proprio sulla prima collina tra la Valsugana e l'alta valle del Tesino, si ipotizza un piccolo insediamento romano.
Sulla collina sopra Castello Tesino, dove oggi si trova la chiesetta di San Ippolito, si dice che ci fosse una stazione militare fortificata, e ai piedi della collina un piccolo insediamento. Inoltre, si suppone che almeno singole proprietà siano esistite nelle comunità vicine di Cinte Tesino e Pieve Tesino.
I ritrovamenti di tombe ci mostrano che già in epoca romana esisteva un insediamento sul sito dell'odierna Lamon. Venendo da nord o da ovest, si poteva arrivare passando per San Donato, anch'essa già popolata. Il ponte della strada romana poco prima esiste ancora oggi. Ad est, la strada si biforcava e portava oltre il Sovramonte fino al Passo Croce D'Aune o a Fonzaso. L'incrocio stradale è stato probabilmente il motivo dell'insediamento in questo luogo. Forse nella tarda antichità c'era addirittura una stazione militare fortificata sulla collina della chiesa sopra il villaggio, che da lì si occupava della strada.
Il film mostra il percorso della strada romana da Roa, dove si snoda l'attuale strada tra Castello Tesino (Trentino) e Lamon (Veneto). All'epoca la strada era sul versante opposto e attraversava la gola del torrente Senaiga. Come dimostrano i ritrovamenti di tombe, il villaggio di San Donato (Lamon) era già abitato all'epoca.
Lungo la strada storica nell'attuale comune di Sovramonte ci possono essere stati alcuni poderi.
Gli scavi nella necropoli di San Donato (Lamon) hanno portato alla luce nuove conoscenze e reperti interessanti. Molti di questi sono visibili nel Museo Archeologico di Lamon, di piccole dimensioni, ma molto interessante e coinvolgente dal punto di vista didattico.
Al ponte romano di Lamon è stato dedicato perfino un francobollo delle Poste Italiane.
Il calice del diacono Orso da Lamon
Zorzoi / Sovramonte
Pieve Tesino
Castello Tesino
Lamon
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
Domande sulla sezione del percorso risponde fra altri la
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info@viaclaudia.org
0043(0)664 27 63 555
Se desiderate pernottare durante la scoperta della storia in loco, vi consigliamo i seguenti padroni di casa:
Feltre e il Feltrino erano popolati già prima dei Romani. Scavi e un contenitore preromano.
La Via Claudia Augusta attraverso il Feltrino e la Valbelluna in epoca romana.
Scavi di epoca romana nell’area del Duomo di Feltre.
Statua di Esculapio e piatto d’argento con Venere ed Adone.
Immagini degli scavi sotterranei di Feltria.
Feltre e la chiusa presso i Santi Vittore e Corona, raffigurati in “Meditazione sulla Passione” di Vittore Carpaccio, prima che l’intera città cadesse vittima di un incendio nel 1509, nel corso delle campagne di Massimiliano I.
Veduta di Feltre.
Veduta di un castello nel Feltrino.
Vecchia veduta di Feltre.
Feltre in un affresco nel santuario dei Santi Vittore e Corona a sud di Feltre.
Il ritorno dei crociati di Feltre.
Il santuario dei Santi Vittore e Corona a sud di Feltre sbarrava un tempo la valle.
Feltre nel 1887
Villa Pasole Berton nella parte nordoccidentale di Pedavena.
Veduta generale della Città di Feltre (Bibliothek Belluno).
La fabbrica di birra Pedavena, come si presentava in origine.
Vecchie fotografie dell’interno della birreria
La stazione di Feltre.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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Se desiderate pernottare durante la scoperta della storia in loco, vi consigliamo i seguenti padroni di casa:
Cimitero preistorico a Mel.
Pianta del cimitero.
La Via Claudia Augusta attraverso il Feltrino e la Valbelluna in epoca romana.
Tra Busche (oggi comune di Feltre e sede del rinomato caseificio regionale Latte Busche) e Cesana (comune di Borgo Valbelluna), esisteva già in epoca romana un passaggio sul Piave e probabilmente un piccolo insediamento su entrambe le sponde del fiume.
I resti di un ponte bizantino a Bardies
Il ponte tardo medievale sul Piave tra Busche (oggi comune di Feltre e sede del rinomato caseificio regionale Latte Busche) e Cesana (comune di Borgo Valbelluna) è stato addirittura tramandato per iscritto. Cesana in particolare era un insediamento importante con un castello a quel tempo. Anche Busche era già un piccolo villaggio.
Modello del castello di Zumelle.
Vecchia veduta di Mel.
Il palazzo Vergerio presso l’attraversamento del fiume a Cesana.
La chiesa di San Bernardo presso l’attraversamento del fiume a Cesana
Nella chiesa di San Bernardo
La piazza di Mel.
Lentiai
Busche a nord del ponte sul Piave. La località con la stradina verso il ponte. Il ponte visto da Busche.
Il ponte con Cesana sullo sfondo
Cesana ed il ponte dopo la distruzione durante la Prima guerra mondiale
La ricostruzione del ponte tra Busche e Cesana
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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Se desiderate pernottare durante la scoperta della storia in loco, vi consigliamo i seguenti padroni di casa:
Punte di lancie dal neolitico trovate a Conegliano, da vedere nel Museo Civico della città.
Due spade dall'età del bronzo, una trovata nel lago di Santa Maria a Revine e una a Greto del Piave.
Popolamento preromano di Ceneda nella prima età del ferro
La Via Claudia Augusta dal Feltrino attraverso l'Alta Marca nelle vaste pianure del Veneto.
Ponte romano fra Susegana e Conegliano, prima e dopo il restauro.
Resti di un ponte romana presso la Chiesa di Sant Anna a Colfosco (Comune di Susegana).
In epoca romana Oderzo era il centro della regione.
Qualcosa sui Langobardi.
Lungo il Piave c'erano parechie abbazie, fra quelli anche quella di Follina.
L'inizio della viticoltura "moderna".
Illustrazioni storiche dei vari castelli del territorio.
Disegno ricostruttivo della torre del castello di Conegliano, in cui si trova il Museo civico. Il disegno è stato eseguito da Michele Potocnik.
Affresco strappato dall’abside della chiesa di Sant‘Antonio, che oggi si può vedere nel Museo civico.
Qualcosa sull'età della Repubblica Venezia.
Qualcosa dall'età austro-ungarica.
Qualcosa dall'inizio dell'italia unita.
Alcune foto storiche.
Forse esiste anche un film storico.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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Se desiderate pernottare durante la scoperta della storia in loco, vi consigliamo i seguenti padroni di casa:
Reperti preistorici nel museo di Montebelluna.
Mura dell’antico porto di Lavadina.
Scavi archeologici in un insediamento romano a Montebelluna.
Stele funeraria, ritrovata a Montebelluna.
Altri reperti romani che si possono vedere nel museo di Montebelluna.
La città di Venezia era dipendente dal legno delle Alpi e delle Prealpi più di quanto non lo fossero i Romani. Questi avevano tra l’altro bisogno del legno per costruire le loro navi. Il legno veniva trasportato sul fiume Piave.
Il castello di Montebelluna in raffigurazioni di varie epoche.
Quadro con l’abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia.
Una foto dell’abbazia.
Durante La Prima guerra mondiale la zona è stata teatro di battaglie
Anche Sant’Eustachio fu vittima della guerra. Oggi è un monumento commemorativo e teatro di concerti annuali.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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La Tarvisium romana
Mosaico romano in via Canoniche.
Foto: Appo92, CC BY-SA 3.
Ritrovamento di monete dell’epoca di Carlomagno
L’ampliamento della città romana
Nel 1509 Treviso resisteva contro l'impero.
Disegno: Giuseppe Lorenzo Gatteri
Il primo tram a Treviso
Sviluppo della città mercantile di Treviso.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
Lungo tutta la Via Claudia Augusta ci sono numerose attrazioni da scoprire, tracce di storia, monumenti e altri luoghi d'interesse.
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Pietra con scritte
Punta di lancia
Pianta storica del castello di Roncade
Castello di Roncade
Silea
Roncade
Castello di Roncade
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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Resti dell’antico porto di Altinum (oggi Altino). La città portuale era uno dei due punti più meridionali della Via Claudia Augusta.
Portogruaro e Jesolo
Anfore ritrovate nella laguna.
Ai tempi delle grandi migrazioni dei popoli gli abitanti di Altino fuggirono sulle isole della Laguna.
Il popolamento della laguna iniziò da Torcello.
Scavi archeologici a Torcello.
Nella laguna gli archeologi compiono ricerche sia in terra che in acqua.
Tracce medievali a Jesolo.
La città medievale.
Mappa di Venezia attorno al 1557
L’antica Venezia.
Passeggiando.
Collegamento ferroviario tra la terraferma e Venezia.
Regata.
In sostanza, i romani cercavano il percorso più breve per la Via Claudia Augusta. Così, la strada romana correva il più rettilinea possibile, di solito sul lato soleggiato della valle, leggermente al di sopra del fondovalle, in modo da non essere colpita da tempeste e, dopo la pioggia e la neve, sarebbe stata rapidamente di nuovo asciutta e priva di neve. Naturalmente ci sono eccezioni a tutte le regole
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