descrizione dettagliata del
percorso ciclabile variante "Altinate"
(da Trento a Altino presso Venezia)

Feltre Piazza Maggiore Rad Bici

L’indice all’inizio della descrizione del percorso permette di arrivare direttamente alle singole sezioni del percorso. Con la navigazione alla fine di ciascuna sezione potete inoltre passare da una all’altra delle due varianti “Altinate” e “Padana”. Assieme alle mappe ciclistiche che si possono scaricare qui, la descrizione dettagliata del percorso può servire anche da documentazione durante il tour ciclistico. In alternativa ci sono le app per la navigazione offline per iPhone e Android oppure i libri cartacei sul tema.

Übersichtskarte Teilabschnitt 01
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 01

DONAUWÖRTH NEL DONAU-RIES
L’AVVIO DELLA PRIMA STRADA
ATTRAVERSO LE ALPI

  • 01

Il punto di partenza della Via Claudia Augusta si trova nella città di Donauwörth. Il motivo è legato alla presenza del Danubio, che rendeva possibile trasportare le merci pesanti, e del confine settentrionale dell’impero romano, che qui correva all’inizio e dopo il primo ripiegamento dei Germani.  La parte più settentrionale della strada romana si trova oggi nel distretto di Donau-Ries, che a nord raggiunge quasi il limes. Oltre al Danubio il territorio è caratterizzato dal cratere di Ries, con un diametro di 25 km, formato dalla caduta di un meteorite 14,5 milioni di anni fa. Il nome “Ries” dovrebbe derivare dalla provincia romana della Rezia. La città di Donauwörth, dove si trova la fine della strada romana, in epoca romana non esisteva ancora. Al suo posto si estendevano le acque del  Danubio, del Wörnitz, del Zusam, dello Schmutter e del Lech, che qui confluiscono.  Lo sviluppo di Donauwörth cominciò da un insediamento di pescatori sull’isola di Ried nel Wörnitz. Oggi la maggior parte del centro storico si trova a nord del fiume. Questa parte si immette, con uno dei più bei tratti stradali della Germania meridionale, nella via imperiale.

Donauspitz, Mündung, Wörnitz, in die Donau, Donauwörth, Via Claudia Augusta, Bayern, Foto Donauwörth
Der Frühling in Donauwörth
Foto von einer Staudammmauer in Donauwörth
Reichsstraße in Donauwörth, Foto von Lois Lammerhuber
Donauwörth, Frühling, Zusammenfluss
Luftbild von Goldberg in Donau Ries
Dorf mit Burg in Huisheim, Donau Ries
Foto von Radfahrern in Donau Ries
Come arrivare

La cosa migliore è di raggiungere Donauwörth utilizzando la bicicletta, visto che la città è ben collegata con la rete internazionale delle piste ciclabili, oppure si può viaggiare in treno fino alla stazione InterCity di Donauwörth. È possibile lasciare la propria auto durante il viaggio in bicicletta in un parcheggio nella Neue Obermayerstrasse. Per iniziare comodamente e ben riposati il viaggio in bicicletta e godersi un pò questa bella città, si consiglia di arrivare già il giorno precedente. Ci sono tra l’altro anche due buoni negozi di biciclette, Uhl e Brachem, nel caso servisse qualcosa.

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Partendo dalla stazione, il percorso si snoda  attraverso l’isola di Ried, da dove ebbe inizio il popolamento di Donauwörth, verso l’attuale centro cittadino con la splendida Reichsstraße. Qui, presso l’ufficio turismo, si può ancora prendere l’ultima documentazione mancante, prima di attraversare il Danubio, puntando poi costantemente verso sud.

Dopo il tour ciclistico ritorno a Donauwörth

Terminato  il tour ciclistico, il modo più comodo per ritornare a Donauwörth è di utilizzare lo shuttle per le biciclette, che si può prenotare online su www.viaclaudia.org.

Auskunft erteilt die

Via Claudia Augusta Info
www.viaclaudia.org
info@viaclaudia.org
0043 664 27 63 555

Detailfragen vor allem zur Stadt Donauwörth beantwortet am Besten die

Städtische Tourist-Information Donauwörth
https://www.donauwoerth.de/tourismus/
Rathausgasse 1
tourist-info@donauwoerth.de
0049 906 78 91 51

Detailfragen zur Region beantwortet am Besten der

Tourismusverband Donau-Ries
www.ferienland-donau-ries.de
info@ferienland-donau-ries.de
0049 906 74 211

Übersichtskarte Teilabschnitt 01
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 01
Übersichtskarte Teilabschnitt 02

ATTRAVERSO LA VALLE DEL LECH
DA SUBMONTORIUM
A GERSTHOFEN

  • 02

La zona di confluenza di Wörnitz, Schmutter e Lech e la valle del Lech fino ad Augusta/Augsburg erano già abitati in epoca romana. Sulla prima piccola  altura poco appariscente tra Mertingen e Druisheim si trovavano gli impianti difensivi romani di Submuntorium-Burghöfe. Un accampamento militare doveva esserci anche a Langweid am Lech. Le località fino a Druisheim fanno ancor parte del distretto di Donau-Riess, quindi inizia il territorio di Augusta.  Le località più grandi sono Meitingen, elevata al rango di mercato nel 1989 e Gersthofen, che dal 1969 è una città. La strada romana conduce in maniera diretta al Lech in direzione di Augusta e in alcune parti è ancor oggi una via. In altri posti  si delinea come una diga. Per una gran parte è oggi il tracciato della strada statale 2. La pianura alluvionale  del Lech, che attraversa la strada romana, divide la regione di Augusta da quella di Wittelbach.

Ehemaliger Standort Submuntorium Burghöfe Druisheim Mertingen Lechtal, Foto Deininger
Kloster Holzen Allmannshofen im Lechtal, Foto Kloster Holzen Hotel GmbH
Merkurheiligtum Gersthofen Lechtal, Foto Deibler
Ballonmuseum Gersthofen Lechtal, Foto Gersthofen
Merkurheiligtum mit Leuten Gersthofen Lechtal, Foto Deibler
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A Nordheim, prima della partenza vera e propria, vale la pena di lasciarsi tentare da una deviazione verso la confluenza del Zusam nel Danubio, dove un tempo terminava la via romana, come ricorda oggi la riproduzione di un miliario. Attraverso prati, campi e paesi suggestivi il percorso ciclabile si dirige quindi verso sud. Tra Mertingen e Druisheim si trova il sito del castrum romano di Submuntorium, come indica una tabella tematica. A Ostendorf la ciclabile si sposta sull’altro lato del Lech passando qui attraverso la piana alluvionale del fiume. Tra Stettenhofen e la città di Gersthofen vi aspetta un tratto del percorso che si snoda in buona parte sul tracciato originale della strada romana. Ci si dirige quindi verso Augsburg/Augusta sul lato destro del Lech.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 03
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 03

AUGSBURG
CITTÀ PROVINCIALE ROMANA
AUGUSTA VINDELICUM

  • 03

Dopo la campagna militare delle Alpi nel 15 a.C., i figli adottivi dell’imperatore Augusto, Druso e Tiberio, allestirono un accampamento militare nella zona a nord della città di Oberhausen, che diventò il nucleo iniziale di  Augusta Vindelicum, il futuro capoluogo della provincia della Rezia. Augusta/Augsburg è così probabilmente la seconda città più antica della Germania  e comunque una delle più grandi città romane a nord delle Alpi. L’insediamento abbracciava circa 25 ettari, nel suo periodo di fioritura contava tra i 10.000 e i 15.000 abitanti ed aveva tutto quello che una città romana di provincia poteva offrire: tempio, mercato, palazzo del governatore, teatro, terme… Ogni casa era provvista di acqua corrente. La Via Claudia Augusta attraversava la città ad ovest e nella parte centrale, dal municipio alla fontana di Mercurio, coincide con la strada storica principale del centro storico. Augusta/Augsburg divenne ancora più importante quando i ricchi imprenditori Fugger, alla fine del Medioevo-inizio dell’Età moderna, dalla loro città natale  dominarono economicamente il mondo. Più tardi i principi vescovi di Augusta/Augsburg  governarono un vasto territorio che arrivava fino al Tirolo.

Augsburg bei Nacht, Maxstraße, Foto Regio Augsburg
Augsburg Goldener Saal im Rathaus, Foto Regio Augsburg
Römermauer in Augsburg, archäologische Nischen, Dom, Foto Regio Augsburg
Augsburg Rathausplatz, Foto Regio Augsburg, Christine Pemsl
Radfahrer in der Fuggerei, Foto Regio Augsburg
Augsburg im 14. Jhd
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Ad Augsburg/Augusta il ciclista può seguire il Lech oppure superare il fiume utilizzando il ponte MAN a nord e attraversare la città pedalando, per apprezzare alcuni luoghi della capitale romana di provincia di un tempo e della città dei ricchi Fugger.
Il percorso attraverso la città ripercorre in gran parte il tracciato originale della strada romana, passando accanto al duomo, dove  è stata creata una nicchia archeologica, attraversando la piazza del Municipio, con la fontana di Augusto, e lo splendido viale Max-Straße con le fontane di Mercurio e di Ercole. Sulla Max-Straße si affacciano anche la basilica di Sant’Ulrico e Santa Afra ed il palazzo di città dei Fugger. Un poco più ad est si trova il primo quartiere popolare al mondo, la “Fuggerei”, da loro creata.
Passato il Giardino botanico il percorso ciclabile ritorna sul Lech, dove si riuniscono le 2 varianti. Da là si prosegue verso sud nel bosco Siebentischwald.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 04

ATTRAVERSO IL LECHFELD
DA AUGSBURG FINO A
LANDSBERG AM LECH

  • 04

Il Lechfeld è una pianura alluvionale marcatamente piatta, che divenne tristemente nota a causa dell’omonima battaglia del 955. Già in epoca romana la pianura era abitata. Si suppone che la stazione di sosta romana ad novas, annotata nell’antica mappa stradale Tabula Peutingeriana, si trovasse ad Igling. Anche a Untermeitigen doveva esserci un impianto difensivo tardoromano.  A sud di Augusta/Augsburg si trova la moderna città di Königsbrunn, in cui si può ammirare un santuario di Mitra. Il luogo venne nuovamente abitato solamente all’inizio del XIX secolo. Come la località di Obermeitingen, anche Königsbrunn appartiene al distretto di Augusta/Augsburg e a sud confina con il distretto di Landsberg am Lech. La strada romana che proseguiva in direzione delle Alpi puntando alla propria meta, si può vedere particolarmente bene per lunghi tratti a Lechfeld. Il percorso di viaggio si snoda lungo l’antica strada provinciale attraverso  località pittoresche. Graben è tra l’altro la città  natale di Hans Fugger.

Mercateum Königsbrunn Lechfeld Augsburger Land, Foto Königsbrunn
Mythräeum Heiligtum Lechfeld Augsburger Land, Foto Tschaikner
Historsche Radlergruppe Igling Ammersee, Foto Tschaikner
Schloss Igling Landkreis Landsberg, Foto Tschaikner
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Da Augsburg/Augusta il percorso ciclabile si snoda attraverso il bosco di Siebentisch verso Königsbrunn, teatro della famosa battaglia del Lechfeld. Là nel Mercateum si può vedere la celebre Tabula Peutingeriana, una carta stradale romana, e nell’area del cimitero un santuario di Mitra. Passata la città il percorso incrocia l’autostrada, e di qui segue una delle più lunghe tratte sul tracciato originale, perfettamente diritto, della strada romana.  Attraversando prati, campi e graziosi paesini prosegue in direzione di Landsberg am Lech.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 04
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 05

LANDSBERG AM LECH
IL PONTE SULLA
VIA CLAUDIA AUGUSTA

  • 05

L’importante Via del sale, da Reichenhall attraverso Monaco, incrociava in questi paraggi la Via Claudia Augusta nel suo percorso verso la Svizzera. Nel 1158 il duca di Baviera Enrico il Leone da Kaufering la spostò leggermente più a sud. Contemporaneamente fece costruire un ponte e a sua difesa trasformò l’impianto difensivo esistente nel “Castrum Landespurch”. L‘insediamento in rapida crescita, che già nel XIII secolo era stato elevato al rango di città di Lebensberg/Landsberg, sorse sotto la sua protezione, incastonato tra i fiumi Lech e Lechhochufer. A partire dal XIX secolo si è sviluppata l‘area urbana, ora molto più ampia a ovest del Lech. La Via Claudia  Augusta prosegue ancora per una tratta ad ovest, attraversando la zona comunale ed ebbe però  - come la via d’acqua del Lech – grande importanza per lo sviluppo economico della città. La città vecchia, su cui il Medioevo ha lasciato la sua impronta, è accessibile  solamente attraverso il ponte o le sue porte e dispone ancora di una parte della sua cinta muraria più volte ampliata.  Il pezzo forte è la piazza principale nel suo nuovo allestimento.

Landsberg Am Lech, Foto Landsberg
Hauptplatz Landsberg Am Lech, Foto Landsberg
Landsberg Am Lech Mutterturm, Foto Landsberg
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A Landsberg am Lech il ciclista può scegliere se seguire la ciclabile che passa per i paesi situati nel  territorio ad ovest della città, che corrisponde in gran parte alla strada romana, oppure dirigersi verso il centro storico. Questo percorso attraversa dapprima la parte occidentale della città, sviluppatasi a partire dall’Ottocento. Il ponte che il ciclista percorre per raggiungere la parte medievale della città è lo stesso ponte della Strada del Sale. Sulla riva opposta del Lech si trova la pittoresca piazza principale cittadina con l’antico municipio e la Schmalzturm, la torre attraverso cui la via del sale entrava in città. Si riprende il percorso ciclabile attraverso la via del sale, che già nel Medioevo univa la città con la strada medievale erede della Via Claudia Augusta.

Übersichtskarte Teilabschnitt 05
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 05
Übersichtskarte Teilabschnitt 06
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 06 Lechrain

FUCHSTAL & LECHRAIN
DA LANDSBERG AM LECH
A SCHONGAU

  • 06

Tra Landsberg e Schongau il percorso di viaggio conduce, attraverso la Fuchstal, a Epfach, la romana Abodiacum e quindi lungo la riva alta del Lech verso Kinsau, Hohenfurch e nell’originaria parrocchia di Altenstadt di Schongau. Fuchstal, la valle della volpe, è il nome dato alla valle del ruscello Wiesbach tra la riva alta del Lech ed una dorsale boschiva ad ovest, con le località di Unterdießen, Asch, Leeder e Denklingen. La parola “Volpe” è attribuita alla forma della valle e alla colorazione brunastra dei campi in autunno. Prima di Hohenfurch, che appartiene già al distretto di Weilheim-Schongau, per la prima volta dopo Donau-Ries il territorio si fa dolcemente collinare. Le località in questo tratto sono particolarmente originali e tranquille. Highlight storici sono sicuramente il sito dell’antico castrum romano di Abodiacum sul Lorenzberg, su di una penisola nell’ansa del Lech presso Epfach.

Unterdiessen, Blick Zum Schluss, Fuchstal, Foto Underdiessen
Maluramuseum, Unterdiessen, Fuchstal, Foto Maluramuseum
Denklingen Landsberg Fuchstal, Foto Tschaikner
Lech bei Epfach, Denklingen, Fuchstal, Foto Tschaikner
Lorenzberg, Epfach, Denklingen, Foto Tschaikner
Römisches Museum Epfach, Kastell Abodiacum, Foto Tschaikner
Claudius Paternus Clementianus, Epfach, Denklingen, Foto Tschaikner
Lechschleife Epfach Denklingen, Foto Tschaikner
Kinsau, Lechrain, Lechhochufer, Ammersee, Foto Kinsau
Lech Erlebnisweg, Hohenfurch, Kinsau, Foto Hohenfurch
Hohenfurch Auerberland Pfaffenwinkel, Foto Hohenfurch
Schönach, Hohenfurch, Auerbergland, Foto Hohenfurch
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Dopo Landsberg la ciclabile abbandona il tracciato della strada romana per passare tra i pittoreschi villaggi della Fuchstal: Oberdießen e Unterdießen, Asch e Leder nonché Denklingen. Si torna poi alla strada romana, che fino a Kinsau corre lungo la pittoresca alta riva del Lech. Sul Lorenzberg, con la chiesa di San Lorenzo a Epfach, si trovava un tempo un castrum romano, di cui ci si può fare un’idea nel piccolo Museo romano. Dopo Kinsau  il percorso passa per Hohenfurch e Schwabniederhofen andando verso Altenstadt, la parrocchia originaria Schongau, sulle tracce della strada romana.

Übersichtskarte Teilabschnitt 07
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 07 Schongau Peitingen

SCHONGAU & PEITING
UN IMPORTANTE CROCEVIA

  • 07

Nella tarda età romana un’ulteriore strada romana attraversava le Alpi passando per Garmisch e il passo del Brennero. Anch’essa era chiamata Via Claudia, ma senza “Augusta” (=imperiale). Nel Medioevo le due strade, che continuavano ad essere utilizzate, si chiamavano Via superiore e Via inferiore e là dove si incrociavano era possibile fare dei buoni affari, sia in epoca romana che in seguito.  A est del Lech, a Peiting, una villa rustica documenta l’elevata cultura abitativa dei Romani.

Anche Schongau, trasposta nel XIII dall’originale parrocchia di Altenstadt sulla più sicura altura, poté svilupparsi presso il nodo stradale raggiungendo una notevole fioritura.  Nel 1331 la città ottenne persino il diritto di battere moneta. Il centro storico possiede ancor oggi la propria cinta muraria completa e la si può raggiungere solo attraverso una delle porte. Anche i numerosi resti di edifici sacri nel territorio circostante raccontano di uno stato di prosperità. La regione si chiama Pfaffenwinkel e Schongau e Peiting ne sono le porte di accesso. L’edificio sacro più conosciuto è la chiesa di Wies, patrimonio dell’umanità.

Altenstadt, Basilika, Pfaffenwinkel, Foto Tschaikner
Luftbild Altstadt Schongau, Foto Schongau
Schongau Stadtmauer, Maxtor, Pfaffenwinkel, Foto Schongau
Schongau, Gaukler, Ballenhaus, Lechrain
Peiting Panorama, Pfaffenwinkel, Foto Peiting
Peitinger Villa Rustica, Frühling, Pfaffenwinkel, Foto Peitinger Villa Rustica
Villa Peiting Hypocausten Ausgrabung Pfaffenwinkel, Foto Peitinger Villa Rustica
Wieskirche, Pfaffenwinkel, Weilheim, Foto Via Claudia Augusta
Wieskirche Orgel, Pfaffenwinkel, Weilheim, Foto Wikimedia Mtag
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Poco prima di Altenstadt il ciclista deve decidersi se effettuare una deviazione nel centro storico medievale di Schongau e alla villa rustica di Peiting oppure attraversare Altenstadt pedalando nella zona del tracciato della strada romana. Qui si può ammirare la ricostruzione di un tratto di strada romana e la basilica romanica a volta. Si passa quindi ai margini della città di Schongau in direzione di Burggen.

Übersichtskarte Teilabschnitt 08
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 08 Auerbergland

LA ZONA DELL‘AUERBERGL
ATTORNO ALLA MONTAGNA
ABITATA DA MILLENNI

  • 08

Dai Comuni della zona collinare attorno all’Auerberg è scaturita l’iniziativa di ridar vita all’intera Via Claudia Augusta. Nella zona dell’Auerberg la strada romana  si può riconoscere in più punti e i Comuni ed i loro abitanti hanno escogitato qualcosa per attirare l’attenzione: con il millenario sito abitato sull’Auerberg, il paese degli zatterieri Lechbruck am See, il centro informativo sulla tratta bavarese della Via Claudia Augusta oppure il viaggio in nave sul Forggensee sulle tracce della strada romana, e alcuni highlight storici. Quanto al panorama, la regione colpisce per le sue colline dolcemente verdi, per i boschi verdeggianti e i numerosi laghi sullo sfondo delle Alpi. Tra di essi sono disposte pittoresche località di villeggiatura, che hanno mantenuto il loro carattere di villaggio. Nella zona dell’Auerberg la strada romana si snoda prevalentemente lungo il fiume Lech ed in parte attraverso il fiume stesso, nel luogo in cui è stata fatta la diga poco prima del Forggensee.

Bernbeuren Haslacher See Auerbergland, Foto Tschaikner
Burggen Bauernhof Baum St Anna Strasse Pfaffenwinkel, Foto Via Claudia Augusta
Kirche, Auerberg, Bernbeuren, Foto Anton Vorauer
Lechfloss, Lechbruck Am See, Ostallgäu, Foto Tschaikner
Rosshaupten, Pfannerhaus, Dokumentationszentrum, Foto Via Claudia Augusta
Forggensee, Schiff, Meilenstein, Tiefental, Rieden Am Forggensee, Ostallgäu, Foto Lois Lammerhuber
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Da Schongau il percorso ciclabile si snoda attraverso il paesaggio collinare dell’Algovia, in cui il verde intenso dei boschi si alterna a quello vivace dei prati, spesso inframezzati da laghi e stagni. Ben poche altre sezioni presentano una quota altrettanto elevata di tracciato originale. Il percorso conduce poi a Burggen, con la St.-Anna-Straße, posta sotto tutela, con le sue case contadine tipiche della regione.  Si arriva poi al villaggio degli zatterieri, Lechbruck am See. Lungo la strada ci si può far tentare da una deviazione sull’Auerberg e a Bernbeuren, con il Museo dell’Auerberg. Sulla via per Rosshaupten vi aspettano moltissimi specchi d‘acqua, la cappella di Sameister, un pittoresco luogo di sosta su di una collina, con una riproduzione del fotografatissimo miliario romano, nonché il Parco artistico della Via Claudia Augusta. Non ci si dovrebbe lasciar sfuggire nemmeno il Centro di documentazione bavarese della Via Claudia Augusta a Rosshaupten. Da lì la ciclabile segue la riva del lago artificiale Forggensee.

Übersichtskarte Teilabschnitt 08
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 08 Auerbergland
Übersichtskarte Teilabschnitt 09
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 09 Füssen Schwangau

FÜSSEN & SCHWANGAU
LA REGALE ALGOVIA AL COSPETTO DELLE ALPI

  • 09

Il meraviglioso territorio in cui il Lech scaturisce dalle Alpi era popolato sin dall’epoca dei Romani. Un castrum romano coronava lo Schlossberg di Füssen, ai cui piedi passava la Via Claudia Augusta. L’odierna via del passeggio Reichenstraße nel centro storico è posta direttamente sul tracciato romano. Presso la stazione a valle della funivia del Tegelberg a Schwangau, i resti di un bagno privato di una villa rustica testimoniano l’elevata cultura abitativa dell’epoca romana. La fondazione della città di Füssen, di impronta medievale, con la sua grande tradizione nella liuteria, risale a S. Magnus, che si stabilì qui nell’VIII secolo come eremita.  Sul sito della sua cella nel IX secolo venne fondato un monastero benedettino, chiamato in suo onore S. Mang. Più tardi i Wittelsbach, in particolare re Ludwig, scoprirono per i loro castelli la pittoresca zona posta davanti alle Alpi. Si trovano a Schwangau, dove gli ospiti nel complesso termale delle Königliche Kristall-Therme possono dedicarsi al benessere – proprio come i Romani.

Der Lech und die berge bei Nacht in Füssen
Rathaus, Klosterhof, Museum, Foto Tschaikner
Reichenstraße, Fußgängerzone, Füsse, Foto Tschaikner
Schwangau, Kristalltherme
Römerbad, Foto Schwangau
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Il percorso ciclabile prosegue dapprima seguendo la riva del  Forggensees con splendide vedute del castello di  Neuschwanstein e della città. A Füssen il ciclista viene accolto dalla “Ludwig’s Festspielhaus”. Fino all’Ufficio informazioni turistiche la ciclabile si snoda per lo più sul tracciato originale della strada romana. Di là si può – sempre sul tracciato originale – attraversare il centro storico con la bicicletta a mano. La “Reichenstraße” è oggi zona pedonale al di sopra della quale troneggia il castello Hohes Schloss. La ciclabile passa ad ovest attorno al centro cittadino. Presso il ponte sul Lech si può fare una deviazione verso Schwangau e i castelli regali.  Da lì, chi lo desidera, può raggiungere Pinswang in Tirolo  — direttamente attraverso la via acciottolata “Fürstenweg“. Dal ponte ciclabile di Füssen la pista prosegue in direzione del Tirolo lungo il Lech  e quindi lungo la pittoresca strada di campagna.

Übersichtskarte Teilabschnitt 09
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 09 Füssen Schwangau
Flug Übersichtskarte Österreich, Tirol, Reutte, Imst, Landeck, Tirol West
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 10 Lechauen

VISTA A VOLO D’UCCELLO DEL TIROLO
LUNGO LA VIA CLAUDIA AUGUSTA
IN ETÀ ROMANA

Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

“4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI”
(EDIZIONE REGIONE PARCO NATURALE REUTTE)

Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

Testo della mappa storica di ...
100 D.C.

La porta nelle Alpi

La strada romana attraversava le Alpi come fossero una porta d’accesso. Poiché spesso il fiume Lech occupava l’intera valle, per raggiungere la conca di Reutte doveva già superare due alture, tra Stiglberg e Kratzer nonché al Kniepass. Il tracciato della strada romana venne ancora utilizzato fino al 1784 e la strada provinciale passa ancor oggi per il Kniepass. Prima della salita verso Ehrenberg la Via Claudia Augusta percorreva il territorio comunale di Breitenwang, dove si suppone una stazione di posta (mansio) ed il primo piccolo insediamento nel fondovalle. Reutte si sviluppò solamente in seguito, lungo la via del sale. Ancor oggi Breitenwang è il centro religioso del distretto.


1504

Reutte fiorisce

Il fiume Lech con il suo esteso terri-to---rio alluvionale caratterizzava il fon-dovalle anche nel 1504, che viveva essenzialmente grazie alla strada del sale posta tra Hall in Tirolo e la zona del lago di Costanza. Nel 1464 era stato costruito un ponte tra Lechaschau e Reutte, che aveva sostituito il guado del fiume Lech presso Höfen. Un magazzino del sale e numerose locande sulla strada fecero diventare Reutte il centro dell’Außerfern tirolese. Nel 1489 ottenne da Sigismondo il Danaroso il diritto di tenere mercati. Al di sopra della valle troneggiava il castel Ehrenberg. Un muro chiudeva la strettoia della valle: qualsiasi traffico doveva passare attraverso le poste della stazione doganale. Presso Pflach esisteva una ferriera. Dal 1327 Vils, che non apparteneva ancora al Tirolo, era una città ed era provvista di una cinta muraria con 2 torri poste a nord e a sud.


1780

intensamente fortificato

Numerose fortificazioni poste nella zona di confine tra Baviera e Tirolo caratterizzavano la regione attorno al 1780. Oltre allo sbarramento di Ehrenberg, cresciuto attorno a due ulteriori fortezze, c’erano numerosi avamposti fortificati. Il comune-mercato di Reutte posto ai suoi piedi contava già circa 1000 abitanti. Numerose nuove strade erano state appena costruite. Quella da Reutte a Kempten attraverso Vils passava così a sud accanto alla città al di fuori delle mura, la strada da Füssen verso Pinswang attorno allo Stiglberg. Il ponte di S. Ulrich venne realizzato solo nel 1914. Poco dopo l’inizio del XX secolo la ferrovia locale bavarese già esistente venne prolungata fino alla linea dell’Außerfern, che conduceva prima fino a Reutte. Allora il fiume attorno a Reutte non era regimentato.

v
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 10 Lechauen

IL FIUME NATURALE LECH
ALLE PORTE DEL TIROLO
E DELLE ALPI

  • 10

Al confine tra Germania ed Austria le prime creste montane formano la porta di accesso  attraverso cui la Via Claudia Augusta conduce nelle Alpi e nella regione del Parco naturale di Reutte, in Tirolo. Qui inizia quella parte del Lech, che, unico nelle Alpi settentrionali, è rimasto allo stato originario per lunghi tratti.  Vasti banchi di ghiaia e a tratti il paesaggio alluvionale che abbraccia l’intera valle dominano il regno dell’ultimo selvaggio, come viene denominato il fiume nella mostra del Parco naturale. Il Lech ha anche sempre determinato dove possono sorgere insediamenti e svilupparsi strade. Poiché parte della valle era continuamente allagata, il tracciato romano della Via Claudia Augusta già da Füssen e fino al bacino di Reutte passava per due alture: sul crinale tra Stiglberg e Kratzer e attraverso il valico del Kniepass.

Brücke über dem Lechfall
Baumkronenweg Ziegelwies, Foto Walderlebniszentrum
Radweg zwischen Füssen und Pinswang
Vilseck
Scheiben Schießen Pinwang
Radweg in Lechauen
Blick Vom Vogelbeobachtungsturm in Lechau, Foto Tschaikner
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Dal centro storico di Füssen si pedala lungo il Lech. Dalla parte meridionale, girandosi, si gode di una magnifica vista sulla città. In direzione dell’Austria il percorso ciclabile si snoda parallelo al Lech e alla pittoresca vecchia strada, che è in parte un viale. In seguito essa si discosta leggermente dal fiume e attraversa i pittoreschi villaggi di Unterpinswang e Oberpinswang, prima di valicare il Kniepass in direzione di Pflach, come al tempo dei Romani. Ai margini della pianura alluvionale del Lech, attraversando i prati, la ciclabile arriva infine al capoluogo distrettuale, Reutte.

Auskunft erteilt die

Via Claudia Augusta Info
www.viaclaudia.org
info@viaclaudia.org
0043 664 27 63 555

Detailfragen zur Region beantwortet am Besten die

Touristinfo der Naturparkregion Reutte
www.reutte.com
Untermarkt 34, 6600 Reutte
info@reutte.com
0043 5672 62 336 40

Übersichtskarte Teilabschnitt 11
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 11 Reuttener Becken, Ehrenberg

IL CENTRO DELL‘AUSSERFERN
IL MERCATO DI REUTTE E BREITENWANG

  • 11

Nella conca di Reutte la Via Claudia Augusta passava per Breitenwang, in direzione Ehrenberg. In questa località si trovava verosimilmente una stazione di sosta romana, prima che la strada romana iniziasse a salire. Agli inizi della Via del sale, da Hall in Tirolo alla zona del lago di Costanza, la strada fu spostata nel 1464 a Reutte e la città mercato si sviluppò fino a divenire il centro del distretto. Numerosi edifici testimoniano di questo tempo. Caratteristici di Reutte sono i dipinti architettonici sulle facciate, molti dei quali provengono dalla famiglia di artisti Zeiler. A sud di Reutte troneggia il complesso del castello di Ehrenberg, le cui quattro fortezze avevano un tempo la funzione di sbarramento difensivo della valle nei confronti della Baviera. C‘erano persino fortezze anteriori tra Pflach e Pinswang o Musau, dove un tempo si trovava il confine. Per inciso, Vils era una città bavarese con un muro di cinta.

Dekanatspfarrkirche Breitenwang, Foto Breitenwang
Tourenradfahrer
Museum Grünes Haus Reutte Untermarkt Architekturmalerei
Denar Lugdunum
Kellerei Saal
Rennradfahrer Kreisverkehr Untermarkt
Burgruine Ehrenberg Morgennebel
Museum Ausstellung Dem Ritter Auf Der Spur Ehrenberg Burgenwelt
Ebikerin Qualität voller Schotter zwischen Ehrenberg und Heiterwang
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Dai campi vicini al fiume il percorso ciclabile conduce al centro della città-mercato, passando inizialmente per la zona a traffico limitato del Mercato di sotto (Untermarkt). Alla rotonda comincia il Mercato di sopra (Obermarkt) e ora si pedala sulla via del sale. Attenzione a non lasciarvi sfuggire il bivio che dapprima va in direzione di Spital e poco dopo sale verso Ehrenberg. Dai castelli di Ehrenberg il percorso ciclabile si arrampica su un sentiero acciottolato, che segue la via del sale, leggermente ripida. La strada romana, in continua salita, può purtroppo essere rintracciata solo in alcuni punti.

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Untermarkt 34
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v
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 10 Lechauen
Übersichtskarte Teilabschnitt 13
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI" (EDIZIONE TIROLER ZUGSPITZ ARENA)

  • 12
Übersichtskarte Teilabschnitt 13
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet

Testi delle cartine storiche di ...
400 dopo Cristo

Strade magistralmente realizzate

L’obiettivo dei costruttori romani di strade era quello di realizzare il collegamento più rapido possibile dall’Adriatico o dal Po ffiifino al Limes. Nello stesso Tirolo la Via Claudia Augusta conta perciò solamente 4 tornanti. Ciononostante la prima strada trans-europea ha una pendenza relativamente costante anche nei complessi attraversamenti dei passi. Un’opera magistrale è anche la porzione di strada che supera la zona paludosa di “Moos”  su migliaia di tronchi d’albero, posta tra  Lermoos, Ehrwald e Biberwier, nelle cui vicinanze si trovavano due insediamenti, quello di Ehrwald, che esisteva già prima dei Romani e continuò ad esserci anche in epoca romana, ed uno fondato dai Romani stessi, attorno alla stazione di sosta di Biberwier, immediatamente prima del Fernpass.


1599

Vivere della strada

Se la strada romana viveva del primo mercato interno europeo, senza alcuna dogana o pedaggio, l’epoca della “via del sale” è segnata dal Rodfuhrwesen, il sistema di diritti sui trasporti. I conffiifinanti avevano il privilegio esclusivo sul trasporto di determinate merci (come il sale) da un luogo a quello successivo. La popolazione lungo la strada traeva proffiifitto sia da un sistema che dall’altro. Cosa di cui le genti dello “Zwischentoren“, la zona posta tra le porte di Ehrenberg e di Fernstein, presero presumibilmente piena coscienza solo quando il passo dell‘Arlberg divenne nuovamente transitabile. Il traffico venne spostato altrove ed essi caddero nella povertà più nera. Molti abitanti dell’Außerfern dovettero andare a lavorare come manovali nelle regioni settentrionali, dopo essersi trovati per prendere congedo nell’unica chiesa corporativa austriaca a Bichlbach. Anche i bambini partivano per lavorare come servi stagionali in Svevia, venendo perciò detti “Schwabenkinder”.

 


1926

Nuovi collegamenti

Nella seconda metà del XIX secolo cominciò una nuova ondata di accessibilità dello “Zwischentoren”, la zona tra le due porte di Ehrenberg e Fernstein, attraverso cui passava fiffiino al 1856 la strada del Fernpass. In seguito venne costruita l’attuale strada. Nel 1913 venne prolungata la ferrovia dell‘Außerfern, che in precedenza terminava a Reutte. Come alternativa al tracciato realizzato che passando per Garmisch proseguiva verso Innsbruck, si discusse anche di un collegamento attraverso Gaistal, Leutasch e Seefeld. C’erano inoltre progetti per un collegamento ferroviario per Imst, con un tunnel sommitale del Fernpass, come si prevede oggi per le auto. La “ferrovia dello Zugspitze” tirolese fu una delle prime ferrovie di montagna  e promosse il turismo in questa regione.

Übersichtskarte Teilabschnitt 12
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 12 Nördliches Zwischentoren

ZWISCHENTOREN
LA VITA SULLA E
CON L’ANTICA STRADA

  • 12

A partire da Heiterwang il paesaggio appare decisamente alpino. Si capisce che in primavera rimane a lungo coperto dalla neve. Quello che conferisce particolare fascino ad una vacanza, significa da sempre per i contadini tantissimo lavoro e poco profitto.  Il territorio tra le due porte di Ehrenberg e di Fernstein, detto letteralmente “Zwischentoren”, visse e si giovò perciò per lungo tempo e in larga parte della strada. Molti possedevano una piccola comunità agricola per il proprio sostentamento e lavoravano inoltre come imprese di trasporto o guadagnavano del denaro con servizi offerti ai viaggiatori di passaggio. Per avere sufficiente cibo per le proprie e le altrui bestie, i pendii venivano falciati fino alla vetta – come si può vedere ancor oggi tra Heiterwang e Bichlbach. Quando la strada perse di significato prima con la costruzione della strada di valico dell’Arlberg ed ancor più con la ferrovia dell’Arlberg, la popolazione divenne molto povera e se ne andò lontano, chi a fare l’artigiano itinerante e chi come “Schwabenkinder” (figli di famiglie povere che lavoravano  come braccianti in Alta Svevia).

Heiterwang See Schiff Einsteigen, Foto Anton Vorauer
Salzstrasse
Zunftkirche Bichbach Tiroler Zugspitz Arena, Foto Anton Vorauer
Zunftmuseum Bichlbach
Musikkapelle Bichlbach
Radweg Heiterwang Bichlbach Tiroler Zugspitz Arena, Foto Anton Vorauer
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Come il tracciato romano e la via del sale, il percorso ciclabile passa attraverso le porte della Chiusa di Ehrenberg. Per molti secoli questa era l’unica possibilità per oltrepassare la strettoia, dove i carrettieri dovevano pagare il pedaggio. Si prosegue quindi su sentieri forestali per Heiterwang attraversando il Klausenwald, il “bosco della chiusa”. Fino alla periferia il ciclista pedala nella zona della strada romana, quindi attraverso la località sulla via del sale, che descriveva lì un ampio arco. Poi attraverso prati verdi e fioriti si va verso Bichlbach. Sullo sfondo il “Mähberg”, il “monte falciato”, che fino al tardo secolo scorso veniva falciato fin sulla vetta.  La ciclabile segue la via principale di Bichlbach, che corrisponde in larga misura alla strada romana. Attraverso prati e boschi si va infine verso  Wengle, Lähn e nella conca tra  Lermoos, Ehrwald e Biberwier.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 12 Nördliches Zwischentoren
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet

L’ARENA NATURALE
SUL VERSANTE TIROLESE
DELLA ZUGSPITZE

  • 13

Arrivando verso Lermoos si comprende perché la regione si chiama “Tiroler Zugspitz Arena”. Nel Manege è situata la pittoresca zona umida detta  “Moos”, attraverso cui un tempo – realizzata su migliaia di tronchi d’albero – passava la Via Claudia Augusta. Nelle “logge” poste tutt’attorno sono disposte le vivaci località di vacanza Ehrwald, Lermoos e Biberwier. Le tribune dell’Arena sono costituite dal favoloso mondo alpino. La cima più famosa è la Zugspitze, la montagna più alta della Germania, raggiungibile dal 1926 da Ehrwald con la ferrovia tirolese della Zugspitze. La sua costruzione, in seguito alla perdita di importanza economica della vecchia strada, fu un simbolo per l‘inizio di un nuovo futuro economico per le “Zwischentoren” nel settore turistico.

Tiroler Zugspitz Arena Panorama
Grabung Prügelweg Lermoos
Ehrwald Kirchplatz
Brauchtum Bergfeuer Ehrwald
Biberwier
Adlergemme
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Alla periferia di Lermoos il percorso ciclabile passa al di sotto della superstrada del Fernpass, volendo è questa l’odierna strada a lunga percorrenza Via Claudia Augusta, che poco dopo entra nel Lermooser Tunnel. Inizialmente il ciclista segue la massicciata della ferrovia dell’Außerfern e percorre poi la pittoresca zona paludosa di “Moos”, posta tra le tre località, in direzione di Biberwier. Là il percorso passa accanto al luogo in cui qualche anno fa gli archeologi hanno riportato alla luce una stazione di sosta romana.  Alla pittoresca piccola località fa seguito la salita verso il Fernpass.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 13 Zugspitz Gebiet
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI"
(EDIZIONE IMST)

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst

Testo della mappa storica di ...
100 D.C.

Antica zona d‘insediamento

Nel 763 compare nelle fonti scritte “Oppidum Humiste”. Oppidum è un insediamento fortifificato preromano. Il fatto che venga menzionato dopo l’età romana fa riferimento ad un popolamento continuativo a partire dall’epoca preromana, che si potrebbe collocare sul “Bergl”, l’altura al di sopra del centro cittadino di Imst. Anche Dormitz presso Nassereith ci sono testimonianze di un popolamento protostorico. Qui e là i Romani costruirono stazioni lungo la Via Claudia Augusta. Attorno ad esse si svilupparono degli insediamenti. Ad Imst, che era il luogo abitato più importante tra Füssen e Merano, si presume che fosse parallelo al popolamento preromano. Un popolamento protostorico e romano è presente inoltre anche sul lato esposto al sole del Tschirgant, a Karrösten e Karres.


1550

Roccaforte dell’attività mineraria

La regione lungo la Via Claudia Augusta tra il Biberwier e la valle dell’Inn fu da molti punti di vista una roccaforte dell’attività mineraria. Nei monti del Mieming ad est, nelle Alpi della Lechtal a nord e sui pendii del Tschirgant a sud si trovavano importanti regioni minerarie storiche. Soprattutto nella parete rocciosa del “Wannig”, davanti a cui giace  Nasserreith, si trovano, osservandola da vicino, numerosi orifizi. Venivano estratti soprattutto piombo sotto forma di tetraedrite per la miniera d’argento di Schwaz e zinco. In più Imst, oltre ad essere sede di mercato e nodo stradale, era sede del tribunale minerario, la cui sfera d’azione si estendeva fino l’Ausserfern e verso il Vorarlberg.


1901

Città a lungo negata

Già da millenni Imst è il più importante insediamento tra Füssen e Merano ed un importante nodo stradale. Dal tardo medioevo è sede di mercato e dal XV al XVII secolo aveva sede un tribunale minerario, il cui raggio d’azione giungeva ffiino all’Außerfern e verso il Vorarlberg. Se gli infflluenti signori di Starkenberg non fossero stati contrari, perché Imst sarebbe quindi stata direttamente soggetta al principe territoriale, la metropoli della  Gurgltal sarebbe divenuta già 700 anni fa una città cinta da mura. Dopo un incendio nel 1822, di cui furono vittime 206 delle 220 case, Imst fu ricostruita e nel 1898 venne finalmente elevata al rango di città. Imst è inoltre nota anche per i suoi  avicoltori e i suoi mercanti.

Übersichtskarte Teilabschnitt 14
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 14 Ferpass

LA FRANA DEL FERNPASS
ANTICHE VIE ATTRAVERSO
UNA NATURA AFFASCINANTE

  • 14

Il Fernpass si è formato 4.000 anni fa a causa di una frana che ha ostacolato il transito. La fauna e soprattutto la flora dovettero riconquistare faticosamente il paesaggio. Ancor oggi lo strato di humus è modesto e si vede che la vegetazione, nonostante l’altezza relativamente contenuta del passo (altitudine attuale 1216 metri, altitudine del passo romano 1260 metri) risulta d’alta montagna. L’affascinante paesaggio è attraversato da sentieri e strade di epoca preromana e romana, della prima Età moderna, dell’Ottocento e dell’epoca attuale. Attualmente è in discussione la costruzione di un tunnel sotterraneo. La strada romana Via Claudia Augusta conduceva dritta da Biberwier fin su all’antico Fernpass. Il suo percorso coincide in questa zona in buona parte con quello della linea dell’alta tensione. Dalla quota più elevata si scende al lago Sameranger See con una pendenza costante lungo il pendio. Dal tardo Medioevo la strada del Fernpass attraversava l’omonimo valico alla stessa altitudine di quello attuale.

Fernpass Blindsee, Foto Anton Vorauer
Fernpass Salzstrasse Mittelalter, Foto Anton Vorauer
Fernsteinsee Schloss Fernpass
Radshuttle Radfahrer Fernpass Fernstein
Tourenradler Fernstein
Hotel Schloss Fernstein
Fernstein Gemälde Frühneuzeitliche Strasse
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Varcare il passo affidandosi alle proprie forze è impresa faticosa. La tappa offre però le impressioni uniche del paesaggio creato da una vasta frana e dei numerosi ed estesi tratti del tracciato romano della Via Claudia Augusta, come pure della strada che le era succeduta nel tardo medioevo. Inoltre è una sensazione entusiasmante aver valicato il passo da soli. Perché quella del passo sia un’esperienza a tutto tondo si consiglia di calcolare tempi di percorrenza più lunghi rispetto alle altre tappe, e mettersi precauzionalmente nell’ordine di idee di spingere la bicicletta per qualche centinaio di metri. Anche i Romani scendevano sicuramente spesso dai carri, per aiutare le bestie da tiro. Altrimenti si può prenotare per SMS uno shuttle che trasporta i ciclisti oltre il passo. Da Biberwier per breve tempo il percorso ciclabile scorre parallelo alla strada su di una corsia ciclabile. Poi piega a sinistra in un sentiero forestale che passando accanto al lago Weissensee porta su al vecchio passo del Fernpass. Nel punto in cui il sentiero forestale tocca la strada statale, dall’altro lato della strada ci si può avviare verso il Blindsee, uno dei più amati laghi balneabili alpini. Raggiunta l’altitudine del vecchio passo, che risale ai Romani, si ha una splendida vista sul paesaggio franoso e sulle almeno cinque strade che nel corso della storia condussero al Fernpass. Il tracciato facilmente riconoscibile della strada romana devia poco dopo a sinistra rispetto al sentiero forestale e discende adagio la montagna. La ciclabile segue inizialmente il sentiero forestale, prosegue in direzione dell’attuale Fernpass, percorrendo la strada tardomedievale nella nicchia “Afrigal”, originata da una frana rocciosa. Su sentieri forestali e in parte su sentieri acciottolati più stretti, il percorso scende infine al castello di Fernstein, dove varca le porte dell’antica stazione doganale.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 15 Gurgltal
Übersichtskarte Teilabschnitt 15
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 15 Gurgltal

GURGLTAL, STORICA ROCCAFORTE
DELL’INDUSTRA MINERARIA
E DEL CARNEVALE

  • 15

La Gurgltal è un idillio paesaggistico che affascina gli amanti del relax nelle vicinanze ed i turisti. La pittoresca valle fu abitata fin dall‘antichità, come testimonia un santuario a Dollinger-Lager sul versante settentrionale tra Nassereith e Tarrenz, che venne verosimilmente utilizzato dall’età di Hallstatt fino a quella romana. La strada romana, proveniente da Fernstein, proseguiva dritta fino alla chiesa parrocchiale di Nassereith e  poi sul versante meridionale della valle, per evitare il rischio di caduta massi della parte assolata. Tra Strad e Tarrenz  attraversava la valle e si snodava lungo il pendio assolato, in direzione di Imst. Nassereith era già nella preistoria e in epoca romana un nodo di traffici, in cui si incontravano le strade che passavano nella Gurgltal e attraverso l’altopiano di Mieming. A Dormitz, poco distante dalla strada romana Via Claudia Augusta, è attestato un insediamento romano e nel bosco di Strad c’era una locanda romana.  Inoltre nella zona di Dormitz si suppone ci fosse una stazione di posta. Il territorio tra il Fernpass e Imst era anche una delle più importanti aree minerarie del Tirolo, di cui narra un autentico villaggio di minatori ricostruito a Tarrenz, il “Knappenwelt Gurgltal”. Venivano estratti soprattutto galena, necessaria per ricavare l’argento di Schwaz, e zinco. Nella città distrettuale di Imst si trovava il tribunale minerario, la cui giurisdizione si estendeva fino all’Ausserfern, al passo di Resia e al Vorarlberg. La Via Claudia Augusta venne quindi utilizzata anche per i trasporti dell’industria mineraria. Non da ultimo, la grande tradizione del Carnevale collega i tre Comuni della Gurgltal, Nassereith, Tarrenz e Imst.

Dormitz Nassereith Richtung Fernstein
Nassereith See Gurgltal
Fasnachtshaus Nassereith
Gurgltal Imst
Knappenwelt Bergbau Pochwerk
Tarrenz Richtung Imst
Radfahrer Gurgltal
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Su sentieri forestali, poi sul sentiero ciclabile ed infine sulla strada principale del paese, il percorso ciclabile conduce da Fernstein al pittoresco centro di Nassereith, il cui passato minerario è testimoniato ancor oggi dalle aperture nel fianco della montagna. Si prosegue tra i prati al di sotto di Dormitz ed attraverso il bosco di Strad (Strader Wald). Il pittoresco sentiero forestale coincide in buona parte con la strada romana. Poco dopo Strad il “Knappenwelt”, il mondo dei minatori della Gurgltal aspetta di essere scoperto. Poi, come faceva a suo tempo la strada romana, il percorso ciclabile attraversa la valle e da Tarrenz prosegue per Imst sul versante assolato.

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OPPIDUM HUMISTE
LE RADICI RETICHE
E ROMANE DI IMST

  • 16

Dal VII secolo è tramandato un “Oppidum Humiste”. Con ogni probabilità è Imst, che era anche una stazione di posta  sulla Via Claudia Augusta. “Oppidum” fa perfino riferimento ad un insediamento fortificato di età preromana.

La città distrettuale fu probabilmente abitata con continuità dall’epoca dei Reti, attraverso l’età romana e fino al VII secolo. La chiesetta di San Lorenzo sul suggestivo “Bergl” (montagnola) al di sopra del centro cittadino, che affonda le sue radici già nel V secolo d.C., indica che l’insediamento doveva essere piuttosto grande, forse l’insediamento  più grande tra Füssen e Merano. Tuttavia l’Imst romana è sepolta sotto il centro storico, ragion per cui non dovrebbe essere rimasto molto e quel poco è difficile da studiare. In tempi più tardi l’attuale capoluogo di distretto Imst fu sede della Berghauptmannschaft, l’autorità che si occupava delle questioni di diritto minerario, nonché la patria dei venditori di uccelli dell’omonima operetta. Il maggior motivo d’orgoglio degli abitanti di Imst è il loro Carnevale, che si tiene ogni quattro anni e a cui è anche dedicato un museo.

Imst Meran Des Nordens
Laurentiuskirchlein Imst
Kramergasse Imst
Imst Rosengartenschlucht
Imst Schemenlaufen
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Attraverso i prati verdi e fioriti della Gurgltal il percorso ciclabile porta alla città di Imst, immettedosi poco prima della chiesa parrocchiale nella storica Hauptstraße, la via principale. Essa unisce i due quartieri storici del Mercato di sopra e di sotto (Ober- und Untermarkt). Dalla parrocchiale coincide largamente con la strada romana. Al termine del centro storico il percorso gira nell‘Untermarkt, attraversa la Stadtplatz e lascia la città — passando per una porta, la Hintertür — in direzione dell’Inn.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 16 Imst
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

"4 MAPPE ATTRAVERSO I MILLENNI"
(EDIZIONE LANDECK, TIROLO OVEST)

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

Testo delle mappe storiche di ...
prima dell'anno 0

Densamente popolato dall‘antichità

Già durante la preistoria la zona attorno a Landeck era relativamente ben popolata. Al di sopra di Schönwies, a Stanz e Grins, a Perjen, a Fließ, all’ingresso della valle Kaunertal, a Fiss e Serfaus, ... — su ogni pendio assolato ed ogni terrazzamento sono attestati insediamenti o ci sono per lo meno indizi di un popolamento. Gli insediamenti erano collegati tra di loro da carrarecce. Oltre a quella nella valle dell‘Inn ci sarebbe stata una scorciatoia che dalla valle Kaunertal attraverso il Piller Sattel conduceva a Imst. Sopra Fließ si trovava un luogo dove si tenevano roghi votivi, in cui per secoli, fifino in epoca romana, vennero invocati gli dei. Nel museo archeologico di Fließ si possono ammirare ritrovamenti preistorici risalenti a questo periodo, con un’abbondanza ed una qualità che si trovano altrimenti solo nelle grandi città.


450

Chiese protocristiane

Nella zona di Landeck la strada romana Via Claudia Augusta si snodava prevalentemente sui pendii — alla tratta tra il ponte sull’Inn presso Starkenbach e Landeck seguiva quella  rimarchevole e pittoresca che attraversava la “placca” in direzione di Fließ, dove le tracce di carri risalenti ad epoche diverse narrano vicende legate alla strada. Solamente nella zona del castello di Landeck la Via Claudia Augusta abbandonava il pendio — presumibilmente perché là si trovava una stazione di sosta e la strada deviava attraverso l’Arlberg. L’importante collegamento viario non comportò solamente uno sviluppo economico, bensì anche un intenso scambio culturale, come emerge tra l’altro anche dalla precoce cristianizzazione. La chiesa parrocchiale di Landeck e la chiesa di San Lorenzo sul “Bergl”, la collina di Imst, hanno radici nel V secolo, mentre la Maaßkirche presso il museo archeologico di  Fließ nel VI secolo.


1787

Landeck punto nodale

Già in epoca romana alla confluenza tra Sanna ed Inn si intersecavano per la prima volta due strade transregionali. Nel 1787 venne rinnovata e rilanciata la strada verso il Vorarlberg, che già da lungo tempo non era più praticabile, ed il fondovalle divenne finalmente un punto nodale. Il resto lo fece la costruzione della ferrovia dell’Arlberg nel 1884, nel cui ambito vennero creati anche 800 posti di lavoro e la popolazione crebbe notevolmente. Attorno al 1900 i comuni di Perfuchs e Angedair vennero uniti per formare Landeck, che nel 1904 divenne un mercato e nel 1923 una città.   Landeck è capoluogo distrettuale già dal 1868, quando ancora non esisteva un luogo con questo nome, bensì solamente il castello di Landeck. Vittima dello spostamento del traffico in direzione est-ovest  sulla tratta dell’Arlberg fu tra l’altro lo  “Zwischentoren” tra Fernstein e Reutte. Molti dei poverissimi abitanti dell’Außerfern furono di conseguenza costretti a cercare lavoro nelle più ricche regioni confinanti verso nord.

Übersichtskarte Teilabschnitt 17
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 17 Mils, Schönwies

SULLE TRACCE DEI ROMANI
DA IMST
ALLA ZONA DI LANDECK

  • 17

La valle dell’Inn tra Imst e Landeck seduce per i quieti villaggi, per una delle poche vallate alluvionali lungo l’Inn conservatesi e per la Kronburg, che troneggia dall’alto di una rupe. Da qui si gode di una splendida vista sulle montagne circostanti, in particolare sulla Tschirgant, tra la valle dell‘Inn e la valle della Gurgltal. All’incirca a metà strada verso Landeck, a Mils, si trova il villaggio avventura “Trofana Tyrol”, un’area di sosta che svolge tutte le funzioni che avevano anche le stazioni di sosta per i viaggiatori che i Romani allestivano a distanze regolari lungo la Via Claudia Augusta, e molto altro ancora.

Kornburg Imst Schönwies
Mils Au, Foto Imst Tourismus
Mils bei Imst
Mittelalterliche Geleise Mils
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Da Brennbichl, un quartiere di Imst, il percorso ciclabile della Via Claudia Augusta si snoda parallelo alla ciclabile dell’Inn. Lungo la strada si trovano la stazione di servizio esperienziale Trofana Tyrol e la piana di Mils, in cui si può fare una meravigliosa sosta. La Dorfstraße, la via su cui il percorso ciclabile attraversa Mils, corrisponde al tracciato della via romana. Dopo aver superato l’Inn si passa — lontano da traffico — per il paese di Schönwies, che si sviluppa in lunghezza. Poco fuori da questa località il percorso ciclabile transita accanto alla testa del ponte sull‘Inn, che fino al XIX secolo sorgeva nella stessa posizione di un ponte romano. Dopo un sottopasso ferroviario ci si può far tentare da una deviazione per la Kronburg. Si prosegue in direzione di Zams, attraversando prati rigogliosi. In un’area di sosta su di un’altura presso Fels si possono vedere tracce di carri romani.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 17
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 17 Mils, Schönwies
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West

TIROLO OCCIDENTALE
REGIONE DEI SAPORI
A LANDECK

  • 18

I pendii assolati attorno a Landeck sono stati abitati sin dall’epoca preromana e romana, come testimoniano innumerevoli ritrovamenti: a Fließ, Stanz, Grins o anche presso la Kronburg. Da poco si sa anche che la chiesa parrocchiale di Landeck ha radici protocristiane, il che fa pensare ad un insediamento maggiore già in epoca romana. Anche in precedenza gli archeologi teorizzavano una stazione di sosta nell’attuale città distrettuale, poiché la strada romana porta dal pendio nella valle. Landeck è circondata da numerosi impianti difensivi, tra i quali l’antica sede di giudizio, castel Landeck, è quello meglio conservato e il più importante. La città si sviluppò principalmente nel corso della costruzione della ferrovia dell’Arlberg. I pendii assolati favorirono non solo il popolamento, ma anche l’agricoltura. La regione dei sapori invita a gustare i suoi frutti.

Schloss Landeck, Foto Albin Niederstrasser
Zammer Lochputz
Museum Fliess Aussen
Bronzezeitlicher Kammhelm Museum Fliess
Brennereidorf Stanz, Foto Tirol West - Albin Niederstrasser
Kaunergrat Murmeltier Naturpark Tirol West
Keimlinge Closeup Genussregion Tirol West
Schnaps, Likör, Brot, Marmelade, Genussregion Tirol West
Tiroler Edle
Genussregion Sortiment
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Il percorso ciclabile porta a Zams, dove poco prima del centro attraversa l’Inn, seguendolo poi nei quartieri di Perjen e Bruck al centro della città capoluogo distrettuale. Direttamente sulla strada si trova il mondo d’acque dello “Zammer Lochputz”. Il ciclista attraversa il centro cittadino sulla storica via Malserstraße, che sta vivendo una nuova fioritura commerciale. Poco più in su ci sono la chiesa parrocchiale e il castello di Landeck. Il percorso ciclabile oltrepassa poi l’Inn e prosegue sulla sinistra orografica del fiume, in gran parte ombreggiata dal bosco, verso Urgen, un quartiere di Fließ. Da lì accompagna per un tratto la vecchia strada nazionale fino alla salita che porta al centro del Comune di Fließ dove si trova il Centro di documentazione della Via Claudia Augusta. Con tre ulteriori attraversamenti dell’Inn, il percorso ciclabile regala immagini sempre diverse del principale fiume del Tirolo.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 18 Tirol West
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

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Übersichtskarte Teilabschnitt 19
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

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100 D.C.

Strada principalmente nel fondovalle

A causa della ristrettezza della valle, minacciata dalla caduta di massi e spesso occupata completamente dal fiume Inn, tra Landeck e Fließ la Via Claudia Augusta seguiva il pendio, attraverso la “placca” di Fließ, su cui nelle diverse epoche i carri hanno lasciato le proprie tracce nella roccia.  La strada romana poteva quindi dipanarsi nuovamente nella valle fino a Altfinstermünz — varcando alcune volte il fiume — attraverso il fondovalle, poiché in quella zona la natura mantiene l’Inn in un corso ristretto. Dopo Finstermünz la strada risale la gola con una costante pendenza dell‘11 %, verso l’unica stazione stradale tramandata nelle fonti scritte, Inutrium, poco prima del punto più elevato della strada e del passo Resia. C’erano presumibilmente due ulteriori stazioni di sosta tra Prutz e Pfunds. Sicuramente Fließ e Inutrium erano abitate.


1530

Strada e attività mineraria

Nel Medioevo e nell’Età moderna si continuò ad utilizzare la strada romana per lunghi tratti. Rocche come Pidenegg, Pernegg, Laudegg, Siegmundsriedt, Finstermünz e Naudersberg costellavano le vie di transito. Al di fuori delle vie principali c’erano quasi solamente mulattiere. Oltre all’agricoltura per l’autosostentamento e le possibilità di guadagno collegate alla strada, era l’attività mineraria a portare entrate, dapprima nella Kaunertal, quindi nella Bergtal, in seguito nella Platzertal. Inoltre a Serfaus si estraeva il minerale che veniva trattato a Fließ.


1910

Nuove vie di comunicazione

A lungo si discusse su come si dovesse rinnovare la strada del Resia. Infine si imposero i costruttori moderni e tra il 1852 e il 1856 venne costruita la strada con tornanti e gallerie che viene utilizzata in gran parte ancora oggi. Furono realizzate strade anche in Engadina, verso il Samnaun e per l’attività mineraria nella Platzertal. Il minerale veniva tra l’altro trasportato anche con un apposito impianto a fune. Oltre agli investimenti per le strade, c’erano anche due diversi progetti per un collegamento ferroviario attraverso passo Resia, per cui sarebbero state necessarie numerose gallerie. La posizione strategicamente importante del passo è testimoniata dalla fortezza più settentrionale dell’Austria-Ungheria in direzione dell’Italia.

Übersichtskarte Teilabschnitt 19
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland

NELL‘OBERES GERICHT
DAL PONTE DI PONTLATZ
FINO A ALTFINSTERMÜNZ

  • 19

L’ “Oberes Gericht” va da Landeck fino a Nauders e prende il proprio nome dalla sede di giudizio, che un tempo si trovava a castel Laudegg, sopra Prutz e poi a partire dal XVII secolo a castel Siegmundsried. Si tratta di una delle sezioni originarie più antiche della Via Claudia Augusta, in cui si vede quale influsso esercitasse l’importante strada sullo sviluppo dell’insediamento.  L’antica strada provinciale, che oggi è stata in buona parte esautorata nella sua funzione di arteria principale dalla parallela B180, corrisponde in buona parte alla strada romana. Località e laghetti pittoreschi, castelli e fortificazioni, case signorili, locande, masi contadini ed edifici sacri nonché alcuni antichi ponti vi accompagnano. Il ponte più impressionante è sicuramente quello della stazione doganale di Altfinstermünz, eretta nel Medioevo sull’Inn nel suo primo tratto, dove anche la strada romana attraversava il fiume.

Nebelstimmung Tiroler Oberland Oberinntal
Altfinstermünz Pfunds Nauders Reschenpass, Foto Lammerhuber
Schloss Siegmundsried
Kaunertaler Gletscherstrasse Stausee
Pfunds Turmloch
Tösens Römerbrücke
Pfunds
Tiroler Oberland Spiss Sommer Gesamtansicht
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Sull’antica strada regionale, che corrisponde in larga misura all’antica strada romana e che appartiene oggi solamente ai viandanti, ai ciclisti ed ai confinanti, il percorso ciclabile attraversando prati pittoreschi ai piedi del castello di Laudegg, porta a  Prutz, dove, come la strada romana, attraversa l’Inn. Passato il centro di Prutz si percorre una nuova pista ciclabile, passando accanto al locale lago balneabile, verso Ried im Oberinntal e quindi verso Tösens. Verso Pfunds il percorso ciclabile attraversa inizialmente borghi pittoreschi lungo l’antica strada regionale sulle tracce della strada romana lungo il pendio occidentale della montagna. Poi cambia lato della valle entrando nel paese di Pfunds. Grazie a un antico ponte sull’Inn con relativa torre, nel percorso ciclabile è compreso anche il cuore storico del Comune di Stuben. Prima di arrivare lungo l’Inn alla storica dogana di Altfinstermünz, la strada romana, oggi coincidente con il percorso ciclabile, forma per un breve tratto il confine esterno dell’UE con la Svizzera.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 19
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 19 Tiroler Oberland
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 20 Reschen

PASSO RESIA:
IL TETTO DEL TOUR

  • 20

In epoca storica i valichi costituivano una grande sfida. Per tale motivo i Romani costruivano preferibilmente delle stazioni di sosta prima e dopo i loro punti culminanti. Il passo Resia con i suoi 1507 metri è il punto più elevato della Via Claudia Augusta. Il punto culminante si trova nel territorio dello Stato italiano. Leggermente più a nord, nell’austriaca Nauders, si trovava l’unica stazione di sosta romana del Tirolo tramandata nei documenti, Inutrium. Oggi sostano nella parte alta della vallata numerosi vacanzieri. D’inverno come d’estate si godono l’ambiente montano attorno a Nauders, Resia, Curon e San Valentino. Le quattro località appartengono a due Stati e a due regioni turistiche diverse, ma geograficamente appartengono tutte alla Val Venosta. Gi ospiti apprezzano anche i laghi ricavati sul passo attraverso sbarramenti. Il lago di Resia con il campanile di Curon vecchia si posiziona tra i punti più fotografati del percorso.

Reschenpass
Nauders am Reschenpass von Oben, Foto Manuel Baldauf
Nauders am Reschenpass Schloss burg Naudersberg, Foto Daniel Zangerl
Reschenpass
st valentin
Graun
[Translate to Italiano:] Dorf Reschen Von Oben
Festung Nauders
Nauders am Reschenpass Naturdenkmal Schwarzer See, Foto Martin Lugger
Nauders am Reschenpass Goldwasser, Foto Daniela Zengerl
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Tutti i passi lungo la Via Claudia Augusta possono essere superarti prendendo lo shuttle per le bici oppure pedalando. Più volte al giorno l’autobus pubblico, provvisto di un grosso rimorchio per le biciclette, consente di raggiungere il passo Resia.
Se si decide di raggiungere autonomamente il “tetto” del tour pedalando, si imbocca la pittoresca pista ciclabile lungo l’Inn verso Altfinstermünz e quindi verso Martina in Svizzera (attenzione, confine dell’UE, non dimenticate i documenti!). Da Martina percorrendo numerosi tornanti si sale alla Norbertshöhe e verso Nauders am Reschenpass. Di là si prosegue sulla vecchia strada regionale per il passo Resia, che oggi ha solamente una corsia e viene utilizzata esclusivamente da confinanti, ciclisti e pedoni. Si snoda – in parte facendo delle serpentine – attraverso pittoreschi prati montani e corrisponde esattamente al tracciato della strada romana (punto fotografico). A differenza della ciclabile dell’Adige, il percorso ciclabile della Via Claudia Augusta segue la riva di entrambi i laghi, su cui passava anche la strada romana. Oggi tuttavia quest’ultima giace sul fondo del lago, così come il paese di Curon vecchia e la sua chiesa. Poco dopo la diga di Resia si arriva al pittoresco “Dörfl” (paesino) e nella piana di Malles, attraversata un tempo anche dalla strada romana.

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ALTA VENOSTA
UN CENTRO PIÙ
BELLO DELL’ALTRO

  • 21

Nessun altra regione lungo la Via Claudia Augusta ha così tanti centri abitati ed edifici storici. Già molto tempo prima dei Romani la Val Venosta, favorita dal clima, era stata scoperta come luogo di insediamento. Prende il nome dalla tribù retica dei Venosti, che si stanziarono ad esempio sul colle di Tarces  o sul Ganglegg sopra Sluderno. Il tracciato storico della Via Claudia Augusta attraversava la piana di Malles, dove gli archeologi  hanno localizzato una stazione di sosta romana, e proseguiva dopo Malles lungo il versante soleggiato. Il territorio divenne fittamente popolato e fu bonificato a partire dal X secolo da contadini di età romanica. Dal XII secolo furono sostenuti dal convento di Monte Maria. Numerosi castelli testimoniano questo periodo, la cittadina medievale di Glorenza, con la sua cinta muraria interamente conservata, ma anche i nuclei dei villaggi circostanti. La Val Venosta si fa forte di questa ricca eredità e si presenta come una regione culturale altoatesina ricca di storia.

Rad Abschnitt
Tartscher Bichl Mals Marienberg
Vinschgau, Glurns, Tor, Gasse, Foto: Vinschgau Marketing, Frieder Blickle
Suedtirol, Vinschgau, Mals, zwischen Mals und Burgeis, Kloster Marienberg, Fuerstenburg,
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Ai bordi della piana di Malles, il più grande conoide di deiezione delle Alpi con i suoi pittoreschi Waalen, i sentieri d’acqua, si arriva al paesino di Burgusio, sopra il quale troneggia il convento di Monte Maria sulla pista ciclabile della Venosta. Si prosegue lungo la periferia di Malles con le sue tante torri, attraversando i paesini di Clusio e Laudes fino alla cittadina medievale di Glorenza. Sulla strada che segue attraverso prati e meleti fino a poco prima di Spondinga si trovano da una parte Sluderno e castel Coira e dall’altra le rovine di castel Montechiaro/Lichtenberg. Da Malles inizia inoltre il Monte Sole con la sua tipica vegetazione di prati riarsi. Infine il percorso ciclabile attraversa la valle in una zona umida dove vi aspetta Prato allo Stelvio, ai piedi dell’omonimo passo.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 20 Reschen
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 22 Schlanders Laas

SILANDRO E LASA
IL CUORE DEL
“FRUTTETO VENOSTANO“

  • 22

Nel cuore del “Frutteto venostano”, ai piedi del Monte Sole – su cui si presume passasse anche la Via Claudia Augusta – sorgono il paese del marmo, Lasa, e il capoluogo della Venosta, il comune di Silandro. Già nel Neolitico i pastori nomadi ed i cacciatori si stabilirono sul territorio assolato e poco piovoso poiché protetto dalle alte catene montane a nord e a sud. Almeno a partire dall’epoca romana veniva estratto il famoso marmo di Lasa o di Covelano, come attesta il miliario della Via Claudia Augusta di Rablà. Silandro e Lasa fanno la loro prima apparizione nei documenti alla fine del XI, inizio del XII secolo. Nel XIV secolo Silandro divenne sede di giu.dizio.

Fussgängerzone Schlanders
Marmorwerkstatt Laas
Radabschnitt
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Passando tra prati e meleti attraverso il paesino di Cengles con l’omonimo castello, si raggiunge Lasa, il paese del marmo, con la piazza principale tutta di marmo bianco, a cui si arriva dal ponte sull’Adige. Da Lasa la pista ciclabile si snoda tra boschi e prati, per lo più lungo l’Adige, che in questo tratto procede sul lato meridionale della valle, più fresco. In alto, al di sopra del percorso ciclabile si trovano le famose cave di marmo di Lasa e Covelano, collegate alla valle tramite una funicolare inclinata. A Covelano si può prendere la strada verso il centro del capoluogo comprensoriale Silandro, per una visita alla sua pittoresca zona pedonale.
Da Covelano si arriva a Morter tra i meleti.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 22 Schlanders Laas
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 23 Talenge

NELLA CHIUSA VALLIVA
COLDRANO, LACES
E CASTELBELLO

  • 23

Nella chiusa a metà della Val Venosta geografica, che arriva fino a Tell, in un’area ristretta ci sono circa 10 castelli e residenze che servivano in parte anche ad assicurare un punto strategicamente importante. I più significativi sono sicuramente castel Coldrano, - Centro di formazione e cultura venostano -, Castelbello con esposizione permanente sulla Via Claudia Augusta e la residenza estiva di Reinhold Messner, Juval, in alto sulla montagna. Il variegato microclima con molto sole, precipitazioni limitate e una brezza fresca durante la notte, favorisce una viticultura relativamente giovane, differenziata e di qualità. Castelbello-Ciardes con 25,5 ettari è la maggiore località vitivinicola della Val Venosta, in cui maturano Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Gewürztraminer/Termeno aromatico, Riesling, Schiava, Zweigelt e Pinot nero.

Vinschgau Kastelbell Radfahrer
Schloss Kastelbell
Kastelbell Vinschgau
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Da Silandro tra meleti, prati e boschi — sul lato meridionale della valle, più fresco — passando per Morter si raggiunge Laces. Il percorso ciclabile attraversa il vivace centro del comune, che merita una visita e conduce poi all’Adige, che segue in direzione di Castelbello attraverso una gola. Qui si percepisce in modo particolare che in val Venosta i ciclisti sono i benvenuti: il percorso ciclabile ha un posizionamento ed un ruolo rilevante lungo tutto l’attraversamento del paese, cosa che succede altrimenti solo con le strade carrozzabili. L’ufficio informazioni si trova direttamente sulla strada. Si prosegue lungo l’Adige, affiancato anche dalla ferrovia della Venosta. Quest’ultima collega la val Venosta al resto dell’Alto Adige ed è perfettamente strutturata per il trasporto di biciclette e ciclisti.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 24 Unterer Vinschgau

BASSA VAL VENOSTA
NATURNO, PLAUS,
RABLÀ E PARCINES

  • 24

I Comuni di Naturno, Plaus e Parcines fino a Tel appartengono geograficamente alla Val Venosta, ma fanno parte della Comunità comprensoriale del Burgraviato e dell’Associazione turistica “Merano e dintorni”. Le prime tracce d’insediamento sul giogo posto a sud risalgono al Mesolitico. Il nome Naturno è da ricondurre all’epoca celtica e significa “insediamento nella piana alluvionale”. Il territorio fu costantemente popolato. Uno dei due miliari della Via Claudia Augusta venne ritrovato a Rablà. Le radici della chiesetta di San Procolo nella parte orientale di Naturno risalgono al VII secolo. Gli affreschi al suo interno sono probabilmente riconducibili all’ VIII secolo e sono quindi i più antichi dell’area culturale di lingua tedesca. La storia del territorio può essere vissuta con il supporto multimediale del museo di San Procolo che si trova di fronte alla chiesa.

Sonnenhang Zwischen Naturns Und Partschins
Malereien Prokuluskirche
Schreibmaschinenmuseum Partschins
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Attraverso meleti e prati – per buona parte lungo l’Adige – ci si dirige verso Stava, Cirlano e Naturno. Il comune-mercato contende alle principali località della val Venosta il titolo ufficioso di centro più vivace della vallata, con innumerevoli locali, negozi… Il percorso ciclabile si dipana pittorescamente lungo l’Adige con diverse possibilità di fare una breve deviazione per recarsi in centro dell’uno o dell’altro paese.  Gli highlight storici e culturali di questo tratto sono il Museo di San Procolo con una splendida impostazione didattica e la chiesetta di San Procolo con eccezionali affreschi in parte del VII secolo. Lungo l’Adige si prosegue per Plaus e Rablà, dove venne ritrovato uno dei due miliari che tramandano la storia della Via Claudia Augusta. Il comune di Parcines, si trova un po’ più in alto rispetto al percorso. Si prosegue verso il terrazzamento di Tell, confine geografico della val Venosta, un tempo sede della dogana.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 24 Unterer Vinschgau
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 25 Algund, Meran, Marling

SULL’ANTICO PONTE
SULL‘ADIGE A LAGUNDO,
MARLENGO E MERANO

  • 25

Attraversato il gradone presso Tel, alto 200 metri, il viaggiatore scende dalla Val Venosta al mediterraneo “paese giardino di Lagundo”. L’altitudine più bassa e la posizione riparata fanno di questa zona una delle più calde d’Italia e permettono la crescita – oltre che di betulle e aceri – anche di  palme, cipressi e olivi. In numerosi giardini si possono scoprire piante mediterranee che rafforzano l’impressione di attraversare il ponte tra lo spazio alpino e quello mediterraneo. Qui aveva un ponte anche la strada romana, che superava il fiume Adige nella zona di castel Foresta, per risalire il pendio e continuare verso il panoramico paese di Marlengo sul pendio occidentale sopra Merano. Ancor oggi tra Lagundo e Marlengo ci sono ponti che attraversano l’Adige. A quelli storici è dedicato il museo Testa di ponte a Lagundo.  La zona non solo affascina con il suo pittoresco panorama culturale tra vino e mele, attraverso il quale conducono due dei più bei “Waalwege”, i sentieri lungo le rogge, quello di Lagundo e quello di Marlengo. A Merano e dintorni si trovano anche le uniche Terme del wellness lungo la Via Claudia Augusta, i giardini di castel Trauttmansdorff o castel Tirolo. La regione è un’area di benessere a tutto tondo, in cui si possono gioiosamente gustare anche i frutti della natura.

Panorama Algund Marling Foto Tschaikner
Brücke Algund
Marling Berge Äpfel
Ponte Algund
Radler Etschbrücke Algund
Radler Meran
Radweg Algund
Sessel Via Claudia Augusta Algund
Radweg Algund
Algund Panorama Sessellift
Algund Waalweg
Gartendorf Algund
Lauben Meran Foto Meranerland
Meran Merano Kurstadt
Meran Merano Kurstadt
Meran Merano Kurstadt
Schloss Tirol
Terme Merano
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Dal terrazzamento di Tell comincia una delle parti più spettacolari del percorso ciclabile della Via Claudia Augusta. Il Comune-giardino di Lagundo vi accoglie nella parte alta con una pergola e delle sedie di enormi dimensioni, da dove si può godere un ampio panorama. Si scende poi con varie curve a luoghi, il cui paesaggio evidenzia per la prima volta un carattere decisamente mediterraneo. A Lagundo e nella vicina città di cura di Merano le palme ed altre piante mediterranee non sono affatto una rarità. Arrivati nella parte bassa Lagundo vi accoglie con il museo “Testa di ponte”, dedicato ai resti del ponte medievale sull’Adige, che si trovava nel luogo in cui presumibilmente anche i Romani attraversavano il fiume. Questa era infatti l’ultima possibilità prima che il fiume si allargasse nell’intera vallata. Seguono due alternative: o prendere la pista ciclabile che costeggia Merano, da cui si può raggiungere facilmente anche il centro, con i suoi famosi Portici e il Kurhaus, o attraversare l’Adige sul ponte di legno di Lagundo e arrivare a Marlengo lungo la vecchia strada.

Übersichtskarte Teilabschnitt 25
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 25 Algund, Meran, Marling
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 26 Meran, Bozen

IL REGNO DEI CASTELLI
IL TERRITORIO TRA
MERANO E BOLZANO

  • 26

Attraverso la Val d’Adige tra Merano e Bolzano la strada romana passava sul pendio occidentale. Sulle numerosa colline esistevano già insediamenti preistorici. A Nalles gli archeologi hanno scoperto una casa tardo antica con riscaldamento a pavimento, bagno ed un’abside. Il Rio Lagundo a Gargazzone segnava il confine tra le province romane Raetia I e Raetia II. Il territorio fu sempre zona di confine e lo è tutt’ora. A partire dal XIII secolo furono costruite numerose fortezze che ne fecero la regione più fortificata d‘Europa. Le fondamenta delle due chiese di San Giorgio e Santa Margherita a Lana poste nel IX secolo indicano che alcune località sono molto antiche. La popolazione viveva di quello che donava il suolo, della strada e in alcuni casi anche dell’industria mineraria. A Nalles e a Terlano si trovavano significative miniere d’argento. Nel XV secolo nella sola Terlano 1000 minatori scavavano il minerale metallifero in oltre 30 pozzi.

A partire da Andriano l’Adige era navigabile e l’argento poteva essere portato verso sud per via d’acqua.

.

Eppan
Burg Lana
Terlan Pfarrkirche
Rad Lana
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Da Malles si arriva a Bolzano o con la ciclabile dell’Adige, che passa lungo il fondovalle dritta come un fuso, o attraverso i pittoreschi paesi di Cermes, Lana di Sopra, di Mezzo e di Sotto, Nalles e Andriano, in cui c’è una notevole quantità di cose da scoprire e da vivere. Meritano una visita in particolare la chiesa parrocchiale di Lana di Sotto e il Museo Altoatesino della Frutticultura, proprio dietro l’angolo. Al di sopra del percorso ciclabile troneggia una residenza signorile dopo l‘altra.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 26
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 26 Meran, Bozen
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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 27 Bozen

BOLZANO
IL CAPOLUOGO DELLA PROVINCIA
PRESSO IL SUPPOSTO PONS DRUSI

  • 27

Si suppone che il Pons Drusi della strada romana di cui parla la tradizione si trovasse là dove oggi a Bolzano il ponte Druso scavalca il fiume Isarco poco dopo la confluenza con il Talvera. In precedenza la via doveva attraversare ai piedi di castel Firmiano l’Adige e la conca valliva, oggi quasi completamente occupata dal capoluogo della Provincia Autonoma. Esso venne creato nel 1170-1180 come insediamento mercantile dotato secondo i canoni di una via centrale e di una piazza del mercato (piazza del Grano) che in seguito fu più volte ampliato.

Bozen Museion Fassade Brücke
Bozen Stimmung Abend Waltherplatz
Bozen Panoramaaufnahme
Meilenstein Foto
Bozen Laubengasse, Foto: Tourismusverein Bozen
Bozen Öthi Reconstruction Ochsenreiter
Bozen Funivia Del Renon, Rittner Seilbahn
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Arrivati a Frangarto, Bolzano è ormai raggiunta. In alto troneggia castel Firmiano, a cui Reinhold Messner ha dato una nuova vita come MessnerMoutainMuseum (MMM). Qui il ciclista ha l’imbarazzo della scelta, se seguire la ciclabile dell’Adige a valle, con una possibile deviazione lungo l’Isarco verso il centro città, oppure pedalare sulla pista ciclabile lungo la Strada del vino attraverso i Comuni di Appiano e Caldaro al Lago. Nel centro di Bolzano ciò che attira è un misto di grande storia e di città al passo con i tempi, in cui lo stile di vita tedesco ed italiano interagiscono... Lungo la Strada del vino, che si raggiunge attraverso un vecchio tracciato ferroviario, sono i celebri paesi vinicoli ed il lago di Caldaro ad attirare l’attenzione.

Übersichtskarte Teilabschnitt 28
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 28 Südtirols Süden

ALTO ADIGE MERIDIONALE
CASTELFEDER, ENDIDAE E
LA STRADA DEL VINO

  • 28

Costruire o mantenere i ponti in buono stato era costoso e dispendioso.  Per tale motivo ce n’erano pochi ed era necessario tracciare una strada sul pendio da ambo i lati del fiume.  Una strada romana potrebbe essere passata all’incirca là dove oggi si snoda la Strade del vino, attraverso i famosi paesi vinicoli di San Paolo, San Michele, Caldaro al lago, Termeno, Cortaccia, Magré e Cortina all’Adige.  La vera e propria Via Claudia Augusta continuava probabilmente a sud sul pendio orientale, ai piedi dell’imponente altura di Castelfeder presso Ora, già abitata da millenni. E si pensa proseguisse verso la stazione di sosta romana di Endidae, attestata nei documenti, presso l’attuale Egna, e verso Salorno, dove un tempo si trovava la tanto decantata “chiusa di Salorno”. Da Bronzolo, - nelle vicinanze di Laives, la città altoatesina più meridionale e al tempo stesso più recente -, l’Adige era navigabile con le zattere e fino alla costruzione della ferrovia costituì il principale fattore economico del Tirolo meridionale e del Trentino.

Castelfeder
Kaltern Wein See
Neumarkt Lauben
Strassenstation Endidä
Salurner Klause
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La pista ciclabile si snoda lungo l’Adige, verso Vadena, alla periferia di Laives, divenuta una città, e verso Bronzolo, tra le quali, lungo il fiume, si trova l’antico punto di partenza del trasporto di carichi pesanti su zattere. Poco prima di Ora si può scegliere tra il percorso lungo l’Adige e quello lungo la Strada del vino. Il percorso della Strada del Vino passa per i pittoreschi paesi vinicoli di Termeno, Cortaccia, Magré e Cortina all’Adige per arrivare a Salorno. La variante sull’Adige porta inizialmente ad Ora. L’animata località si trova ai piedi dell’imponente collina di Castelfeder. Segue poi Egna, che un tempo ospitava la stazione di sosta romana di Endidae. Si arriva a Laghetti, la frazione di Egna, il cui nome deriva probabilmente da un lago, creato dallo sbarramento formato dai detriti del fiume Noce. Si giunge infine, là dove la valle si restringe, al pittoresco paese di Salorno. Il castello di Salorno/Haderburg faceva parte del sistema di difesa di questo luogo strategicamente importante, che costituisce oggi il confine tra il territorio con maggioranza linguistica tedesca e quello di lingua italiana.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 28
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 28 Südtirols Süden
Übersichtskarte Teilabschnitt 29
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 29 Piana Rotaliana

PIANA ROTALIANA
LA FERTILE PIANURA VINICOLA
AL CONFINE LINGUISTICO

  • 29

Il materiale detritico che il fiume Noce portava dalla val di Non creò un tempo uno sbarramento che bloccò le acque dell’Adige formando un vasto lago che riempì tutta la valle. Formava un confine naturale tra i Comuni della porzione meridionale dell’Alto Adige, della Val di Non e quelli a nord della città di Trento. Questo, assieme ad altre cause, spiega come essendo divenuto difficile  il contatto tra le località, si sia formata qui la frontiera tra l’area linguistica tedesca e quella italiana. La popolazione della Piana Rotaliana parla oggi italiano senza eccezioni. L’acqua tracciò anche un confine attraverso la regione, infatti Mezzocorona (Kronmetz), il suo attuale centro agricolo, ha un’impronta piuttosto tedesca, mentre ad esempio i tradizionali centri commerciali di Mezzolombardo all’ingresso della Val di Non e Lavis all’imbocco della valle dell’Avisio con i loro notevoli  palazzi hanno piuttosto un carattere italiano. Oggi il lago appartiene alla storia. La pianura sui terreni portati dal fiume Noce è particolarmente fertile. L’intera Piana Rotaliana e i suoi pendii sono coperti da vigneti, in cui maturano le famose uve Teroldego, una specialità del territorio. Lo sviluppo di questa area fu fortemente influenzato dall’antico monastero di San Michele all’Adige, che ancor oggi ospita presso l’Istituto Agrario il centro di competenza agricolo per l’intero Trentino e che nel Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina illustra la vita e gli usi di tutto il territorio. Di tutti i castelli e le fortificazioni presenti castel San Gottardo, annidato nella roccia dietro Mezzocorona, è certamente il più noto.

Piana Rotalina von oben
Castello Corona
Mezzolombardo historisches Zentrum aus der Luft
San Michele
Lavis Giardino Dei Ciucioi

Se si rimane sulla ciclabile dell’Adige e non si segue il percorso ciclistico attraverso la Piana Rotaliana, si perdono alcune cose. Nella pianura dove il Noce sfocia nell’Adige  quasi ogni metro viene utilizzato per la coltivazione dell’uva Teroldego, che ha qui la propria patria. Il percorso ciclabile porta dapprima a Roverè della Luna e quindi a Mezzocorona, il centro agricolo della piana, sopra cui troneggia castel  San Gottardo, costruito nella roccia. Con una funivia si arriva all‘altopiano “Monte” in alto sulla montagna, da cui si gode di una magnifica vista sulla pianura. Segue Mezzolombardo, il centro commerciale del territorio, mentre  San Michele ne era tradizionalmente il centro culturale, a causa dell’antico convento, in cui ancor oggi ha sede il centro di competenza agricolo del Trentino, ma attira l’attenzione anche per un museo etnografico  che merita di essere visto. Nel sud della Piana Rotaliana ci sono infine l’antico porto fluviale di Nave San Rocco, Zambana, celebre per gli asparagi e Lavis, che attrae per il suo bel centro ed i giardini pensili dietro di esso.

Übersichtskarte Teilabschnitt 29
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 29 Piana Rotaliana
Übersichtskarte Teilabschnitt 30
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 30 Val Di Cembra

Val di Cembra
Altopiano di Piné
Vino e laghi

  • 30
Val Di Cembra da San Floriano
Val Di Cembra, Cembra e Faver Visti da Sevignano
Panorama Verla Di Giovo
Piramidi Di Segonzano
Albiano Porphyry Quarry
Übersichtskarte Teilabschnitt 31a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 31a Trento

TRENTO (DIREZIONE FELTRE, TREVISO, ALTINO, VENEZIA)
IL NODO STRADALE ROMANO TRIDENTUM

  • 31a

Trento – come suggerisce il nome – risale ai Reti ed era già a quel tempo un importante nodo stradale. La Via Claudia Augusta si biforcava a Tridentum in Via Claudia Augusta Altinate in direzione del porto di Altino sull’Adriatico, presso l’attuale Venezia e la Via Claudia Augusta Padana verso il porto fluviale di Ostiglia sul Po. Da lì una strada proseguiva per Roma. La successiva importanza storica della città è legata soprattutto al Concilio di Trento (1545-1563), che diede l’impulso alla Controriforma e ne determinò la cornice spirituale. In quest’epoca venne anche disegnato sostanzialmente l’aspetto dell’attuale centro storico. Lo stile rinascimentale venne in seguito completato dal barocco. Fino all’ingresso delle truppe napoleoniche, dal possente castello del Buonconsiglio i principi vescovi di Trento governarono la città e il territorio circostante.    

Trento
Paganella Brenta Trento, Foto: Gemeinfrei Wikipedia
Trento
Unterirdisches Tridentum Zotta
Buonconsiglio, Foto: Jakub Halun
Loggia Del Buonconsiglio
Palazzo Pretorio di Trento
Trento Campanile, Foto: Wikipedia Markus Bernet
Muse
Trento, Fest, Domplatz

Il percorso ciclabile in direzione di Altino riporta nuovamente per una tratta nella parte nord della città, dove si inerpica sull’altura tra val d’Adige e  Valsugana, che anche la strada romana doveva superare. Sul percorso si aprono alle spalle belle vedute sulla città. Si passa anche attraverso l‘Ecomuseo Argentario, che documenta il passato di questo territorio, segnato dall’industria mineraria argentifera. Arrivati in Valsugana il percorso ciclabile passa attraverso un forte di sbarramento della Prima guerra mondiale, attraverso villaggi animati e un pittoresco paesaggio naturale.  A Pergine si transita tra l’altro per la rinascimentale via Maier. Il percorso ciclabile conduce quindi ai piedi del castello di Pergine e al di sopra del lago di Levico, nell’omonima città di cura fondata dagli Asburgo e sede di guarnigione. 

Übersichtskarte Teilabschnitt 32a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 32a Obere Valsugana

ALTA VALSUGANA
I LAGHI E LA CITTÀ
DI CURA DEGLI ASBURGO

  • 32a

Gli scavi testimoniano del precoce popolamento della valle tra Trento ed il Veneto. Manieri come quello sopra Pergine servivano anche al controllo dell’importante strada. L’Alta Valsugana apparteneva da sempre all’area d’influenza di Trento. Durante la Prima guerra mondiale nella zona si combatté duramente, infatti il confine tra Austria-Ungheria e Italia passava negli immediati dintorni, a sud, al di là dell’altipiano di Lavarone. Di quest’epoca testimoniano numerosi impianti difensivi. Il territorio è caratterizzato dai due grandi laghi balneabili di  Caldonazzo e di Levico. Oltretutto la Valsugana, fin dai tempi degli Asburgo, è un’apprezzata zona termale con le località di cura di Levico Terme e di Roncegno Terme.

Alta Valsugana, Laghi Seen
Gran Hotel Levico, Terme, Alta Valsugana, Trentino
Castell Pergine, Alta Valsugana
Bici Lago Di Levico Alta Valsugana

Il percorso ciclabile in direzione di Altino riporta nuovamente per una tratta nella parte nord della città, dove si inerpica sull’altura tra val d’Adige e  Valsugana, che anche la strada romana doveva superare. Sul percorso si aprono alle spalle belle vedute sulla città. Si passa anche attraverso l‘Ecomuseo Argentario, che documenta il passato di questo territorio, segnato dall’industria mineraria argentifera. Arrivati in Valsugana il percorso ciclabile passa attraverso un forte di sbarramento della Prima guerra mondiale, attraverso villaggi animati e un pittoresco paesaggio naturale.  A Pergine si transita tra l’altro per la rinascimentale via Maier. Il percorso ciclabile conduce quindi ai piedi del castello di Pergine e al di sopra del lago di Levico, nell’omonima città di cura fondata dagli Asburgo e sede di guarnigione.

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38057 Pergine Valsugana, Piazza Serra, 10
38056 Levico Terme, Viale Vittorio Emanuele III, 3
38051 Borgo Valsugana, Piazza De Gasperi
38053 Castello Tesino, Via Dante, 10
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0039 0461 727 700

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 32a Obere Valsugana
Übersichtskarte Teilabschnitt 33a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 33a Mittlere Valsugana

A METÀ DELLA VALLE
BORGO VALSUGANA
E I CASTELLI

  • 33a

La Torre quadra nel prato accanto alla strada alle porte di Novaledo testimonia della chiusa che un tempo attraversava la valle. La si trovava il confine tra le zone di influenza di Trento e di Feltre.  A Borgo Valsugana, che conserva l’impronta medievale, non è difficile riconoscere l’influsso veneziano. La strada romana si snodava presumibilmente anche nella Valsugana centrale sul pendio assolato e numerose fortificazioni orlavano il suo percorso. Nella conca valliva ad est di Borgo la Via Claudia Augusta si dirigeva infine verso la montagna, poiché il Brenta continuava ad allagarsi nella valle che quindi non sempre era percorribile.

Borgo Flair Di Venezia Media Valsugana Trentino
Castello Telvana Media Valsugana Borgo Trentino
Bici Valsugana Trentino

Da Levico il percorso ciclabile prosegue nel pittoresco quartiere di Selva, da dove si scende verso il fondovalle. Fino a Marter si segue la pista ciclabile del Brenta, prima di passare per la seconda località termale della Valsugana, Roncegno Terme. Di là — con Castel Telvana in vista — si passa attraverso prati verdi e fioriti in direzione Borgo, il capoluogo della Media e Bassa Valsugana. La strada attraverso il centro storico corrisponde alla  Via Claudia Augusta. Da Borgo il percorso ciclabile va a Castelnuovo, da dove si gode di una bella vista su castel Ivano. Dal fondovalle ora si sale un poco alla volta sull’altopiano del Tesino, con un susseguirsi di belle vedute sulla Valsugana che rimane alle spalle.

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 33a Mittlere Valsugana
Übersichtskarte Teilabschnitt 34a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 34a Vor den Dolomiten

AL COSPETTO DELLE DOLOMITEN
L’ALTOPIANO DEL TESINO,
LAMON E SOVRAMONTE

  • 34a

Dalla Valsugana la strada romana saliva verso l’altopiano del Tesino, attraversava il profondo solco vallivo del torrente montano Senaiga nella regione di confine tra il Trentino e il Veneto e continuava poi attraverso il passo di Croce d’Aune verso Feltre. Seguendo le sue tracce il percorso di viaggio si snoda attraverso paesaggi multiformi e pittoreschi villaggi alle porte delle Dolomiti. L’importante antica strada ha lasciato numerose tracce lungo il percorso. Lamon è tra l’altro anche la patria degli omonimi fagioli apprezzati in tutto il mondo.

Vor den Dolomiten Parcon Nazionale Dolomiti
Castello Tesino Via Claudia Augusta
Lamon Chiesa Kirche San Pietro
Lamon Montagna Berge Dolomiti
Ponte Romano Lamon
Bici Tesino Trentino

Lasciata alle spalle la maggior parte delle salite, si arriva a Bieno, località che viene vissuta come facente già parte dell’Altopiano del Tesino. Attraverso un paesaggio idilliaco il percorso ciclistico prosegue oltre un torrente di montagna e lungo un lago fino  fino alla pittoresca località di Pieve Tesino che attraversa in tutta la sua lunghezza. Sulla collina sopra Castello Tesino doveva trovarsi un tempo un castrum romano. Di qui il percorso si snoda su pittoresche stradine di montagna fino a Lamon. La strada romana passava sull’altro versante della valle oltre la gola del torrente montano Senaiga e attraverso il suggestivo San Donato, dove un cimitero romano testimonia la presenza di un insediamento. Chi non teme i sentieri acciottolati, può anche prendere questo percorso che regala a chi lo percorre una natura meravigliosa e splendidi scorci. Lamon e il successivo Sovramonte sorgono al margine del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Prima di Sovramonte segue ancora un tratto di valle, poi  si sale costantemente verso il passo di Croce D‘Aune. Sia per salire all’Altopiano del Tesino che da Ponte Oltra al passo di Croce D‘Aune c’è uno shuttle per le bici, prenotabile con un SMS.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 34a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 34a Vor den Dolomiten
Übersichtskarte Teilabschnitt 35a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 35a Feltre Pedavena Cesiomaggiore Santa Giustina

IL FELTRINO
FELTRE, PEDAVENA, SANTA GIUSTINA,
CESIOMAGGIORE

  • 35a

Feltre è un nodo stradale già dalla preistoria. La sottile dorsale montana su cui sorge il notevole centro storico e il circostante pendio assolato erano completamente popolati. Lo attestano il nome etrusco di Feltre e numerosi ritrovamenti archeologici. La strada romana Via Claudia Augusta non conduceva direttamente in città, bensì si snodava in linea retta dal passo Croce d’Aune lungo il pendio verso Cesiomaggiore. Feltria era però un’importante città romana.  L’influsso dei dogi di Venezia sull’aspetto della città è inconfondibile. La zona di influenza di Feltre arrivò per un certo periodo fino alla Valsugana.

Feltre vor den Alpen
Fabbrica Pedavena Museo Birra Bier Museum
Feltre Area Archeologica Citta Romana
Feltre Piazza Maggiore Rad Bici
Meilenstein Pietra Miliare Cesiomaggiore

Dal passo di Croce D‘Aune si scende con alcuni tornanti nella zona di Feltre. In questa città carica di storia ci si arriva passando da Pedavena, che invita a bere una rinfrescante birra nella birreria più grande d’Italia. Il percorso ciclabile passa attraverso la strada centrale a traffico limitato di Feltre e lungo la sua cinta muraria medievale. Al centro storico si sale con le scale o l’ascensore, che si trovano in una galleria sotto la rocca. Dopo Feltre si percorre un suggestivo viale con splendide vedute delle Prealpi, passando accanto alle signorili Ville Venete e attraverso pittoreschi villaggi fino a Cesiomaggiore, dove venne ritrovato uno dei due miliari che ci raccontano la storia della realizzazione della Via Claudia Augusta. La strada romana attraversava il fiume  Piave tra Santa Giustina e Mel, il percorso ciclabile invece tra Busche e Cesana, un ulteriore attraversamento storico, là dove oggi il fiume montano è stato sbarrato formando un invaso. Al di sotto del lago artificiale si può godere un bel luogo balneabile con il Caffè della spiaggia.

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la differenza fra castagne e maroni

Il Feltrino feltrino è famoso per le castagne e le castagne, le Castagne Feltrine e i Maroni Feltrini, che sono anche una parte importante della cucina regionale. Qual è la differenza tra castagne e castagne? Le castagne sono altre varietà coltivate dell'originale castagna dolce, sono più grandi, più facili da pelare e hanno un sapore più intenso.

Feltrino fa parte dell'Area Culturale Retica

I Reti nelle Alpi, i Venti e i Liguri sono considerati popoli separati accanto ai Celti. Il Feltrino apparteneva ancora all'area culturale retica.

Übersichtskarte Teilabschnitt 35a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 35a Feltre Pedavena Cesiomaggiore Santa Giustina
Übersichtskarte Teilabschnitt 36a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 36a Mel Lentiai Quero Vas

SUL PIAVE
MEL, LENTIAI, QUERO-VAS
SEGUSINO, ALANO

  • 36a

La Valle del Piave meridionale, tra il capoluogo Belluno e il confine con la provincia di Treviso, a sud, si chiama Valbelluna. Nell‘antichità si chiamava anche Val Serpentina. Questa pittoresca valle è incastonata tra i contrafforti delle Dolomiti e l‘ultimo crinale prima della pianura veneta ed è dominata dall‘ampio letto, in gran parte naturale, del fiume Piave. Come oggi, anche in epoca romana c‘erano poche traversate fluviali. Una di queste si trovava tra Santa Giustina e il comune di Borgo Valbelluna, più precisamente il suo capoluogo Mel, pittorescamente situato su una collina. Il nome della frazione Nave è un ricordo della storica traversata del fiume. Il Castello di Zumelle tronaggia sul versante meridionale tra Mel e Lentiai. In questa zona, anche la strada romana saliva fino al suo passo più meridionale, il Praderadego. Tra Borgo Valbelluna e i comuni di Quero Vas e Alano di Piave, rispettivamente, la valle è molto stretta, veniva talvolta sommersa dalle acque del Piave ed era quindi inadatta a una strada come la Via Claudia Augusta, costruita per i rifornimenti militari.

Piave Regenstimmung Pieno Di Acqua
Mel Beate
interno chiesa 2014
madonna latte 2018
piave lentiai sudiero
Chiesa Lentiai
Castello Di Zumelle
Piave Mel
Collina Mel
Case Mel
Palazzo Municipale Mel
Piazza Mel
Chiesa Mel
Visita Guidata Führung Museo

La strada romana attraversava un tempo il Piave con un guado posto tra Santa Giustina e la frazione Nave del Comune di Borgo Valbelluna, come testimonia il nome stesso, “Nave”. Anche là dove oggi il percorso ciclabile passa il fiume, tra Busche e Cesana, potrebbe esserci già stato un attraversamento in epoca romana. Dopo aver attraversato il fiume il ciclista deve decidere se vuole superare il pittoresco passo di  Praderadego con le sue forze, come facevano un tempo anche i romani, o con lo shuttle (da prenotare con un SMS, www.viaclaudia.org) o spostarsi lungo il Piave, su di una strada relativamente molto trafficata, verso Valdobbiadene e di là sulla parte meridionale del passo.  La vista delle colline del Prosecco dal Praderadego ne vale comunque la pena. Con l’aria limpida si arriva addirittura a vedere la Laguna di Venezia.  La strada attraverso la Valbelluna in direzione di Praderadego conduce a Lentiai attraverso varie piccole località. Da Bardies il percorso sale fino al passo. Da Corte una deviazione conduce al Comune di Mel, dalla cui piazza parte anche lo shuttle per il passo (in alternativa si sale a Bardies).

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Un altro Passo?

La Via Claudia Augusta ha probabilmente attraversato il Passo Praderadego e non ha seguito il Piave attraverso la Valle del Piave. Fu costruita principalmente come una strada militare, che naturalmente doveva essere sempre percorribile, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, in modo che i rifornimenti militari fossero sempre garantiti. Tuttavia, spesso la valle prendeva il fiume Piave da sola durante le tempeste. Per questo motivo si è probabilmente deciso di costruire un altro passo. Ma probabilmente c'era anche una strada lungo il Piave che veniva utilizzata con il bel tempo.

Übersichtskarte Teilabschnitt 37a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 37a Alta Marca

ALTAMARCA
LE COLLINE VINICOLE DEL PROSECCO
AL COSPETTO DELLE ALPI

  • 37a

Le Alpi non terminano bruscamente nella pianura veneta. A sud dell’ultima dorsale e dell’ultimo passo della Via Claudia Augusta si trovano, quale giardino che precede le Alpi, le colline vinicole del Prosecco dell’Altamarca, la parte settentrionale della Provincia di Treviso. Due strade del vino attraversano la pittoresca zona vitivinicola e indicano il cammino verso le cose da vedere, graziosi borghi del vino e i vini migliori: la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene e la Strada del Vino del Montello e dei Colli Asolani.

Praderadego Gruppe
Zumelle Nebbia Dalla Collina
castello di zumelle
Valle Zumelle
Praderadego Heu
Praderadego alle
Albergo Praderadego
Blick vom Praderadego
Felswand weit
Felswand nah
Serpentinen Praderadego Radroute Wanderroute
Valmareno Castelbrando breit
Valmarino Castelbrando Alta Marca
Landscape
Proseccodorf
Proseccodorf
Proseccodorf nah
Prosecco Weinstraße Veneto Altamarca
Landscape
Proseccostraße Abendstimmung
Kellereiführung

Da Bardies il percorso ciclabile sale verso Praderadego. Lungo la strada si trovano piccole località pittoresche e il castello di Zumelle. Al passo vi aspettano un rifugio e una semplice locanda di montagna. Poco più in là da una roccia si ha una splendida vista sulle colline del Prosecco e sulla pianura veneta, con buona visibilità addirittura fino a Venezia. Quindi con numerose serpentine si scende verso Valmareno. Di qui si apre una meravigliosa vista sul castello rinascimentale di Castelbrando, che invita a fare una visita al bel complesso. Il percorso ciclabile passa per le località di Follina con la sua abbazia che merita di essere vista e Pieve di Soligo. Poi il percorso ciclabile attraversa le colline vinicole del Prosecco passando accanto al castello di Collalto per arrivare a Susegana e a Santa Lucia di Piave. In località “Ponte della Priula”, che fa parte di  Susegana si trova  — come già dice il nome — uno dei pochi ponti sul fiume Piave, attraverso cui il percorso ciclabile si sposta sulla riva destra del fiume Piave, mostrandone in parte il lato sinistro e in parte quello destro, conformemente alle teorie degli esperti di storia: alcuni di loro ritengono che la Via Claudia fosse a sinistra, altri che fosse a destra. 

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Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 38a Destra Piave

A DESTRA DEL PIAVE
LA FERTILE PIANURA DEL
FIUME ALLO STATO NATURALE

  • 38a

Gli archeologi italiani non hanno tuttora trovato un accordo  su quale delle diverse teorie sul tracciato della Via Claudia Augusta sia quella giusta. Dopo le colline del Prosecco a sinistra del Piave (teoria sinistra Piave) il percorso segue quindi un po’ anche la teoria destra Piave – attraverso il letto del fiume sulla sua destra orografica, ancor oggi poco regolamentato e perciò ampio.  Il territorio alluvionale al centro della pianura trevigiana è sempre stato caratterizzato dal transito e dai confini tra influenze diverse e probabilmente già insediato in epoca romana. Pare che il nome Spresiano abbia addirittura radici romane. Nei documenti le località di Nervesa della Battaglia, Spresiano e Villorba compaiono nel X secolo. Il suolo non fruttava granché e solamente il guado sul Piave e l’attività degli zatterieri portavano lavoro ad alcuni abitanti. La popolazione era quindi povera. Solamente gli impianti di irrigazione realizzati dalla Repubblica di Venezia migliorarono la situazione e sono numerose le ville venete tipiche della regione che testimoniano questo periodo. Il territorio subì duri colpi a causa  delle grandi battaglie del Piave della Prima guerra mondiale.  Neversa della Battaglia, che perfino nel nome ricorda lo scontro, fu quasi completamente rasa al suolo, come ricorda ancor oggi la rovina dell’abbazia di Sant’Eustachio del XIV secolo. I comuni si ingrandirono solamente grazie allo sviluppo dell’industria tessile dopo la Seconda guerra mondiale.

Montello Villa Contarini Degli Armeni Veneto
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur, Grün
Nervesa Abbazia San Eustacchio Veneto Marca Treviso
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur, Aussicht
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur, Fluss
Spresiano Grave Del Piave
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur, Foto Fluss
Spresiano Chiesa Di Spresiano E Monumento Ai Caduti
Destra Piave, Geschichte, Kunst, Kultur, Wasser
Villa Veneta Villorba Veneto

Dopo aver superato l’ampio letto fluviale del Piave, il percorso ciclabile mostra le differenti sfaccettature che offre la pianura veneta: natura, vaste superfici agricole, piccoli insediamenti trasognati e animate località di maggiori dimensioni antistanti la città di  Treviso. Prima di dirigersi verso sud, ci si può far tentare da una deviazione a Nervesa della Battaglia, il cui nome, come pure la rovina dell’abbazia di Sant’Eustachio, ricorda un campo di battaglia della Prima guerra mondiale su cui si combatté duramente. Nella parte nord del Comune si trova la zona di coltivazione vinicola e di villeggiatura “Montello e Colli Asolani”. Dopo  Spresiano il percorso ciclabile conduce ancora una volta al Piave, dove a Palazzon si trovano i resti del porto medievale. Poi si arriva a Treviso passando per Lovandina e Villorba. A Villorba c‘è da scoprire un numero particolarmente elevato di Ville Venete tipiche della regione. Una di queste viene utilizzata dal Comune a fini di rappresentanza.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 39a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 39a Treviso

TARVISIUM
CITTÀ D’ACQUA
E D‘ARTE

  • 39a

Treviso è situata al centro di un territorio ad intenso sfruttamento agricolo alla confluenza di Botteniga e Sile, che era già abitato nell’età del Bronzo. Nel 49 a.C. i Romani conferirono a Tarvisium lo status di città. Già nel 396 d.C. divenne sede vescovile. Dopo lunghi contrasti, in cui Venezia voleva imporre un libero commercio attraverso le province di Padova e Treviso, la città infine appartenne per vari secoli alla Repubblica di Venezia. L’esteso centro storico è quasi completamente circondato da mura e dal canale antistante. I numerosi canali – anche all’interno della città – sono valsi a Treviso il soprannome di “città delle acque”.

È inoltre  conosciuta come “città dell’arte”.

Mura Treviso
Trevios Il Castello Romano Veneto Marca
Treviso I Buranelli By Night
Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento
Chiostro Seminario Vescovile Treviso
Treviso La Fontane Delle Tette

Da Villorba il percorso ciclabile punta direttamente su Porta San Tomaso, che è una delle numerose porte del centro storico, delimitato da mura massicce. Davanti si stendono aree verdi e scorre il canale. Il percorso ciclabile si snoda attorno alla centro storico in senso orario, seguendo poi il fiume Sile nel Parco naturale del Sile.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 40a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 40a Sile

IL PARCO NATURALE DEL SILE
SILEA, LA CITTÀ DI RONCADE
E QUARTO D'ALTINO

  • 40a

I comuni a sud di Treviso oltre che dalla strada antica sono collegati anche dal Parco naturale lungo il Sile. Il pittoresco fiume ha una particolarità, rimane calmo anche in caso di maltempo, conserva pressoché la stessa temperatura durante tutto l’anno, quasi non trasporta detriti e costituisce così un ambiente ideale per le piante acquatiche. Il gioiello naturale può essere percorso con barche e navi escursionistiche, che circolano tra Venezia e Treviso. Il territorio lungo il fiume è popolato fin dal Neolitico. Le località più antiche sono attestate già nell’XI e XII secolo e si trovano senza eccezione  sul percorso della strada romana, che è in parte percorribile su una stradina asfaltata. Roncade attrae inoltre per l’omonimo castello, in cui vengono immagazzinati e venduti i vini lì prodotti.

Natufluss Park Sile Marca Treviso Veneto
Stadt Roncade Blick von oben
Castello Di Roncade

Sulla strada per Quarto D‘Altino il percorso ciclabile conduce dapprima al Comune di Silea attraverso il Parco naturale del Sile. A Cendron attraversa il fiume e conduce al tracciato originale sempre dritto della Via Claudia Augusta, snodandosi attraverso il territorio del comune di Roncade. L’omonimo castello di Roncade invita a fare una visita nel centro cittadino, prima di dirigersi, attraverso la pittoresca piccola località di Musestre, oltre il Sile sulla Piazza di Quarto D‘Altino.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 40a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 40a Sile
Übersichtskarte Teilabschnitt 41a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 41a Laguna

ALTINO
IL PORTO ROMANO DELL‘ADRIATICO
AFFACCIATO SULLA LAGUNA

  • 41a

È difficile immaginarselo, ma in epoca romana Venezia non esisteva ancora. La città portuale antica era Altino, sull’estuario lagunare del fiume Sile. Là iniziavano o terminavano varie strade romane, il che sottolinea la sua importanza economica. Solamente dopo la caduta dell’impero romano gli insediamenti si trasferirono nella più sicura laguna. La strada romana continuò però ad essere utilizzata, come indicano le località fondate lungo il suo percorso. Oggi, nella frazione di Altino nel comune di Quarto D‘Altino, un sito di scavo e un museo archeologico, nell’area portale tutelata, non più in acqua a causa della sedimentazione, si trovano un sito di scavo e un museo archeologico. Dal porto, sito a breve distanza, si possono effettuare gite a Venezia e a Treviso lungo il Sile.

Altino Strada Romana Römerstraße
Vecchio Altes Museo
Laguna Di Venezia
Karte Venedig Lagune
Venice Lagoon December
Venice Old Town Lagoon
Bacino di San Marco in Venice
Piazza San Marco
La Fenice Opera House

La strada romana e il percorso ciclabile Via Claudia Augusta da Quarto D‘Altino continuano verso Altino, il luogo dell’antico porto sull’Adriatico al bordo della laguna. Qui si trova un museo archeologico che vale proprio la pena di visitare, con un modello della città portuale. Se si vogliono aggiungere al percorso ciclistico  un paio di giorni di vacanza, la cosa migliore da fare è acquartierarsi nella più tranquilla e  meno costosa Quarto D‘Altino. Di qui si arriva a Venezia in treno o in barca, attraverso la laguna. È anche possibile pedalare in sella alla bici fino a Trevio o al Lido di Jesolo.

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Übersichtskarte Teilabschnitt 41a
Übersichtskarte rechts Teilabschnitt 41a Laguna

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